Redazione Notizie D'Abruzzo

Il sindacalista: in tutta la Provincia di Pescara ci sono 21 cantonieri

"Oggi in tutta la provincia abbiamo 21 addetti alla manutenzione stradale, prima piu' di tre volte tanto". Cosi' Stefano Di Domizio, ex cantoniere e responsabile provinciale della Cgil-Funzione Pubblica di Pescara, spiega le difficolta' dei cantonieri pescaresi, in relazione alla vicenda dell'Hotel Rigopiano di Farindola. "Nella provincia di Pescara abbiamo 900 chilometri di strada, divisi in zone, con squadre che vanno da 1 a 3 cantonieri per zona, spesso assunti con contratti part-time - prosegue Di Domizio - Tanto per fare un raffronto, negli anni Ottanta e Novanta c'erano zone con 60 chilometri di strada, con squadre che andavano da 7 a 12 cantonieri per zona". Anche la dotazione di mezzi e' ai minimi termini. "E' una situazione drammatica, ci sono pochi mezzi, non in condizioni di essere immediatamente operativi - osserva il sindacalista - I furgoni non hanno neanche le gomme termiche e montare le catene non e' un'operazione facilissima, poi c'e' una vecchia Panda che ha visto diversi lustri, mentre gli operai non hanno dotazioni sufficienti, tanto che le divise sono state cambiate l'ultima volta solo 4 anni fa". Quanto alle dotazioni anti-neve: "C'e' solo un vecchio Unimog, un camion che serve per lo sgombero della neve e che non era neanche nella disponibilita' del comparto di Rigopiano, dove non mi risulta ci fossero mezzi anti-neve funzionanti". Secondo Di Domizio, lo scenario attuale e' il risultato delle politiche degli ultimi anni: "Ci sono stati tagli pesantissimi con la riforma Delrio e il blocco del turnover non ha permesso di rimpiazzare chi andava in pensione. Si e' scesi da 38 a 10 milioni di trasferimenti, si e' tagliato piu' di un terzo delle risorse, pero' i chilometri di strada sono sempre gli stessi". 

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Maltempo, Montesilvano chiede la dichiarazione dello stato di emergenza

Il Comune di Montesilvano ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza e di calamita' naturale. "Dopo le difficili e intense giornate che hanno visto tutta la struttura impegnata nella gestione di un'ondata di maltempo eccezionale - dichiara il sindaco Francesco Maragno - abbiamo ritenuto necessario richiedere la dichiarazione di stato di emergenza". Il territorio infatti ha subito numerosi danni a causa delle copiose nevicate e delle piogge torrenziali che ci hanno colpito per diversi giorni. La nostra amministrazione ha fronteggiato le varie emergenze che si sono verificate, con l'obiettivo di garantire la sicurezza e l'incolumita' dei cittadini, anche con l'ausilio di diverse squadre della Protezione Civile giunte da tutta la regione e dei Vigili del Fuoco che, dotati di idrovore, hanno agito soprattutto sul fronte degli allagamenti. Nella delibera, licenziata oggi dalla Giunta, si fa riferimento ai movimenti franosi che hanno colpito diversi punti della zona collinare, nonche' agli allagamenti che hanno riguardato per lo piu' la parte a ridosso del lungomare. L'intensa perturbazione ha causato anche danni al patrimonio arboreo con la caduta di rami e di alberi, nonche' disagi alla circolazione veicolare e pedonale a causa soprattutto della neve e del ghiaccio. Tali situazioni hanno dunque prodotto difficolta' nello svolgimento delle regolari attivita' anche private. Proseguono i sopralluoghi negli edifici scolastici del territorio, dopo l'ondata di maltempo e le scosse di terremoto avvertite anche a Montesilvano. Proseguono anche i lavori per il ripristino della regolare viabilita'

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Caramanico Terme, crolla parzialmente il tetto della cattedrale

La notte scorsa e' crollato parzialmente il tetto della cattedrale di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme a causa di enormi accumuli nevosi. Fortunatamente, data l'ora non ci sono stati feriti. Problemi in Val Pescara per la mancanza di energia elettrica in alcuni centri montani. Risultano ancora isolate alcune frazioni di Caramanico Terme e Sant'Eufemia a Maiella. Al lavoro gli uomini delle forze dell'ordine e protezione civile per raggiungere le zone ancora isolate a causa della neve.

