Redazione Notizie D'Abruzzo

Giro d’Italia, Yates vince sul Gran Sasso

Il britannico Simon Yates, già in maglia rosa, ha vinto per distacco la 9/a tappa del 101/o Giro d'Italia di ciclismo, da Pesco Sannita al Gran Sasso, località Campo Imperatore, lunga 225 chilometri. Yates ha battuto allo sprint il francese Thibaut Pinot, secondo, con lo stesso tempo; il colombiano Esteban Chaves, terzo, con lo stesso tempo; Domenico Pozzovivo, quarto, a 4"; l'ecuadoriano Richard Carapaz, quinto, a 4"; Davide Formolo, sesto, a 10"; il neozelandese George Bennett, settimo, a 12"; l'olandese Tom Dumoulin, ottavo, a 12"; il colombiano Miguel Angel Moreno, nono, a 12"; Giulio Ciccone, decimo, a 24". Chris Froome e Fabiu Aru sono giunti sul traguardo con oltre 1' di ritardo e sono apparsi in grande difficoltà.

 Simon Yates ha aumentato in questa maniera il proprio vantaggio nella classifica generale. Adesso il britannico della Mitchelton-Scott guida la generale con 32" di vantaggio sul compagno di squadra Esteban Chaves e 38" su Tom Dumoulin. Quarto Thibaut Pinot, con un ritardo di 45". Al quinto posto Domenico Pozzovivo a 57", sesto Richard Carapaz a 1'20". Settimo George Bennett a 1'33", ottavo Rohan Dennis a 2'05", nono Pello Bilbao con lo stesso ritardo di Dennis dalla maglia rosa e decimo Michael Woods a 2'25". Froome accusa un ritardo di 2'27", Fabio Aru è a 2'36".

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Chieti, tre persone arrestate per spaccio nei locali

Tre persone arrestate, oltre 200 grammi di cocaina e cento di hashish sequestrati insieme con 8.000 euro in contanti e materiale per confezionare gli stupefacenti. E' questo il bilancio di un'operazione della Squadra Mobile della Questura di Chieti scattata ieri dopo una settimana di indagini scaturite dai movimenti e i contatti di un pusher che ha condotto gli investigatori in due noti locali di Chieti Scalo, un pub e una braceria, risultati di proprietà di uno degli arrestati.

In carcere, per detenzione a fine di spaccio di stupefacenti, sono finiti due fratelli il più giovane dei quali titolare di entrambe le attività, oltre a loro è stato arrestato un 25enne, ritenuto dagli investigatori un pusher.

Come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il dirigente della Squadra Mobile, Miriam D'Anastasio, l'attenzione si è spostata sulla braceria e sul pub. All'interno della braceria, sotto un frigorifero, sono stati trovati una decina di grammi di cocaina di cui qualcuno ha tentato di disfarsi ma anche materiale per il confezionamento dello stupefacente. In un appartamento sopra l'attività, in parte adibito a magazzino, i poliziotti hanno trovato 185 grammi di cocaina, parte già divisa in dosi, cento grammi di hashish e materiale per il confezionamento. La cocaina, immessa sul mercato, avrebbe fruttato almeno 50mila euro, secondo gli investigatori. Altre due persone sono state denunciate a piede libero per concorso in detenzione di stupefacenti. 

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Il Pescara cade in casa con l’Ascoli

Il Pescara perde in casa con l'Ascoli e si espone al rischio dei play-out. I biancazzurri di Pillon hanno giocato con un uomo in meno per l'espulsione di Coda. L'Ascoli di Cosmi merita il successo per 1-0: oltre al gol i bianconeri colgono due pali e sfiorano ripetutamente il raddoppio. Il congedo dal pubblico dello stadio Adriatico-Cornacchia per gli uomini di Pillon si rivela amaro. Adesso a Venezia il Pescara avrà l'ultima occasione per chiudere senza ulteriori patemi questa stagione. 

