Redazione Notizie D'Abruzzo

‘Le porte dei parchi’ in mostra a Palazzo Baldoni a Montesilvano

Valorizzare e promuovere le bellezze naturalistiche del territorio. Questo l’obiettivo della mostra tematica “Le Porte dei Parchi”, organizzata dall’associazione Ambiente e/èVita, che si terrà, da lunedì 10 settembre a mercoledì 12 nella Sala Di Giacomo di Palazzo Baldoni.

L’esposizione tematica, che ha già toccato L’Aquila, Avezzano e Chieti e proseguirà nelle principali città abruzzesi, è incentrata sulle evidenze naturalistiche di 5 Riserve Naturali Regionali, “Lago di Penne”(Penne), “Grotte di Pietrasecca” (Carsoli), “Monte Salviano” (Avezzano), “Grotte di Luppa”(Sante Marie) ed il “Borsacchio” (Roseto degli Abruzzi), in un’ottica di valorizzazione in rete delle ricchezze ambientali delle aree interessate. In sostanza, mescolando le caratteristiche di biodiversità delle Riserve, tale mostra intende organizzare un primo percorso di comunicazione turistica integrata.

La esposizione rientra nell’ambito del POR FESR Abruzzo 2014/2020 Asse VI Linea di Azione 6.6.1. denominato “Interventi per la tutela e valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo” che ha portato alla creazione di una rete tra i 5 Comuni e le rispettive  Riserve.

Questa sinergia ha portato alla elaborazione del progetto “Le Porte dei Parchi”, assegnatario  di un finanziamento di 500.000 euro, finalizzato ad azioni di promozione e di misure  finalizzate alla creazione di economie di scala nel settore turistico e nella governance delle aree protette.

«Voglio ringraziare l’Amministrazione Comunale di Montesilvano -  ha sottolineato Patrizio Schiazza, dell’associazione Ambiente e/è Vita  - per la sensibilità mostrata e per aver voluto ospitare un evento  capace di rendere evidente una delle principali caratteristiche del nostro Abruzzo ovvero la bellezza paesaggistica dei  territori e la ricchezza di biodiversità che impreziosisce le aree protette regionali».

La mostra resterà aperta nelle giornate da lunedì a mercoledì dalle ore 10:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00.

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Montesilvano, si punta alla riqualificazione del centro

«Via Roma può davvero rappresentare il nuovo centro nevralgico della città di Montesilvano, in quanto diretto collegamento tra la piazza comunale e corso Umberto. Una nuova area dove rilanciare il commercio cittadino. E’ a partire da questa convinzione che abbiamo avviato tutto l’iter necessario alla realizzazione di un radicale restyling di questa arteria centralissima». A dirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi. «Con la delibera licenziata nei giorni scorsi dalla Giunta abbiamo messo in moto la macchina finanziaria e tecnica per dare impulso alla realizzazione del progetto che abbiamo in mente per questa strada».

L’idea dell’Amministrazione Maragno è quella di eliminare gli attuali marciapiedi e rifare la carreggiata. Tutto in un’unica quota, ovvero a raso. Sui marciapiedi verrà rimossa la pavimentazione in porfido che sarà sostituita con un asfalto stampato effetto marmo. Previste opere per la sistemazione delle alberature esistenti, soprattutto per la parte relativa alle radici, che ad oggi hanno provocato il rialzamento della sede stradale e la conseguente rottura della pavimentazione. «Abbiamo fatto delle scelte -  afferma ancora Cozzi -  coerenti con gli interventi di riqualificazione che abbiamo promosso recentemente, ad esempio in via San Francesco dove abbiamo utilizzato l’asfalto stampato. Ripartendo dalla riqualificazione di via Roma, sarà possibile restituire anche nuovo slancio all’intera zona. Abbiamo sempre creduto che questa area può diventare strategica, non a caso in Consiglio Comunale abbiamo per la prima volta introdotto il concetto di Zona Franca, ovvero di aree del territorio sulle quali verrà applicata l’esenzione totale della TARI per i primi due anni di attività in caso di apertura di nuove attività di impresa, a cominciare proprio da via Roma. Un’agevolazione questa – conclude Cozzi - che unita al progetto di riqualificazione ci consente di sviluppare il percorso di valorizzazione del centro commerciale naturale».

