Redazione Notizie D'Abruzzo

Studio Cgia, il Sud sta peggio della Grecia

L'Italia e' un Paese sempre piu' spaccato a meta': se, dopo la crisi, il Nord ha ripreso a correre e con qualche difficolta' tiene il passo della locomotiva d'Europa, vale a dire la Germania, il Sud, invece, arranca e presenta una situazione socio/occupazionale addirittura peggiore della Grecia, che da oltre un decennio e' stabilmente il fanalino di coda dell'Eurozona. E' questo il risultato a cui e' giunto l'Ufficio studi della Cgia dopo aver comparato una serie di indicatori economici, occupazionali e sociali della Germania con il Nord Italia e della Grecia con il nostro Mezzogiorno. Le variabili messe a confronto dall'Ufficio studi si raggruppano in 3 grandi aree: economia (Pil pro capite, produttivita' del lavoro, export/Pil e saldo commerciale/Pil); lavoro (tasso di occupazione, tasso di occupazione femminile, tasso di disoccupazione e tasso di disoccupazione giovanile); sociale (rischio di poverta' o esclusione sociale). Ma lo studio valuta anche la forte presenza dell'economia non osservata che, solo per la parte del lavoro irregolare, produce nel Mezzogiorno oltre 27 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso all'anno. Secondo una elaborazione della Fondazione Leone Moressa, citata dalla Cgia, tra il 2008 e il 2017 il Mezzogiorno d'Italia ha perso 310.000 occupati e ha registrato un aumento dei disoccupati pari a 592 mila unita'. Sempre nello steso arco temporale, al Nord i posti di lavoro sono aumentati di 74 mila unita', mentre il numero dei senza lavoro e' salito di 413 mila. L'Istat, tuttavia, stima che nel Mezzogiorno le unita' di lavoro standard in nero siano pari a 1.300.000, contro le 776 mila presenti nel Nordovest e le 517.400 "occupate" nel Nordest. Cgia punta poi l'indice sulla ripresa dell'emigrazione: dal 2015 - secondo dati Svimez - il numero di cittadini del Mezzogiorno che per ragioni di lavoro ha raggiunto il Centronord e' tornato a crescere. Se 3 anni fa a lasciare il Sud erano stati poco piu' di 113 mila addetti, nel 2016 il numero e' salito a 137 mila per sfiorare l'anno scorso quota 145 mila.

Dalle comparazioni fatte dalla Cgia emerge che in termini di Pil pro capite il Nord Italia sconta un differenziale negativo con la Germania di poco superiore ai 4.300 euro; il dato del Mezzogiorno, invece, e' superiore a quello greco di 2.000 euro. Tuttavia un cittadino del settentrione dispone di oltre 15.600 euro all'anno in piu' rispetto a un residente al Sud. Sul versante della produttivita' del lavoro (valore aggiunto per occupato in euro), invece, sia il Nord sia il Sud hanno la meglio rispettivamente della media tedesca e di quella greca. E' questo l'unico indicatore tra i 10 presi in esame dove l'esito delle due macro aree del nostro Paese e' migliore di quello registrato a Berlino e ad Atene. In merito all'export, infine, i dati della Germania non hanno eguali nel resto d'Europa, tuttavia il Nord Italia si difende benissimo, registrando un gap molto contenuto, anche nel rapporto tra saldo commerciale e Pil. Tra la Grecia e il nostro Sud, invece, le esportazioni sul Pil sono maggiori nel Paese ellenico, anche se il Mezzogiorno d'Italia conta una bilancia commerciale meno squilibrata di quella greca. Sul versante occupazionale le distanze tra i dati riferiti al mercato del lavoro tedesco e quelli del Nord Italia sono importanti. Se il tasso di occupazione generale in Germania e' superiore di quasi 10 punti, il tasso di disoccupazione, invece, e' di poco inferiore alla meta' (3,8 contro il 6,9 per cento). Altrettanto forte e' il divario riferito al tasso di disoccupazione giovanile: in Germania e' quasi 4 volte inferiore (6,8 contro il 24 per cento). Ugualmente preoccupanti i risultati che emergono dalla comparazione tra il nostro Sud e la Grecia. Solo per quanto concerne il tasso di disoccupazione generale il Mezzogiorno registra una situazione e' migliore di quella greca (19,4 contro 21,5 per cento). In tutti gli altri casi Atene ha sempre la meglio. Quanto al rischio poverta', sebbene il Nord Italia presenti degli indicatori occupazionali meno positivi della media tedesca, in materia di poverta' o esclusione sociale la situazione si capovolge. Nelle nostre regioni settentrionali le percentuali sono inferiori sia al rischio poverta' (19 contro 19,7 per cento), cosi' come inteso dall'indicatore previsto dalla strategia Europa 2020, sia quando analizziamo il "tradizionale" indicatore del rischio poverta' (12,1 contro il 16,5 per cento). Nelle comparazione tra il nostro Sud e la Grecia, infine, le distanze sono pesantissime e in entrambi i casi la popolazione greca presenta percentuali nettamente inferiori alle nostre