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PixelPancho a Montesilvano per portare la sua street art a via Rimini

Il periodico Rolling Stone lo ha definito “l’artista torinese venerato come una rockstar nel mondo della street art”. La Stampa lo ha collocato tra gli “street artists italiani più conosciuti e apprezzati al mondo” oggi come nel 2014. Culturalweekly ne ha parlato come “il più importante street artist italiano”. Lui è PixelPancho e sta portando la sua arte a Montesilvano. Due grandi pareti delle case popolari di via Rimini, preparate ad hoc, saranno la tela dell’ultima opera di questo grande writer, il cui lavoro si trova sui muri degli edifici abbandonati di diverse città in Europa, Stati Uniti, Sud America, Nord Africa e Oceania.

«E’ veramente un grandissimo onore per Montesilvano essere riusciti a portare uno street artist di questo livello - afferma il consigliere Alessandro Pompei, presidente della commissione cultura -. Abbiamo scelto PixelPancho per la potenza delle sue opere dal marchio inconfondibile e che siamo sicuri potranno riqualificare una delle zone più difficili del territorio di Montesilvano. È un progetto che va avanti da diversi anni ormai, da quando a Febbraio 2016 come primo comune in Abruzzo ci siamo dotati di un regolamento sulla Street Art. Diversi interventi sono già stati realizzati da allora ma volevamo mettere la ciliegina sulla torta con un artista di fama internazionale. Abbiamo fatto una ricerca accurata, contattando anche Millo, nato artisticamente in Abruzzo, ben prima del suo intervento a Pescara. Alla fine abbiamo però deciso di puntare ancora più in alto con Pixel, così da accendere riflettori più potenti sul quartiere di via Rimini, che merita un grande progetto di riqualificazione. E’ così che la nostra scelta è ricaduta su PixelPancho».

«L’Abruzzo è una regione che amo da sempre – afferma PixelPancho - e quando è arrivata la proposta dal Comune di Montesilvano ho deciso praticamente all’istante che per quest’anno il mio muro italiano sarebbe stato questo. Il progetto mi è piaciuto perché credo nella necessità di riqualificazione delle periferie, delle città e della nostra cultura in generale. Attraverso la metafora dei robot e delle piante, che sono gli elementi principali per la riqualificazione dell’ecosistema del nostro stesso pianeta, cerco di sollecitare una riflessione sugli usi e i costumi di noi esseri umani».

Il progetto è stato voluto dal Comune di Montesilvano e verrà realizzato con il supporto logistico dell’associazione Enfants Terribiles. «Abbiamo cominciato un progetto di riqualificazione e valorizzazione del quartiere di via Rimini - dichiara Gianluca Castellano, presidente dell’associazione – con il festival di arti di strada “La Notte del Birillo”, nelle scorse festività natalizie con lo scopo di riportare alla luce gli angoli più sconosciuti della città, ripartendo dalla strada e dalle periferie. Oggi questo progetto culmina con questo intervento di street art. L’auspicio è che l’opera di PixelPancho diventi uno strumento di attrazione per tutte quelle persone che non sono mai state in via Rimini e per scoprirne i tanti aspetti che caratterizzano questo quartiere».

Nato a Torino nel 1984, PixelPancho è stato iniziato alle forme e ai colori dal nonno, pittore occasionale. La sua passione per l’arte e il design lo porta a studiare all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e in seguito alla Real Academia de Bellas Artes a Valencia in Spagna. In questo periodo si avvicina alla scena della street art e dei graffiti. Influenzato da questo mondo inizia a utilizzare bombolette spray e marker e a lavorare su superfici esterne anziché utilizzare metodi più classici di pittura su carta o tela. In seguito, muovendosi tra Torino e Valencia, PixelPancho si fa notare sulle strade usando differenti mezzi come piastrelle, murales, stickers e poster art.

