Proseguono le attività promosse dalla ONLUS Confraternita SS. Sacramento.
L'iniziativa in programma giovedì 6 luglio si propone come una giornata di aggregazione e condivisione per i ragazzi dell'Alta Valpescara e i ragazzi dell'Ass.ne Il Piccolo Principe, lungo i sentieri del Parco Nazionale della Majella. Il 5° incontro prevede una escursione per raggiungere l'area picnic di Fonte Fieri a Lettomanoppello e la visita al presepe in pietra.
L’Aquila, fase di stallo tra ANCE e sindacati di settore
“Eravamo partiti con buoni propositi con l’apertura delle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Provinciale tra ANCE (Associazione Costruttori Edili di L’Aquila) e Filca Cisl, Fillea CGIL e Feneal UIL (Organizzazioni Sindacali di settore) ma, come è sua consuetudine, l’ANCE di L’Aquila ha fatto arenare i suoi buoni propositi alla prima calura estiva “. E' quanto affermato da Pietro Di Natale, Segretario Interregionale della Filca Cisl Abruzzo e Molise, che fa il punto della situazione con non poco rammarico.
Il rinnovo della premialità per i lavoratori edili (E.V.R.) vive ormai da sei mesi una situazione di stallo che fa perdere soldi in busta paga ai lavoratori edili, in un contesto che continua a penalizzare un settore che deve contribuire a far ripartire l‘economia del territorio e dell’Italia.
“Avevamo inviato le nostre proposte alla scadenza contrattuale per accelerare le trattative, in seguito le abbiamo inviate di nuovo ma senza ottenere la convocazione - continua Di Natale - e tocca di nuovo alla Filca Cisl stimolare L’ANCE di L’Aquila a convocarci.”
“Ci affidiamo al buonsenso del Presidente Barattelli - ha concluso il segretario Di Natale - eletto ormai da alcuni mesi, per una rapida convocazione del tavolo per il rinnovo contrattuale per stabilire una premialità che possa incrementare le buste paga, anche per premiare quei lavoratori che affrontano la calura estiva, per portare avanti l’opera di ricostruzione.”
Leggi Tutto »
Coldiretti, dall’Abruzzo a Roma per dire #STOPCETA
Anche l’agricoltura abruzzese dice #STOPCETA. E lo fa in Piazza Montecitorio in un tripudio di bandiere, cappellini e cartelloni. “Non vogliamo il grano canadese al glifosato”, “No alla carne agli ormoni dal Canada”, “No alla svendita del made in Italy” sono solo alcuni degli slogan usati dai tantissimi agricoltori abruzzesi che questa mattina hanno lasciato le campagne per invadere la Capitale, in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato di libero scambio con il Canada.
Un Trattato che spalanca le porte all’invasione dal paese nordamericano di grano, la principale coltivazione dell’Italia particolarmente diffusa nelle aree piu’ deboli del Paese ma che prevede anche il via libera all’importazione a dazio zero per circa 75.000 tonnellate di carni suine e 50.000 tonnellate di carne di manzo dal Canada dove vengono utilizzati ormoni per l’accrescimento vietati in Italia. Da qui l’iniziativa di Coldiretti denominata #stopCETA e condivisa con un'inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia.
E all’appuntamento non poteva mancare l’Abruzzo, da dove gli agricoltori di Coldiretti sono partiti all’alba per arrivanre puntuali con bandiere e striscioni. Con loro anche una folta delegazione di sindaci e assessori con tanto di fascia tricolore e gonfalone dei Comuni, moltissimi dei quali hanno già approvato su richiesta di Coldiretti una specifica delibera per sollecitare Parlamento e Governo ad impedire l’entrata nel nostro Paese del trattato.
“Il CETA genera preoccupazione e allarme, per diversi motivi – sottolinea il Direttore di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici – basta pensare che, con la prospettiva dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada sono aumentati del 15% gli sbarchi di grano duro del Paese nordamericano in Italia nei primi due mesi del 2017, con manovre speculative che stanno mettendo a dura prova una delle produzioni più importanti del nostro Paese”.