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Confcommercio Abruzzo richiede al Governo stop a imposte e mutui

Confcommercio Abruzzo richiede al Governo ed alle Istituzioni Regionali la sospensione, almeno per 12 mesi, dei pagamenti relativi alle imposte ed ai tributi nazionali e locali e delle rate di mutuo, "alla luce degli eventi sismici e delle calamita' naturali che hanno colpito l'intero tessuto produttivo regionale". "Siamo fiduciosi e convinti - dicono il direttore Celso Cioni e il presidente Roberto Donatelli - che sia il Governo Nazionale che quello Regionale abbiano a questo punto piena consapevolezza dello stato di reale emergenza che richiede provvedimenti immediati e straordinari per la stessa esistenza di migliaia di imprese che meritano nell'interesse del Sistema Abruzzo e dell'intero Paese"

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Hotel Rigopiano, il racconto del salvataggio

Marco Bini, vice brigadiere del Soccorso alpino della Guardia di finanza, ha recuperato le 6 persone ritrovate ancora vive all'hotel Rigopiano, confermando quello che molti suoi colleghi spiegavano già ieri: mai perdere la speranza, continuare a cercare e "buttare il cuore oltre l'ostacolo", come diceva il capo della Protezione civile.Le sei persone sono state ritrovate oggi nella tarda mattinata, nel vano cucina di un albergo che era stato completamente stravolto dalla slavina di mercoledì scorso: si faceva fatica a capire in quale settore e a quale altezza dell'edificio ci si trovava. I sei "stanno bene, erano in buone condizioni - racconta Bini - non credevano ai loro occhi, ed è stato bellissimo: più che le parole, ha contato la gioia dei loro volti".Per trovarli, i soccorritori hanno provato e provato. Hanno urlato. Hanno sguinzagliato i cani, ma la risposta era il silenzio. La neve attutiva suoni e rumori. Secondo Bini, i sopravvissuti sapevano che qualcuno li cercava, ma non riuscivano a farsi sentire. E' stato anche osservato del fumo, ma non è chiaro se avessero acceso un fuoco o se fosse un principio di incendio, osservato anche in altri settori del Rigopiano. In ogni caso, il vice brigadiere spiega che con le fiamme si rischia di esaurire velocemente l'ossigeno, in una bolla d'aria simile.Difficilmente, poi, questo fuoco avrebbe scaldato. Epperò, continua a spiegare Bini, paradossalmente la neve - con un effetto igloo - aiuta a mantenere un ambiente relativamente caldo, a patto di creare una "sacca d'aria". "In passato abbiamo salvato persone vittime di una slavina senza macerie, che erano all'interno di una sacca e vi erano rimasti per tre ore", dice.Qui a Penne non si conosce l'identità delle vittime, trasportate a Pescara e, forse, anche a L'Aquila. Ciò che è sicuro, per ora, è che tra i primi sei ci sono tre uomini, una donna e - sembra - le sue due figlie. Adesso quel "motore che alimenta i soccorsi", per usare ancora le parole del capo della Protezione civile, gira ancora più veloce. Si spera di trovare altre persone ancora in vita, ripete il vice brigadiere della Guardia di Finanza.