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Fisco, secondo la Cgia l’evasione delle tasse in Abruzzo tocca il 20 per cento

Dall’Ufficio studi della CGIA segnalano che negli ultimi 20 anni (1997- 2017) il peso delle tasse in capo ai 41 milioni di contribuenti italiani è aumentato di quasi 200 miliardi di euro (per la precisione 198). Una cifra da far tremare i polsi e che rende immediatamente l’idea di quanto le richieste dell’erario siano diventate spaventosamente onerose. E se l’inflazione in questi 2 decenni è aumentata di quasi 43 punti percentuali, le entrate tributarie sono cresciute di oltre 65 punti, vale a dire il 22,5 per cento in più del costo della vita. “Come emerge in molti manuali di scienza delle finanze – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - con un carico impositivo smisurato anche l’evasione fiscale assume dimensioni economiche preoccupanti. Secondo una nostra elaborazione, infatti, la media nazionale dell’evasione fiscale è al 16,3 per cento, con punte del 24,7 in Calabria, del 23,4 in Campania e del 22,3 per cento in Sicilia. A livello nazionale stimiamo che le imposte sottratte al fisco siano poco più di 114 miliardi di euro”.

Dalla CGIA fanno sapere che l’insieme delle imposte evase a livello regionale è stato stimato applicando al valore aggiunto sommerso un coefficiente determinato dal rapporto tra il gettito fiscale e il valore aggiunto desumibile dai conti nazionali, al netto dell’economia non osservata

“In linea generale – segnala il segretario della CGIA Renato Mason - in nessun altro Paese d’Europa viene richiesto uno sforzo fiscale come in Italia. La nostra giustizia civile è lentissima, la burocrazia ha raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione rimane la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logisticoinfrastrutturale registra dei ritardi spaventosi: nonostante queste inefficienze, la richiesta del nostro fisco si colloca su livelli elevatissimi e, per tali ragioni, appare del tutto ingiustificata”. L’armamentario fiscale italiano è composto da oltre 100 voci: una sequela di addizionali e bolli, dai canoni ai contributi, dai diritti alle imposte per passare alle ritenute. Non mancano, ovviamente, le tasse i tributi e le sovraimposte; senza contare che paghiamo, purtroppo, anche le tasse sulle tasse. L’esempio più clamoroso lo subiamo quando ci rechiamo a fare il pieno alla nostra autovettura. La base imponibile su cui si applica l’Iva è composta anche dalle accise sui carburanti

Con un giorno di lavoro in più rispetto al 2018, nel 2016 (ultimo anno in cui è possibile effettuare una comparazione con i paesi Ue) i contribuenti italiani hanno lavorato per il fisco fino al 2 giugno (154 giorni lavorativi), vale a dire 4 giorni in più rispetto alla media registrata nei Paesi dell’area euro e 9 se, invece, la comparazione è realizzata con la media dei 28 Paesi dell’Unione europea.

Se confrontiamo il “tax freedom day” italiano con quello dei nostri principali competitori economici, solo la Francia presenta un numero di giorni di lavoro necessari per pagare le tasse nettamente superiore a quello italiano (+21); tutti gli altri, invece, hanno potuto festeggiare la liberazione fiscale con un netto anticipo. In Germania, ad esempio, 7 giorni prima di noi, in Olanda 12, nel Regno Unito 27 e in Spagna 28. Il paese più virtuoso è l’Irlanda: con una pressione fiscale del 23,6 per cento permette ai propri contribuenti di assolvere gli obblighi fiscali in soli 86 giorni lavorativi. Oltre all’eccessivo carico fiscale che grava sui contribuenti, concludono dalla CGIA, il problema nel nostro Paese è anche il peso dell’oppressione fiscale che ostacola l’attività quotidiana, soprattutto delle imprese di piccola dimensione. Al netto delle tariffe applicate dai commercialisti per la tenuta della contabilità aziendale, secondo una indagine realizzata periodicamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il costo della burocrazia fiscale in capo agli imprenditori (obblighi, dichiarativi, certificazione dei corrispettivi, tenuta dei registri, etc.) ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno.