Con le sue opere PixelPancho racconta di un mondo popolato da robot ammaccati, decadenti e rotti a terra. Questo mondo è un filo costante che oscilla tra riferimenti storici e contemporanei, dando un senso al “qui e ora”. Attualmente PixelPancho lavora soprattutto nei suoi due studi di Torino e Brooklyn a NY, negli ultimi due anni ha allestito mostre personali in prestigiose gallerie a Parigi (Le Fauvre), Londra (Stolen Space), Roma (Varsi) e NY (Hoerle-Guggenheim), ha dipinto per importanti festival in mezzo mondo (Miami ArtBasel, Berlin Uman Nation, Christal Ship Festival in Olanda, Rabat Jidar Festival, etc) e ha realizzato progetti che lo hanno portato dalla Repubblica Dominicana agli Usa o dall’Austria alla Norvegia.

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Pala Dean Martin di Montesilvano quartier tappa del Giro d’Italia 2018

Sarà la città di Montesilvano ad ospitare tutta la grande carovana del Giro d’Italia 2018 lunedì 14 maggio, nel giorno di riposo. Il Pala Dean Martin diventerà per un giorno il quartier generale per corridori, giornalisti e tutta la “Carovana Rosa”, il progetto dedicato all'entertainment, promozione e visibilità indirizzato ai partner commerciali e ai comuni presenti lungo il percorso del Giro d’Italia.

Tra la tappa 9 che partirà da Pesco Sannita e giungerà a Campo Imperatore, domenica 13 maggio e la tappa 10 che, martedì 15 maggio, vedrà gli atleti impegnati da Penne fino a Gualdo Tadino, i corridori, per affrontare la tappa più lunga, la decima appunto, si riposeranno per un giorno proprio a Montesilvano. La tappa di riposo prevede la necessità di una location per l'organizzazione di un Quartiertappa, al fine di ospitarne le conferenze e tutte le numerose attività della giuria, dei fotografi e dei giornalisti.

«E’ veramente un onore per Montesilvano - afferma l’assessore al Palacongressi Ernesto De Vincentiis – poter ospitare i corridori e tutta la grandissima organizzazione del Giro d’Italia. Lunedì Montesilvano diventerà un punto di riferimento per il mondo sportivo. Ancora una volta grazie al Pala Dean Martin, polo congressuale dalle enormi potenzialità, Montesilvano gioca un ruolo da protagonista. Abbiamo voluto cogliere questa opportunità per promuovere il nostro territorio e le sue notevoli sfaccettature. I montesilvanesi avranno l’occasione di vedere da vicino i loro beniamini che sicuramente si prepareranno al meglio per la decima tappa proprio da Montesilvano».

«Il Giro d'Italia è una manifestazione importante non solo per l’aspetto sportivo – spiega il consigliere regionale Donato Di Matteo – , ma per la valorizzazione e la promozione del territorio. Abbiamo fortemente voluto regalare l'emozione del Giro anche sulla costa, quest'anno la carovana attraverserà l'Abruzzo dalla montagna alla collina senza raggiungere il mare e durante la giornata di riposo portare il quartiere generale della RCS a Montesilvano significa dare la possibilità agli appassionati di conoscere da vicino i tanti campioni, che sosteranno per un'intera giornata nel comune adriatico. Da sempre il Giro d’Italia è considerato come vetrina determinante per il ritorno di immagine di una regione ricordata negli ultimi anni troppo spesso solo per le calamità naturali. L’Abruzzo è molto altro e anche quest’anno il passaggio della corsa rosa, che ho fortemente voluto, sarà una grandissima opportunità soprattutto per le aree interne e per quei territori spopolati dal terremoto. I comuni interessati sono certo che sapranno cogliere al massimo, per ben tre giorni, i momenti irripetibili di una kermesse che ha visibilità mondiale e che regala tante emozioni non solo ai tifosi».

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Pianella: presentata la lista Progetto Futuro

La straordinaria esperienza della lista “Progetto Comune”, ha portato nel 2013 ad un radicale cambiamento nella gestione della cosa pubblica pianellese, chiamata ad un inevitabile salto di qualità che la tirasse fuori da una crisi, morale, materiale e finanziaria senza precedenti nella quale era precipitata negli ultimi anni.

