Redazione Notizie D'Abruzzo

Pasqua: Coldiretti/Ixe’, 300mila a tavola in agriturismo nelle zone del terremoto ripresa con +10% visitatori

Trecentomila italiani a tavola in agriturismo per la Pasqua. E tra questi anche moltissimi abruzzesi. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti su dalla quale si evidenzia come sia sempre forte la ricerca della tranquillità in campagna lontano dai ritmi e dal rumore della città. I circa 23mila agriturismi presenti nella Penisola svolgono anche un’importante funzione di traino per le economie locali, come dimostrano le zone del terremoto dove nonostante le difficoltà si stima di aumento del 10% delle presenze secondo Coldiretti.

L’Abruzzo è in linea con il trend nazionale – dice Coldiretti Abruzzo – ma certamente bisogna fare un distinguo tra le zone comprese nel cratere, che ancora fanno fatica a ripartire, e quelle fuori del cratere. Per quanto riguarda le zone direttamente provate dal sisma si nota certamente un piccolo miglioramento rispetto allo scorso anno. La speranza è comunque che le cose migliorino sempre di più complice proprio l’appeal suscitato dalle tradizioni alimentari di cui gli agriturismi sono custodi”. Altro discorso per le zone fuori dal cratere, dove le prenotazioni sono fortemente aumentate rispetto allo scorso anno facendo registrare nella gran parte dei casi il tutto esaurito. Gettonatissima la Pasqua con pranzo e passeggiata annessa, ma il boom di prenotazioni si è registrato anche per Pasquetta. “Per chi non ha prenotato sarà sicuramente difficile trovare un posto a tavola – dice Coldiretti Abruzzo - la capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari nel tempo con menù di Pasqua locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici è la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è in continua crescita anche l’offerta di servizi aggiuntivi come passeggiate all’aria aperta a piedi e in bicicletta, trekking, lezioni di equitazione e tiro con l’arco, ma anche corsi in cucina o di orticoltura”.

A livello nazionale, Coldiretti stima che per la Pasqua 2018 gli agriturismi siano fra le mete privilegiate visto che la paura del terrorismo internazionale condiziona la scelta di viaggio di quasi un italiano su quattro che vuole restare lontano da ansi e preoccupazioni privilegiando il relax e la tranquillità delle vacanze in campagna grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica con la possibilità di scegliere fra 293 specialità Dop/Igp registrate a livello comunitario, 523 vini Docg, Doc e Igt e 5047 prodotti tradizionali.

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De Angelis (Uil): abbiamo assistito ad una vera deregulation in Abruzzo sui contratti pubblici

Il rinnovo dei contratti a livello nazionale è positivo da un punto di vista economico ma anche e soprattutto di contenuti normativi che restituiscono un ruolo importante al sindacato. In Abruzzo, invece, c’è ancora tanto da fare a livello di pubblica amministrazione regionale e della sanità: e la Uil Fpl vuole continuare a fare la sua parte. Ne è profondamente convinto Giuseppe De Angelis che ieri pomeriggio (mercoledì 28 marzo), al termine del congresso che si è svolto a Moscufo, è stato riconfermato segretario regionale della federazione della Uil che rappresenta i lavoratori degli enti locali, della sanità e del terzo settore. Ai lavori, presieduti dal segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, hanno partecipato anche Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e Michelangelo Librandi, segretario nazionale Uil Fpl. Presente l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

In merito ai recenti rinnovi contrattuali, De Angelis nella sua relazione ha rimarcato che “l’enorme valore del rinnovo non sono gli 85 euro di aumento medio ma la riaffermata centralità della contrattazione nazionale e di secondo livello”. Per quanto riguarda l’Abruzzo, invece, a fronte della “rivoluzione amministrativa della Regione annunciata da D’Alfonso, nei fatti abbiamo assistito ad una vera deregulation, ad un depotenziamento progressivo dell’apparato istituzionale, con l’impoverimento delle funzioni, con il solo disegno complessivo di privatizzare sempre di più i servizi pubblici. Noi ci siamo opposti con ogni mezzo, rivolgendoci anche al giudice del lavoro che con sentenza ha riconosciuto l’attività antisindacale e condannato la stessa Regione Abruzzo per aver messo in esubero una settantina di dipendenti ritenuti soprannumerari, e aver proceduto al trasferimento da una sede all’altra di trenta unità, senza però prima consultare le organizzazioni sindacali. Oggi con nostro grande orgoglio - perché parliamo di uomini e donne con età media tra 55 e 65 anni - sono tornati al loro posto originario di lavoro e tutti hanno trovato la giusta riallocazione nella dotazione organica. Con altrettanta caparbietà – ha proseguito De Angelis - siamo riusciti, dopo oltre 15 anni, a riattivare in Regione le progressioni economiche coprendo il 50 per cento del personale per completare l’opera nel 2018”.