In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole italiane che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy.
“Oggi, con le quotazioni del grano a 24 centesimi al chilo - denuncia la Coldiretti – gli agricoltori italiani ne devono vendere più di 4 chili per poter acquistare un caffè. Una realtà che rischia di essere aggravata dall'approvazione del CETA, che prevede l’azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa la metà del grano importato dall’Italia arriva, infatti, proprio dal paese nordamericano dove – continua la Coldiretti - le lobby in vista dell’accordo CETA sono già al lavoro contro l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta previsto per decreto e trasmesso all’Unione Europea, trovando purtroppo terreno fertile anche in Italia. Una necessità per nascondere ai consumatori il fatto che già lo scorso anno sono arrivate in Italia oltre un milione di tonnellate dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato che è però vietato in Italia perché accusato di essere cancerogeno. In assenza dell’etichetta di origine non è possibile - sottolinea la Coldiretti - conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma si impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali e, con esse, il lavoro e l’economia nazionali.
Ma le preoccupazioni riguardano tutti i settori, anzi l’intero made in Italy. Secondo Coldiretti, che questa mattina ha presentato uno specifico Dossier sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano, ben 250 denominazioni di origine (Dop/Igp) italiane riconosciute dall’Unione Europea non godranno di alcuna tutela sul territorio canadese. Perciò l’Italia e l’Unione Europea hanno il dovere di difendere i prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove, realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione e sotto un rigido sistema di controllo. “E’ necessaria una valutazione ponderata e approfondita dell’argomento, soprattutto in considerazione della mancanza di reciprocità tra modelli produttivi diversi che grava sul trattato”, ha sottolineato il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo nel corso della iniziativa in cui è stato evidenziato che in Canada viene utilizzato un numero rilevante di sostanze attive vietate nel Ue tra cui l’Acefato, il Carbaryl, il Carbendazim, il Fenbutatin oxide, il Paraquat l’Acido solforico per i quali, oltre all’elevata tossicità riscontrata, sono comprovati, o comunque non sono esclusi, effetti neurotossici, cancerogeni, sulla mutagenesi, sulla riproduzione e, più in generale, sugli ecosistemi.
“In Canada, inoltre, è consentito l’uso della streptomicina impiegata per la lotta alle batteriosi delle colture, mentre in Italia l’utilizzo di antibiotici in agricoltura è proibito sin dal 1971 – sottolinea Coldiretti - Analogamente nel paese nordamericano – ricorda la Coldiretti - vi è un diffuso impiego di Ogm nei campi e di ormoni negli allevamenti che sono anch’essi vietati in Italia”.
Ma cosa chiede quindi Coldiretti? “Che nei trattati – dice Giulio Federici, direttore Coldiretti Abruzzo “venga riservata all’agroalimentare una specificità che, oltre a proteggere l’ambiente, tuteli la distintività della produzione nonché la salute e la libertà di scelta dei consumatori. Oggi purtroppo non è a rischio solo l’economia della nostra regione, ma sono a rischio tutte le varietà di grano antico che i cerealicoltori abruzzesi si stavano impegnando a salvare dall’estinzione e tutte le produzioni casearie e zootecniche regionali fortemente legate al territorio grazie alla biodiversità dei nostri pascoli”.
Leggi Tutto »
Ciclismo Juniores, Patrick Favaro fuga per la vittoria al Trofeo Industria-Commercio-Artigianato Città di Sant’Onofrio di Campli
Il brutto tempo non ha rovinato la festa allo svolgimento del Trofeo Industria-Commercio-Artigianato Città di Sant’Onofrio di Campli e al suo eroe di giornata Patrick Favaro autore di una straordinaria impresa che difficilmente dimenticherà e per la gioia di tutto il Team Coratti-GM Europa Ovini in giornata di grazia con il secondo posto del compagno di squadra Matteo Prata mentre la terza piazza è stata ad appannaggio di Francesco Pirro (Team Ciclistico Campocavallo), a ridosso del podio il neo campione regionale FCI Abruzzo Luigi Acampora in forza alla Vini Fantini-Nippo Free Bike.