L’approccio estremamente pratico e programmatico, impresso sin dall’inizio, ha condotto ad operare scelte radicali (società partecipate, personale, organismi consortili) che hanno consentito di generare sin dal primo anno economie, pari a circa il 20% del bilancio dell’ente, in grado di garantire i necessari equilibri finanziari ed iniziare l’opera di riorganizzazione generale.

Riduzione degli sprechi ed efficientamento in tutti i settori della spesa pubblica; digitalizzazione ed informatizzazione; trasparenza e programmazione, hanno generato una capacità attrattiva di capitali pubblici e privati, concretizzatisi in una mole di investimenti pari a 12 mln di euro in 5 anni, oltre il 350% in più della precedente consiliatura, oltre al miglioramento dei servizi, alla riduzione dei costi ed al calo generale della pressione tributaria locale.

La consapevolezza che, tuttavia, questo patrimonio di Valori, Innovazione e Passione per il Territorio, rischia, per ragioni legate al distacco delle nuove generazioni dalla cosa pubblica, di rimanere senza adeguato seguito, ci ha indotto a pensare ad un nuovo modello che, mettendo a disposizione le competenze e le esperienze maturate. selezionasse le migliori espressioni della società civile pianellese per formarle e metterle al servizio di un Progetto Futuro, che dovrà guidare questa Città al 2030, in coerenza con l’agenda degli obiettivi comunitari.

6 consiglieri comunali uscenti di esperienza e competenza e 6 nuovi giovani candidati provenienti dalla società civile, alla loro prima candidatura, guidati dal sindaco che meglio di ogni altro ha saputo incarnare passione per il territorio, progettualità e trasparenza, si sono messi a disposizione della collettività per una Città che mira allo sviluppo sostenibile ed alla coesione sociale, con l’entusiasmo e la passione di chi è convinto che, a Pianella, “ Il cielo è sempre più blu”.

 

I CANDIDATI

 

Marinelli Sandro 9-9-1969

Sindaco della Città di Pianella e Avvocato, affermato libero professionista, il quale con passione, formazione e impegno si è applicato nella pubblica amministrazione per il bene comune del paese.

 

Aramini Romeo 6-1-1969

Assessore all’agricoltura, commercio, turismo e manutenzioni della Città di Pianella, Agente di Polizia Penitenziaria, molto presente sul territorio.

 

Berardinucci Davide 29-5-1987

Assessore tra l’altro all’urbanistica, sport e associazionismo, laureato in Giurisprudenza, tra i più giovani assessori dell’area vestina, attento e sensibile verso le necessità dei cittadini.

 

Chiarieri Francesco 16-12-1988

Alla prima esperienza, laureato in viticoltura ed enologia, imprenditore agricolo e titolare di una delle più importanti e antiche cantine del territorio.

 

D’Arcangelo Norma 4-12-1968

Alla prima esperienza, diploma scuola magistrale e di pianoforte, ben rappresenta la frazione di Cerratina di Pianella.

 

Di Clemente Sabrina 8-5-1969

Alla prima esperienza, maestra d’arte, radicata sul territorio ed impegnata nel volontariato.

 

Di Massimo Antonella 26-2-1994

Alla prima esperienza, perito informatico ed istruttrice di karate,la più giovane del gruppo.

 

Di Tonto Massimo 14-8-1971

Consigliere Comunale e Avvocato, impegnato da sempre a favore della comunità con dedizione, competenza e disponibilità.

 

Faieta Antonio 11-11-1960

Vice Sindaco e assessore tra l’altro ai lavori pubblici, ecologia e politiche della casa, perito industriale ed impiegato tecnico dell’Enel, concreto e risolutivo, profondo conoscitore della macchina amministrativa comunale.

 

Minetti Alessandro 9-5-1961

Presidente del consiglio comunale, geometra ed assicuratore, con notevole esperienza amministrativa, consolidata presenza sul territorio.

 

Pietrolungo Ivano 8-10-1974

Alla prima esperienza, laureato in scienze politiche, da sempre impegnato nell’associazionismo e in particolare nella croce rossa, impiegato Asl , motivato e innovativo.