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Incidente stradale in Marsica, muoiono madre e figlia di Capistrello

E' di due morti, il bilancio di un grave incidente stradale riguardante lo schianto frontale tra due auto, una Fiat Panda e una Punto, avvenuto sull'ex superstrada del Liri, subito dopo le 17, poco prima della galleria del Salviano in direzione Sora. Nello scontro hanno perso la vita due persone, madre e figlia di Capistrello, Nicolina Palleschi, 51 anni, e Martina Bucci, che il prossimo 4 ottobre avrebbe compiuto 29 anni. Le due donne, dopo essersi recate ad Avezzano per fare acquisti stavano tornando verso Capistrello. Le due donne sono morte sul colpo mentre altri automobilisti sono rimasti feriti. Gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso delle due donne.

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Ortona, chiuso il centro di raccolta rifiuti di Fonte Grande

Il sindaco di Ortona, Leo Castiglione, ha provveduto con un ordinanza sindacale alla chiusura del centro di raccolta rifiuti di Fonte Grande: la decisione segue la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale che con sentenza del 25 agosto scorso, pubblicata il 5 settembre, ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di cittadini per l'annullamento della deliberazione di giunta n.138 del 4 ottobre 2017. La delibera autorizzava l'attività di raccolta del centro di Fonte Grande, avviata negli anni precedenti e approvata in maniera provvisoria con ordinanze sindacali dalle passate amministrazioni.

"L'amministrazione - dichiara il sindaco Leo Castiglione - sul problema del centro di raccolta ha posto la massima attenzione, ponendo tutti gli atti necessari a riportare una situazione entro i canoni previsti dalla legge. Evidentemente per i giudici amministrativi tutto ciò non è stato sufficiente. Ho provveduto all'immediata ordinanza di chiusura del centro dopo la pubblicazione e quindi l'avvenuta conoscenza della sentenza del Tar, anche e soprattutto per tranquillizzare le famiglie dei ragazzi che tra pochi giorni inizieranno un nuovo anno scolastico e la vicinanza del centro alla struttura scolastica è stata determinante per la decisione dei giudici".

L'ordinanza fissa la chiusura del centro di raccolta ubicato in via Levino Ferrara, la rimozione degli scarrabili e di tutte le attrezzature presenti nel centro e utilizzate per i vari conferimenti e la bonifica dell'area. 

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Il Tar rigetta il ricorso del sansificio di Treglio

Rigettato dal Tar di Pescara il ricorso presentato dai Sansifici Vecere di Treglio contro la Regione Abruzzo, il Comune di Treglio e quello di Rocca San Giovanni, l'Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale) e la Asl Lanciano-Vasto-Chieti per l'annullamento della determina del 6 novembre 2017 della Regione Abruzzo riguardante il rilascio dell'Aua (Autorizzazione unica ambientale) richiesta dai Sansifici, che allora avevano lo stabilimento nel territorio di Treglio. Della conclusione della vicenda e degli esiti del ricorso al Tar hanno parlato, in una conferenza stampa, il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, Alessandro Lanci e Tommaso Giambuzzi, del movimento Nuovo Senso Civico. "Si chiude così una vicenda andata avanti per anni - evidenzia Berghella -. La sentenza del Tar equivale per noi a grande soddisfazione, soprattutto perché abbiamo sempre operato nell'interesse dei cittadini, del territorio e della loro tutela".

