Redazione Notizie D'Abruzzo

Daspo Urbano, il Consiglio Comunale amplia le zone di applicazione del provvedimento

 

Presidi sanitari e aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli. Sono queste le zone alle quali verrà esteso il Daspo Urbano. Questa mattina il Consiglio Comunale di Montesilvano ha approvato all’unanimità la modifica al regolamento di polizia urbana, estendendo lo strumento introdotto con il decreto Minniti alle nuove disposizioni stabilite dal decreto per la sicurezza del ministro Salvini.

«In sostanza -  spiega Adriano Tocco, presidente della commissione affari istituzionali -  abbiamo ampliato le aree urbane a cui viene applicato il provvedimento del Daspo, uno strumento utilissimo per tutelare il decoro urbano della nostra città. Abbiamo infatti incluso nel regolamento anche le zone dei presidi sanitari, e quindi l’area del distretto sanitario, oltre che quella della guardia medica, e tutte quelle zone dove vengono svolti con cadenza settimanale i mercati rionali e quelle che, in occasione della stagione estiva o ancora di festività o altre ricorrenze, ospitano fiere, mercatini e spettacoli pubblici».  

Dal 2017 a tutto il 2018, la polizia locale ha emesso 30 ordini di allontanamento, dei quali 3 sono relativi a bivacchi, mentre gli altri a carico di prostitute. A gennaio 2019, ne sono stati emessi altri tre, sempre legati alla prostituzione.

L’articolo introdotto nel regolamento di Polizia Urbana a settembre 2017 prevede che, allo scopo di contrastare fenomeni di stazionamento o di occupazione abusiva di spazi pubblici, sono individuate le aree urbane nei quali diventa applicabile il provvedimento. Si tratta di scuole e plessi scolastici; luoghi di culto e cimiteri; musei, complessi monumentali e altri luoghi della cultura; edifici di interesse storico e artistico culturale quali Stella Maris, Villa Delfico e Villa Falini oltre al centro storico di Montesilvano Colle; aree su cui insistono impianti e strutture destinate alla ricettività turistica o interessati da flussi turistici: impianti sportivi, Pala Dean Martin, viale Aldo Moro e sue traverse, via Maresca, Corso Umberto; infine parchi, giardini e la riserva Naturale di Santa Filomena. Con l’approvazione odierna l’articolo è stato arricchito dei due altri punti: presidi sanitari;  aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli.

In tali luoghi, chiunque viene sorpreso a bivaccare, o è autore di atti che ne impediscono accessibilità e fruizione, verrà condannato a pagare una sanzione tra i 100 e i 300 euro e sarà destinatario di un provvedimento di allontanamento dal luogo, per 48 ore, che in caso di reiterazione può essere esteso, su disposizione del Questore dai 6 mesi ai 2 anni. 

 

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Consulta per gli stranieri, uno strumento consultivo per una integrazione corretta di tutti

Da oggi la città avrà una Consulta per gli stranieri, prevista dallo Statuto comunale ma mai istituita, e valutata da tutti come il miglior documento preparato, in grado di assicurare ai suoi componenti la possibilità di eleggere persone realmente interessate a farne parte. Il regolamento è stato approvato questa mattina dal consiglio comunale, con una maggioranza larghissima, e consta di soli sei articoli. Non ci sono assolutamente costi per la comunità in quanto non sono previsti né per le elezioni dei componenti (che saranno scelti dalle singole comunità), né per il suo funzionamento. La Consulta nasce dal Tavolo dell’integrazione come una partecipazione attiva della cittadinanza. Il 9 per cento della popolazione di Montesilvano (oltre 54mila abitanti) è composta da cittadini di origini straniera, di tutte le provenienze, dai venezuelani ai romeni, ai nordafricani.

 

La Consulta

  • è un organismo di collegamento tra la comunità dei cittadini stranieri e l’amministrazione;
  • esprime pareri su atti, iniziative, programmi dell’amministrazione che hanno rilievo sulle condizioni dei cittadini stranierei residenti;
  • può chiedere di essere ricevuta dal sindaco e/o dal presidente del consiglio comunale;
  • avrà una sede in un apposito locale;
  • sarà insediata entro sei mesi dalla data di insediamento della nuova amministrazione comunale e durerà in carica per lo stesso periodo di questa;
  • la rappresentanza sarà determinata in base alla provenienza dai 5 continenti (per l’Europa, ovviamente, si prendono in considerazione solo i Paesi non appartenenti all’Ue) e il numero dei membri calcolato in base al totale degli stranieri residenti;
  • tra le finalità ci sono quella di promuovere lo sviluppo di processi di integrazione culturale e linguistica, prevenire sul nascere situazioni di conflitto, intolleranza e razzismo, favorire una pacifica convivenza, affermare i diritti e i doveri degli immigrati nel rispetto delle diverse identità sociali, culturali e religiose.