Leggi Tutto »

Coldiretti, autunno ricco per castagne, funghi e tartufi

 Un anno d'oro per i frutti dell'autunno 2018 con risultati positivi per le ricerche di funghi e tartufi e un aumento della produzione nazionale di vino, kiwi, nocciole e castagne, quest'ultime con un raccolto stimato superiore a 30 milioni di chili in aumento dell'80% rispetto a cinque anni fa. Secondo una analisi della Coldiretti per l'autunno 2018 una netta inversione di tendenza rispetto alle delusioni dello scorso anno, anche per l'effetto delle condizioni climatiche. Con i risultati positivi delle ricerche si sono ridotti di 1/3 (-33%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i prezzi del tartufo bianco che hanno toccato i 300 euro all'etto al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale, per pezzature medie attorno ai 20 grammi, proprio all'apertura della Fiera Internazionale, secondo la Coldiretti. Valori molto piu' convenienti rispetto allo scorso anno che stanno facendo volare i consumi si registrano dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all'Umbria, dall'Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria dove sono numerosi i territori battuti dai ricercatori del Tuber magnatum Pico che si sviluppa in terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Si stima siano coinvolti complessivamente circa 200 mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti e alimentano un business che, comprensivo di indotto, sviluppa un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato. Anche i funghi hanno beneficiato delle condizioni climatiche e le previsioni per quest'anno sono di un raccolto ben superiore a quello delle annate normali negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell'Italia. Una boccata di ossigeno per gli appassionati lungo tutta la Penisola dove per porcini, finferli, trombette, chiodini si stanno registrando risultati particolarmente incoraggianti. Il raccolto 2018 di nocciole si prospetta in crescita, con una ripresa delle produzioni dopo un deludente 2017, anche se, in alcune zone, ci sono state difficolta' legate alle precipitazioni eccessive dell'ultimo periodo, mentre per il kiwi, il raccolto fa segnare un balzo del 18% con l'Italia che e' il primo produttore europeo e il secondo mondiale dopo la Cina. Anche per la vendemmia si prevede in aumento tra il 10% e il 20% (50 milioni di ettolitri). L'annata si prospetta generalmente positiva anche per le castagne che fanno segnare un aumento della produzione dopo la strage provocata dall'insetto cinipide galligeno, proveniente dalla Cina, che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola. Quest'anno la stagione e' stata segnata da un aumento in quantita' e in qualita'

Leggi Tutto »

