Redazione Notizie D'Abruzzo

Montesilvano, venti nuove telecamere controlleranno i parchi cittadini e le zone sensibili

Venti telecamere in più per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini. Entro il 31 dicembre di quest’anno gli occhi elettronici saranno montati nei parchi di Montesilvano e in aree ritenute particolarmente sensibili.

L’intervento rientra nell’ambito dell’appalto sulla pubblica illuminazione che sta interessando tutto il territorio, con la sostituzione di tutti i punti luce con lampade al led.
«L’adesione alla convenzione Consip (la Centrale di acquisti della Pubblica amministrazione italiana) sulla manutenzione e gestione della illuminazione pubblica - spiega Ernesto De Vincentiis, assessore all’Efficientamento energetico - ci ha permesso di introdurre sulle strade lampade di maggior durata, con un'enorme riduzione delle emissioni di anidride carbonica e con un notevole risparmio economico. La nuova illuminazione, quindi, ci consente di rendere Montesilvano più smart e di avere uno strumento in più nell'attività di contrasto alla prostituzione e dell'illegalità. Ora, nell’ambito dello stesso appalto, la possibilità di poter installare venti telecamere, aggiunge un controllo diretto delle zone più a rischio. Non è un caso che gli occhi elettronici saranno posizionati nei parchi cittadini e nelle aree più sensibili anche per dissuadere eventuali atti di vandalismo sugli arredi e sul verde pubblico».

«L'intervento che abbiamo realizzato - aggiunge il sindaco, Francesco Maragno - rientra in un progetto di più ampio respiro relativo allo sviluppo sostenibile. L’introduzione di lampade al led per la pubblica illuminazione nella nostra città è un esempio di buona pratica che permette un tangibile risparmio economico ma anche risvolti positivi in fatto di tutela ambientale. A una riduzione del consumo energetico, infatti, corrisponde anche una riduzione di emissione di gas dannosi. L’ulteriore aspetto positivo di questo importante intervento sulla pubblica illuminazione è l'incremento della luminosità stradale e ora – con l’introduzione di 20 nuove telecamere – avrà anche una ulteriore ricaduta sulla sicurezza dei cittadini. Mi riferisco in particolare alle aree dei parchi cittadini e alle zone più sensibili dove con una visibilità maggiore in ore serali e notturne e con l’ausilio di questi occhi elettronici, avremo armi più efficaci per la nostra battaglia quotidiana per contrastare il fenomeno della prostituzione e dell'illegalità. L'installazione di queste 20 telecamere rappresenta solo il primo step di un più ampio percorso di potenziamento della sicurezza pubblica, che vedrà il posizionamento di altri occhi elettronici nelle zone sensibili della città, a cominciare dal lungomare e dall'area del retropineta».

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Le spine di Salvini tra Di Maio e Berlusconi

 

Le spine di Salvini tra Di Maio e Berlusconi

Nelle democrazie liberali di tipo parlamentare quando un Partito non ha da solo la maggioranza per sostenere un suo governo ricorre ad alleanze con altri partiti. Nella prima repubblica la Democrazia Cristiana ha governato con i partiti di centro e includendo i socialisti allargò il perimetro della maggioranza. Nella seconda repubblica si sono alternate coalizioni di sinistra e coalizioni di centro destra. La caratteristica di queste alleanze era costituita dalla presenza di un partito leader che era il più forte dell’alleanza (Democrazia Cristiana, PDS, Forza Italia) e in piccoli partiti abbastanza omogenei per ideologia politica che non coltivavano l’ambizione di divenire il partito principale della coalizione

 