 

Pozzi Marco 13-3-1963

Vice presidente del consiglio comunale, geometra, libero professionista ed imprenditore nel campo edile, moderato e intelligente, con forte esperienza amministrativa e sensibilità verso le necessità dei cittadini.

 

Toro Ramona 9-9-1976

Alla prima esperienza, diploma di segretaria d’azienda, estetista onicotecnica, espressione del territorio di Castellana

 

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Francavilla al Mare, ripascimento lungomare nord

Il litorale nord avrà la nuova sabbia entro l'avvio della stagione estiva. E' in dirittura d'arrivo la procedura per l'esecuzione del ripascimento di una parte del litorale di Francavilla, quello che dal confine con Pescara corre per 700 metri circa verso sud. A seguito dei gravi eventi meteomarini della scorsa stagione invernale sono stati registrati notevoli danni lungo il litorale nord del territorio comunale per i quali la Regione Abruzzo ha previsto un intervento di ripristino in favore del Comune di Francavilla al Mare. L’Amministrazione comunale, in data 27 aprile scorso, ha stipulato apposita concessione con la Regione Abruzzo dell’importo di €. 185.000,00 per “l’attuazione degli interventi urgenti di ripristino degli arenili a difesa della costa” e con deliberazione di Giunta Comunale n. 135 in data 10.05.2018 ha preso atto e ratificato la stessa Convenzione regionale e modificato il programma triennale delle opere pubbliche.

L’Architetto Maurizio Basile, del Comune di Francavilla, ha redatto il Progetto Esecutivo che prevede, oltre al ripristino degli arenili e della linea di riva attraverso la ridistribuzione delle sabbie in sito, anche la messa in sicurezza temporanea delle strutture civili e commerciali interessate dal rischio di contatto con le acque attraverso la ricostruzione di zone di spiaggia emersa. Le attività saranno effettuate da riva, con macchine per il movimento terra e in mare con motopontone aspirante e refluente. L’area di intervento è ubicato a nord della costa del territorio comunale di Francavilla al Mare, interclusa in una zona che va dal confine con il Comune di Pescara in direzione sud per una lunghezza di circa 700 mt e prevede la ridistribuzione complessiva di circa 12.400 metri cubi. Entro la prossima settimana saranno avviate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori in argomento, la procedura dovrebbe concludersi entro 10/15 giorni. "Gli uffici stanno lavorando alacremente affinché questo intervento possa trovare concretezza entro i primi di giugno", commenta il sindaco di Francavilla al Mare, Antonio Luciani, "in modo da garantire una buona stagione per bagnanti ed operatori turistici. Ringrazio per il suo impegno e per la tempestività l'architetto Basile". "Siamo molto soddisfatti. L'amministrazione di Francavilla sta compiendo il miracolo", commenta Riccardo Padovano, Sib Confcommercio, "e il miracolo sarà realmente concluso se la procedura di gara riuscirà a chiudersi, come è possibile, entro 7 giorni lavorativi dalla sua pubblicazione con una procedura di emergenza. In questo modo, il litorale nord avrà la sabbia entro i primi giorni del mese di giugno. I clienti degli stabilimenti balneari possono star tranquilli, perché con l'intervento previsto avremo una spiaggia perfettamente fruibile come è stato negli anni passati". 

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Pineto, l’hotel Garden tornera’ al suo antico splendore

All’inizio era chiamata Villa La Giovinezza, dimora privata trasformata poi in un lussuoso albergo. Stiamo parlando dell’affascinante, suggestivo ed elegante palazzo in stile moresco veneziano, risalente agli anni ’20 del secolo scorso, oggi conosciuto a tutti come l’Hotel Garden di Pineto.