Sulla questione ci fu una Conferenza di Servizi, che ebbe luogo il 21 luglio 2016 e il 30 gennaio 2017. Alla Conferenza di servizi presero parte tutti gli enti tirati in ballo dai Sansifici Vecere Srl, enti che hanno espresso parere contrario riguardo al rilascio dell'autorizzazione per il prosieguo dell'attività, per altri 15 anni, dei Sansifici, che operavano nella zona frentana dagli anni '40. Al tavolo erano presenti anche il Servizio di Gestione e qualità delle acque della Regione e il movimento Nuovo Senso civico, quale portatore d'interesse. Il Comune di Treglio, come la maggior parte degli enti, aveva dato parere negativo per il problema delle emissioni in aria, per questioni igienico-sanitarie e di rispetto ambientale, per tutelare la salute pubblica dato che nella zona dove operavano i sansifici vivono decine di migliaia di cittadini. 

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Stadio in concerto a Manoppello

Concerti, festival e spettacoli di danza, in Abruzzo, nella settimana che va dal 7 al 13 settembre. Si parte questa sera, venerdì 7 settembre, con il concerto di Mariarosaria D'Aprile (violino) e Tommaso Cogato (piano), all'Abbazia di Santa Maria di Propezzano, a Morro d'Oro. Al Dejavù di Sant'Egidio alla Vibrata ospite il rapper Gemitaiz. Prima giornata dell' "Abruzzo Irish Festival", a Notaresco, caratterizzata dal doppio concerto di Fiddler's Greeen e Project 1st. A Pescara, al Moroni a Mare, è festa con il concerto dei The Butchfellas. Sempre a Pescara, allo Spazio Matta, spettacolo di danza contemporanea: "Egon. Introspettiva da Klimt a Schiele". Sabato 8 settembre, concerto degli Stadio in piazza Zambra a Manoppello Scalo. A Teramo, nel chiostro Santissima Madonna delle Grazie, musica italiana in compagnia di Cristina Donà e Filippo Graziani. A Tottea di Crognaleto di scena Gemelli Diversi e Alessio Bernabei. Concerto lirico del quintetto di clarinetti Solitaire Ensemble nella sala consiliare di Campli. A Notaresco, per la seconda giornata dell'"Abruzzo Irish Festival", ad alternarsi sul palco principale saranno Teada e Mr.Irish Bastard. A Chieti, in piazzale Marconi, spettacolo musicale de Le Pepitas. Domenica 9 settembre concerto lirico del Duo Perpich e Camicia (violino e pianoforte) nellachiesa Santa Maria degli Angeli a Campli. La terza ed ultima giornata dell' "Abruzzo Irish Festival", a Notaresco, vede ospite la band Les Irlandiis. A Rocca San Giovanni, nell'abbazia di San Giovanni in Venere, protagonista la pianista Angela Giancristofaro con "Songs from a secret garden". Allo Spazio Matta di PESCARA in scena lo spettacolo di danza contemporanea "Four#Generation". Mercoledì 12 settembre, all'Irish Cafè dell'Aquila, concerto indie de Lo Straniero. Giovedì 13 settembre, infine, concerto di Fabio Concato & I Musici in piazza a Furci.

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Di Stefano: tanti volti nuovi e tanta esperienza, così daremo all’Abruzzo un futuro. D’Alfonso? Un disastro