 

"Un disastro indescrivibile, un dramma simile che "non si era mai visto. Qui uniamo due scenari diversi: la valanga, che affrontiamo sempre, e una catastrofe naturale come un mini terremoto", ha detto Walter Milan, portavoce del Soccorso alpino e dalle prime ore sul campo per coordinare i soccorsi.Sguardo preoccupato, racconta l'intervento sostenuto dal Cnsas: "Noi come Soccorso alpino interveniamo in questo contesto molto difficile in cui ci vogliono tante persone e tanto tempo per esaminare in maniera metodica la valanga - ha spiegato - Noi dobbiamo controllare centimetro per centimetro, dividiamo la valanga in porzioni molto piccole con spaghi e paletti e sondiamo per essere certi che in quel punto non c'è nessuno". Lo scenario trovato nei pressi del resort di lusso, d'altronde, era dal punto vista 'fisico' assai complesso: "La valanga è molto importante e ha un fronte di oltre 30 metri: scivolando verso valle ha creato degli accumuli, con 'onde' alte fino a 5 metri".

Ovviamente è stato fondamentale il lavoro anche dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, che ha operato con grossi autocarri e speciali sonde per captare segnali di vita sotto la spessa coltre di neve e ghiaccio. Di grande importanza dal punto di vista tecnico l'apporto di maxi-turbine (alcune capaci di perforare il muro bianco ad una velocità di 700 metri l'ora) e delle frese. Ma i tantissimi soccorritori (oggi tra tutti gli enti erano almeno in sessanta in quota) hanno scavato senza sosta da quasi 48 ore anche con la pala, sfidando temperature ben sotto lo zero. Gli elicotteri ha svolto invece un duplice ruolo: da una lato hanno portato gradualmente le squadre in cima all'hotel Rigopiano, dall'altro hanno trasportato in sicurezza i sopravvissuti (quasi una decina al momento) nei centri ospedalieri, in primis quello di Pescara. Qui aspettano speranzosi familiari e amici delle persone coinvolte, mentre i feriti prima vengono portati in rianimazione e poi nei settori di competenza a seconda delle condizioni.

 

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Croce Rossa porta latte e farmaci alle frazioni di Penne

La Croce Rossa Italiana sta portando, con delle motoslitte, del latte per un bambino di undici mesi rimasto isolato con la propria famiglia a Colle Sant'Elmo, frazione di Penne colpita dalle nevicate degli ultimi giorni. Gli operatori, sempre in coordinamento con la Protezione civile, hanno anche consegnato dei farmaci salvavita a due famiglie nella stessa frazione e in quella di Trofigno, secondo quanto si apprende

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I sindacati chiedono di attivare interventi di cassa integrazione e mobilita’ in deroga

Le segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil, a seguito della grave emergenza che sta vivendo l'Abruzzo, hanno comunicato la piena disponibilita' di tutte le strutture sindacali della regione ad adoperarsi per ogni operazione che possa essere utile a dare sostegno alle popolazioni interessate dal maltempo e dagli eventi sismici. L'impegno dei sindacati abruzzesi a sostenere le autorita' e le organizzazioni impegnate in questo difficile momento e' stata espressa dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo (rispettivamente Sandro Del Fattore, Maurizio Spina e Roberto Campo) in una lettera inviata al presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, al sottosegretario con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, e al direttore della Protezione civile regionale Emidio Primavera. Cgil, Cisl e Uil Abruzzo si sono messe a disposizione della Protezione civile per qualunque necessita' o intervento ritenesse utile nella sua funzione di coordinamento.

Cgil, Cisl e Uil Abruzzo hanno chiesto alla Regione di "agire per ottenere dal governo nazionale la possibilita' di attivare interventi di cassa integrazione e mobilita' in deroga nelle aree colpite dalle calamita' naturali (neve, terremoti, alluvioni, ecc.) in particolare per i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese attualmente esclusi dagli ammortizzatori sociali ordinari". I sindacati chiedono anche di verificare "eventuali responsabilita' di Enel e Terna per le centinaia di migliaia di utenze rimaste per giorni senza elettricita', valutando se lo stato di precarieta' di linee e cabine per il trasporto e la distribuzione dell'energia elettrica sia dovuto all'inadeguatezza degli investimenti e delle manutenzioni e alla carenza di risorse tecniche e operative".