Ricostruzione, 3.700 persone al lavoro

Sono 3.718 i lavoratori impegnati nella ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del Cratere, distribuiti su non meno di 543 cantieri per un totale di circa 389 imprese coinvolte. E' la fotografia, aggiornata al giugno 2018, scattata dall'Osservatorio dei flussi di manodopera della prefettura dell'Aquila. I dati sono stati presentati nella seconda giornata del Festival della Partecipazione, durante l'incontro 'Il lavoro nelle ricostruzioni post sisma', organizzato dal comitato scientifico del festival in collaborazione con il Forum diversita' disuguaglianze diretto da Fabrizio Barca. L'ex ministro e' stato il principale relatore dell'evento, cui sono intervenuti anche Roberto Aloisio, professore del Gran Sasso Science Institute, Emanuele Verrocchi, segretario provinciale della Fillea Cgil e una ventina di operai che hanno partecipato alla ricerca.

I dati forniti dall'Osservatorio - organo di cui fanno parte, oltre alla prefettura, i sindacati degli edili e gli organi ispettivi - sono stati raccolti attraverso la compilazione di questionari on-line da parte delle stesse ditte coinvolte nei lavori che, mensilmente, comunicano il numero di lavoratori per cantiere, tipologie contrattuali e nazionalita' dei lavoratori e sono stati incrociati con quelli delle banche dati dati dei due uffici speciali (Usra e Usrc). 

I lavoratori che stanno ricostruendo L'Aquila e i borghi del Cratere sono in larga misura manovali. "Il pregio degli immobili da riparare" si legge in un dossier che sintetizza le cifre ottenute dall'incrocio delle banche dati "e la complessita' delle operazioni per assicurarne un'adeguata tutela da futuri sismi, impone una presenza di lavoratori qualificati. E' possibile, quindi, che i dati nascondano l'impiego di lavoratori qualificati ma inseriti in qualifiche inferiori e quindi sotto retribuiti". "E' elevato e aumenta il numero di contratti a tempo determinato, che rappresentano il 35% del totale", prosegue il dossier. "E' in aumento anche il lavoro in affitto, somministrato dalle agenzie interinali. Questo provoca nei lavoratori precarieta' e incertezza e minore possibilita' di programmazione della propria vita". "La precarieta' dei rapporti di lavoro" continua il report "risulta chiara guardando al numero delle ore di lavoro nell'anno. Quasi il 40% degli operai, in un anno, non lavora piu' di 4 mesi. La media annua delle ore lavorate pro-capite e' stata pari a 864, corrispondenti a circa 5 mesi e mezzo. Il 32,2% dei lavoratori non ha lavorato piu' di 400 ore in un anno". La relazione si sofferma anche sulla "ricostruzione invisibile", cioe' sul fenomeno del lavoro irregolare e sommerso. "Anche se non esistono stime", conclude il dossier, "un buon uso dei dati disponibili consente di individuare un indizio significativo della presenza del fenomeno. Nell'ambito di un significativo ricorso al subappalto, si osserva una massa di retribuzioni erogate che non appare congrua. Soltanto 74 ditte su un totale di 383 identificate sono ufficialmente assegnatarie dell'appalto, una frazione di poco inferiore al 20%: questo conferma una tendenza all'affidamento di lavori in subappalto. "Il corso annuo totale della manodopera", evidenzia lo studio, "per 3718 lavoratori regolari e' di 76,1 milioni di euro. Tenendo conto che la legislazione della ricostruzione fissa in due anni la durata dei lavori, si puo' stimare un costo complessivo della manodopera pari a 152,2 milioni di euro. Il totale del finanziamento riconosciuto dallo Stato per i lavori nei 543 cantieri identificati e' pari a 1142,8 milioni di euro. L'incidenza della manodopera puo' dunque essere stimata in circa il 13% del costo totale dei lavori. Tale valore" conclude il report "e' al di sotto della soglia del 15% presa convenzionalmente a riferimento nel valutare la congruita' di manodopera. E suggerisce dunque che nei cantieri regolari potrebbero esservi ore di lavoro o lavoratori non regolari".