Il contratto giallo-verde, ciò che unisce

L’alleanza tra Movimento 5 stelle e Lega è qualcosa di anomalo. L’unica cosa che unisce le due forze politiche è un atteggiamento di contrasto verso l’Unione Europea considerata fonte di ogni male; una opposizione quindi tra il popolo e la élite burocratica europea da cui deriva la definizione di populisti. Non si tratta di posizioni del tutto immotivate; basta considerare in che modo l’Italia sia stata lasciata solo a gestire una incontrollabile ondata migratoria, anche se con la condiscendenza del governo Renzi. L’aspetto più rilevante riguarda invece la gestione economica. Dal momento che 18 paesi hanno una moneta unica è logico che esistano delle regole comuni. Si è verificata una convergenza dei due partiti nel criticare queste regole. In una prima fase tutta la colpa è stata data all’euro con conseguente proposta di uscire dalla moneta unica e tornare alla lira. Poiché è impossibile abbandonare l’euro senza uscire dalla Unione Europea questa stravagante idea che avrebbe distrutto l’economia nazionale è stata messa da parte. Gli strali si sono allora indirizzati contro regole che strangolano l’economia inducendo alla recessione, e anche contro la disuguale applicazione di queste regolo verso le nazioni più forti e quelle meno forti. L’economia non è una scienza esatta come la matematica e la fisica; esistono scuole di pensiero contrapposte per l’adozione di provvedimenti futuri e addirittura per la interpretazione di eventi trascorsi. Pertanto, anche perché non sono un economista, mi astengo dal calpestare questo terreno scivoloso, anche se mi sembra opportuno che queste rigide regole vadano in qualche modo modificate.

 

Il contratto giallo-verde, ciò che divide

Molto più numerosi sono i motivi di divisione; per i cinque stelle prevale la filosofia della decrescita felice e dell’uno vale uno. Da qui deriva il no a quasi ogni iniziativa, dalle Olimpiadi alla TAV, dalla TAP a nuove autostrade. In altri termini lo sviluppo e l’innovazione vanno frenate per un ideale ritorno ad una età arcadica, in qualche modo favorente la riduzione dei desideri per conquistare la felicità. Si desidera un ritorno ad una economia prevalentemente rurale, che è stata una idea perseguita anche da Mussolini negli anni trenta. Il secondo aspetto riguarda il fatto che ogni individuo ha un suo valore culturale identico a quello di qualunque altro, per cui chiunque può parlare di qualunque cosa e la competenza non è più un valore. Idea che si può capire se si genera in un partito con tantissimi soggetti culturalmente impreparati ad iniziare da molti dei capi. Il terzo aspetto è il giustizialismo sfrenato sotto la spinta delle posizioni di Di Matteo e di Davigo per cui non ci sono innocenti ma soltanto delinquenti non ancora scoperti ad eccezione dei magistrati e dei Grillini. Questa ideologia ha come conseguenza che l’unico modo di spendere soldi è quello di finanziare il reddito di cittadinanza, un modo di conquistarsi facilmente il favore delle aree depresse del Sud.

La Lega ha una lunga esperienza parlamentare e di governo con Berlusconi. Ha abbandonato le posizioni giustizialiste del 1993 quando in parlamento venivano sventolati cappi e manette. Ottenuto dalla scomparsa dei partiti di governo lo spazio desiderato per se e per Berlusconi sono passati dal cappio alle leggi ad personam e questa tendenza non è del tutto scomparsa come dimostra l’incidente alla Camera che in voto segreto ha introdotto una modifica al reato di peculato che favorisce alcuni esponenti del partito verde. Abbandonata la pretesa di rappresentare le valli bergamasche e limitarsi al massimo ad una Padania indipendente, il partito di Salvini scende sotto il Po e punta a conquistare consensi nel Centro e nel Sud Italia. Non può però tradire la sua origine locale e sociale e quindi è per l’ammodernamento del paese anche attraverso le grandi opere. Fa una bandiera della sicurezza dei cittadini attraverso il controllo della immigrazione clandestina, la lotta alla delinquenza organizzata e al traffico di droga. Si tratta dunque di due partiti concorrenti, che aspirano entrambi a governare da soli e pertanto la polemica tra di loro aumenta ogni giorno di più. Ciascuno tenta di realizzare il proprio programma e impedire all’altro firmatario del contratto di realizzare il suo.