"Ancora una volta - affermano i sindacati - il personale di soccorso e di sicurezza ha dato dimostrazione di professionalita' e abnegazione, ma e' necessario che vengano potenziati gli organici e destinate risorse adeguate per consentire alle istituzioni di farsi carico di mettere in sicurezza le popolazioni e il territorio. Il dramma che sta vivendo l'Abruzzo deve muovere un impegno concreto per fornire una rete di assistenza alle popolazioni che stanno vivendo forti disagi affinche' abbiamo risposte adeguate. Ad oggi ancora molte comunita' sono senza acqua, senza corrente elettrica, senza metano, le attivita' commerciali e imprenditoriali sono ferme. Numerosi lavoratori dipendenti da imprese industriali, agricole, artigiane, del commercio e dei servizi sono rimasti senza lavoro. E' indispensabile - sottolineano le organizzazioni - verificare la possibilita' di attuare agevolazioni fiscali per lavoratori e imprese, cosi' come gia' previsto nelle precedenti calamita' naturali. Le famiglie hanno difficolta' anche ad approvvigionarsi dei beni di prima necessita'". 

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Hotel Rigopiano, i soccorritori continuano a scavare per cercare i dispersi

Giampiero Parete riabbraccia moglie e figli

E' stato dimesso dall'ospedale di Pescara Giampiero Parete, il superstite della valanga che mercoledi' scorso ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Ha riabbracciato la moglie e il figlio, che sono sotto osservazione nel reparto di Rianimazione. Il 38enne ora e' insieme a loro.

"Avevamo pensato che già fossero tutti salvi, ma non è così". Marco Bini, vice brigadiere del Soccorso alpino della Guardia di finanza, raffredda l'entusiasmo per il ritrovamento di alcuni sopravvissuti, che oggi sembravano essere 8. Di sicuro invece ci sono 6 persone salve, di cui 3 al momento estratte (una donna e due bambini, un maschio e una femmina) e 3 ancora intrappolati all'hotel (2 adulti e una bambina, che sarà la prossima ad essere estratta. Ci sono poi altre persone, probabilmente 3, che sono state viste tra le macerie dell'hotel Rigopiano. Per il momento, però, "non parlano", dice Bini, e ciò può volere diverse cose: potrebbero stare molto male e non essere in grado di rispondere, o peggio. In un primo momento di euforia, dopo il ritrovamento iniziale di sei persone, si era subito pensato che fossero vivi anche loro.

 Il figlio di Giampiero Parete, Gianfilippo, 7 anni, "scherza e ride" sul letto dell'ospedale di Pescara. E' quanto si apprende da fonti sanitarie. Il bambino e la madre, come gia' reso noto in conferenza stampa dal direttore sanitario aziendale della Asl di Pescara, Valterio Fortunato, stanno bene. Mamma e figlio presentavano una leggera ipotermia e ora sono stati stabilizzati

Più tardi ha potuto riabbracciare anche l'altra figlia, salvata dai soccorritori insieme agli altri bambini. L'arcivescovo di Pescara - Penne, Monsignor Tommaso Valentinetti, e' andato in ospedale a trovare la famiglia Parete, che attende di ricongiungersi con Ludovica in viaggio dall'Hotel Rigopiano. L'arcivescovo, che si e' recato a trovare Giampiero, Adriana e GianFilippo, non ha rilasciato dichiarazioni

Salvati gli altri bambini

I vigili del fuoco hanno  estratto dalle macerie dell'hotel Rigopiano tre bambini. Si tratterebbe - si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco - di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo.

Attorno alle 16, gli uomini dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza che stanno lavorando da ore, avevano stabilito un contatto con un ulteriore gruppo di superstiti, tre persone, dopo quello di sei trovato in mattinata e una settima persona individuata nel primo pomeriggio. I soccorritori avevano iniziato a parlare con loro ma ancora non erano riusciti a raggiungerli. Dai primi contatti sembrava si trattasse di due bambini e una donna ma quando li hanno trovati hanno visto che erano tre bimbi.