Un’indubbia bellezza architettonica, ma anche un importante valore sociale ed economico per la città. Inoltre, è ancora vivo il ricordo della ormai storica “Taverna Garden”, per molti anni luogo d’incontro di tanti giovani. Essa è stata una delle prime “Discopub” della costa adriatica. Stiamo parlando del periodo compreso tra gli anni Settanta e Novanta.  Un palazzo tutto da scoprire ed ammirare, in ogni minimo particolare. Un edificio commissionato dal lucano Fabrizio Padula per omaggiare la propria moglie, originaria di Atri ed innamorata di Venezia, questo spiega il perché dello stile moresco veneziano. In alto, una statua della Vittoria Alata impreziosisce il terrazzo. Bassorilievi ed epigrafi sono posizionati dappertutto. Assolutamente da notare anche l'incisione in bronzo che riporta i nomi di quanti presero parte, materialmente, alla costruzione: Giuseppe Santarelli, primo muratore, Giuseppe Coletti cementista, Antonio Coletti secondo muratore, Raffaele Sangiacomo falegname. Un gesto molto bello e significativo, perché di solito si citano architetti ed ingegneri. Anche in questo il palazzo si distingue da tutti gli altri. Oggi l’immobile, chiuso da circa vent’anni, versa in stato di fatiscenza generale. Le condizioni di degrado, protrattesi nel tempo, hanno causato, oltre che la precarietà strutturale, anche una situazione igienico-sanitaria non consona al decoro di un centro cittadino, ma soprattutto di una località turistica. Da qui la necessità di un recupero dettato anche, e soprattutto, da esigenze di decoro architettonico. È nata quindi una proposta progettuale presentata a questa amministrazione dall’attuale proprietà dello stabile. Negli ultimi anni l’Amministrazione comunale si è impegnata tantissimo affinché si trovasse una soluzione per far tornare a splendere l’affascinante palazzo. Una soluzione che unisca le esigenze turistiche con quelle storiche, paesaggistiche e di restauro conservativo, 

“Abbiamo avuto molti incontri con la proprietà – spiega il Sindaco di Pineto Robert Verrocchio - un grande lavoro sinergico per arrivare al progetto. La struttura non ha un vincolo storico ma sull’area insiste comunque un vincolo paesaggistico. Il suo recupero deve mantenere il più possibile l’originale struttura dell’immobile in modo tale da non alterare il fascino ed il valore storico. Inoltre, gli interventi di restauro devono tener conto delle normative sulla sicurezza e soprattutto dei nuovi standard per le strutture ricettive. Si tratta di un intervento che restituirà alla nostra città una tra le più antiche ed importanti strutture a livello turistico, storico e architettonico della regione. Per questi motivi - conclude il Primo Cittadino - ringrazio la proprietà che, comprendendo appieno l’importanza dell’intervento di recupero, dovrà affrontare un gravoso onere finanziario”.

 “Dopo un lungo e proficuo lavoro si è finalmente giunti – dichiara il consigliere delegato Alberto Dell’Orletta - a deliberare l’ammissibilità del progetto di recupero della struttura presentato dall’attuale proprietà. Si tratta di un intervento urbanistico consistente ed in variante al PRG, pertanto si configura tecnicamente come “programma complesso di iniziativa privata”. A breve sarà convocata una Conferenza di Servizi con la Soprintendenza di Chieti per il previsto parere di competenza riferito al vincolo paesaggistico. Successivamente, ci sarà la proposta di approvazione definitiva in Consiglio Comunale. Il centro di Pineto – conclude Dell’Orletta - ha bisogno di rimettere in piedi diverse situazioni legate al recupero di edifici storici, ormai da diverso tempo ferme. Abbiamo ancora tanto da lavorare, ma la strada è intrapresa è sicuramente quella giusta.”

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A Pescara magistrati ed esperti a confronto sul vino

La proposta di Coldiretti: congelare la produzione per aumentare prestigio e salvaguardia della qualita’.

“Bisogna approvare misure per rafforzare i controlli, tutelare e contrastare i reati agroalimentari ma soprattutto salvaguardare con nuove idee gli imprenditori seri che perseguono la qualità in un settore così importante e strategico per l’economia regionale e nazionale”. E’ quanto emerso questa mattina in occasione del convegno “Il vino made in Italy: un’eccellenza da tutelare e un futuro da coltivare” che, promosso da Coldiretti Abruzzo in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare, ha visto partecipare esperti e magistrati in un singolare confronto moderato dal consigliere della Corte dei conti Andrea Baldanza sul futuro del settore vitivinicolo.