Ottima ed efficiente la regia organizzativa a cura del Team Stipa Allestimenti Fiere Milano in stretta sinergia con la Fonte Collina-Cicli Falgiani e in collaborazione con l’amministrazione comunale di Campli e della Pro Loco di Sant’Onofrio, alla presenza di Pietro Quaresimale (sindaco di Campli), Antonio Francioni (vice sindaco di Campli), Federico Agostinelli (assessore al bilancio di Campli), Maria Angela Valle (assessore agli eventi di Campli), Mauro Marrone (presidente del comitato regionale FCI Abruzzo), Fausto Capodicasa (presidente del comitato provinciale FCI Pescara), Lucio Di Federico (tecnico regionale strada rappresentativa FCI Abruzzo) e Pasquale Parmegiani (componente dello staff azzurro della nazionale italiana di ciclocross) che hanno sottolineato la valenza di questa manifestazione per dare nuova linfa aun territorio martoriato dagli eventi sismici ed atmosferici dell’inverno scorso con l’auspicio che il Trofeo si possa ripetere nei prossimi anni come momento importante e di svolta per la vita della comunità di Sant’Onofrio di Campli che ancora mantiene fedeltà alla classica ciclistica per la categoria juniores nel segno della tradizione.
La pioggia ha imperversato per quasi tutta la durata della corsa che si è sviluppata lungo le strade del nord teramano e della Val Vibrata: una particolare nota di merito ai circa 150 partecipanti che non si sono lasciati intimorire dall’intensità del diluvio con l’obiettivo di portare a termine la gara con il massimo dell’impegno e senza prendere troppi rischi.
Negli ultimi 25 chilometri è salito in cattedra Favaro che da solo ha impresso un ritmo notevole riuscendo ad isolarsi dai più immediati inseguitori per regalarsi la prima vittoria stagionale davanti a Prata e Pirro, quarta piazza per Acampora, a seguire fino al quindicesimo posto nell’ordine Matteo Giachi (Pitti Shoes - Cicli Taddei), Niccolò Leoncini (Stabbia Ciclismo), Lorenzo Biagiotti (Secom Forno Pioppi), Francesco Parravano (Vini Fantini - Nippo Free Bike), Francesco Caroti (Pitti Shoes - Cicli Taddei), Manuel Carbone (Secom Forno Pioppi), Gerardo Sessa (Progetto Ciclistico Sorrentino), Diego Bartolucci (Stabbia Ciclismo), Aurelio Massaro (Il Pirata IP Zannoni-Multicar Amarù), Enrico Pio D'Elia (Progetto Ciclistico Sorrentino) e Marco Ciocchini (Pitti Shoes - Cicli Taddei).
Leggi Tutto »A Tollo il concerto dell’Orchestra Giovanile Europea
Appuntamento sabato 8 luglio a Tollo presso l'Anfiteatro Comunale.
Continua il percorso della sempre più affermata "Orchestra Sinfonica Giovanile Europea" dell'Accademia Musicale di Tollo, nata nel 2005 e composta da 50 giovani musicisti interni dell'Accademia muscale di Tollo. Nel 2008 essa diventa l'Orchestra Sinfonica Giovanile Internazionale di livello base dell'AMT, formata da ca. 100 elementi. La nuova formazione coinvolge giovani musicisti provenienti dalla Polonia (Conservatorio PSM di Rybnik), Repubblica Ceca (Conservatorio Statale ZUŠ Iši Krejčího di Olomouc), Ungheria (Conservatorio Statale Vujicsics Tihamer di Szentendre) ed Italia (Accademia Musicale di Tollo e una selezione di varie Scuole di Musica e Conservatori).