La sanità, infine: “In merito alla Asl unica regionale, dicemmo che era un percorso che poteva realizzare una svolta ma forse è mancato il coraggio: non si è fatta ed oggi qualche scricchiolio sul fronte dei conti incomincia a sentirsi. Noi oggi abbiamo cinque obbiettivi da realizzare: rivedere le dotazioni organiche, stabilizzazione dei precari, ridurre le liste di attesa, potenziare le strutture territoriali e riequilibrare la zona interna con la costa. Punti che rappresentano il cuore delle nostre proposte alle prossime elezioni delle Rsu in programma dal 17 al 19 aprile prossimi”.

Da parte sua, l’assessore Silvio Paolucci ha rimarcato che “siamo usciti dal commissariamento 18 mesi fa senza aumentare le tasse e neanche i fondi ai trasporti e al sociale, abbiamo invertito il trend negativo della mobilità passiva, abbiamo posto il tema della cura dei cronici e, in province come L’Aquila e Chieti, abbiamo aumentato le risorse pro capite. È vero, c’è un problema di personale, ma manca ancora un’organizzazione aziendale delle Asl su questo fronte”. Infine, Paolucci ha ribadito che “sulla Asl unica è mancato il coraggio” ed ha annunciato che “firmerò l’accordo di programma sui nuovi ospedali. Ho già utilizzato tutte le risorse ex articolo 20, mancano all’appello i fondi per il sisma”.

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Confartigianato, allarme abusivismo e sommerso in Abruzzo

Allarme abusivismo e sommerso in Abruzzo: due artigiani su tre sono a rischio. Nel 2017, la concorrenza sleale nei settori con un tasso di lavoro irregolare superiore alla media, infatti, è subita da 19.697 attività, pari al 64% delle imprese artigiane, cioè i due terzi dell'artigianato regionale. E' quanto emerge da un approfondimento di Confartigianato Abruzzo, che ha elaborato i dati contenuti in un'elaborazione del Centro studi della Confederazione nazionale.

In Abruzzo il tasso di irregolarità dell'occupazione è pari al 16,7% (13,5% in Italia), dato che colloca la regione al quinto posto della graduatoria nazionale, dopo Calabria (23,2%), Campania (21%), Sicilia (20,6%) e Puglia (17,6%). L'indice di pressione della concorrenza sleale del lavoro non regolare sull'occupazione artigiana è pari a 1,6: il dato rivela il rapporto tra il volume del lavoro non regolare che genera concorrenza sleale all'artigianato - occupati non regolari calcolati come media del tasso di irregolarità settoriale ponderata con gli occupati presenti nell'artigianato – e gli addetti dell'artigianato desunti dal Registro Istat ufficiale.

"Il quadro che emerge dall'analisi dei dati – commenta il presidente regionale di Confartigianato, Luca Di Tecco – è piuttosto allarmante per una realtà come quella abruzzese, apparentemente tranquilla. La nostra associazione, da sempre sensibile sul tema della legalità, è da tempo impegnata nella lotta al sommerso e all'abusivismo e nella tutela di tutti quegli artigiani che operano in modo corretto e nel rispetto delle regole, portando avanti con onestà il proprio lavoro. Rinnoviamo il nostro impegno e ci mettiamo a disposizione di tutte quelle imprese che vogliano denunciare situazioni di concorrenza sleale al fine di segnalarle alle autorità competenti".

