Il presidente della Provincia di Chieti Mario Pupillo partecipera' alla conferenza stampa presenziata dal presidente dell'Upi Achille Variati, insieme agli altri presidenti delle Province abruzzesi, oltre a quelli di Marche, Umbria e al presidente della Provincia di Rieti, per fare chiarezza e chiedere con forza, al nuovo Governo, le risorse e gli strumenti necessari per continuare ad erogare i servizi di competenza. La conferenza stampa si terra' domani alle ore 11,30, presso Sala "Figlia di Jorio" della Provincia di Pescara. "La riforma delle Province - afferma Pupillo - e' un pasticcio che paga il cittadino: le funzioni fondamentali rimaste in capo a tali enti riguardano principalmente la gestione delle strade provinciali e delle scuole superiori. I tagli imposti dalle ultime leggi di stabilita' hanno compromesso la possibilita' per le Province di rispondere alle legittime aspettative di sicurezza dei propri utenti nella fruizione di questi beni. E' essenziale - sottolinea Pupillo - garantire le risorse necessarie per dare risposta alle giuste pretese degli studenti e delle loro famiglie, che chiedono edifici scolastici affidabili ed a norma, e per salvaguardare l'incolumita' di coloro che si trovano a percorrere l'asse viario provinciale, la cui manutenzione da anni e' ridotta al minimo e che gli ultimi eventi meteorologici hanno ulteriormente martoriato".
Leggi Tutto »Inter-Pescara, fondi per le popolazioni abruzzesi
In occasione di Inter - Pescara in programma sabato alle 20.45 a San Siro, scenderanno in campo con delle maglie personalizzate che saranno vendute successivamente tramite asta su Ebay dalla Massimo Oddo Onlus e dalla Fondazione Pupi: il ricavato sara' interamente devoluto alle popolazioni abruzzesi colpite dalle ultime calamita' naturali. Il progetto segue il precedente dello scorso 11 settembre con la vendita all'asta di maglie di calciatori di Serie A e B, ideato dal Pescara e dall'Inter assieme all'imprenditore abruzzese Leo Sfamurri e rivolto alle popolazioni terremotate di Amatrice: grazie ai fondi raccolti e' stata acquistata una casa di legno di circa 55 metri quadrati che sara' a breve consegnata nel territorio e messa a disposizione della collettivita'.
Leggi Tutto »Addio a Gianni Cordova
E' morto a 70 anni all'ospedale di Pescara Gianni Cordova, figura di spicco del mondo del terzo settore. Ventisei anni fa fondò la Lega abruzzese antidroga (Laad), strappando tanti giovani dalle dipendenze. Malato da tempo, non si è voluto arrendere e ha continuato a seguire i ragazzi ospiti della struttura di viale Bovio. Nel corso degli anni, grazie a donazioni, e convenzioni con enti pubblici per la gestione di servizi (soprattutto per la manutenzione del verde), la Laad è cresciuta, arrivando a occupare anche 20 persone circa. Domani i funerali.
Il cordoglio del sindaco di Pescara Marco Alessandrini
“Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Gianni Cordova, il fondatore della Laad, un nome autorevole del sociale, ma anche un amico che non ha mai fatto mancare idee e disponibilità alla città e all’Amministrazione comunale. Pescara perde un concittadino che si è distinto per la tenacia dei progetti e la lungimiranza delle idee e per una grande, grandissima umanità. E’ stato un padre per tanti giovani che attraverso la comunità da lui fondata 26 anni fa, sono rinati, hanno potuto ricominciare un nuovo percorso di vita. Un grande esempio per tutto il mondo del sociale, di cui è stato da sempre un naturale e sorridente riferimento. La nostra città gli aveva attribuito nel 2015 la più alta benemerenza, assegnandogli il Ciattè d’oro, riconoscimento che si dà ai pescaresi che con le proprie storie hanno illuminato il nome della città. Questa è stata la motivazione che vale oggi più che mai, perché la passione verso l’altro, la dedizione al recupero delle giovani vite, sono da sempre stati la spinta più forte del suo agire. L’attenzione alla cultura e l’amore per l’ambiente e il territorio, hanno accompagnato questo fine, coniugandolo in progetti di cui la comunità si è nutrita. Oggi la Città dice grazie a Gianni Cordova per aver dimostrato come, anche nelle condizioni più disperate, un essere umano possa ritrovare la sua dignità mettendola al servizio del bene comune. L’Amministrazione e la città si stringono ai suoi cari e alla figlia Margherita”.