 

Le avances di Berlusconi

Quanto potrà durare questo governo? Non certo 5 anni e chi più lo afferma (Salvini) è il più convinto che non potrà durare così a lungo. Il più strenuo difensore del contratto, pur tra mille difficoltà è Di Maio perché sa bene che dopo le dimissioni di questo governo il pallino passerebbe nelle mani di Fico o di Di Battista. Berlusconi tenta di insinuarsi tra le difficoltà che in qualche modo separano i due vice presidenti e cerca di spingere Salvini a rompere e a varare un governo tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I voti non ci sono ma il buon Silvio pensa di trovarli in parte comprandoli con il soldi, in parti comprandoli con posti nel governo ed in parte fondandosi sulla paura di elezioni anticipate per chi teme di non essere rieletto. E’ una operazione difficilissima e sicuramente dannosa per la Lega. Salvini sarebbe costretto a basarsi non sul rapporto di forza dei sondaggi, ma su quello scaturito dalle elezioni del 4 marzo, ulteriormente indebolito dai voti che Berlusconi sarà capace di trovare. Il governo sarà debolissimo e avrà contro una opposizione molto forte dove PD e Grillini essendo fianco a fianco potrebbero anche trovare una intesa tra loro, in particolar modo se a vincere la competizione congressuale fosse Zingaretti. Per Salvini, l’abbraccio di Berlusconi sarebbe mortale. L’elettorato ha ormai capito che l’unico obiettivo di Berlusconi e la tutela dei suoi interessi economici che non coincidono affatto con l’interesse degli elettori

 

Come andrà a finire?

No ho poteri divinatori come il mago Otelma (che sa tutto e prevede tutto ma quando bussano alla porta chiede. Chi è?) ma ritengo che l’alleanza andrà avanti almeno fino a dopo le elezioni europee il cui risultato costituirà un elemento indicativo per la futura evoluzione. Solo un disastro economico potrebbe accelerare il disfacimento del governo ma non penso che si arriverà a questo. Ad un certo punto ci sarà un bella marcia indietro sulle promesse più costose con la seguente dichiarazione: volevamo fare quanto promesso in campagna elettorale e per questo ci siamo scontrati con l’Europa; questi burocrati ce lo hanno impedito e noi non possiamo mandare in fumo le limitate risorsi che abbiamo. Votateci e li manderemo a casa. Con una diversa Commissione Europea faremo quanto promesso e anche di più

Ho azzardato una previsione e potrei rischiare una brutta figura; per rimediare mi lancio in una previsione più facile. La Roma non vincerà lo scudetto, non andrà in semifinale di Champions League e non vincerà neanche la Coppa Italia.

 

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Conferenza programmatica Pd, Di Sabatino: L’orgoglio democratico parte dalla nostra comunità politica e la giornata di oggi è solo l’inizio del percorso che ci attende

Si è svolta oggi (sabato 24 novembre) la seconda “Conferenza programmatica - Abruzzo 2030”, organizzata dal Pd regionale (coordinatori della squadra Andrea Catena e Maria Ciampaglione) nella sala D’Annunzio dell’Aurum, a Pescara. Una giornata intensa, che ha visto la partecipazione di molti rappresentanti istituzionali, militanti del Pd e cittadini, imprenditori, sindacalisti e rappresentanti di categoria.

La mattinata è stata tutta dedicata al lavoro dei tavoli tematici, ognuno con un focus chiaro e preciso: industria 4.0; scuola e università; la nuova sanità; pari opportunità; ambiente; agricoltura; territori e città metropolitane; cultura e turismo; collegamenti; welfare; lavoro, sviluppo, Mezzogiorno e Europa; e ricostruzione.

“È stato una giornata molto proficua – ha dichiarato il segretario regionale Renzo Di Sabatino –. L’obiettivo è stato centrato: creare un’occasione di confronto con la nostra base elettorale, con i nostri iscritti e i nostri amministratori, con le categorie produttive e le organizzazioni sindacali, ma anche con chiunque veda nel centrosinistra una concreta e valida alternativa alle politiche populiste e demagogiche che il governo nazionale sta portando avanti, per stilare insieme le priorità che la prossima classe dirigente abruzzese dovrà affrontare e inserirli in un programma elettorale concreto e attuabile.

 La giornata di oggi, ci tengo a dirlo, è solo l’inizio di un percorso, che continuerà fino alle prossime elezioni regionali. Un percorso nel quale saremo accompagnati dagli uomini e le donne che in questi anni hanno contribuito a creare l’orgoglio democratico. Il nostro, infatti, è un grande partito e chi lo mette in dubbio sbaglia”.