Leggi Tutto »

Chieti, problemi all’erogazione dell’acqua per un incendio in una cabina elettrica

Problemi nell'erogazione idrica in numerose zone a ridosso del quartiere di San Martino a Chieti a causa di un incendio che ha danneggiato una cabina elettrica in prossimità di via dei Frentani. Lo rende noto su Facebook il sindaco, Umberto Di Primio. Il serbatoio dell'acqua a servizio della zona si è svuotato repentinamente a causa dei gravi danni subiti dal sistema di sollevamento elettrico. I vigili del Fuoco giunti sul posto hanno contattato i tecnici dell'Aca che sono già al lavoro. L'operazione in corso è piuttosto complessa e l'erogazione idrica non sarà ripristinata prima della tarda serata in strada Storta, strada Belvedere, strada Mucci, colle San Paolo, strada fosso Paradiso, strada Vracone, via dei Mille e aree a ridosso del quartiere San Martino

Leggi Tutto »

Pescara, vigili del fuoco al lavoro per le esalazioni dai tombini di un palazzo

Esalazioni in un palazzo a Pescara nei pressi di piazza San Francesco, dovute probabilmente a un acido utilizzato per pulire il sistema fognario. I condomini hanno accusato difficoltà respiratorie e sono subito usciti di casa. Lanciato l'allarme, sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il 118, con alcune ambulanze. Una donna di 97 anni è stata trasportata in ospedale per precauzione, mentre gli altri sono stati visitati sul posto; nessuno avrebbe riportato conseguenze significative. A provocare le esalazioni, secondo le prime informazioni, sarebbe stato dell'acido muriatico utilizzato per la pulizia delle fogne. I vigili del fuoco, intervenuti con il Nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico), hanno provveduto al lavaggio delle condotte fognarie. Sul posto anche la Polizia. 

Leggi Tutto »

Nasce il circolo di Azione Politica di Silvi (Te)

“Per ritornare a occuparsi fattivamente dei territori, bisogna ripartire dalle persone. Il percorso che Azione Politica, e il suo coordinatore regionale Gianluca Zelli, ha iniziato più di anno fa, va in questa direzione. Ascolto, proposta e azione civica per rispondere concretamente”. Così Luciana Di Marco, promotrice del circolo di Azione Politica di Silvi, racconta la sua adesione al movimento di centrodestra, nel corso dell’evento di presentazione, in corso di svolgimento al caffè Atene.

“La città di Silvi è un continuum con gli altri centri costieri, un pezzo importante di Abruzzo adriatico – ha continuato Di Marco – ma con sue specificità che vanno comprese e rilanciate. Con il nuovo circolo di AzP e in pieno spirito collaborativo con l’amministrazione comunale, intendiamo avviare un progetto di monitoraggio costante e costruttivo”. Il nuovo circolo è stato salutato con entusiasmo dal primo cittadino di Silvi, Andrea Scordella, nel pieno spirito della collaborazione istituzionale.

Soddisfazione è stata espressa da Gianluca Zelli che mette un altro tassello nella già capillare organizzazione del movimento civico abruzzese: “Riceviamo adesioni continue al progetto avviato più di un anno fa – ha dichiarato il leader di AzP – E’ il sintomo che siamo sulla buona strada, vero, ma anche che le persone hanno bisogno di un punto di riferimento vero, presente. Per questo abbiamo scelto di dotarci di sedi su tutta la regione. Per esserci, per raccogliere idee, per costruirle insieme”, ha concluso Zelli.

 

Leggi Tutto »

Approvata la proposta di aggiornamento del nuovo piano del Parco Nazionale della Majella

 

L’Ente Parco Nazionale della Majella: il primo in Italia ad aggiornare lo strumento di pianificazione dell'area protetta.

Mentre quasi nessun Parco in Italia muove le proprie funzioni adeguatamente, o almeno secondo le previsioni della L. 394/91, in forza della vigenza di Piano e Regolamento, il Parco della Majella, nell'intento di attivarsi nel rispetto delle previsioni di legge, per poter pienamente adempiere alla propria mission istituzionale, è il primo ad adeguare il Piano del Parco, vigente dal 2009, ed a prepararsi a disporre il consequenziale Regolamento.