La situazione peggiore si registra in provincia dell'Aquila: le imprese artigiane esposte a concorrenza sleale del sommerso sono 4.687, cioè il 67,9% dell'artigianato. Seguono la provincia di Chieti (5.507, 64,5%), quella di Pescara (4.634, 63%) e quella di Teramo (4.869, 61,2%).

Le imprese artigiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale del sommerso sono quelle delle costruzioni: 10.727 unità sul totale di 19.697 esposte, cioè il 54,5%. Seguono quelle che si occupano di altri servizi alla persona (5.513, 28%), trasporti e magazzinaggio (1.565, 7,9%), servizi di alloggio e di ristorazione (1.104, 5,6%), servizi di informazione e comunicazione (358, 1,8%), agricoltura, silvicoltura e pesca (261, 1,3%).

A livello nazionale la concorrenza sleale nei settori con un tasso di lavoro irregolare superiore alla media è subita da 858.347 imprese artigiane, pari a quasi i due terzi (64,7%) dell'artigianato nazionale, che danno lavoro a 1.339.401 addetti (49,7% dell'occupazione dell'artigianato). L'Indice di pressione della concorrenza sleale nei confronti dell'artigianato presenta valori più elevati in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia e nel Mezzogiorno è il doppio della media nazionale.

 

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Nas sequestra 200 tonnellate di mangimi a rischio

Maxi sequestro in Abruzzo da parte dei Carabinieri del Nas di Pescara: i militari hanno sottoposto a vincolo sanitario oltre 200 tonnellate di mangime per animali da carne, 145 delle quali trovate in una sola struttura. L'operazione rientra nell'ambito di controlli svolti in tutta la regione in materia di detenzione e commercio di fitofarmaci e prodotti per la zootecnica. Si tratta di attività di produzione, confezionamento e stoccaggio di mangimi zootecnici, risultate prive di autorizzazione all'esercizio e dei requisiti igienico sanitari, strutturali e gestionali. E' quindi scattato il provvedimento di sospensione emesso dall'autorità competente. Il valore dei prodotti sequestrati ammonta a quattro milioni di euro. Quattro, nel complesso, le attività per cui è stata disposta la sospensione, al termine degli accertamenti dei Carabinieri per la tutela della salute, diretti dal maggiore Domenico Candelli, in collaborazione con le Asl competenti. 

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Con Natourarte a Pasqua la visita guidata di Sulmona in occasione della Madonna che scappa

Non solo a mezzogiorno la Pasqua a Sulmona vibra di fede ed emozioni: i riti della Settimana Santa iniziano il lunedì con il sorteggio della quadriglia di portatori cui è affidato l'onore dell'evento clou della domenica. Ogni giorno a seguire è scandito da tradizioni sentite e partecipate. La visita guidata vi farà vivere appieno il momento più significativo della Pasqua d'Abruzzo: dai ricchi paramenti, ai simboli sacri, ai luoghi, ai segreti e alle curiosità, fino al momento corale della rappresentazione dell'incontro della Vergine incredula col Figlio risorto. Il percorso insolito e tematico per conoscere Sulmona muove da via Giovanni Pansa (inizio Ponte Capograssi, angolo negozio Pandora) e terminerà nella splendida piazza Garibaldi, gremita all'inverosimile, dove alle ore 12,00 ci sarà il momento più atteso con "la Madonna che scappa".

Note: 
-Il costo è di 10,00 € per persona, gratis per bambini fino a 13 anni.
- la visita guidata inizierà alle ore 9,15 di domenica 1 aprile 2018 e terminerà alle ore 13,00.

Per contatti e prenotazioni (obbligatoria, entro le ore 21,00 di sabato 31 marzo): 3474980027 (preferibilmente whatsapp) Natourarte (Associazione guide turistiche d'Abruzzo)



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Pepe: al via i progetti di Macrofiliera

Dopo la pubblicazione nei giorni scorsi delle domande selezionate relative ai progetti integrati di Microfiliera, con la Determinazione dirigenziale n. DPD018 del 26 marzo 2018 è stato approvato anche l’elenco provvisorio delle domande relative ai Progetti Integrati di Macrofiliera.