Tremila uomini mobilitati

"Impegno massiccio delle Forze Armate: 3mila uomini mobilitati e circa mille mezzi meccanici di vario tipo messi a disposizione per l'emergenza all'hotel Rigopiano". Lo scrive su Twitter il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano

 

Pronti all'ospedale de L'Aquila ad accogliere i feriti

"Abbiamo pronti due posti, ci e' stato comunicato che, probabilmente, dei feriti verranno. Se occorrera' ne possiamo predisporre altri". Lo spiega il primario del reparto di Rianimazione dell'ospedale "San Salvatore dell'Aquila", Franco Marinangeli. Per il medico, "l'intenzione e' quella di mandare le persone prima a Pescara, poi all'Aquila come seconda opzione. Ora i superstiti saranno portati all'Aeroporto di Pescara, poi li' si decide - ha aggiunto - Noi comunque siamo pronti e allertati". L'ospedale di Pescara e' stato designato come presidio di riferimento, mentre quello aquilano sara' struttura di seconda opzione.

I soccorritori stanno estraendo dalle macerie dell'hotel Rigopiano la terza persona del primo gruppo di sei superstiti individuato questa mattina. Lo rendono noto fonti dei vigili del fuoco aggiungendo che e' stato anche individuato e raggiunto un settimo superstite.

Identificata la prima vittima, Alessandro Giancaterino

E' Alessandro Giancaterino una delle due vittime accertate della valanga dell'Hotel Rigopiano. Lo confermano fonti qualificate. Il riconoscimento del corpo e' stato effettuato. Giancaterino era il fratello dell'ex sindaco di Farindola, ed era il capo cameriere del resort

Identificata la seconda vittima, Gabriele D'Angelo

E' stata riconosciuta anche la seconda vittima della valanga di Rigopiano: si tratta di Gabriele D'Angelo, cameriere dell'Hotel. Sono stati i parenti a confermare l'accaduto

La gioia dei parenti e delle Istituzioni

E' un miracolo, e' una situazione stupenda e indescrivibile, hanno trovato mio nipote Edoardo. Fatemi arrivare da lui". Lo annuncia Simona Di Carlo, consigliere comunale a Pescara e zia del piccolo Edoardo, uno dei bimbi trovati vivi tra le macerie dell'Hotel Rigopiano. Edoardo era a Rigopiano con i genitori, Sebastiano Di Carlo la moglie Nadia, che risiedono a Loreto Aprutino.

"Lo sforzo che ora mettiamo in campo e' quello di offrire tutta l'assistenza che siamo in grado di garantire. Comunicheremo con bollettini cadenzati le condizioni dei superstiti". Cosi' l'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, nel corso di un briefing con la stampa per fare il punto sulle persone arrivate all'ospedale di Pescara dopo essere state estratte dai resti dell'hotel Rigopiano. Un nuovo incontro con la stampa e' previsto per le 18.30. Con Paolucci c'erano il direttore sanitario aziendale, Valterio Fortunato, e il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio. In ospedale e' stato allestito anche un punto di raccolta per i familiari dei dispersi e dei superstiti.

"Siamo felici che ci siano dei superstiti, è una bella notizia. C'è grande apprensione per i dispersi, ci auguriamo che ci siano ancora altre persone sopravvissute. Io ho avuto fiducia dal primo momento, continuo a pregare e sperare che si concluda tutto per il meglio". A dirlo è il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco

Un fuoco per restare vivi

Il primo gruppo di persone individuate sotto le macerie dell'hotel Rigopiano si sarebbe trovato nella zona ricreativa dell'albergo, dove c'erano il bar e la sala biliardo. Lo dice il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, aggiungendo che la situazione e' in continua evoluzione. "Con quella slavina non c'era alcuna possibilita'. E' davvero un miracolo", ha aggiunto sottolineando che i soccorritori stanno lavorando in condizioni difficilissime con il rischio di nuove valanghe e la nebbia che e' scesa sulla zona.