Maragno: “La scomparsa di Gianni Cordova lascia un vuoto incolmabile”
«Un grande uomo, sempre schierato a difesa dei deboli e degli emarginati». Così il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno commenta la scomparsa di Gianni Cordova, fondatore della Lega Abruzzese Anti Droga. «La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del sociale regionale. L'Abruzzo perde una persona speciale che ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri a ritrovare la forza persa a causa delle avversità della vita, a rinascere e ricostruire un futuro. Alla moglie e alla figlia, ma anche a tutti i ragazzi della comunità, voglio porgere le più sentite condoglianze a nome personale e dell'Amministrazione Comunale. Il suo ricordo resterà vivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di imbattersi in lui e di conoscere una persona che ha rappresentato, e continuerà a farlo, un grande esempio di altruismo e solidarietà».
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, parla il volontario che ha raccolto la telefonata di richiesta d’aiuto
"Avevo appena finito il turno, mi avevano mandato alla golena nord del fiume Pescara per monitorarne l'esondazione. Proprio per questo motivo ero passato in questura e avevo dato il cellulare. Ma non dovevo essere io a ricevere quella telefonata, e' stato un errore...". Cosi' Massimo D'Alessio, volontario della Protezione Civile, racconta - a La Stampa - la telefonata, "alle 18.57", di Quintino Marcella che ha fatto partire i soccorsi all'Hotel Rigopiano. "La questura aveva il mio numero per le esondazioni. E' una procedura standard: al 113 lascia il proprio numero chi si trova piu' vicino all'emergenza. Solo che nel mio caso l'emergenza era il fiume, non una valanga in montagna a chilometri di distanza. E' stato bravo Quintino a insistere". L'amico di Parete "gridava, era esasperato. Gli ho detto 'aspetta un attimo, calmati, cosi' non capisco'. Gli chiedo il nome e il cognome e cerco di tranquillizzarlo. Gli spiego che avevo necessita' di avvisare almeno chi avevo intorno, non potevo certo dirgli che partivo subito io per il Rigopiano. Metto giu' e chiamo il mio capo dei Volontari senza frontiere, Angelo Ferri che si attiva immediatamente, mentre io chiamo la prefettura" e "chiamo anche la questura e i carabinieri di Penne. Le registrazioni parlano chiaro". Le ha ascoltate in questura, dove e' stato chiamato come testimone. Compresa una telefonata tra la sua compagna e Parete: "Urlava che si trovava li' ma non vedeva piu' l'hotel". Le procedure in prefettura? "Noi della Protezione civile non diciamo mai 'forse', 'non credo' o cose cosi'. Noi partiamo, subito", conclude.
Leggi Tutto »La percezione della bellezza nell’arte
La percezione della bellezza nell'arte. Ma anche nella psicologia. Questo è il tema del convegno organizzato dal Rotary Club di Teramo Est presieduto da Eva Galli, sabato 28 gennaio alle ore 17.30 presso il Best Western Hotel Europa di Giulianova Lido. Dopo il successo del primo convegno tenutosi a dicembre 2016, si continua così con il secondo appuntamento del ciclo 2016/2017 di convegni dediti ad animare la vita culturale della provincia di Teramo. Ad illustrare le tematiche interdisciplinari proposte al pubblico saranno il dott. Francesco Tentarelli, storico dell'arte e Dirigente Beni Culturali della Regione Abruzzo, ed il dott. Eugenio Flajani Galli, psicologo e saggista. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del bello e della cultura intenzionati ad approfondire delle tematiche spesso trascurate ma comunque sempre molto di attualità. Ingresso libero.