Infatti, il Piano attualmente vigente, definitivamente approvato circa 10 anni fa, era stato concepito, nelle sue parti di analisi ecologica e di programmazione delle attività di conservazione, nel lontano 1997. Uno strumento di pianificazione che andava necessariamente adeguato, perché le condizioni ecologiche (basti pensare agli attuali popolamenti di specie protette, sia in termini faunistici che floristici) non erano e non potevano minimamente essere contemplate nella pianificazione redatta a fine anni '90.

I capisaldi del piano sono “Competenza giuridica, profonda conoscenza dei processi ecologici, visione territoriale, comparazione europea e aderenza alle normative internazionali”. Il nuovo Piano è lo strumento di pianificazione principale del territorio della Majella, custodito in un Parco di 750 kmq, con 39 territori comunali e con uno dei più grandi patrimoni di biodiversità d’Europa.

Dal punto di vista giuridico e delle procedure amministrative, l'intento è di assicurare certezza nell’agire di un "nuovo" Ente che sul territorio può e deve esprimere le proprie finalità istituzionali e i propri margini operativi nell’obiettivo della conservazione. Occorre chiarire le complessità procedimentali ed escludere le discrezionalità applicative, non ammissibili secondo il limpido dettato della legge quadro, ma determinatesi in particolare nella disciplina degli aspetti urbanistici, oggi ancora in balìa delle mutevoli opinioni dei dirigenti, con la conseguenza di numerosi contenziosi che hanno avuto, per la maggior parte, esiti sfavorevoli per l’Ente parco. La legge n. 394 del 1991 assegna al nulla osta la natura di atto di certazione, a discrezionalità zero, di mera verifica dell’intervento richiesto di assenso rispetto alle previsioni del Piano per il parco - che per ciò deve essere corredato di tipicità e puntualità, al fine di annullare discrezioni applicative o interpretative - e del Regolamento che deve contenere ogni specificità al fine di fungere da mero tramaglio insuscettibile di determinazioni soggettive.

L'aggiornamento del Piano dunque, oltre alla validazione giuridica di una nuova stesura, che recepisce schemi di respiro europeo, nonché quanto oggi è meglio maturato nel difficile terreno del Diritto delle aree protette, rappresenta un rinnovato ed adeguato strumento nella gestione del territorio e soprattutto relativamente alle funzioni di conservazione della natura: i cambiamenti ecologici in corso, la presenza di specie faunistiche di pregio, come il lupo, il camoscio appenninico e l’orso marsicano, che nel frattempo hanno raggiunto consistenze e distribuzioni importanti, la presenza delle attività antropiche sui territori, sempre più orientate su processi di chiara sostenibilità ambientale (anche in questo campo le cose sono molto cambiate, basti pensare al D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 - regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/cee relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche, e al Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale, non ancora vigenti al tempo della redazione del vecchio Piano!), le modalità di gestione agro-zootecniche, che in questi ultimi anni hanno subito un significativo decremento numerico, ma una evoluzione nella qualità e nella sostenibilità ambientale, gli sport sostenibili, anche questi nel frattempo con nuove discipline, inimmaginabili vent'anni or sono, le nuove visioni gestionali nel frattempo maturate anche sulla scorta delle Direttive europee, dei progetti Life, dei piani di gestione delle Aree natura 2000. Cambiamenti della natura e delle istituzioni che non potevano essere contemplati vent’anni fa e che necessitavano di aggiornamento e di una nuova fase operativa. Con il vecchio Piano, per altro, affetto da eccessiva sintesi ed indeterminatezza, mancando per conseguenza il Regolamento del Parco, che doveva disciplinare le attività consentite, l’ampia discrezionalità dirigenziale aveva prodotto una mole inconcepibile di ricorsi e di questioni giudiziarie, oltre che un magma informe di burocrazia che appesantiva il rapporto tra Ente e territorio”.