Stando a quanto si apprende i sopravvissuti dell'Hotel Rigopiano, per restere vivi, hanno acceso il fuoco. Hanno raccontato i soccorritori, che si sentiva puzza e c'era fumo che usciva. Si trovavano tuti nel vano cucina.

'Appena ci hanno visto erano felicissime e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolte positivamente per averci visto'', Cosi il soccorritore alpino della Guardia di Finanza Marco Bini racconta gli attimi del salvataggio della mamma e della figlia. ''Le abbiamo trovate nel vano cucina, e poi abbiamo salvato le altre persone'', dice Bini.

'Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro'', ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. ''Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e' quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori'', spiega.

 "Il locale dove abbiamo trovato i superstiti era grande e c'era molta aria", insomma una sorta di 'igloo'. Lo stesso vicebrigadiere delle Fiamme Gialle riferisce che i soccorritori hanno trovato "tanti piccoli fuochi", e hanno visto del fumo: "c'era un odore fortissimo" e il fumo pur essendo un segnale che c'e' ossigeno per la combustione non e' un segnale positivo perche' consuma l'aria di eventuali ulteriori superstiti. Riguardo alle condizioni degli otto che salvati stamane, Dini ha affermato che "non sembrano in condizioni particolarmente gravi. Tra loro c'erano due bambine e di 5 o 6 anni".

L'inchiesta della Procura di Pescara

La procura di Pescara, che ha avviato l'inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, cercano di capire se 'esistono responsabilita' umane connesse a questo fatto?', ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. Il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall'albergo Rigopiano. 

Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l'inchiesta, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, aperta dalla Procura del capoluogo adriatico sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano, spiega le domande alle quali gli inquirenti, in queste ore, stanno cercando di fornire risposte. "Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilita' umane connesse a questo fatto?'', dice Tedeschini.

E piu' nello specifico, spiega sempre la Tedeschini, ci si deve chiedere ''se quelle persone, dovevano essere li' quando e' avvenuta la valanga? Quell'albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare li'? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che cio' avvenisse? E piu' in generale: quanto avvenuto, e' stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito?". Poi c'e' la questione dei ritardi nei soccorsi: "E' un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per se' un giudizio".

"Un'inchiesta come questa si costruisce facendosi le domande giuste, in merito a tutte le condizioni che hanno determinato un fatto, al fine di verificare e valutare se ci siano delle responsabilita' umane in relazione a fatti costituenti reato - ha proseguito Tedeschini - Questo e soltanto questo e' il nostro compito, valutare la responsabilita' penale delle persone fisiche. Non tutte le responsabilita' umane - ha concluso il procuratore aggiunto di PESCARA - sono pero' giudiziariamente rilevanti o valutabili".

 

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Dopo una notte di ricerche in condizioni estreme sono stati tutti estratti vivi nella tarda mattinata di oggi gli otto superstiti ritrovati dai soccorritori sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Sono tutti in buone condizioni, ha riferito Marco Bini della Guardia di Finanza, tra loro ci sono due bimbi.

Il recupero e' avvenuto in due momenti con due interventi: nel primo sono state estratte 6 persone, tre uomini, una donna e due bambini. Nel secondo altre due persone, che devono ancora essere identificate. Alcuni di loro sono gia' all'ospedale di Pescara. I soccorritori confidano di trovare altre persone vive. La mamma e la figlia estratte vive hanno saputo proteggersi e reagire. 'Probabilmente oltre ad accendere un fuoco avevano qualcosa da mangiare con loro', ha raccontato il soccorritore della Gdf Marco Bini che ha estratto mamma e figlia. 'Mentre noi stavamo scavando questo varco loro ci sentivano. La speranza ora e' quella di ritrovare altre persone in vita anche se non abbiamo avuto altri segnali o sentito rumori'. I carabinieri della forestale hanno acquisito le carte sui piani di emergenza e soccorso dell'area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dalla Provincia. Due le persone tratte in salvo ieri.

