Redazione Notizie D'Abruzzo

Minacce in un bar con un coltello, bloccato con spray urticante 

Dopo essere evaso dagli arresti domiciliari, è entrato in un bar  armato di coltello minacciando i clienti dell'attività e prendendosela anche con i Carabinieri, che sono riusciti a bloccarlo utilizzando lo spray al peperoncino. Protagonista dell'episodio, avvenuto a Montesilvano, è un 33enne del posto, nuovamente arrestato dai militari dell'Arma. I fatti sono avvenuti in un bar di via Emilia. Lanciato l'allarme, sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Compagnia, agli ordini del capitano Luca La Verghetta, che hanno rintracciato il giovane a poca distanza dall'attività commerciale. Il 33enne se l'è presa anche con i militari, che lo hanno bloccato usando lo spray al peperoncino. Il coltello è stato sottoposto a sequestro. Il giovane è stato arrestato per evasione, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Convalidato l'arresto, per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere. 

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Donna ricoverata a Sulmona per meningite, non ci sono rischi di contagio

E' una forma di meningite non contagiosa quella che ha colpito una donna marsicana, ricoverata da ieri sera all'ospedale di Sulmona. La paziente è affetta da meningite da pneumococco, contratta in seguito a un'otite molto grave che è degenerata. La donna, che versa in gravi condizioni, è attualmente ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Sulmona in prognosi riservata. "Nessun pericolo di diffusione della malattia per la comunità", dichiarano i medici.

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Casa, il prezzo medio è 1.772 euro al metro quadrato

Il terzo trimestre si chiude con una nuova battuta d'arresto per le case di seconda mano in Italia, con una flessione dell'1,4% nei tre mesi e del 2,5% su base annua. Il trend negativo dei valori porta il prezzo di richiesta a una media di 1.772 euro/m², ai minimi in oltre 7 anni di rivelazioni dell'ufficio studi di idealista. Lo rende noto uno studio di Idealista. Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Basilicata (6%%), Molise (3,2%) e Calabria (0,5%). I ribassi percentuali più elevati si registrano in Friuli Venezia Giulia (3,3%), Lazio (-3%) e Valle d'Aosta (2,7%); 14 regioni segnano cali compresi tra il 2,5% dell' Abruzzo e lo 0,5% delle Marche. La Liguria, in flebile calo rispetto a 3 mesi fa, guida la graduatoria dei valori regionali con i suoi 2.548 euro al metro quadro davanti a Valle d'Aosta (2.358 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.351 euro/m²). La regione più economica è ancora un altro trimestre in più la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.038 euro/m²) e Sicilia (1.105 euro/m²).

Il trend discendente dei prezzi delle case si conferma in oltre il 60% dei mercati provinciali monitorati nel corso del terzo trimestre dell'anno. Alcune macrozone mostrano ancora una una certa instabilità con le variazioni più marcate a Gorizia (-8,9%) e Agrigento (-8,5%), seguite da Brindisi (-7,1%). Percentuali di ribassi sopra la media del periodo caratterizzano ben 36 mercati da Vercelli (-6,5%) a Latina (-1,5%). All'opposto i rimbalzi maggiori si rilevano nel materano, con un incremento delle richieste da parte dei proprietari del 7,6% (il territorio è entrato nel circuito delle Città Europee della Cultura), davanti a Rimini (3,8%) e Sondrio (3,7%). Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.386 euro/m²) è la più cara, davanti a Bolzano (3.165 euro/m²) e Firenze (2.651 euro/m²), che scalza dal podio Imperia. Nessun ribaltone nella parte bassa, dove Agrigento (776 euro/m²) e Caltanissetta (739 euro/m²) precedono Biella, fanalino di coda con 638 euro. Complessivamente i prezzi della case sono scesi ancora durante i mesi estivi in 59 delle 104 città monitorate in questo rapporto. Le svalutazioni più forti si registrano a Chieti (-5,6%), Matera (-4,7%) e Frosinone (4,5%). A Roma i prezzi si sono ridotti di un ulteriore 1,3%, mentre a Milano i prezzi segnano un incremento dello 0,8%. Cuneo e Pavia, con un aumento del 5,6%, sono i capoluoghi di provincia dove i proprietari hanno aumentato di più le loro pretese, davanti a Napoli (4,5%). Venezia (4.425 euro/m²) è il capoluogo più caro d'Italia seguita da Firenze (3.601 euro/m²), Milano (3.402 euro/m²), Bolzano (3.400 euro/m²) e Roma (3.111 euro/m²). Nella parte bassa del ranking Caltanissetta è la nuova maglia nera con 706 euro al metro quadro.