La stesura del lavoro ha fatto seguito ad una dettagliata attività ricognitiva di vaglio e comparazione della pianificazione adottata nella maggior parte dei parchi nazionali italiani, ed ad un confronto con gli strumenti di gestione di alcuni rappresentativi parchi europei di Cat. II IUCN. La cognizione degli elementi di criticità apparsi nelle diverse realtà o prassi applicative ha costituito la base per una piattaforma di miglioramento ed ammodernamento; sono stati acquisiti spunti utili dall’evoluzione anche internazionale dei principi cardine dell’environmental law e dei suoi strumenti applicativi. In questi termini, per esempio, vanno evidenziate l’ingerenza propositiva del Parco nella gestione dei rifiuti, nella tutela dall’inquinamento luminoso od anche l’azione attiva nella eliminazione dei detrattori ambientali. Sono stati, inoltre, aggiunti importanti passaggi e chiarimenti relativi alle misure previste per la gestione e la conservazione delle c.d. “aree Natura 2000”, ad indirizzi di gestione attiva della wilderness, alle misure di prevenzione degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica, alla semplificazione procedimentale recata per le attività edilizie nelle zone D, all’impiego di meccanismi pattizi tra Parco e stakeholders, ed altri strumenti che corrispondono un adeguamento strutturale che tende ad avvicinare la realtà italiana all’esperienza europea.

La proposta di nuova zonizzazione, per altro, è stata interessata da importanti cambiamenti (vedasi allegata tabella riassuntiva di raffronto): tra le scelte più significative e coraggiose, certamente quella di ampliare la zona A di riserva integrale di circa il 16%. La zona "wilderness" del Parco dunque passa da circa 36000 ettari a quasi 42000 ettari, una delle più grandi riserve integrali d'Europa.

La zona D, di promozione economica e sociale, è stata riperimetrata per la dovuta effettuazione di alcuni adeguamenti cartografici al fine di ristabilire la necessaria e indispensabile coerenza fra Piano del Parco e strumenti locali. Purtuttavia, in ragione della sovraordinazione del Piano per il parco rispetto ad ogni altro strumento di pianificazione, la stessa è stata meglio ripartita in diverse sottozone, con la conseguenza che le "sottozone D2" che comprendono le zone A, B,C,D dei piani urbanistici comunali, soggette a potenzialità edificabili, diminuiscono in percentuale, rispetto al precedente Piano, del 20% circa; mentre, si meglio definiscono, nella pianificazione e nella cartografia, le "sottozone" D3, che comprendono le altre zone dei piani urbanistici comunali, non soggette ad edificazione diretta ed incidente, quali: le zone di interesse generale, destinate alla valorizzazione dei beni culturali, dello sport e delle attività ricreative; parchi e zone di salvaguardia, per aree che rivestono un particolare pregio ambientale, naturalistico, geomorfologico, speleologico, archeologico, paesaggistico o di particolare interesse per la collettività; zone cimiteriali e relative fasce di rispetto.

Un nuovo piano che, pertanto, oltre ad essere in linea con i principi generali di contenimento dell’uso del suolo, declina nella pianificazione di settore un procedimento di pensiero ed una nuova visione, che negli ultimi mesi ha visto impegnati uffici, tecnici e comunità del Parco, nel disegno di una nuova pianificazione, connessa ad una rinnovata elaborazione tecnico-giuridica, al passo con i tempi e con le norme della conservazione e, al tempo stesso, coerente con la storia del territorio.