«Voglio ringraziare pubblicamente», ha detto il consigliere Adriano Tocco presentando il regolamento all’assise civica, «chi ha lavorato a lungo sul documento e, in particolare, il professor Antonio Farchione che è riuscito a mettere insieme e a fare una sintesi eccellente di tutte le istanze. Il regolamento per la Consulta è stato apprezzato sia dai rappresentanti dei cittadini stranieri che dei sindacati che delle associazioni che hanno partecipato alla sua creazione. Da sottolineare, inoltre, che nella Consulta ci possono essere anche cittadini italiani che si occupano di stranieri, come per esempio le associazioni di volontariato. Un lavoro eccellente, dunque, che consente a Montesilvano, ancora una volta, di essere all’avanguardia su un argomento che è particolarmente sentito in questo momento in Italia». 

 

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Controlli sulla pesca, sequestrati 440 kg di prodotti

Operazione della Direzione Marittima Abruzzo-Molise di Pescara che ha sequestrato 220 kg di pesce e 240 kg di vongole insieme ad attrezzature per la pesca. L'operazione riguardava le infrazioni per l'utilizzo di reti non conformi alle direttive nazionali e comunitarie e la detenzione a bordo di prodotto sottomisura, non commercializzabile. Nello specifico, durante controlli nell'area immediatamente prospiciente l'Area Marina Protetta Isole Tremiti sono state rilevate gravi irregolarità: elevati 5 verbali con sequestro di due reti di 200 metri e oltre un quintale di pescato vario, sanzioni per 18mila euro. In un'altra operazione, condotta nell'entroterra marsicano, sono state sottoposte a controllo attività di rivendita e ristorazione: sequestrati 120 kg di pescato perché privo degli elementi che permettono la tracciabilità, con sanzioni per 3mila euro. Posto sotto sequestro, per la successiva chiusura, un ristorante etnico di Avezzano, in collaborazione con la Asl, per le pessime condizioni igienico sanitarie in cui sono stati trovati i locali adibiti alla preparazione dei pasti e dei locali di conservazione delle derrate alimentari. In un'operazione notturna, condotta nelle acque prospicienti il territorio di Giulianova (Teramo), sono state sorprese sottocosta 3 unità turbosoffianti adibite alla pesca della vongole. Tutti i pescherecci sono stati controllati; verbali per un ammontare di 12mila euro e sequestro di circa 240 Kg di vongole

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Crollo hotel Rigopiano, a giudizio dopo aver portato i fiori dove morì il figlio

Il  26 settembre dovrà comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Pescara per aver violato i sigilli che delimitano quel che resta dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga il 18 gennaio 2017, per portare dei fiori al figlio morto sotto la neve. Il gip di Pescara Elio Bongrazio ha disposto infatti il giudizio immediato per Alessio Feniello, 57 anni, salernitano di origine ma residente a Silvi, padre di Stefano, 28 anni, una delle 29 vittime della tragedia di Rigopiano. Giudizio immediato in seguito all'opposzione al decreto di condanna con cui l'uomo si era visto comminare 4.550 euro di multa per quel gesto "commesso". Il 26 settembre si dovrà presentare in aula a Pescara. Lo annuncia lui stesso su Facebook.

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Inchiesta ‘Shining Light’, 28 persone a giudizio

Ventotto persone sono state rinviate a giudizio, dal gup del tribunale di Pescara Nicola Colantonio, su richiesta del pm Anna Rita Mantini. Gli imputati, accusati di turbata libertà degli incanti, sono imprenditori in larga parte abruzzesi, ma anche residenti nel Lazio, in Umbria, in Puglia e nelle Marche. Si tratta dell'ultimo troncone dell'inchiesta 'Shining Light', condotta dai carabinieri forestali di Pescara, per fatti commessi tra il 2009 e il 2013. L'ipotesi dell'accusa è che un folto gruppo di aziende, che avrebbe avuto come capi cordata gli imprenditori aquilani Claudio e Antonio D'Alessandro, che per questa vicenda hanno già patteggiato una pena, abbia sistematicamente truccato una serie di appalti dell'Aca, dell'Ater di Chieti, dell'Ufficio infrastrutture dell'Esercito di Pescara e dei Comuni di Cepagatti (Pescara) e Montesilvano (Pescara). 