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Studio Cresa sull’istruzione universitaria in Abruzzo

L’andamento delle immatricolazioni può essere analizzato con riferimento alla “residenza” degli studenti, che è una misura della propensione all’istruzione terziaria da parte dei neodiplomati (l’Italia è uno dei paesi con la più bassa incidenza di laureati sulla popolazione), oppure per localizzazione dei corsi di laurea, una misura del grado di attrattività delle università e dei territori in cui sono inserite (che vede recedere gli atenei meridionali anche a causa di una più intensa mobilità territoriale all’atto dell’iscrizione degli studenti). L’Abruzzo rispecchia tali tratti distintivi.

I dati più recenti indicano un recupero ma le perdite accumulate in più di un decennio sono notevoli, soprattutto al Centro e al Sud. L’avanzamento nel grado di istruzione e la mobilità degli studenti universitari hanno forti implicazioni per lo sviluppo locale. Tuttavia, cosa succede se la migrazione degli studenti all'interno di un paese segue solo un flusso unidirezionale da certe regioni verso altre? E ancora: come si spiega questo andamento?

Dopo una fase di declino durata oltre un decennio (64.000 immatricolati in meno, -20%), nel 2014 le immatricolazioni nelle università italiane hanno ripreso a crescere. Il calo degli immatricolati abruzzesi (-40%) è stato più consistente della media nazionale (solo in provincia di Teramo la flessione è stata relativamente meno intensa). A L’Aquila, il calo delle immatricolazioni ha interessato maggiormente i più giovani (18-20 anni). Su questo andamento ha pesato il venir meno di alcuni effetti della riforma del 3+2, che aveva alimentato un temporaneo aumento degli studenti con pregresse esperienze di lavoro, in Italia strutturalmente molto pochi. Il calo ha però coinvolto anche i più giovani, per i quali ha pesato soprattutto la debole dinamica demografica e l’aumento dell’incidenza dei giovani immigrati (al Nord soprattutto), i cui tassi di immatricolazione sono molto più bassi della media. Si è tuttavia ridotta anche la propensione a proseguire gli studi dei giovani di nazionalità italiana. All’origine vi sono fattori collegati alla crisi economica (forte calo del reddito familiare, crescita del rapporto tra tasse universitarie e redditi medi, riduzione del sostegno al diritto allo studio).

Le immatricolazioni sono diminuite soprattutto negli atenei del Mezzogiorno, anche per un’accresciuta propensione tra gli immatricolati a spostarsi verso gli atenei del Nord. Questa accresciuta mobilità territoriale ha contribuito ad ampliare i divari territoriali (il calo per gli atenei meridionali è stato più ampio di quello fatto registrare dai residenti nel Mezzogiorno e per oltre il 70% tale flessione ha interessato i giovani tra i 18 e i 20 anni). Lo spostamento coinvolge oggi circa un terzo degli studenti del Sud mentre la quota di neodiplomati abruzzesi che si dirige verso università del Centro-Nord è passata in un decennio dal 25% al 40%. Un decennio fa, mentre per gli studenti aquilani la mobilità a più lungo raggio verso le università settentrionali era pressoché trascurabile (2% delle immatricolazioni) essa appariva già particolarmente diffusa tra i residenti nelle province di Chieti e Pescara (9%) e in misura inferiore a Teramo (6%). Nel contempo, si è ridotto l’interesse verso gli atenei regionali, azzerando di fatto il saldo migratorio positivo di cui l’Abruzzo ha a lungo beneficiato.