______

Allegato

Tabella riassuntiva di raffronto "Classificazione del territorio"

 

PIANO DEL PARCO - ANALISI STATISTICA DELLE ZONE DI PIANO

ZONA

PROGETTO 2018

VIGENTE 2009

VARIAZIONE

AREA [HA]

AREA [HA]

AREA [HA]

AREA [%]

Riserva integrale

41664,27

35940,76

5723,51

15,92%

Riserva generale orientata

16174,77

21567,19

-5392,42

-25,00%

Area di protezione

15529,59

15948,24

-418,65

-2,63%

Area di promozione economica e sociale

665,01

618,65

46,36

7,49%

Tolleranza riscontrata nei sistemi di riferimento cartografici

61,36

20,17

41,19

-

TOTALE

74095,00

74095,00

-

-

 

 

 

 

 

PIANO DEL PARCO - ANALISI STATISTICA DELLE ZONE D (Area di promozione economica e sociale)

SOTTOZONE D

PROGETTO 2018

VIGENTE 2009

VARIAZIONE

AREA [HA]

AREA [HA]

AREA [HA]

AREA [%]

Zona D1 Insediamenti turistici extraurbani

34,57

90,55

-55,98

-61,82%

Zona D2 Zone A, B, C, D di piano urbanistico comunale

376,24

475,23

-99,00

-20,83%

Zona D3 Altre zone di piani urbanistici comunali

254,21

52,87

201,34

- - -

TOTALE

665,01

618,65

46,36

7,49%

 

 

Leggi Tutto »

A Fossacesia la festa del donatore

Sabato 13 ottobre, in piazza Alessandro Fantini, dalle ore 15 alle ore 20, si terrà la Festa del Donatore, organizzata dall’Associazione Donatori di Sangue di Lanciano e dall’Associazione Podisti Frentani. L’evento ha il patrocinio del Comune di Fossacesia. La manifestazione, che si sarebbe dovuta tenere il 7 ottobre scorso, è stata rinviata. Molte le attività che caratterizzeranno il pomeriggio, tutte tese a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di donare per aiutare chi ne ha bisogno. In programma un Concorso di disegno riservato agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Fossacesia e altre attività ludiche.
“Favorire la cultura della Donazione, soprattutto nei più giovani, non è solo un semplice atto di generosità – afferma il Sindaco Di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio -. E’ fondamentale far comprendere che con questo gesto, si può fare la differenza e salvare la vita di altre persone in difficoltà. L’Amministrazione Comunale di Fossacesia, da tempo è impegnata nel portare avanti tutte quelle iniziative che fanno guardare agli altri, un sforzo che facciamo nella consapevolezza del momento che viviamo in cui la precarietà ci rende più preoccupati a guardare alla nostra sussistenza e poco inclini a trascurare i bisogni di chi soffre. Il nostro obiettivo è contribuire ad ampliare il numero di donatori, far comprendere che donare significa contribuire a far ottenere straordinari risultati nella guarigione di alcune malattie che sino a pochi anni sembravano invincibili”.

Leggi Tutto »

Mazzocca scrive al Ministro Toninelli su messa in sicurezza degli edifici scolastici