Il corso è basato sulla presa di coscienza del fatto che la musica è un linguaggio comune per tutti i popoli di differenti culture. Lo scambio delle conoscenze musicali tra i ragazzi, rappresenta la finalità del corso. Le partiture che l’orchestra esegue, sono come sempre elaborate a seconda del livello di preparazione degli alunni del corso, vengono preparati brani tratti da celebri musiche del repertorio classico e contemporaneo. Le lezioni, come per i precedenti corsi, sono: individuali, di sezione ed orchestrali. Le sezioni sono articolate in archi chiari, archi scuri, legni, ottoni, percussioni e pianoforte. Per ogni sezione è previsto un tutor affiancato da uno o più assistenti in base alle diverse esigenze. Il corpo docenti è composto da noti professionisti italiani, cechi, polacchi e ungheresi. Il maestro concertatore e direttore d’orchestra è il M° Andrea Di Mele. Le lezioni si svolgono nei locali dell’Accademia Musicale di Tollo e l’orario è fissato in sei ore giornaliere, per un totale di ca. 50 ore.
I prossimi concerti si terranno il 9 e il 10 Luglio 2017 rispettivamente a Vasto presso il Piazzale antistante Palazzo d'Avalos e a Francavilla al mare presso Largo Modesto della porta, 10.
Leggi Tutto »
A L’aquila si apre il sipario sul Festival della Partecipazione
Il 6 luglio, all’Aquila l’inaugurazione della seconda edizione con oltre 70 eventi e 300 ospiti
In Italia, secondo i dati Istat, solo l’8,1% della popolazione, pari a poco più di 4 milioni di persone, ha manifestato il proprio impegno politico attivo, andando a comizi, partecipando a cortei, sostenendo finanziariamente o con il volontariato un partito. La partecipazione alla vita politica del Paese, secondo il Rapporto annuale 2017, riguarda dunque gruppi abbastanza ristretti di persone, ed è condizionata dalle risorse economiche, dalla posizione lavorativa, dal contesto di residenza, dal sesso e dall’età.
Più la classe sociale e il reddito sono alti, come nel caso delle classi dirigenti e delle famiglie di impiegati, più è alta la percentuale di partecipazione civica e si assottigliano le differenze di genere. Lo stesso vale per la partecipazione culturale, che tocca il suo picco più basso nelle famiglie a basso reddito formate da stranieri.
Si parla e ci si informa dei fatti della politica, però, più di quanto ci si schieri in prima persona. La partecipazione invisibile riguarda infatti il 77,2% della popolazione dai 14 anni in su, pari a oltre 40 milioni di persone. Ma anche questa è frequente tra chi ha titoli di studio più elevati e redditi più alti.
Bastano questi pochi dati per capire come sia ancora lungo, ma urgente e necessario, il cammino per ridurre le disuguaglianze, far emergere l’anima partecipativa del Paese e lavorare alla costruzione di una democrazia reale ed efficiente in cui tutti si sentano “cittadini di serie A”, attori e non spettatori del cambiamento.
È la sfida principale del Festival della Partecipazione, promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, insieme al Comune dell'Aquila, su cui si alzerà il sipario nel capoluogo abruzzese dal 6 luglio al 9 luglio. Quattro giorni di dibattiti, confronti, laboratori aperti, lezioni magistrali, spettacoli teatrali, concerti e buon cibo.
Il Festival sarà inaugurato giovedì 6 luglio alle 18 all’Auditorium del Parco con gli interventi del Segretario generale di ActionAid Italia Marco De Ponte, di quello di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, del Presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale, del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e del vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli che, moderati da Francesco Verderami, editorialista de Il Corriere della Sera, illustreranno motivi e obiettivi del Festival.
La giornata di venerdì 7 luglio sarà caratterizzata dall’iniziativa “Non più invisibili”, il pranzo tra centinaia dei quasi 4mila operai impegnati nella ricostruzione dell'Aquila e i cittadini aquilani; con loro ci sarà il Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dalle 12.30 alle 14.30, all’ombra degli alberi del Parco del Castello, le famiglie aquilane condivideranno tavola e cibo con chi ogni giorno entra nelle case distrutte, rimuove macerie, mette in sicurezza gli edifici, decora e restituisce alla città gli antichi palazzi. Un appuntamento importante e simbolico per dare volto, voce, corpo e racconto a chi solitamente e ingiustamente resta nell’anonimato.