“Finalmente si è dimesso. La festa la facciamo noi” è lo slogan che campeggia alle spalle di coloro che sono intervenuti alla riunione di Civiche per l’Abruzzo. Chiaro il riferimento al governatore uscente Luciano D’Alfonso. Una riunione breve, ma intensa, stracolma di invitati appartenenti all’intero panorama politico abruzzese: Angelica Bianco, Gianfranco Giuliante, Tonino Prospero, Giancarlo Barrella, Saverio Di Giacomo solo per citarne alcuni.
Apre le danze l’onorevole Daniele Toto. “Proprio qui, il 24 marzo abbiamo iniziato un percorso di aggregazione” le sue prime parole, “il civismo non mi appassiona particolarmente, al contrario della politica. Ma la politica, oggi è deludente” prosegue poi l’onorevole “deludente perché i ‘contenitori’, i partiti, oggi non sono altro che una stanza chiusa dove le persone che hanno una rendita di posizione, impediscono ad altre persone di entrare perché vogliono candidare se stesse a posizioni di potere”. La posizione di Daniele Toto, ex parlamentare, è in realtà una proposta quella di ripartire dalla maggiore presenza sul territorio, tornare ad ascoltare i cittadini ed i loro bisogni poiché, a suo parere, col tempo si è perduto proprio il rapporto tra rappresentante e rappresentato. Dualismo che invece dovrebbe essere il core principale della politica stessa, senza dimenticarne la trasparenza del suddetto rapporto. “Oggi ci si sente soli, ci si sente individualisti. Per cui non si hanno doveri, ma semplicemente diritti. A me, non sembra giusto” conclude Daniele Toto, lasciando la parola all’onorevole Fabrizio Di Stefano.
“Oggi più che mai, chi vuole fare politica, deve saper ascoltare. Ascoltare il territorio e ascoltare la gente” esordisce  Di Stefano, per poi scagliarsi contro l’operato dell’avversario D’Alfonso durante la sua legislatura. “La  nostra terra circola sulle cronache locali ormai solo per le negatività: dai terremoti, alle bufere, per finire con l’inquinamento” afferma  l’onorevole, ricordando però le notevoli potenzialità della regione e di come andrebbero sfruttate in futuro per risollevarne le sorti, partendo innanzitutto dalla riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi presenti sul territorio.
“Abbiamo anni impegnativi davanti, perché le condizioni sono difficili e l’eredità che ci verrà lasciata dal centrosinistra sarà disastrosa. Ma abbiamo anche forze, idee e passione per cambiare l’Abruzzo e per segnare una nuova pagina di cui andare orgogliosi”, l’augurio di Fabrizio Di Stefano, indirizzato alle prossime regionali.

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A San Valentino in Abruzzo Citeriore al via le feste patronali

Sarà la prima edizione Notte Bianca ad aprire le Feste Patronali 2018 in onore dei Santi protettori Sant’Emidio, San Nicola da Tolentino, Santi Valentino e Damiano.
Al programma religioso è abbinato un calendario di eventi con musica e intrattenimento.



Si parte sabato 8 settembre con la prima edizione della Notte Bianca in cui in centro storico sarà animato da musica, laboratori e mercatini, con l'evento centrale caratterizzato dal concerto dei Blindur. Domenica 9 settembre lo spettacolo Unavantaluna, mentre lunedì 10 settembre il concerto bandistico " Città di Palazzo San Gervasio". Si conclude martedì 11 settembre con il concerto dei The soul Buddies.

La gente di San Valentino resta ancora molto legata alle feste patronali cosi come sono vive le tradizioni e le altre feste popolari che ogni anno vengono riproposte a cominciare dal 10 novembre con l'antico rituale della Processione dei Cornuti. Secondo la tradizione, ogni anno alle ore 19,00, gli uomini del paese sfilano in una processione lungo le vie tra gli schiamazzi, scherni,e allusioni all'infedeltà coniugale. Si festeggiano così i cornuti del paese: iniziando dall'ultimo uomo sposato dell'anno precedente che consegna all'uomo che ha preso moglie più di recente un drappo di stoffa raffigurante corna di bue. 