Nella sala rossa del Mediamuseum, affollata di autorità civili e militari, c’erano il consigliere della Corte di Cassazione Fabrizio di Marzio, il responsabile dell’ufficio vitivinicolo nazionale di Coldiretti Domenico Bosco, il dirigente dell’ICFQR nonché capo ufficio ICQRF Italia Centrale Flavio Berilli e Cataldo Motta, già Procuratore di Lecce, oltre al presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti e al Direttore Giulio Federici. Personalità e competenze diverse che – dopo i saluti del presidente di Coldiretti Pescara Chiara Ciavolich - hanno sviscerato il vino made in Italy da diversi punti di vista passando dai primati raggiunti al valore dell’export, dalla nuova legge sul caporalato al preoccupante scenario delle agromafie che producono un business complessivo stimato oltre 21,5 miliardi di euro, dalle novità introdotte dal testo unico del vino all’importanza dei controlli per garantire il lavoro delle aziende che lavorano per la qualità del prodotto. E proprio in merito alla qualità, i vertici di Coldiretti hanno ribadito la necessità di garantire sempre maggiore tutela alla Doc, che rappresenta un terzo della produzione del vino regionale (pari a circa 1milione di ettolitri di vino) con particolare riferimento al Montepulciano d’Abruzzo (pari al 21% dell’intera produzione abruzzese) e che andrebbe maggiorente salvaguardato anche con: 1) misure straordinarie volte alla garanzia della qualità; 2) una rivisitazione dello stesso disciplinare soprattutto in un momento importante come questo, alla vigilia dell'adozione del contrassegno dello Stato italiano (le cosiddette fascette), deciso dal Consorzio di tutela e in vigore dal prossimo 1 dicembre con l'obiettivo di dare maggiore tutela alle Doc. "Gli strumenti possono essere tanti e sinergici - sottolinea Coldiretti - tuttavia, per il Montepulciano D’Abruzzo una via da percorrere potrebbe essere anche il "congelamento" della denominazione di origine, che nei fatti consisterebbe in una autoregolazione delle quantità prodotte e quindi in un maggiore "autocontrollo". Il risultato sarebbe un aumento di prestigio e di valore sia in termini di immagine sia da un punto di vista commerciale con un effetto traino su tutto il vino prodotto e su l’intero territorio”.  

Da qui, un interessante confronto di idee e proposte su un settore in Abruzzo che vanta una produzione media di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive e sempre a più alta specializzazione su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari coltivati principalmente a Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.     

“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante – sottolinea Coldiretti – tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato una forte impennata soprattutto negli ultimi anni. Ecco perchè oggi più che mai è necessario creare i presupposti di una tutela che salvaguardi la qualità anche attraverso la diminuzione della produzione”. 

Nel corso dell’incontro, Domenico Bosco ha illustrato i primati e i numeri del vino italiano, soffermandosi sulle novità introdotte dal testo unico alle attività di Coldiretti a garanzia dell’eccellenza vino. Di Marzio, partendo dal problema della presenza di "parassiti" all’interno del mercato, è intervenuto parlando delle attività dell’osservatorio affrontando anche lo sviluppo della cultura delle società di capitali nel settore vitivinicolo. Molto sentito anche l’intervento di Cataldo Motta, che ha richiamato il tema del caporalato con particolare riferimento a quanto scritto nel volume “Agricoltura senza caporalato” pubblicato dall’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura; Flavio Berilli, ha parlato di tutela delle denominazioni anche in relazione alle frodi in commercio e il presidente Pasetti si è soffermato sulle difficoltà che, in termini di concorrenza sleale e di mano d’opera qualificata, che incontra l’imprenditore che opera secondo le regole.