Tra gli altri eventi, la striscia quotidiana di Giovanni Moro sulle parole della “partecipazione”, la lezione magistrale di Fabrizio Barca, il dibattito sulle fake news, il confronto tra Roberta Lombardi e Alfio Mastropaolo sul finanziamento pubblico ai partiti, il concerto gratuito di Elio e Le Storie Tese. E ancora un dibattito sul riuso di spazi urbani abbandonati, l'arrivo della Lunga Marcia nelle Terre del Sisma che ha toccato tutte le aree terremotate del centro Italia, la tavola rotonda sui modelli italiani ed europei di partecipazione dei cittadini alla gestione delle città e dei territori, le esperienze di accoglienza dei migranti, la sicurezza e le mense nelle scuole, il federalismo sanitario, l’agricoltura sociale e il cibo.
Il Festival sarà anche cultura e divertimento con lo spettacolo teatrale della Compagnia Stabile Assai di Rebibbia, i social food lab, gli Hackathon del Gran Sasso Science Institute, i Forni in festa, le presentazioni di film e di libri, le mostre fotografiche, i laboratori di animazione per bambini e ragazzi.
Leggi Tutto »
Identità e storie di famiglie, Torresi d’origine che hanno fatto grande Pescara
Cos’è l’identità sociale? Come si manifesta? Da cosa ha origine e in che misura vicende storiche, contesto geografico e dna familiare influenzano i tratti distintivi di una comunità?
Sarà presentato venerdì 7 luglio a Torre de’ Passeri (Parco dei Giusti, ore 20,30), lo studio “Identità e storie di famiglie, Torresi d’origine che hanno grande Pescara”, avviato a settembre 2016 dall’associazione culturale Talenti e Territori, che sarà pubblicato in autunno. Un’iniziativa di grande respiro, che, attraverso l’uso della scienza statistica e la ricostruzione delle vicende che hanno interessato 40 famiglie torresi, racconta la più grande storia d’Abruzzo del secondo dopoguerra e riunisce esperienze e voci dei tanti che dal Pescarese si trasferirono nel capoluogo di provincia contribuendo a scriverne la storia recente.
Scopo della ricerca: riportare al centro dell’attenzione il tema dell’identità sociale e quindi del senso di appartenenza ad una comunità, partendo appunto dalla vicenda dei torresi che si sono trasferiti a Pescara. Aprirà l’evento, inserito nel programma Torrestate 2017, la proiezione del video “Un paese ci vuole” realizzato da Alessandro Sonsini, presidente dell’Associazione Talenti e Territori. Poi si susseguiranno gli interventi del sindaco Piero Di Giulio e dei tre animatori del progetto: lo stesso Sonsini, Tonio Di Battista, docente di Statistica alla Università D'Annunzio e Costantino Felice docente di Storia Economica del Mezzogiorno, in particolare dell'Abruzzo e Molise, presso la stessa università.
“Ricostruendo le 40 storie di famiglie sono emersi con chiarezza due aspetti identitari della comunità torrese: il permanere di alcuni comportamenti e il persistere nell’occupare alcuni settori nevralgici dell’economia, in particolare quella dei grandi numeri – ha spiegato Sonsini - Al primo aspetto vanno ricondotte l’intraprendenza, la tenacia, il senso degli affari, la tendenza a svolgere più di un lavoro, la capacità di intuire il momento del cambiamento. Al secondo, la propensione ad operare nel settore dei trasporti con le sue articolazioni (vendita di automobili, vendita di carburanti, riparazioni meccaniche, vendita di servizi trasportistici), nel settore edilizio, nel settore alimentare e nel settore metalmeccanico. Oltre ad occupare il settore del governo di tutti questi processi economici, ovvero il settore della Pubblica Amministrazione”.