“Il mio impegno – ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, chiudendo la conferenza programmatica – è di portare a termine con onore il mandato, sapendo che in questi cinque anni abbiamo raggiunto importanti risultati, che devono essere la base di un ulteriore lavoro molto più forte e molto più coraggioso, allargando il più possibile la coalizione”.

Nel pomeriggio, ogni responsabile dei tavoli ha presentato il report della discussione che ha condotto.

Tutte le idee, le proposte e i suggerimenti saranno raccolti in un unico documento che sarà consegnato al candidato presidente, che avrà il compito di riportarli all’interno del programma elettorale del centrosinistra.

Sinteticamente, i risultati dei tavoli:

Sanità - si è sottolineata l’importanza di ridurre il costo dei ticket, di abbattere le liste d’attesa e di avviare nuove politiche di assunzioni.

Cultura - ribadita la necessità di realizzare un testo unico della cultura, che passi attraverso gli stati generali della cultura in Abruzzo, e un piano strategico con una programmazione triennale che individui obiettivi, priorità e linee guida.

Ricostruzione - occorrono risposte immediate, un intervento concreto ed esaustivo in modo che ricostruzione privata e pubblica corrano velocemente sullo stesso binario.

Collegamenti – si è puntato l’accento su tre priorità: manutenzione, sicurezza trasporti e completamento infrastrutture incompiute.

Ambiente – Si è concordato che le tematiche legate all’ambiente vanno affrontate in un’ottica di sistema che coinvolga la gestione del territorio e delle sue risorse attraverso un centro unico di programmazione delle politiche di gestione di acqua, rifiuti ed energia, insieme ai cittadini, alle associazioni e agli enti interessati.

Territori e città metropolitane – analizzata la legge regionale sulla Nuova Pescara, evidenziata la necessità di coinvolgere ulteriormente i territori coinvolti.

Industria 4.0 – bisogna indirizzare e studiare un preciso piano di finanziamenti pubblici.

Scuola e università – puntare sulla specializzazione dei tre atenei abruzzesi e, a livello nazionale, da sperimentare a livello regionale, istituzione del reddito di formazione.

Welfare - si è concordato che la sfida è abbassare drasticamente la percentuale di persone a rischio povertà, attraverso la riduzione del costo del lavoro e una revisione organica delle politiche per la casa.

Lavoro - tutti gli intervenuti hanno evidenziato la necessità di costituire un’agenzia unica per lo sviluppo, che si occupi di semplificare le procedure, attrarre investimenti e fare marketing territoriale.

Agricoltura - è stata puntato il faro sulla necessità di semplificare le procedure e sul valore dell’aggregazione per le imprese agricole.

Pari opportunità – fare rete fra donne competenti per femminilizzare le pratiche, dato che troppo spesso le donne sono ai margini de processi decisionali.

 

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Pineto Combatte la Violenza di Genere

Ragazzi interessati e attenti hanno partecipato questa mattina all’iniziativa “Combattiamo la violenza di genere” organizzata a Pineto dalla locale CPO e dall’Amministrazione Comunale in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Una mattinata durante la quale molti studenti delle scuole pinetesi sono stati coinvolti prima in un corteo, che ha attraversato le vie della città, e poi nel Teatro Polifunzionale di Pineto, nell’ascolto di numerose testimonianze di persone che si occupano quotidianamente di violenza di genere. Dopo i saluti del Sindaco Robert Verrocchio, dell'Assessore alle Pari opportunità del Comune di Pineto Daniela Mariani, della Presidente della locale CPO Cristina Marcone e la proiezione di un videomessaggio della Senatrice Emma Bonino, la dottoressa Cristina Bellocchio del Centro Antiviolenza La Fenice ha parlato di questa realtà e della recente rete messa in atto con le farmacie della provincia di Teramo per essere presidio sul territorio come prima assistenza e orientamento per le donne che vi fanno ricorso, mentre la dottoressa Mariangela Passamonti ha parlato del Centro di recupero uomini autori di violenza L’Elefante Bianco. I ragazzi hanno poi ascoltato la voce di Tiziana Di Ruscio la quale ha raccontato la sua storia di vittima di violenza famigliare e della sua attività rivolta alle madri e alle donne portata avanti con l’Associazione Il Nastro Rosa. Hanno arricchito la mattinata gli interventi della Presidente del Centro di Cultura per le donne H. Arendt di Teramo, Guendalina Di Sabatino, e della Presidente dell’Associazione Federativa Femminista Internazionale Irene Giacobbe, associazione cui fa capo la Casa delle Donne di Roma che in questi giorni rischia lo sfratto. A questa realtà la CPO di Pineto, presieduta da Cristina Marcone, e l’Amministrazione Comunale hanno voluto donare 500 euro.