Uno dei due dipendenti dell'hotel Rigopiano che sono fortunosamente scampati alla tragedia, un manutentore dell'albergo, e' tornato in quota insieme ai soccorritori per aiutarli nella ricerca dei superstiti. Con lui anche la donna estratta viva dopo quasi 48 ore. Insieme stanno indirizzando i vigili del fuoco nelle aree dell'hotel dove si trovavano i clienti prima della slavina, per accelerare le operazioni di soccorso.

La bambina recuperata viva dopo quasi due giorni nell'hotel Rigopiano viene trasportata in questi minuti all'ospedale dell'Aquila, a differenza della donna che e' gia' stata ricoverata a Pescara. A quanto si apprende, le condizioni della bimba sarebbero piu' serie, e questo ha reso necessario il ricovero nell'ospedale del capoluogo abruzzese.

 

Salvi i due cani pastore abruzzesi

"Lupo e Nuvola, i pastori abruzzesi nati e cresciuti all'Hotel Rigopiano, non so come, sono riusciti a raggiungere la mia contrada, una frazione di Farindola (Villa Cupoli) sani e salvi. Questo non può di certo colmare il vuoto e la distruzione che attraversa un paese in ginocchio ancora speranzoso, nell'attesa soltanto di notizie positive, me in prima persona.Ma questi due bellissimi cagnoloni, rivedendoli, di certo sono riusciti a farmi tornare a battere il cuore, almeno per qualche secondo, riportando la speranza". Lo ha scritto su Facebook Martina Rossi, che lavorava come barista all'hotel Rigopiano, postando una foto dei due cani.

 

 

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Sono otto le persone trovate vive sotto le macerie dell'hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì scorso. Tra loro ci sono due bambine. Lo ha riferito la dirigente dell'Ufficio emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione, in un punto stampa a Rieti. Speranze di trovare altri dispersi in vita "le abbiamo sempre avute, anche se tutti sappiamo in ogni attività di ricerca e soccorso si affievoliscono via via che passa il tempo. Sicuramente dopo questo ritrovamento ora le speranze sono aumentate"

 

 

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Sei persone sono state individuate vive dai viigli del fuoco sotto la slavina che ha travolto l'Hotel Rigopiano. I vigili del fuoco sono in contatto con i sei con i quali hanno piu' volte parlato. Al momento i superstiti sono ancora sotto le macerie. Il primo contatto con i sei e' stato poco dopo le 11. Le sei persone vive individuate sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano, secondo le informazioni di un funzionario dei Vigili del Fuoco, si troverebbero sotto un solaio e "ci stanno parlando".

 Sono in corso le operazioni di recupero. 

Coperte termiche e liquidi sono stati chiesti dai soccorritori che stanno lavorando per liberare le sei persone individuate tra le macerie dell'hotel Rigopiano. Si sta cercando, inoltre, di far arrivare il maggior numero di ambulanze nell'area per prestare i primissimi soccorsi ai sopravvissuti.

All'ospedale di Penne, dove sono riuniti decine di parenti di dispersi dell' Hotel Rigopiano, si sta diffondendo la notizia delle sei persone trovate vive. I familiari erano da ore in un'angoscia disperante riuniti nell'ex biblioteca dell'ospedale con l'assistenza di medici e psicologi. I dispersi sono in tutto una trentina e ora ci si chiede chi sia stato trovato vivo. "Ci sono famiglie, genitori di ragazzi, le vittime sono in gran parte giovani - racconto il medico rianimatore Vincenzo Di Giovanni -. Finche' non avranno notizie definitive la loro ansia restera' tremenda"