“Sono felice di poter condividere con i miei concittadini e con i tanti che parteciperanno una serata particolare che certamente risveglierà il senso di appartenenza alla comunità torrese – ha sottolineato il primo cittadino Piero Di Giulio – Si tratta di una ricerca tutt’altro che autoreferenziale. Uno studio serio che non è un’operazione nostalgica finalizzata a ricordare i tempi in cui alcune famiglie hanno abbandonato il paese natio, in cerca di fortuna. Identità e storie di famiglie, attraverso il racconto delle singole vicende - ha aggiunto Di Giulio - rappresenta a mio avviso una bella occasione per guardare ad un futuro possibile che tenga sempre ben presente i tratti identitari che ci contraddistinguono, mentre viviamo in un mondo sempre più globale che assottiglia le differenze. In un momento in cui il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, dei piccoli centri, ed infine per quello che sta succedendo con il fenomeno dell’immigrazione, che nel porre il problema della convivenza con queste nuove etnie, ormai inevitabile, ci interrogheremo su quali debbano essere i principi-base della nostra identità che dobbiamo necessariamente salvaguardare”.
Crollo hotel Rigopiano, stop all’audizione del dirigente della Regione Abruzzo
E' stata interrotta l'audizione di Carlo Giovani, all'epoca dei fatti responsabile dell'Ufficio Rischio Neve e Valanghe della Regione Abruzzo, che questa mattina e' comparso in Procura a Pescara, nell'ambito dell'inchiesta sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, su richiesta dei legali Cristiana Valentini, Massimo Manieri e Goffredo Tatozzi, difensori del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, del tecnico comunale Enrico Colangeli e del Comune di Farindola. L'interruzione e' avvenuta su segnalazione dei tre legali, in quanto a loro giudizio sarebbero emersi "precisi indizi di reita' a carico del funzionario, per i reati di concorso in disastro e omicidio colposo plurimo. A questo punto - rimarcano gli avvocati - Giovani e' passibile d'indagine e potra' essere ascoltato solo alla presenza del difensore".
Sul punto il pm Andrea Papalia, titolare delle indagini, si e' riservato di compiere le proprie valutazioni e dunque al momento Giovani non risulta ancora iscritto nel registro degli indagati. Per i difensori del sindaco e del Comune di Farindola, invece, si tratterebbe di un atto dovuto, in quanto nel corso dell'audizione "Giovani ha riferito come la Carta Storica delle Valanghe, al suo arrivo in Protezione Civile nel 2013, giacesse 'in uno scatolone', assieme a tutta la documentazione sulle valanghe in Abruzzo, 'con quattro dita di polvere sopra". La Carta Storica delle Valanghe e' propedeutica alla realizzazione della Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga (Clpv), che secondo i tre legali "la Regione Abruzzo era tenuta a realizzare sulla base della legge 170 del marzo 2014" e che, sempre a loro giudizio, "se fosse stata realizzata, avrebbe evitato il disastro costato la vita a 29 persone".
In tal senso Giovani questa mattina avrebbe inoltre confermato di avere ricevuto l'ordine di giunta, nel 2014, per redarre la Clpv, che poi non sarebbe stata realizzata per mancanza di soldi e che con l'arrivo della nuova giunta regionale sarebbe finita nel dimenticato". Elementi che inducono Valentini, Manieri e Tatozzi a ritenere che Giovani, "consapevole dell'importanza della Carta", non possa non essere indagato. La difesa di Lacchetta e del Comune di Farindola contesta anche il rigetto dell'istanza di accesso alle intercettazioni telefoniche realizzate dalla Procura dell'Aquila e inviate a quella di Pescara per competenza, nelle quali e' "possibile ascoltare soggetti Regionali, intercettati immediatamente dopo il disastro di Rigopiano, che parlano in merito al disastro e alla posizione regionale". A giudizio degli avvocati il rigetto della Procura, "e' non solo contra legame, ma anche gravemente lesivo del diritto alla prova, e per di piu' costituisce un vero ostacolo al diritto all'accertamento della verita', degli indagati come delle vittime, nell'ambito dell'indagine difensiva".