 

L’incontro di questa mattina è stato significativo e dall’alto valore culturale – commenta l’Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del comune di PinetoDaniela Mariani – i ragazzi hanno potuto riflettere sugli stereotipi di genere, sui retaggi culturali che ancora persistono, sulla scarsa capacità di esternare le emozioni, che poi porta alla violenza. Il nostro comune ha puntato molto sul sociale, mettendo in rete le associazioni, sottoscrivendo il “Protocollo per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere” promosso dalla Prefettura, organizzando incontri come quello di oggi con la CPO di Pineto, che ringrazio, per combattere questa piaga sociale. Un ringraziamento va anche a tutti coloro che sono intervenuti e a quanti hanno reso possibile la riuscita dell’iniziativa”.

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Ortona, strade fatiscenti e rischi per automobilisti: Di Nardo lancia l’allarme

 "Abbandono, incuria ed elevata pericolosità delle strade provinciali che passano per Ortona". A lanciare l'allarme è il consigliere comunale Angelo Di Nardo, capogruppo in Comune di Fratelli d'Italia, Lega e Libertà e Bene Comune, che ha presentato una mozione sulle condizioni della strada provinciale San Tommaso e sulla provinciale verso Tollo.

"Ormai da molti anni - evidenzia Di Nardo - la strada provinciale San Tommaso, nel tratto che va dall'incrocio della ss 16, direzione San Pietro, fino ad arrivare a Villagrande, versa in gravi condizioni di abbandono e pericolosità dovuta al passaggio di mezzi con carichi superiori a quelli per cui la strada è stata collaudata e alla scarsa e blanda manutenzione fatta in questi anni. Il manto stradale è pieno di crepe che si allargano ogni giorno di più e la carreggiata è piena di terra ed erbacce, tanto che in alcuni tratti il guardrail non è più visibile".

"Sulla stessa strada - aggiunge il consigliere - a causa della frana, non arginata né con un muro in cemento armato né con gabbie di pietre, la viabilità si è spostata verso la cunetta, rendendo pericoloso il passaggio contemporaneo di due automobili. Si sono inoltre creati affossamenti del manto stradale a causa del passaggio di tir e mezzi pesanti. Anche la strada provinciale verso Tollo, nel tratto Villa Grande - Morrecine - evidenzia Di Nardo - versa in uno stato di pericolosità con la carreggiata ristretta in vari punti a causa di più frane".

"Si tratta di due strade ad elevato rischio frane perché le acque piovane non riescono a defluire, generando pericolose pozze d'acqua, che sembrano veri e propri laghi. La circolazione rappresenta dunque un costante pericolo per gli automobilisti".

Per questi motivi, nella mozione, si invitano la Giunta comunale ed il sindaco, Leo Castiglione, ad "attivarsi immediatamente affinché la Provincia di Chieti intervenga per sanare tale situazione e ad adottare misure idonee a ristabilire la viabilità e salvaguardare l'incolumità degli automobilisti". Si impegna, inoltre, la Giunta a "garantire la messa in sicurezza" delle due strade.

"Sembra che la priorità di questa amministrazione sia cambiare i nomi delle piazze - osserva Di Nardo - ma, in realtà, ad Ortona ci sono vere emergenze che rappresentano un grave pericolo per tutti coloro che, quotidianamente, per andare a lavoro o per motivazioni personali, percorrono quelle strade. E' da queste emergenze che, a nostro avviso, si dovrebbe partire", conclude il consigliere. 