Lo ha reso noto l'assessorato alle politiche agricole. "Si tratta di un nuovo strumento di programmazione attivato per la prima volta dalla Regione Abruzzo - ha sottolineato l'assessore Dino Pepe - e al quale l'Assessorato alle Politiche Agricole ha riservato specifici fondi, finalizzati alla creazione o al rafforzamento delle più importanti filiere agroalimentari regionale".

L'elenco comprende 14 partenariati che rappresentano 8 filiere: avicola, carni bovine/suine, ovi-caprina, lattiero-casearia, olivicola, vitivinicola, ortofrutticola e cerealicola-foraggera.

"Con la pubblicazione di questo elenco, che costituisce  al momento solo una manifestazione di interesse - spiega l'assessore - si chiude la prima fase dei progetti integrati di Filiera (PIF),  che proseguirà con la pubblicazione a breve del bando relativo alla sottomisura 16.2 (seconda fase), al quale potranno comunque partecipare anche nuovi partenariati che potrebbero costituirsi tra gli operatori delle diverse filiere interessate, enti di ricerca, ecc.,  finalizzati a migliorare la competitività dei produttori agricoli e delle imprese agroalimentari regionali attraverso l’introduzione e l'implementazione di innovazioni di prodotto, di  processo o di tipo organizzativo".

"Il prossimo bando della SottoMisura 16.2 - ha concluso l'Assessore - metterà a disposizione dei partenariati 1,4 milioni di euro per finanziare circa 7 progetti, atteso che l'importo massimo della spesa ammissibile sarà di 200.000 euro per progetto". 

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Biblioteche, la Regione aderisce al Media Library on line

Un catalogo on line con 150 milioni di contenuti multimediali, di cui 25mila ebook, 7mila quotidiani e riviste (italiani e stranieri), audiovisivi, videogiochi e documenti. Sono alcuni dei numeri del progetto Mlol (acronimo di Media Library on line), la prima rete italiana di biblioteche per il prestito digitale, a cui da oggi aderisce anche la Regione Abruzzo.

Il nuovo servizio, già operativo, è stato presentato questa mattina a Pescara dal consigliere regionale delegato alla cultura Luciano Monticelli e dal direttore del dipartimento cultura Francesco Di Filippo.

"Chiunque - ha sottolineato Monticelli - da qualunque angolo della nostra regione, anche da quei centri lontani dalle sedi delle biblioteche, potrà accedere a migliaia di contenuti da tutto il mondo, in ogni momento, gratuitamente e a casa propria".

Per utilizzare il Mlol (a cui aderiscono 4500 biblioteche) basta semplicemente recarsi in una delle biblioteche regionali o in una delle sedi delle Agenzie di promozione culturale, ritirare le credenziali personali, e iniziare a navigare. E' possibile accedere al servizio da ogni tipo di device, fisso o mobile.

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Contrasto alla povertà, le misure hanno raggiunto il 50% della platea

Le misure di contrasto alla povertà hanno raggiunto il 50 per cento della platea potenziale. È quanto emerge dai dati comunicati dall'Inps. I benefici economici del Reddito di inclusione, del Sostetgno per l'iinclusione attiva (Sia) e delle misure regionali, spiega il presidente Tito Boeri, "hanno raggiunto 251 mila famiglie al 23 marzo di quest'anno, coinvolgendo 870 mila persone. Si tratta di dati cumulabili", osserva Boeri. Sette beneficiari su dieci sono in regioni meridionali.
Il reddito di inclusione ha sostituito dal primo gennaio 2018 il sostegno per l'inclusione attiva (Sia), dimostrandosi "più generoso e favorendo le famiglie numerose", sottolinea Boeri.
Nei dati comunicati dall'INPS si legge che nel primo trimestre di quest'anno il Rei a aggiunto 317 mila persone pari a 110 mila nuclei familiari. La maggior parte dei benefici vengono erogati al sud per il 76% delle persone coinvolte, con in testa Campania, Calabria e Sicilia. Il numero medio di componenti per nucleo familiare e' passato da 4 per il Sia a 3 per il Rei e l'incidenza dei percettori del reddito di inclusione risulta massima per i nuclei con 6 o più componenti.  L'importo medio mensile e' di 297 euro e risulta variabile a livello territoriale con un minimo di 225 euro per la Valle d'Aosta fino ai 328 per la Campania; complessivamente le regioni del sud hanno valore medio piu' alto di quelle del Nord e del Centro.