Leggi Tutto »Operazione antidroga Italia-Spagna, oltre 30 arresti
Quindici fermi in Italia per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, altre 18 arrestate tra Spagna, Germania e Italia con l'accusa di traffico e riciclaggio, sequestrati beni e societa' per 5 milioni: e' il bilancio dell'operazione antidroga congiunta tra Italia e Spagna nella quale, per la prima volta, sono state utilizzate le squadre investigative comuni, introdotte nel nostro ordinamento con il recepimento di una decisione del consiglio dell'Unione Europea. All'indagine hanno partecipato i nuclei di polizia tributaria della Gdf di Napoli e Pisa per l'Italia, la Guardia Civil e i Mossos d'Esquadra per la Spagna. "Si tratta di un'importante operazione - ha spiegato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti - perche' per la prima volta sono state utilizzate squadre investigative comuni. Uno strumento che si rivelera' fondamentale anche per il contrasto al terrorismo internazionale: potremmo rispondere ai terroristi con l'unitarieta' delle indagini e con la cooperazione costante tra le procure per lo scambio di informazioni". In Italia i provvedimenti di arresto e una ventina di perquisizioni sono stati eseguiti a Napoli, Giugliano, Castel Volturno, Roma e nelle province di Avellino, Bologna, Milano e Pescara. Nella citta' abruzzese sono state inoltre sequestrate 3 aziende. L'Indagine nasce a dicembre 2015 quando a Civitavecchia, grazie alla segnalazione degli organi di polizia spagnoli, vengono sequestrati quasi 400 chili di hashish diretti in Campania. Secondo le indagini spagnole la droga apparteneva ad un'organizzazione criminale riconducibile a Francesco D'Argenio, residente in Spagna, e dedita al traffico di droga e al reimpiego dei capitali nei settori della ristorazione, dell'import-export e del commercio di autoveicoli. Le indagini congiunte hanno poi consentito di accertare il coinvolgimento di due diverse organizzazioni criminali operanti in Italia e Spagna, legate ai clan camorristici. "L'indagine - ha sottolineato il direttore della direzione antidroga, Pino Colone - ha confermato un elemento assolutamente significativo: il traffico di droga e' ancora una volta il principale motore di tutte le attivita' delle organizzazioni criminali". Complessivamente, nel corso dell'inchiesta, sono stati sequestrati quasi mille chili di droga, 500 di cocaina, il resto di marijuana e amnesia. Le indagini della Gdf hanno hanno anche permesso di accertate il ruolo di Angelo Antonio Toriello, soggetto accreditato presso l'Onu quale vice ambasciatore di Sao Tome' e Principe, e del suo assistente Sebastiano Lauritano i quali, millantando il loro status di presunti diplomatici, si erano dimostrati disponibili a facilitare l'ingresso della droga in Italia.
Leggi Tutto »Mons. Valentinetti: con l’integrazione ci sono meno pericoli
"Siamo di fronte ad una svolta epocale, che lo vogliamo o no. Fa parte di una lettura della storia che con intelligenza dobbiamo fare. La storia, se la leggiamo, e' piena di migrazioni dei popoli, a volte con situazioni traumatiche, altre con situazioni positive. L'obiettivo deve essere dare possibilita' di vita e di sviluppo a tutti. Bisogna integrare tutto cio' che e' integrabile perche' solo con l'integrazione diminuisce il pericolo". Cosi' l'arcivescovo metropolita di PESCARA-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, nel corso dell'inaugurazione della 'Casa della solidarieta'' a Montesilvano. Nel corso della presentazione della nuova struttura, realizzata da Comune di Montesilvano e Caritas Diocesana, il vescovo ha detto che "la Caritas fa quello che puo', ma abbiamo bisogno di collaborazione, come avvenuto in questo caso. Cerchiamo di dare risposte alle emergenze, alle questioni difficili che si creano".
Leggi Tutto »