 Il recente, seppur modesto, miglioramento di questo quadro, sia con riferimento alle condizioni di reddito delle famiglie sia all’impegno statale per il sostegno allo studio, ha comportato anche una certa ripresa delle immatricolazioni, in particolare nel Nord ma anche nelle regioni meridionali. Nelle regioni meridionali la riallocazione delle quote di mercato ha sfavorito le università più periferiche ma anche le principali università abruzzesi. Gli atenei dell’Aquila e Pescara hanno perduto posizioni importanti in tutti e tre i bacini di provenienza: in particolare, l’’università D’Annunzio, pur confermandosi come la principale sede di riferimento per gli studenti provenienti dal Mezzogiorno, mostra un arretramento di 7 punti percentuali rispetto a dieci anni prima mentre L’Aquila vede sostanzialmente dimezzarsi il proprio peso. Teramo sembra invece accrescere moderatamente il proprio peso soprattutto come attrattore di studenti dalle regioni centrali.

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Botte alla mamma per avere i soldi della droga, condannato a 3 anni

Per diverso tempo, sotto effetto di stupefacenti, avrebbe maltrattato la madre estorcendole anche il denaro per comprare la droga. Accuse che questo pomeriggio, al termine del processo con rito abbreviato davanti al gup Marco Procaccini (pm di udienza il sostituto Andrea De Feis), sono costate ad un 40enne teramano, giudicato parzialmente incapace di intendere, la condanna a tre anni e sei mesi e ad un anno di permanenza in una Rems. I fatti contestati all'uomo, che doveva rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni ed estorsione, risalgono allo scorso anno, con il 40enne che all'epoca, dopo la denuncia del fratello, fu anche raggiunto da una misura cautelare. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini in più occasioni avrebbe maltrattato la madre, arrivando a picchiarla e a procurarle delle lesioni e a minacciare il fratello. Tutto, secondo l'accusa, per farsi consegnare i soldi per acquistare la droga

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Sorpreso dai carabinieri con la droga negli slip nel Chietino

Un operaio di 29 anni di Guardiagrele, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Chieti fra Guardiagrele e Casoli per detenzione a fine dispaccio di stupefacenti. I militari erano intervenuti dopo che una donna aveva segnalato un' auto che si aggirava nei pressi di alcune abitazioni alla periferia di Guardiagrele. L'auto con a bordo il giovane è stata seguita e poi fermata e quando il 29enne è sceso dal mezzo per un controllo, dall'interno dei suoi pantaloncini è caduto un involucro di cellophane, probabilmente nascosto nelle mutande, che conteneva 130 grammi di marijuana. Durante le perquisizioni sull'auto e nell'abitazione, i carabinieri hanno trovato anche il materiale per il confezionamento dello stupefacente. De Vito è stato posto agli arresti domiciliari: domani si terrà l'interrogatorio di convalida dinanzi al Gip del Tribunale di Chieti. 

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Piernicola Pelliccia nuovo direttore della Pediatria di Lanciano

E' Piernicola Pelliccia il nuovo direttore della Pediatria di Lanciano. In servizio dal 1 ottobre, è stato presentato ieri mattina al personale del reparto dal direttore sanitario aziendale, Vincenzo Orsatti, il quale nell'occasione ha ringraziato tutti gli operatori e, in particolare, il dottor Nicola Ranieri, per aver garantito continuità e qualità dei servizi negli ultimi due anni, in attesa della nomina del nuovo primario. Pelliccia, 61 anni, arriva dalla Clinica pediatrica di Chieti, dove si è occupato delle diverse problematiche di interesse pediatrico. Svolge attività di docenza e tutoraggio presso la Scuola di specializzazione in Pediatria di Chieti, il corso di laurea in Medicina e per il corso di formazione in Medicina generale. Dopo aver perfezionato la propria conoscenza in Oncologia, Infettivologia, Endocrinologia e Diabetologia pediatrica, si è dedicato principalmente a studi e ricerche nel campo della Nefrologia ed Ecografia, che rappresentano la parte di attività clinica più rilevante svolta nella seconda parte della propria carriera. In particolare Pelliccia si è specializzato nella diagnosi e cura delle patologie nefro-urologiche in età pediatrica sviluppando il "Servizio di nefrologia ed ecografia pediatrica" di cui è stato finora responsabile, punto di riferimento per tantissimi bambini affetti da sindromi nefrosiche, glomerulonefriti croniche, insufficienza renale, ipertensione, nefropatie metaboliche e uropatie congenite. 