Le testimonianze della festa sono presenti già nella seconda metà dell' Ottocento, seppur avendo radici più antiche. Secondo una diffusa tradizione orale la manifestazione rievocherebbe l'inganno dell' impudica sorella di San Martino che, eludendo la sorveglianza del fratello, riuscì a dar sfogo alle sue voglie. A San Valentino circa 150 anni fa alcuni giovani passeggiando di notte per vie del paese decisero di lasciare una candela accesa davanti alle abitazioni dei cornuti. La burla prese piede. Così se qualcuno uscendo di casa trovava il lumino acceso scopriva di essere stato tradito dalla moglie: per punizione doveva allora circolare con il cappello o la giacca indossati al contrario, riconoscendo così pubblicamente il proprio status. Ai nostri giorni il rito dell' accensione dei lumini è stato sostituito. Oggi la manifestazione è caratterizzata da una processione nel corso della quale una reliquia - la riproduzione dell' attributo sessuale maschile – portata in corteo velata viene affidata dall'ultimo degli sposati dell' anno precedente all'ultimo degli sposati dell' anno in corso. Prima di essere consegnata la reliquia viene scoperta e mostrata alla gente. Il nuovo detentore porta poi il simulacro falliforme in giro per il paese accompagnato da una folla di gente. In passato la manifestazione, che oggi ha assunto connotati folkloristici, ha generato momenti di vera tensione quando i partecipanti si fermavano dinanzi alle case dei presunti cornuti indirizzando motti salaci e motivi pungenti nei loro confronti. Dopo la processione ci si ritrova  in piazza a festeggiare e a tutti i partecipanti che lo richiedono viene consegnata una particolare Bolla che attesta l'effettiva partecipazione al corteo. Per l'iniziativa i ristoranti del paese propongono i piatti tradizionali della festa: spezzatino di vitello al sugo e cotiche con fagioli.

 

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Calano le vendite al dettaglio ma cresce il commercio on line

Nuova frenata per le vendite al dettaglio a luglio nel commercio tradizionale mentre volano gli acquisti on line: nel mese in genere dedicato ai saldi l'Istat segnala un calo tendenziale delle vendite in valore dello 0,6% (-1,8% in volume) nel complesso ma con andamenti molto diversi per le vendite nella grande distribuzione (-0,1%), nei piccoli negozi (-1,5%) e on line (+13,6%). La tendenza di crescita dello shopping on line è ormai in atto da molto tempo con un +15,3% segnato nel secondo trimestre 2018 sullo stesso periodo dell'anno scorso, ma potrebbe rafforzarsi con la stretta sulle liberalizzazioni e la possibile chiusura obbligatoria la domenica. I consumatori, infatti, sottolineano come questa stretta potrebbe dare un ulteriore vantaggio alle piattaforme di vendite on line, aperte appunto h24 e 7 giorni la settimana, a scapito del commercio tradizionale. Il dato è negativo anche su base congiunturale con un calo dello 0,1% rispetto a giugno (-0,2% in volume). Su base annua le vendite al dettaglio dei beni alimentari sono in aumento in valore dello 0,2% (-2,1% in volume), crescita - afferma l'Istat - "dovuta esclusivamente all'aumento dei prezzi". Nonostante la crescita a due cifre del commercio on line e le numerose chiusure di negozi l'Italia rimane tra i Paesi con il commercio di vicinato più diffuso e con le più basse percentuali di acquisto on line. Secondo gli ultimi dati Eurostat riferiti al 2017 le persone che hanno comprato beni o servizi on line per uso privato negli ultimi tre mesi sono stati il 21% in Italia a fronte del 48% medio in Ue. In Francia la media di chi ha acquistato negli ultimi tre mesi via web è al 54%, in Germania al 66% mentre nel Regno Unito è al 78%. "Il 2018 è un anno da dimenticare" afferma la Confesercenti, sottolineando che le liberalizzazioni sono state inefficaci nel rilancio della domanda. La Confcommercio afferma che i dati di luglio sono un "campanello d'allarme" per i mesi successivi data anche la decelerazione della crescita economica mentre i consumatori chiedono al Governo politiche per la redistribuzione per rilanciare i consumi e di non fare passi indietro sulla liberalizzazione delle aperture perché sarebbe solo un vantaggio per il commercio on line. Anzi,chiedono di liberalizzare anche i saldi eliminando quelli di fine stagione e lasciando libertà al negoziante di scontare la merce quando lo ritiene opportuno "così come avviene nell'e-commerce".

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