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Una famiglia su tre (34,3%) in Italia ha rinunciato a curarsi nel 2017

Luci ed ombre sul servizio sanitario nazionale nella fotografia dell'Ips, l'Indice di Performance Sanitaria, sviluppata per il terzo anno consecutivo dall'istituto Demoskopika e presentata il 28 marzo a Rende, in provincia di Cosenza.
I sistemi sanitari piu' apprezzati sono quelli in Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Veneto. Circa 4 italiani su 10 (36,7%) dichiarano di essere soddisfatti dei servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, assistenza infermieristica e servizi igienici. Un andamento in crescita del 2,5% rispetto all'anno precedente. L'indicatore conferma però il divario esistente tra le diverse realta' regionali. 
Come si è detto i cittadini più soddisfatti vivono in Valle d'Aosta che ha ottenuto il massimo del risultato (100 punti) immediatamente seguita dal Trentino Alto Adige (90,8 punti). A seguire con una distanza significativa, Veneto (70,9 punti), Emilia Romagna (66,5 punti), Umbria (64,6 punti), Piemonte (58,5 punti), Liguria (54,4 punti), Friuli Venezia Giulia (45,4 punti), Marche (43 punti), Lazio (34, 7 punti), Toscana (33 punti) e Sardegna (32,5 punti), realtà in cui il livello medio di soddisfazione per i servizi ospedalieri, rilevata dall'Istat tra coloro che hanno subito almeno un ricovero nei tre mesi precedenti l'intervista, oscilla tra il 50% ed il 30%. In coda alla graduatoria per il minor livello di soddisfazione, pari mediamente al 20%, si collocano le rimanenti sette realta' regionali: Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata.
Tra i dati più eclatanti rientra la conferma che  nel 2017 13,5 milioni di italiani, pari al 22,3%, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa e perché, non fidandosi del sistema anitario della regione di residenza, non hanno potuto  affrontare i costi della migrazione sanitaria ritenuti troppo esosi. Un comportamento ancora preoccupante nonostante una rilevante contrazione rispetto al 2016 pari all'11,8%. Le rilevazioni effettuate dall'Istituto Demoskopika sono starew effettuate sulla base di otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d'esercizio, disagio economico delle famiglie per spese sanitarie out of pocket, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, costi della politica e speranza di vita. Dallo studio emergono anche notevoli differenze, come si è accennato, tra le Regioni. E' l'Emilia Romagna la regione in testa per efficienza del sistema sanitario italiano, strappando la prima posizione al Piemonte, mentre Sicilia e Molise si collocano in coda tra le realtà "più malate" del paese. In totale sono sei le realtà territoriali definite "sane", nove le aree "influenzate" e cinque le regioni "malate". Crolla il Piemonte che precipita di ben 10 posizioni rispetto all'anno precedente, collocandosi nell'area delle regioni "influenzate". Entrano, inoltre, nell'area delle realtà sanitarie d'eccellenza, Marche, Veneto, Toscana e Umbria. Al Sud la migliore perfomance spetta alla Puglia, all'Abruzzo e alla Basilicata che migliorano la loro "condizione", rispetto all'anno precedente, lasciando l'area dei sistemi sanitari locali piu' sofferenti.
La Calabria abbandona, per la prima volta, l'ultima posizione tra le realta' "malate" collocandosi immediatamente al di sopra di Sicilia e Molise.