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, trovati morti anche gli ultimi dispersi
C'erano 40 persone nell'hotel Rigopianoquando la valanga, nel pomeriggio di mercoledi' 18 gennaio, ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Tutte le 29 vittime sono state recuperate e identificate 11 I SUPERSTITI - Due persone si sono salvate perche' al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo: - Giampiero Parete, l'ospite che si trovava all'esterno e che ha dato l'allarme; - il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, anche lui fuori dall'albergo. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdi' 20 e l'alba di sabato 21 gennaio, 9 persone: - la moglie di Parete, Adriana Vranceanu e i due figli, il piccolo Gianfilippo e Ludovica; - i due bambini Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo; - Giampaolo Matrone; - Vincenzo Forti; - Francesca Bronzi; - Giorgia Galassi. 29 LE VITTIME - 15 uomini e 14 donne. GLI OSPITI DELL'HOTEL - Claudio Baldini (40 anni) e la moglie Sara Angelozzi (40 anni) di Atri (Teramo); - Luciano Caporale (54 anni) e la moglie Silvana Angelucci (46 anni) entrambi parrucchieri di Castel Frentano (Chieti); - Valentina Cicioni (32 anni), di Monterotondo (Roma), infermiera al Gemelli, era con il marito Giampaolo Matrone, rimasto ferito ma estratto vivo dalle macerie; - Sebastiano di Carlo (49 anni) ristoratore di Loreto Aprutino e la moglie Nadia Acconciamessa (47 anni) pescarese. Il loro figlio, Edoardo, si e' salvato; - Domenico di Michelangelo (41 anni), poliziotto di Osimo e la moglie Marina Serraiocco (36 anni), anche lei di Osimo. Il loro figlio, Samuel, si e' salvato; - Piero Di Pietro (53 anni) allenatore di calcio, e la moglie Rosa Barbara Nobilio (51 anni); venivano da Loreto Aprutino; - Stefano Feniello (28 anni) di Valva (Campania) ma residente a Silvi Marina. La sua fidanzata, Francesca Bronzi, si e' salvata; - Marco Tanda (25 anni), pilota di aereo di Macerata e la fidanzata Jessica Tinari (24 anni) di Vasto; - Foresta Tobia (60 anni) dipendente dell'agenzia delle Entrate e la moglie cinquantenne Bianca Iudicone di Montesilvano. - Marco Vagnarelli (44 anni) e la compagna Paola Tommasini (46 anni), di Castignano (Ascoli) IL PROPRIETARIO DEL Rigopiano E I DIPENDENTI - il proprietario dell'hotel Roberto Del Rosso (53 anni); - il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino (42 anni) di Farindola; - il receptionist Alessandro Riccetti (33 anni) di Terni; - il receptionist Emanuele Bonifazi (32 anni), di Pioraco (Macerata); - il cameriere Gabriele D'Angelo (31 anni), di Penne (Pescara); - la cuoca Ilaria De Biase (22 anni) di Chieti; - Marinella Colangeli (32 anni), di Farindola (Pescara) gestiva la Spa dell'hotel; - Cecilia Martella (24 anni), di Atri, lavorava nel centro benessere; - Linda Salzetta (31 anni), di Farindola, lavorava nel centro benessere. Suo fratello Fabio si e' salvato perche' si trovava fuori dall'hotel al momento della valanga; - Luana Biferi (30 anni), giovane calciatrice, lavorava nello staff, di Bisenti (Teramo); - il tuttofare Dame Faye (30 anni), rifugiato senegalese.
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Non è arrivato un ultimo miracolo a premiare il grande lavoro dei soccorritori all'hotel Rigopiano. Attorno alle 23 di ieri, mercoledì, i vigili del fuoco hanno estratto i corpi degli ultimi due dispersi. Le speranze erano minime ma gli uomini al lavoro sulle macerie hanno proseguito fino a quando non sono stati trovati tutti i dispersi. Si chiude così, con un bilancio pesantissimo, il conto delle vittime. Alla fine di una giornata lunghissima, i morti sono quindi 29, quindici uomini e quattordici donne. Sommati agli 11 sopravvissuti, fanno tutte e quaranta le persone che mercoledi' pomeriggio si trovano nel Rigopiano. Non c'e' piu' nessuno da cercare. Almeno non c'e' piu' nessuno di ufficiale da rintracciare.