Dal vino, nel corso dell’incontro, si è arrivati ad una disamina più ampia di tutto l’agroalimentare e dei rischi che corre essendo terreno privilegiato di investimento della malavita. Business che riguarda l’acquisizione di marchi prestigiosi per produrre invece cibo spazzatura, l’orientamento dell’attività di ricerca scientifica, l’eco-business che priva l’agricoltura italiana di terreni sani e salubri a danno del consumatore finale. Ma prima fra tutti, la contraffazione alimentare che, insieme al furto di identità, è il furto commerciale per eccellenza e può diventare frode sanitaria se il cibo è prodotto con materie prime scadenti.

E in merito al settore vino, l'ultimo fatto di cronaca risalente a fine aprile: il maxi arresto in Campania per l’immissione illecita nel mercato nazionale di partite di zucchero di origine serba vendute in nero per la sofisticazione del vino. Non il primo ma neanche l'ultimo di una lunga serie di reati e illeciti che hanno per protagonista non solo il vino ma tutto l'agroalimentare italiano. 

“Pericoli – sottolinea Coldiretti Abruzzo - da affrontare con stringenti misure di rafforzamento dell’attività di controllo dei flussi commerciali e con una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta circa la reale origine degli alimenti. La tutela del made in Italy agroalimentare, non solo di quello del vino – sottolinea Coldiretti Abruzzo – è una risorsa strategica per tutto il Paese ma è necessario partire dal recupero dei valori della legalità e della trasparenza”.

Spunti diversi di riflessione che hanno chiuso il cerchio con un monito: “la magistratura deve allargare i suoi orizzonti affinando una nuova cultura per l’interesse agroalimentare, ma ognuno deve fare la sua parte secondo le sue specifiche competenze”.

 

 

 

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Le citta’ di Bari e Fossacesia unite nel nome di San Nicola: siglato il protocollo d’intesa e di amicizia.

È stato sottoscritto giovedì mattina, presso il Palazzo del Municipio di Bari, dai Sindaci Antonio Decaro ed Enrico Di Giuseppantonio il protocollo d’intesa e di amicizia tra la città di Bari e la città di Fossacesia, legata al capoluogo pugliese dall’antichissima devozione a San Nicola, vescovo di Myra.

L’accordo è finalizzato, in particolare, a promuovere iniziative di scambio turistico-culturale, a promuovere un percorso turistico-religioso fondato sul comune culto nicolaiano e ad organizzare scambi tra le istituzioni scolastiche e le realtà associative dei due territori. Presenti alla sottoscrizione, oltre ai due sindaci, il Vice Sindaco di Fossacesia, Paolo Sisti e il Comandante della Polizia Locale Fiorenzo Laudadio. “Il culto nicolaiano attraversa tutto il Paese - ha dichiarato il sindaco di Bari Decaro - e la presenza a Fossacesia, città abruzzese, di una fitta rete di gruppi di preghiera che percorrono l’itinerario della via nicolaiana, ne è un’ulteriore conferma. Questo protocollo intende così rilanciare un grande patrimonio di valori spirituali e culturali condivisi, valorizzandolo anche in chiave turistica, secondo una strategia di marketing territoriale che guarda alle antiche strade di devozione come a straordinari strumenti di promozione delle diverse identità territoriali e delle più autentiche tradizioni popolari”.
“Bari e Fossacesia sono due realtà territoriali diverse, bagnate però dallo stesso mare Adriatico - ha proseguito Di Giuseppantonio -. Oggi avviamo un’iniziativa importante che ci accomuna nella fratellanza, nella solidarietà, nell’amicizia e nell’antica devozione a San Nicola. Con questo protocollo di amicizia tra Bari e Fossacesia poniamo le basi affinché questi valori possano essere trasmessi e diventare patrimonio comune delle comunità che amministriamo. Documenti del genere servono inoltre per fissare le basi utili per tessere una rete importante, in cui i cammini a carattere religioso oggi come oggi rivestono un ruolo centrale per l’economia turistica e la sottoscrizione di questo protocollo va intesa come l’inizio di un progetto più ampio in cui collegare turisticamente le due città, seguendo proprio le orme di San Nicola”. I due Sindaci si sono dati appuntamento al più presto per un prossimo incontro da tenersi a Fossacesia dove poter iniziare a concretizzare l’idea progettuale.

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