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Udc e Dc in Abruzzo mobilitati per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Nella giornata mondiale dedicata alla lotta contro ogni tipo di violenza sulle donne, i segretari regionali Udc Enrico Di Giuseppantonio e la segretaria regionale della Democrazia Cristiana Angelica Bianco, lanciano in rete un video di pochi minuti, un segnale importante che vede protagonisti non solo le donne  di partito ma anche gli uomini. Il messaggio è profondo : "Un uomo deve amare e rispettare"  queste le parole sentite di Enrico Di Giuseppantonio. Un segnale importante,  perché "In Italia si fa troppo poco per combattere i femminicidi e la violenza sulle donne un dato allarmante che parte dagli esperti di Grevio organismo del Consiglio d'Europa. Mancano più di 5mila posti letto per chi fugge dalle mura domestiche, teatro dell'80% dei maltrattamenti; i fondi pubblici sono scarsi e utilizzati male e Molte vittime hanno paura di denunciare"

Dice Angelica Bianco Segretario Regionale Democrazia Cristiana la quale continua "Le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2017 sono 49.152,  Da gennaio a ottobre 2018 sono state oltre 70 le donne uccise per mano di chi diceva di 'amarle.... Abbiamo creato questo video come  segno per dire basta; da sempre i nostri valori Cristiani invocano rispetto."Ci faremo latori di questa piaga sociale e chiederemo a gran voce che vengano stanziati fondi atti a proteggere ed essere in grado di investite su strutture  e personale  necessario per un programma di prevenzione o nel caso dell' avvenuta violenza. Nessuno deve sentirsi  solo ."chiosano entrambi

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Gennaro Strever il primo Presidente di Ance Chieti Pescara

La nuova ANCE Chieti Pescara, nata poco più di un mese fa dalla fusione delle due associazioni storiche Ance Chieti ed Ance Pescara, ha tenuto oggi 23 novembre presso la sede di via Raiale la prima Assemblea, durante la quale sono stati eletti i vertici e il Consiglio.

È stato eletto alla carica di Presidente della Sezione Costruttori Edili - ANCE Chieti Pescara, per il triennio 2018-2021, Gennaro STREVER (Strever S.p.A,).
Sarà affiancato dal Vice Presidente Vicario Marco SCIARRA (Sciarra Costruzioni S.r.l.).
Eletto alla carica di Tesoriere Renzo FIDELIBUS (Inerti Sangro S.r.l.).

Il Consiglio Direttivo sarà composto dagli imprenditori: Alessandro Acciavatti (Tavo Calcestruzzi S.r.l.), Carmine Brandi (Società Italiana Servizi S.r.l.), Carlo Cericola (Cericola S.r.l.), Carmelo Roberto Chiola (Smart Build), Fabrizio Ciammaichella (I.co.ri S.r.l.), Carminantonio Raffaele Di Fabrizio (Di Fabrizio Costruzioni S.r.l.), Antonio Di Giovanni (Saitem S.p.A.), Luigi Di Marcoberardino (Inerti Valfino S.r.l.), Giovanni Di Vincenzo (Di Vincenzo Dino & C. S.p.A.), Pietro Antonio D'Intino (Madis Costruzioni S.r.l.), Gianni Giammarco (A.S.E. S.r.l.), Dario Giorgiani (Giorgiani Appalti S.r.l.), Giuseppe Girolimetti (Girolimetti Fulvio S.a.s), Marcello Mirolli (Marinelli Umberto S.r.l.), Franco Olivieri (D'Andrea Service S.r.l.), Giuseppe Orofino (Orofino Costruzioni S.r.l), William Strever (Igefi S.r.l.), Mario Tasso (Ingg. Tasso & Candeloro S.r.l.) e Giuseppe Visciola (Fidia Cantieri S.r.l.).

Il Presidente Strever ha affermato "E' l'unione che fa la forza. Siamo una squadra, un esercito di soldati e stiamo combattendo tutti insieme una crisi lunghissima. Dobbiamo far sentire sempre più forte la nostra voce"

Il Vice Presidente Marco Sciarra si è rallegrato della forte partecipazione dei giovani del settore all'Assemblea odierna, certo che l'unione delle due componenti territoriali garantirà maggiore rappresentanza all'Associazione.

Ance Chieti Pescara rappresenta un ampio numero di aziende edili, in un settore, quello dell'edilizia, che - stando ai dati delle Casse Edili di Chieti e Pescara - dà lavoro a più di 6000 addetti.