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Facciamo chiarezza sugli aspetti giuridici del caso Diciotti

Facciamo chiarezza sugli aspetti giuridici del caso Diciotti

Sul caso Diciotti si sentono una gran quantità di dichiarazioni sballate che lasciano perplessi. I vari personaggi non capiscono o fingono di non capire? Volete un esempio? Fico dice “se capitasse a me mi farei processare” E’ una solenne stupidaggine e vi spiego perché. Il Costituente introdusse nella legge costituzionale la immunità per senatori e deputati. Di che si trattava? E’ presto detto: un parlamentare non poteva essere processato o arrestato a meno che non fosse colto in flagranza di reato (ad esempio visto da un poliziotto mentre rubava in un negozio); le sue comunicazioni non potevano essere controllate (telefono, PC, lettere, microspie) se la richiesta del Pubblico Ministero non fosse stata autorizzata dalla camera di appartenenza. La cosa aveva una logica. Il parlamentare infatti viene eletto e rappresenta il potere del popolo che è il potere su cui si fonda uno stato democratico. In astratto il potere giudiziario è un potere dello stato (la giustizia infatti si esercita in nome del popolo) come quello legislativo ed esecutivo. I Magistrati non sono però eletti dal popolo; sono dei dipendenti dello stato vincitori di un concorso come i professori e i maestri di scuola. Il costituente riteneva che fosse possibile che uno o più magistrati avessero lo scopo di utilizzare la per un fine politico e se ne volessero servire per combattere un parlamentare di ideologia diversa dalla propria. Questa non è una ipotesi peregrina perché è vero che un magistrato non può avere la tessera di un partito, ma molti magistrati sono stati eletti a varie cariche come esponenti di qualche partito e non è assurdo pensare che si ritenessero organici a quella forza politica che poi li avrebbe fatti eleggere. Per questa ragione doveva essere la Camera di appartenenza a valutare la fondatezza delle accuse. Ma si giudicano tra di loro! Questa la frase diffusa tra la gente senza pensare che se un cittadino fa un esposto al CSM perché si lamenta della mancanza disciplinare di un magistrato, quel magistrato sarà giudicato da un organismo in cui siedono in maggioranza i magistrati. Se uno facesse invece una denuncia accusando qualche magistrato di un reato, la denuncia sarebbe valutata da un procuratore della repubblica e da un giudice della udienza preliminare, ed eventualmente dal, tribunale, dalla corte d’appello e da quella di cassazione tutte composte da magistrati, quindi da colleghi. Comunque sotto la spinta emotiva del periodo di Mani Pulite la immunità fu cancellata e resta solo per l’arresto e la inviolabilità delle comunicazioni. Se Salvini o qualsiasi altro membro del governo commettesse un reato comune (ad esempio si comprasse un orologio con banconote false) non è protetto da nessuna immunità e verrà automaticamente processato. Nel 1989 è stata introdotta una legge costituzionale che istituisce il tribunale dei ministri e per farla breve dice questo: se un ministro commette un reato ma lo fa per tutelare un interesse dello Stato non è perseguibile. A decidere se quella azione è stata compiuta nell’interesse dello Stato o meno è la Camera di appartenenza se il ministro o il presidente del consiglio è un parlamentare ;se non è un parlamentare come Conte ,deciderà il Senato. La decisione è insindacabile. Nel caso Diciotti il Tribunale dei Ministri di Catania (competente perché il fatto si è svolto a Catania) ha ritenuto che trattenere i migranti per 5 giorni sia un reato (tutto da dimostrare in un’eventuale processo, tanto è vero che il Procuratore della Repubblica ritiene invece che reato non ci sia stato) compiuto per interesse personale e non per tutelare un interesse superiore dello Stato e ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere. Chi però deve stabilire se questo interesse dello Stato da difendere ci fosse o no è solo il Senato. E’ quindi una prerogativa del Senato e non del singolo ministro che non può rinunciarvi. Quando vigeva la immunità parlamentare l’on. Remo Gaspari fu accusato di peculato per aver fatto un volo con l’elicottero dei vigili del fuoco. Non essendo un reato ministeriale ma comune pronunciò un discorso alla Camera dei Deputati spiegando le ragioni di quel volo, dichiarando di ritenere di non aver fatto alcun reato e proclamando che rinunciava alla immunità. Il processo fu celebrato e Gaspari fu assolto. Qui la cosa è completamente diversa perché l’atto di Salvini è stato compiuto nell’esercizio delle funzioni di Ministro. Quindi non esiste nessuna immunità cui si possa rinunciare. L’unica cosa che Salvini potrebbe fare è auto accusarsi dichiarato di aver preso quella decisione nell’interesse suo personale e del suo partito. E ‘come chiedere all’impiccando di stringersi da solo la corda attorno al collo. Ma anche questo non toglierebbe alla Camera di appartenenza il potere di mantenere la propria autonomia di giudizio. Infatti non è infrequente che qualcuno si auto accusi e la confessione da sola non è sufficiente a dichiarare il soggetto colpevole se i fatti non vengono verificati. La legge è ben fatta; l’applicazione è lasciata agli uomini che dovrebbero autonomamente decidere in scienza e coscienza. Invece la maggioranza deciderà in un modo e parte dell’opposizione in modo contrario. A parti invertite succederebbe la stessa cosa.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