"In qualità di sottosegretario regionale con delega alla Protezione Civile la scorsa settimana ho scritto una comunicazione al ministro Danilo Toninelli, al fine di sollecitare il sedicente governo del cambiamento (sic!) ad avviare una serie di azioni improcrastinabili ed urgenti in merito alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. L'Abruzzo è tra le regioni italiane a più alto rischio come dimostrano le sequenze sismiche registrate negli ultimi due anni. Le nostre volontà oggi trovano nell'esaurimento dei fondi CIPE e DPC un ostacolo di fatto insormontabile". Lo afferma Mario Mazzocca, Sottosegretario Regionale delegato alla Protezione Civile.
"Ho ricordato al ministro dei 78 interventi realizzati in questi ultimi anni, per un ammontare di 62 milioni di euro. Questo però non basta! Il governo deve metterci in condizione di operare interventi urgenti sugli edifici strategici, in primis le strutture scolastiche.
Inoltre abbiamo l'esigenza di recepire parametri univoci e chiari in grado di stabilire l'inagibilità di una struttura ai fini della pubblica sicurezza; la definizione di linee guida sulle procedure da adottare in caso di inagibilità; ed infine la definizione di indirizzi operativi per la realizzazione delle verifiche tecniche.
Toninelli ha il dovere istituzionale di farlo, invece di trascorrere buona parte del suo tempo a rilanciare Twitter, a scrivere post e rilasciare a mezzo stampa dichiarazioni che violano persino il più saldo dei principi, cioè quello di non contraddizione, come ha fatto ad esempio in merito alle navi che possono sbarcare non nei porti ma su altre navi. Disorientato dalla natura confusa e confusionaria di talune esternazioni, ho ricordato al ministro che la mia missiva ha un carattere istituzionale. Vi sembrerà strano, ma da quando il vento del cambiamento soffia imperante sulle nostre fragili vite stiamo assistendo a veri e propri atti di mortificazione delle istituzioni democratiche regionali da parte dello Stato centrale. Lo dimostrano una serie di gesti che reputo intollerabili: il ministro del Sud ad esempio ha disertato all'ultimo minuto il tavolo tecnico sui fondi europei con il nostro Presidente Giovanni Lolli; e lo ha fatto all'indomani di quel terremoto annunciato, in caso di conversione, del Decreto Genova. In maniera unilaterale il governo ha deciso infatti di non destinare all'Abruzzo 250 milioni di euro per la messa in sicurezza anche dell'A24 e dell'A25, cosa che avevamo concordato con il precedente esecutivo. Al danno poi è seguita la beffa: per adesso il ministro Toninelli invece di rispondere alle nostre richieste, ha preferito “lavorare d'intesa” con una consigliera di minoranza pentastellata, Sara Marcozzi! È un gesto di ingerenza da parte della Marcozzi profondamente antidemocratico, pericoloso, che sostituisce le istituzioni con un soggetto privato, con un cittadino qualsiasi.
Al di là di questo aspetto, che ha il sapore di un prequel inquietante di un film che potremmo chiamare “ritorno ai Torlonia contro i cafoni”, le conseguenze per tutto il tessuto sociale abruzzese potrebbero essere devastanti. Esigiamo quindi una risposta rapida e sopratutto chiara: dei sofismi made in Casaleggio Associati l'Abruzzo non sa cosa farsene. Tantomeno il sottoscritto che è amante del lavoro e dell'impegno e non dello shopping compulsivo in cerca dell'ultimo vestito firmato".
 
 
 

Leggi Tutto »

Azione Politica: Montesilvano perde l’occasione dell’Accademia di Belle Arti

 “La Stella Maris e la città di Montesilvano hanno perso l’occasione di diventare sede di un corso magistrale dell’Accademia delle Belle Arti di Roma optando per l’istituto professionale. Senza nulla togliere al professionale, riteniamo che la sede di un corso dell’accademia avrebbe potuto rendere giustizia alla prestigiosa struttura e al territorio intero, mentre l’altra scuola avrebbe potuto trovare altra collocazione”. La denuncia è del circolo di Azione Politica di Montesilvano, alla luce della piega degli eventi che stanno interessando il complesso Stella Maris.

“Gli autori della “geniale” idea – continuano da Azione Politica - sono l'ex governatore regionale Luciano D'Alfonso e l'ex presidente della Provincia Antonio di Marco. È palese che l’obiettivo sta nel creare problemi a un’amministrazione di colore diverso e nel mettere una bandierina sulla Stella Maris per non dare meriti ad altri”.

“Si approfitta, così, della competenza provinciale e dei fondi del Masterplan per minare il rilancio economico e culturale del circondario, visto l'indotto che un’operazione di questo tipo avrebbe procurato. La promessa del museo – concludono - è solo fumo: viene da un presidente dimissionario, semplice candidato consigliere regionale. Siamo pronti a dare battaglia”.

Leggi Tutto »