La svolta e' arrivata lunedi' notte e da allora, in 48 ore, i vigili del fuoco hanno tirato fuori da quel che resta dell'hotel 18 vittime; 9 le hanno estratte martedi' e 9 mercoledi'. Queste ultime sono sei donne e tre uomini: i loro corpi, come la maggior parte di quelli usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sulRigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar. I vigili del fuoco, in quella zona, c'erano arrivati due giorni fa. Erano entrati passando dalle cucine e li' avevano avuto gia' un brutto presentimento: alcuni di quegli ambienti erano rimasti miracolosamente intatti, ma non c'era nessuno. "Speravamo di trovare qualcuno ancora vivo - hanno ripetuto fino a ieri - anche se sapevamo bene che stavano per lasciare l'albergo e dunque erano tutti radunati da un'altra parte. Pero' magari qualcuno era tornato indietro, o si era attardato per qualche motivo in cucina. E se fosse stato cosi' si sarebbe forse salvato". Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma li' dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. E di corpi. Qualcun altro, invece, lo hanno recuperato nella zona dove erano le camere: quattro piani venuti giu' completamente e schiacciati uno sull' altro. E gli ultimi due, un uomo e una donna, li hanno trovati sempre li': nella zona tra il bar e la hall. Dove tutti gli ospiti e i dipendenti dell'albergo attendevano l'arrivo dello spazzaneve che avrebbe dovuto pulire la strada e consentire loro di ripartire.
Le ricerche sono sospese anche se e' probabile che riprenderanno per bonificare l'intera area ed escludere con certezza che non vi siano altre persone che non erano finite in nessun elenco. Delle 29 vittime, 20 sono state identificate: si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi. Gli ultimi 9 corpi da identificare sono all'obitorio dell'ospedale di Pescara, dove i parenti attendono di poterseli riportare finalmente a casa. Per i duecento uomini che hanno scavato per giorni, dopo aver capito che non ci sarebbe stato piu' nessuno vivo, ritrovarli tutti era l'unico obiettivo. E ci sono riusciti.
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Ricostruzione, maxi sequestro di 420 mila euro di contributi
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno eseguito un sequestro di disponibilita' finanziarie e di beni immobili per un valore di circa 420 mila euro disposto dall'autorita' giudiziaria nei confronti di una persona responsabile di aver indebitamente percepito un contributo per la ristrutturazione e riparazione della propria unita' abitativa danneggiata dal sisma del 2009. La misura cautelare eseguita oggi dalle Fiamme Gialle giunge al termine di indagini delegate dalla procura della Repubblic.
I finanzieri avrebbero accertato che l'indagato aveva richiesto e ottenuto il contributo per conto della madre, in seguito deceduta, attraverso false autocertificazioni di attestazione che l'immobile beneficiario della misura di sostegno pubblico fosse adibito ad abitazione principale o stabile dimora della genitrice. Le indagini hanno invece svelato che all'epoca del terremoto la donna viveva abitualmente dal figlio, presso altro numero civico, e aveva, per di piu', la residenza anagrafica presso un altro indirizzo, anch'esso diverso da quello dell'immobile ricostruito con i contributi pubblici. Una condotta che per gli inquirenti configura il reato di indebita percezione di erogazione a danno dello Stato e ha portato all'esecuzione del sequestro nei confronti dell'indagato della somma indebitamente percepita, appunto circa 420 mila euro. Il sequestro e' scattato dopo indagini di natura patrimoniale condotte dai militari che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilita' finanziarie riconducibili al responsabile del reato.
Leggi Tutto »Slitta la sentenza per il processo Bussi
I difensori di parte dei 18 imputati hanno rigettato in toto le accuse di avvelenamento e disastro ambientale nell'udienza di oggi nel processo in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison. I legali, tra cui quelli che hanno composto il folto gruppo in difesa del colosso Edison, intervenuti oggi, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, contestando, anzi, la presenza, sia pure saltuaria, di giornalisti in aula nonostante la disposizione di processo a porte chiuse.