Il dato più allarmante è che una famiglia su tre (34,3%) in Italia ha rinunciato a curarsi nel 2017. Tra i fattori principali figurano i "motivi economici" e le "lunghe liste di attesa" rispettivamente nel 10,9% e nel 9,8% dei casi. E, ancora, l'8,9% del campione intervistato ha dichiarato di non curarsi "in attesa di una risoluzione spontanea del problema" o, addirittura, per "paura delle cure" come nel 2,9% dei comportamenti rilevati. L'impossibilita' ad occuparsi della propria salute o di quella di qualche suo familiare perche' "curarsi fuori costa troppo, non fidandosi del sistema sanitario della regione in cui vive", inoltre, ha rappresentato un valido deterrente per l'1,6% dei cittadini, con un picco nelle realta' regionali del Sud pari al doppio (3,1%). La paura delle cure, infine, con il 2,9% dei casi rilevati, chiude le motivazioni della rinuncia a curarsi nel 2017. in ogni caso 4 italiani su 10 (36,7%) dichiarano di essere soddisfatti dei servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, assistenza infermieristica e servizi igienici. Un andamento in crescita del 2,5% rispetto all'anno
precedente. 
Dall'indagine emerge anche che nel 2017 sono stati oltre 320 mila i "viaggi della speranza" dal Sud. I meridionali confermano la loro diffidenza a curarsi nelle loro realta' di regionali. In particolare, con un indice medio di "fuga", pari al 10,4%, che misura, in una determinata regione, la percentuale dei residenti ricoverati presso strutture sanitarie di altre regioni sul totale dei ricoveri sia intra che extra regionali, il Sud si colloca in fondo per attrattivita' sanitaria dopo le realta' regionali del Centro con un indice di fuga pari all'8,9% e del Nord (6,8%). Cio' significa che, nei 12 mesi del 2016, la migrazione sanitaria dalle realta' regionali del meridione puo' essere quantificabile in oltre 321 mila ricoveri. Come per la mobilita' attiva, anche per la mobilita' passiva, lo studio di Demoskopika ha generato una classifica parziale che vede collocate, nelle "posizioni estreme", il Molise in cima per "diffidenza" con un indice di mobilita' passiva pari 27,2%; sul versante opposto, i piu' "fedeli" al loro sistema sanitario si confermano i lombardi. La Lombardia, infatti, con appena il 4,7%, registra il rapporto minore di ricoveri fuori regione dei residenti sul totale dei ricoveri totalizzando il massimo del punteggio (100 punti).

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Osservatorio sul precariato, aumentano le assunzioni nel settore privato

Sono stati pubblicati i dati dell’Osservatorio sul precariato di gennaio 2018. Le assunzioni riferite al settore privato sono risultate 655mila, in aumento del 22,1% rispetto a gennaio 2017. Tutte le tipologie contrattuali sono in crescita: tempo indeterminato +11,9%, apprendistato +29,6%, tempo determinato +18,3%, stagionali +18,5%, in somministrazione +26,8% e intermittenti (c.d. a chiamata) +83,6%. Risultano in forte aumento anche le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (51mila), +78,3% rispetto a gennaio 2017. In contrazione, invece, i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-21,1%).

Le cessazioni nel complesso sono state 454mila, in aumento rispetto all’anno precedente (+15,9%). A crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti, soprattutto tempo determinato e somministrazione. Fanno eccezione i rapporti a tempo indeterminato (-6,6%). L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni dei rapporti a termine è presumibilmente riconducibile ai nuovi sgravi introdotti dalla legge di bilancio 2018 per le assunzioni di under 35 al primo contratto a tempo indeterminato.

Nel settore privato si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +201mila, superiore a quello di gennaio 2017 (+144mila). Dopo sette mesi torna a essere positiva la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato: +70mila. Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi) a gennaio 2018 risulta positivo e pari a +522mila, in crescita rispetto a quello registrato lo scorso mese (+465mila). Questo saldo, pur nettamente migliorato, rimane ancora negativo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-108mila). Continua invece il rafforzamento per apprendistato (+63mila) e somministrato (+59mila) e rimane positivo, anche se in leggera decelerazione, l’andamento dei contratti a tempo determinato (+381mila) e per l’intermittente (+120mila).

L’articolo 54-bis decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 ha disciplinato le nuove prestazioni di lavoro occasionale: Contratto di Prestazione Occasionale (CPO) e Libretto Famiglia (LF). Per quanto riguarda i Contratti di Prestazione Occasionale, nell’ultimo trimestre il numero dei lavoratori impiegati si è attestato tra 15mila e 20mila, con un importo mensile lordo medio pari a circa 300 euro. I lavoratori impiegati, a gennaio 2018, con i titoli del Libretto Famigliasono stati più di 3mila, con un importo mensile lordo medio attorno a 200 euro.

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