L'Ospedale di Pescara e' pronto ad accogliere e soccorrere i sei superstiti trovati ancora vivi sotto le macerie e la neve dell'hotel Rigopiano, a Farindola, dove dalle 11 circa i vigili del fuoco sono in contatto con sei persone ancora vive. Lo confermano fonti ospedaliere. Sull'area del resort sono nel frattempo in volo due elicotteri, uno del 118 e uno della guarda costiera, con medici a bordo per soccorrere le persone rinvenute sotto la valanga

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Cna, 130 milioni di danni alle imprese del Centro Italia

"Centotrenta milioni di danni. Secondo una nostra stima prudenziale, condotta in collaborazione con le strutture territoriali della Confederazione, ammonterebbe gia' a questa ingente somma il controvalore economico sulle imprese delle conseguenze del maltempo che nei giorni scorsi ha flagellato l'Italia centrale". Lo si legge in un comunicato della CNA. "In particolare e' l'economia dell'Abruzzo a uscire piu' malconcia da questa catastrofe - prosegue il comunicato - con perlomeno 100 milioni di danni gia' accumulati. Dalla nostra indagine emerge che dovrebbero essere circa 30mila le imprese, di cui 7mila artigiane, della regione ad aver patito danni alla produzione solo per la mancata erogazione dell'energia elettrica. Problemi gravissimi si sono registrati per il comparto alimentare che al danno della mancata produzione ha aggiunto il deperimento delle merci conservate in celle frigorifere e congelatori. Mancata erogazione dell'energia elettrica, sospensione delle forniture idriche e inagibilita' delle strade d'accesso hanno costretto centinaia di imprese all'interno delle aree artigianali e industriali ad arrestare l'attivita' produttiva. Numerosi capannoni e stalle sono crollati in seguito alle eccezionali nevicate. Danni ingenti hanno subito laboratori artigiani ed esercizi commerciali anche nei centri urbani: a Chieti, bloccata per giorni prima che arrivasse l'Esercito, e a Pescara, dov'e' straripato il fiume omonimo". "Anche alla luce di queste drammatiche notizie - conclude il comunicato della CNA - ribadiamo la necessita' di sospendere imposte e contributi nei comuni colpiti dall'eccezionale ondata di maltempo e, nel contempo, di valutare con immediatezza forme di sostegno, per le imprese e per i loro dipendenti, e indennizzi per artigiani, micro e piccole imprese"

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Pezzopane: il Consiglio dei Ministri dichiari Stato d’emergenza in Abruzzo

"In Abruzzo siamo ancora nel pieno dell'emergenza. Mentre continuano le ricerche dei soccorritori a Rigopiano, ci sono moltissime frazioni in cui le persone sono bloccate in abitazioni isolate, senza rifornimenti e senza energia elettrica, che vanno raggiunte al piu' presto. Serve uno sforzo aggiuntivo per sgomberare le strade dalla neve. Anche stanotte ho ricevuto decine di richieste di aiuto, che ho girato alla Prefettura e alla Protezione civile. Chiedo dunque a tutti di moltiplicare l'impegno e di fermare le polemiche, sempre inutili ma ora vergognose e al governo di dichiarare al piu' presto lo Stato d'emergenza e di sospendere i tributi nelle zone colpite dal sisma e dalla bufera di neve". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo che sottolinea come "nella mia regione ci sia ancora un livello altissimo di guardia". "Sulla tragedia dell'hotel di Rigopiano - continua Pezzopane - e' stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo. La magistratura fara' com'e' giusto il suo mestiere. Alla politica spetta, pero', fin da subito, di ricostruire la catena del comando per capire se ci sono state falle nel sistema, se e come in quella circostanza si poteva fare di piu'. Bisogna mettere la parola fine alle ricostruzioni ufficiose e invelenite che girano un po' ovunque e questo puo' farlo solo la politica. All'Enel - conclude la senarice - chiedo infine di mettere mano a risarcimenti non simbolici, ma congrui e proporzionati al danno reale per le famiglie e per le attivita' imprenditoriali"

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