L'avvocato Giovanni Paolo Accinni, difensore dell'ex amministratore delegato di Edison, Carlo Cogliati, ha contestato i dati forniti dai consulenti sul superamento delle soglie di contaminazione, chiarendo nella sua arringa che, per questa ragione, viene meno il principio di offensivita' alla base dei processi penali: in sostanza, a suo dire, non essendo stati violati i limiti, non e' determinata una situazione di pericolo di avvelenamento. In riferimento al danno ambientale, il legale ha contestato il macroevento, cioe' quello della mega discarica, motivo per il quale la condotta degli imputati non sarebbe rilevante dal punto di vista penalistico.
L'avvocato Riccardo Villata, che difende Camillo Di Paolo, responsabile della protezione e sicurezza ambientale dello stabilimento di Bussi, ha ripercorso l'intero quadro normativo sui rifiuti dagli anni Settanta a oggi, spiegando che non si individua a carico di Edison alcuna violazione con riferimento alla gestione dei rifiuti, anzi, con il decreto Ronchi l'azienda e' andata anche oltre il proprio dovere, in quanto si e' autodenunciata, procedendo al piano di caratterizzazione dell'area.
Per Villata non si puo' parlare di condotta omissiva se manca il precetto di riferimento. Domani e' in programma un'altra udienza dedicata ancora alle arringhe dei difensori. Intanto, oggi il presidente del collegio giudicante, Luigi Catelli, ha fissato l'ultima udienza il 3 febbraio prossimo per recuperare i giorni perduti per maltempo e chiusura degli uffici: per questo dal 31 gennaio, la sentenza slitta di tre giorni.
Leggi Tutto »Pepe: da Febbo un messaggio di collaborazione
"Ho apprezzato i contenuti della risoluzione presentata dal consigliere regionale, Mauro Febbo, perché vuole rappresentare, a mio avviso, un messaggio di collaborazione in questo momento emergenziale dove è necessario il contributo di tutti". Lo afferma l'assessore alle politiche agricole della Regione Abruzzo Dino Pepe, che commenta la risoluzione presentata dal consigliere regionale Mauro Febbo in merito all'emergenza neve in Abruzzo. "Si tratta, inoltre, di un riconoscimento al lavoro messo in campo in questa prima fase visto che molte delle richieste sono già state attivate". Il dipartimento delle politiche agricole, poi, ha reso noto l'iter dei provvedimenti adottati per fronteggiare l'emergenza maltempo: il 12 gennaio 2017, la giunta regionale ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli eventi eccezionali con abbondanti nevicate ed estesi fenomeni di gelo verificatisi sul territorio abruzzese
Leggi Tutto »Martina: 40 milioni subito per l’agricoltura
"Stiamo lavorando, in particolare ad un aiuto straordinario diretto proprio per coprire il mancato reddito, in particolare per gli allevatori. Siamo andati ieri a Bruxelles, abbiamo ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per essere flessibili per l'utilizzo in particolare delle risorse della Politica Agricola europea. Destineremo 40 milioni di euro proprio per questo intervento di copertura del reddito transitorio nei prossimi mesi". Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, durante la trasmissione "Porta a Porta", parlando dell'emergenza che sta vivendo l'Abruzzo.
"Stiamo lavorando per un intervento che si misuri nell'ordine dei 400 euro a capo per bovino e 60-70 euro per ovino. Questi - ha aggiunto - sono soldi ottenuti in piu' rispetto a quello che avevamo per la Politica Agricola Comune, li abbiamo ottenuti anche in virtu' di un regolamento che abbiamo chiesto e ottenuto sulla crisi della zootecnia, dentro il quale siamo riusciti ad inserire queste azioni".
"Dopo quello che e' accaduto la settimana scorsa siamo gia', ahime', in un'altra fase, anche dal punto di vista dell'emergenza. Ci sono delle gerarchie che tutti dobbiamo condividere e comprendere - ha spiegato Martina -. La prima vera questione e' salvare vite umane, la seconda immagino che sia stata per tutti liberare il prima possibile la viabilita', la terza grande questione e' stata ed e' ancora in parte l'energia elettrica, la quarta e' il presidio e la salvaguardia di un tessuto agricolo fondamentalmente per garantire futuro a queste terre".
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