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Fossacesia, sopralluogo della provincia per messa in sicurezza di viale San Giovanni in Venere

E’ stato eseguito lunedi scorso 18 febbraio, un sopralluogo su viale San Giovanni in Venere al quale hanno preso parte il Delegato alla Viabilità della Provincia di Chieti, Arturo Scopino, il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuspantonio, il vice Sindaco, Paolo Sisti, Danilo Petragnani, Consigliere comunale delegato alle tematiche relative ai Lavori Pubblici , e il responsabile del Settore Tecnico del comune, l’ing. Silvano Sgariglia, il padre superiore dei Padri Passionisti di San Giovanni in Venere, padre Pierluigi . Il viale, che collega il centro cittadino all’abbazia benedettina, presenta delle problematiche causate dall’innalzamento del manto stradale, provocato dalle radici dei pini che costeggiano i 1200 metri di lunghezza della strada. Molte conifere, tra l’altro, non offrono più garanzie di sicurezza, mettendo a rischio l’incolumità di quanti si trovano a percorrerla. Situazioni che erano state poste più volte all’attenzione della Provincia di Chieti, proprietaria degli alberi e che ha competenza anche sul viale. L’esame dei luoghi, quindi, era atteso e la presenza del delegato provinciale alla Viabilità Scopino ha consentito di far valutare nella sua complessità le condizioni della strada.Scopino si è impegnato a far eseguire lavori per il taglio dei rami pericolanti e delle piante secche presenti sul viale e, inoltre, alla sistemazione del manto stradale, procedendo alla rimozione profonda delle radici, che provocano gobbe e rialzi sul manto stradale.

“Ringrazio l’Assessore Scopino per la sua disponibilità. Gli interventi sono necessari per garantire sicurezza per il transito dei pedoni e delle auto – dice il Sindaco Di Giuseppantonio -. Ci auguriamo adesso che la nuova amministrazione regionale proceda quanto prima a dar seguito alla richiesta di finanziamento che abbiamo chiesto e che ci era stato promesso per poter eseguire i lavori di rifacimento dei marciapiedi del viale, anche loro danneggiati dalle radici delle conifere. Come Comune – tiene a sottolineare il Sindaco Di Giuseppantonio – procederemo tra breve agli interventi programmati, anche grazie all’accordo urbanistico con privati, e relativi al primo tratto del viale, che va dalla rotonda di via Marina fino al polo scolastico, lavori che offriranno maggior protezione soprattutto ad alunni, genitori e al personale scolastico”.  

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La Nonna di San Giovanni Teatino compie 104 anni

La Nonna di San Giovanni Teatino compie 104 anni
Straordinario traguardo per la signora Anna Di Palma. la più longeva  
in città. Oggi ha spento le candeline con i familiari, il Sindaco  
Marinucci ed il Vicesindaco Di Clemente