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Chieti, il bottino della rapina al centro commerciale è di 250mila euro

Ammonta a 250 mila euro in oggetti preziosi il bottino della rapina messa a segno ieri sera ai danni della gioielleria Sarni Oro all'interno del centro commerciale Centauro lungo la strada che collega il capoluogo teatino a Francavilla al mare. Le indagini della Squadra Mobile di CHIETI puntano sulla pista della malavita pugliese. Si lavora per risalire all'identità dei quattro malviventi, visionando le immagini dell'impianto di videosorveglianza del centro commerciale. Si indaga per risalire al proprietario del fuoristrada, verosimilmente rubato, che i rapinatori hanno usato per la prima parte della fuga e che hanno abbandonato e dato alle fiamme in una strada rurale; il mezzo è andato completamente distrutto. Al momento della rapina nel negozio c'erano solo due commesse: i tre malviventi, il quarto li attendeva sull'auto, per minacciare i presenti, compreso un vigilante del centro commerciale, hanno usato una pistola, mentre le vetrine che contenevano i preziosi sono state spaccate a colpi di mazza.

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Rapina in villa a Lanciano, il fiancheggiatore torna libero

Convalidato l'arresto del romeno Gheorghe Traian Jacota di 48 anni arrestato sabato con l' accusa di favoreggiamento di George Bogdan Ghiviziu di 26 anni il quinto uomo coinvolto e arrestato per la rapina nella villa dei coniugi Martelli, lo scorso 23 settembre a Lanciano. Jacota, difeso dall'avvocato Vincenzo Menicucci, ha risposto alle domande del gip Massimo Canosa, presente il procuratore Mirvana Di Serio. L'uomo ha detto che non sapeva della rapina e del coinvolgimento di Ghiviziu, figlio della sua compagna. Sabato, ha aggiunto, "mi ha chiesto un passaggio in auto a Lanciano". Dopo la convalida il gip lo ha scarcerato per l' inesistenza di pericolo di fuga e inquinamento probatorio, pur restando indagato per la sussistenza di gravi indizi. 

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Udc a sostegno pluralismo informazione televisiva. Di Giuseppantonio: scongiurare il rischio chiusura delle tv abruzzesi

Il Comitato regionale dell’UDC Abruzzo, ha manifestato il proprio dissenso sul decreto che colpisce il mondo dell’emittenza televisiva e radiofonica privata, che avrebbe dovuto avere come principio la tutela del lavoro giornalistico e il pluralismo dell’informazione. Oggi, nella Capitale, davanti al ministero dello Sviluppo Economico, si è svolta una manifestazione di protesta, contro la nuova normativa sull’assegnazione dei contributi.  Un problema le cui dimensioni sfuggono a molti. Antonio Diomede, presidente delle Radiotelevisioni Europee Associate (Rea), parla di 1.200 emittenti a rischio chiusura cioè 400 televisioni locali e 800 radio nei prossimi mesi, con una perdita occupazionale di 2.520 addetti. Nove Regioni su 20 rischiano di restare senza una sola televisione locale.

  “Ci schieriamo a fianco dell’emittenza locale in nome del pluralismo dell’informazione, a sostegno dell’occupazione nel settore e per scongiurare il rischio di mettere a tacere tante voci in Abruzzo - afferma il Segretario regionale, Enrico Di Giuseppantonio, che tra l’altro è un giornalista -. I pericoli che si nascondono tra le maglie della legge 146/2017 sull’Editoria, sono penalizzanti per il settore televisivo locale. Molti ignorano le difficoltà e la fatica che quotidianamente molte delle nostre televisioni sono costrette a superare pur di tenere informati gli abruzzesi - sottolinea Di Giuseppantonio -. Negli ultimi anni queste piccole e medie aziende, come altri settori produttivi, hanno dovuto fare i conti con una dura crisi. Sono comunque andate avanti nonostante i ritardi nell’erogazione dei fondi al settore editoria. Ora, la legge , assume tutte le somiglianze di un macigno, che crollerà sulle emittenti, falciandone moltissime lungo il suo percorso. Mettere a tacere le tv e le radio abruzzesi è un brutto e pericoloso segnale - afferma in conclusione Di Giuseppantonio -. Esse da sempre svolgono un ruolo che nessun altro potrebbe ricoprire”. 

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