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Pietrucci: 800 assunzioni con l’approvazione del piano 2018

"Oltre 800 assunzioni, di cui circa 200 nella Asl L'Aquila/Avezzano/Sulmona, frutto di un lavoro che ho portato avanti con il presidente Giovanni Lolli e l'assessore Silvio Paolucci" è quanto dichiara il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. Secondo l'esponente del Pd "l'approvazione della delibera 863 da parte della Giunta regionale, ovvero il piano assunzioni del 2018, è un ulteriore passo in avanti nel percorso di risanamento del nostro sistema sanitario, un passo in avanti particolarmente importante sulla falsariga di un lavoro durato oltre quattro anni, dall'inizio del mandato di questa Giunta e questa maggioranza in Consiglio regionale. Ci saranno nel sistema sanitario regionale oltre 800 assunzioni, di cui circa un quarto nella Asl L'Aquila/Avezzano/Sulmona. Va riconosciuto con forza il grande lavoro dell'assessore Silvio Paolucci - dice Pietrucci - che come sempre con competenza ed equilibrio ha saputo ascoltare gli stimoli e le sollecitazioni che arrivavano da più parte dai territori, comprese i miei dai nostri, la provincia dell'Aquila e le aree interne, mediando e tenendo la barra dritta sugli equilibri di bilancio. Non dobbiamo considerare questo atto la risoluzione definitiva dei problemi delle Asl e della sanità abruzzesi: occorrono ulteriori iniezioni di unità di personale per raggiungere il necessario equilibrio per il funzionamento efficiente della sanità e una qualità soddisfacente del servizio (ce lo ricordano le organizzazioni e le sigle sindacali), oltre naturalmente la necessaria rapidità per adempiere i passaggi tecnici per l'effettiva entrata in corso delle assunzioni. Di certo a riesaminare la situazione di partenza, che vedeva la sanità regionale commissariata, oggi arriviamo a registrare le condizioni per chiudere il piano di rientro, che ha comportato, nella medesima legislatura, la chiusura del commissariamento e la conclusione del piano di riqualificazione. Rimane - conclude Pietrucci - da lavorare, ma c'è la certezza e la soddisfazione di avere imboccato la strada giusta"

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Residuati bellici trovati in cimitero a Chieti

Sono state rinvenute schegge appartenenti ad ordigni bellici risalenti alla Seconda Guerra Mondiale durante i sondaggi nella zona di Santa Filomena a Chieti Scalo dove sorgerà il nuovo cimitero di Chieti Parco della Memoria. Le indagini antibelliche si sono rese necessarie per scongiurare l'eventuale presenza di residui bellici prima dell'inizio dei lavori di realizzazione del Cimitero.

 

Nelle vicinanze è stata rinvenuta anche una dinamo paragonabile ad una bomba a mano quando veniva riempita di tritolo ed aveva lo stesso effetto di un ordigno esplosivo. I lavori di bonifica bellica nella zona di Santa Filomena fino ad oggi hanno riguardato ventottomila metri quadrati di terreno e proseguiranno anche la prossima settimana, sui restanti ventunomila metri quadri di terreno dove dovrà sorgere il nuovo cimitero teatino.

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A Chieti al via taglio di 41 alberi malati e pericolosi

Il Comune di Chieti taglierà 41 alberi tra aceri, tigli e platani in aree pubbliche perché irrimediabilmente malati e dopo che è stata constatata la potenziale situazione di rischio per la pubblica incolumità. Le piante, per la maggior parte in viale Unità Italia e viale Amendola, presentano patologie fitosanitarie che ne minano le condizioni di stabilità. Tale situazione è emersa nell'ambito del programma di verifiche su stabilità e stato di salute degli alberi di alto fusto del territorio comunale e all'esito di analisi strumentali compiute da tecnici specializzati. Gli interventi di rimozione, per una spesa di circa 22.000 euro, verranno effettuati dalla ditta Garden Gardenia srl di Chieti. L'assessore Raffaele Di Felice ha reso noto che, con l'approssimarsi della stagione invernale, nei giorni scorsi, in particolare in via Ricci e viale Amendola, sono iniziati gli interventi manutentivi sugli alberi di medio e alto fusto e proseguiranno su tutto il territorio comunale con circa 400 interventi. I lavori di manutenzione, per circa 25.000 euro, stati affidati alla ditta Italverde di Città Sant'Angelo.

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