Alle 5 di mattina del 20 febbraio 1915, a San Giovanni Teatino, papà  
Giovanni Di Palma e la mamma Rachele Di Cintio accoglievano la nascita  
della piccola Anna.
Anna Di Palma oggi ha spento dal candelina numero 104. Uno  
straordinario traguardo salutato con affetto ed emozione  
dall'Amministrazione comunale di San Giovanni Teatino che questa  
mattina le ha portato gli auguri ed un gran bel mazzo di fiori, con il  
Sindaco Luciano Marinucci  ed il Vicesindaco Giorgio Di Clemente.
Dopo aver superato il traguardo dei 100, ogni anno che passa, il 20  
febbraio è sempre una gran festa per la nonna di San Giovanni Teatino.  
Una giornata che trascorre nel calore della sua grande famiglia.
"È una grande emozione poter festeggiare Nonna Anna - ha dichiarato il  
Sindaco Luciano Marinucci - la donna più longeva di San Giovanni  
Teatino. È stata proprio lei a raccontarci il segreto per raggiungere  
un traguardo così importante: ha sempre lavorato nei campi e, nei  
giorni di mercato, trascinava il carretto con la bicicletta fino alla  
piazza, per vendere i prodotti che coltivava. Nonna Anna è un grande  
esempio di umiltà, lavoro, spirito di sacrificio, abnegazione, amore  
per la famiglia e per i valori importanti, quelli che sfidano e  
vincono il tempo. Tanti auguri Nonna Anna da parte di tutti noi".
Anche quest'anno Nonna Anna ha soffiato sulle candeline spegnendole  
tutte e, addirittura, stappando la bottiglia di spumante.
Il suo rammarico? Da qualche anno è costretta a muoversi sulla sedia a  
rotelle a causa di alcuni fastidiosi acciacchi.
Sangiovannese doc, Nonna Anna abita in via Aldo Moro, dove è nata 104 anni fa.
E' stata sposata con Cesare Chiacchiaretta, marito che ha perso nel  
1944, durante la seconda guerra mondiale. Con grande forza, carattere  
e determinazione ha cresciuto i loro tre figli: Achille, Matilde e  
Rachele, rispettivamente di 80, 78 e 76 anni. Dalle loro famiglie sono  
arrivati 8 nipoti, sette maschi e una femmina, e 7 pronipoti, alcuni  
oggi già teenager. Uno porta il nome del bisnonno Cesare.

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Bando per l’affidamento dei servizi legali indetto dal Comune di Manoppello

“Notevole risparmio e maggiore efficienza”, è quanto afferma il Sindaco, Giorgio De Luca, in merito alla questione sollevata per il Bando per l’affidamento dei servizi legali indetto dal Comune di Manoppello, lo scorso ottobre 2018, e pubblicato su Amministrazione Trasparente, nella sezione di Bandi di concorso.

“A prescindere dal fatto che le procedure di trasparenza in sede di gara siano state tutte rispettate, comprese quelle di pubblicazione, siamo di fronte ad un oggettivo risparmio ottenuto: negli anni passati le spese legali per incarichi giudiziari e stragiudiziali sostenute dall’Ente superavano i 100.000,00€ l’anno, con spese che aumentavano considerevolmente con le numerose cause intentate; attualmente le spese di aggirano intorno ai 20.000,00 € l’anno per tutte le attività”.

“Siamo convinti della scelta dell’Avv. Maurizio Minichilli che, oltre a svolgere in maniera ottimale gli incarichi legali, riesce a sbrigare numerose pratiche al servizio dei cittadini, grazie anche alla costante presenza e costante disponibilità che offre all’Ente”.

“Invito la Consigliera Toppi – conclude il primo cittadino – a non focalizzare la sua attenzione su mere banalità burocratiche, ma a pensare al fare e al fare bene, nonché ai risultati concreti e tangibili, ossia al risparmio per l’Ente e al numero di nuovi contenziosi (che non risultano esserci)”.

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Pineto: ripresi i lavori su Via Colombo

Come già annunciato dall’Amministrazione Comunale di Pineto, i lavori di rifacimento dell’asfalto sulla centrale Via Cristoforo Colombo a Pineto, interrotti per via di errori commessi dalla ditta esecutrice, sono ripresi a spese dell’impresa stessa. Qualche mese fa, infatti, l’Amministrazione aveva contestato i lavori bloccandoli. Dopo l’incontro con il direttore dei lavori e i vertici aziendali, sono state chiarite le modalità con le quali dovranno essere portati avanti gli interventi tenendo conto perfettamente di quanto prevede il progetto. Il primo tratto di Via Colombo è quindi ora in fase di risistemazione a spese della ditta.

 “Appena è emersa l’incongruenza tra il progetto e le modalità con le quali i lavori venivano svolti - spiega il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Pineto, Cleto Pallini, - ci siamo adoperati per chiarire il tutto tra il direttore dei lavori e il nostro ufficio tecnico e come da impegno preso da parte dei referenti della ditta esecutrice dei lavori, che ha riconosciuto l’errore, gli interventi sono ripartiti per terminare nel più breve tempo possibile al fine di non arrecare eccessivi disagi ai cittadini”. 

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