Redazione Notizie D'Abruzzo

Quagliariello: serve legge speciale per Abruzzo

"L'emergenza in Abruzzo dura dal 2009. Ora e' necessaria una legge speciale che non parli solo di emergenze, ma di prospettive e di rilancio di questa terra. L'emergenza comunque non e' finita. Ci saranno delle conseguenze per cio' che e' successo in questi giorni, come probabili alluvioni. Non facciamoci trovare impreparati". Lo ha detto il leader di "Idea" Gaetano Quagliariello intervenendo nell'Aula di Palazzo Madama dopo l'informativa del presidente del Consiglio Gentiloni su terremoto e maltempo.

"Condivido totalmente il ringraziamento agli uomini impegnati in questa emergenza, per la loro abnegazione. Non condivido invece la ricostruzione dei fatti: abbiamo scelto di andare nei luoghi dell'emergenza senza fare nemmeno un comunicato stampa e abbiamo riscontrato situazioni di esclusione non degne di un Paese civile, innanzitutto sul piano dell'energia", aggiunge Quagliariello. "Vi sono - afferma - gravissime criticita': per l'energia elettrica, per la carenza di investimento sulle reti, per la mancata risposta a un'emergenza che ha colpito agricoltori e allevatori non da oggi ma gia' dal terremoto di fine ottobre, per la viabilita' e la scarsita' dei mezzi a disposizione che denotano chiarissimi segnali di sottovalutazione a livello centrale. E si potrebbe continuare, anche perche' se ci sono eventi imprevedibili come quelli sismici, vi sono aspetti climatici che soprattutto in alcune zone sono tutt'altro che imprevedibili". "Dobbiamo oggi interrogarci sullo stato della nostra protezione civile, sulla gestione della nostra rete energetica, sull'indebolimento dell'apparato pubblico, che si e' verificato anche per la situazione creata con le Province. L'emergenza non e' finita, bisogna farsi trovare pronti - conclude - affinche' non venga applicata all'Italia la categoria della contro modernizzazione che segna l'arretramento dei Paesi civili"

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Elicottero del 118 caduto, recuperato il registratore di volo

E' stato recuperato questa mattina il registratore di volo (la cosiddetta "scatola nera") dell'elicottero del 118 caduto ieri nell'aquilano, con un bilancio di sei morti. Lo strumento si presenta in buone condizioni ed e' stato ritrovato durante il sopralluogo operativo effettuato al relitto da un investigatore dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo.

Il registratore di volo, del tipo "Multi-Purpose Flight Recorder", memorizza sia i parametri di volo, sia le comunicazioni ed i suoni nella cabina di pilotaggio. E' stato preso in consegna dal personale dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, in coordinamento con la Procura della Repubblica dell'Aquila, e sara' prossimamente decodificato nei laboratori della stessa Agenzia. Durante il sopralluogo operativo sono state acquisiti anche altri elementi che, integrati con i dati che saranno estratti dal registratore di volo, contribuiranno a ricostruire la dinamica dell'incidente e le cause che lo hanno determinato.

 

"L'ennesima tragedia che si abbatte sull'Abruzzo lascia sgomenti per il susseguirsi di eventi catastrofici nel giro di pochi giorni. L'elicottero precipitato ieri ha colpito dritto al cuore il mondo del soccorso sanitario avanzato, coinvolgendo professionisti che soltanto il giorno prima erano operativi nella zona della valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano". Lo affermano in una nota le associazioni di anestesisti-rianimatori Aaroi-Emac, Siaarti e Siared. "Ci preme sottolineare - afferma Alessandro Vergallo, presidente di Aaroi-Emac - il valore di tutti coloro che ogni giorno, senza clamori ma con altissima professionalita', mettono a disposizione le proprie competenze nell'emergenza, e lavorano con abnegazione nelle situazioni piu' difficili e piu' a rischio". "Esprimiamo il nostro comune cordoglio per tutte le vittime e per le loro famiglie - aggiunge Antonio Corcione, presidente Siaarti -.Questa disgrazia ci addolora ancora di piu' al pensiero dell'impegno senza sosta, in questi giorni, daparte di tutti gli operatori dell'emergenza, medici e non, per salvare quante piu' vite possibile". "Siamo particolarmente vicini - conclude Adriana Paolicchi, Presidente Siared - a tutti i soccorritori colpiti da quest'ennesima sciagura, che hanno avuto la forza di tornare immediatamente in prima linea"

 

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Scatta la cassa integrazione per le imprese Aquilane

"Scatta la cassa integrazione per le imprese della provincia dell'Aquila. L'accordo è stato siglato da Confindustria L'Aquila-Abruzzo Interno e Cgil, Cisl, Uil provinciali". E' quanto si legge in una nota di Confindustria L'Aquila-Abruzzo Interno. "Una vera e propria boccata d'ossigeno -spiega- per le imprese della provincia dell'Aquila. In virtù dell'intesa raggiunta, a seguito degli eventi sismici consecutivi della scorsa settimana, oltre alle avverse condizioni meteo e alle interruzioni di energia elettrica che hanno reso impossibile il normale svolgimento delle attività produttive, le imprese della provincia dell'Aquila aderenti al Sistema Confindustria possono richiedere all'Inps il trattamento d'integrazione salariale ordinario, relativamente alle giornate del 18, 19 e 20 gennaio". L'accordo porta la firma di Carlo Imperatore, direttore di Confindustria L'Aquila-Abruzzo Interno, e di Umberto Trasatti, Paolo Sangermano e Michele Lombardo, rispettivamente segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil provinciali.

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Pezzopane: va fatto un salto di qualità

"In Centro Italia lo Stato c'e' stato e c'e'. Ma ora va fatto un salto di qualità. Ringrazio il premier Gentiloni per la concretezza dimostrata, per quello che ha fatto e che fara'. I paragoni tra quello che sta accadendo da agosto con esperienze passate sono impropri e comunque si fara' una commissione di inchiesta in Senato sul terremoto del 2009. Ora serve coesione sociale e politica: e' privo di senso, assurdo e inammissibile, attaccare e delegittimare in questo momento la Protezione civile. No ai processi da Santa Inquisizione, semmai diamogli piu' strumenti. C'e' l'emergenza delle scuole". Lo ha detto la senatrice abruzzese Stefania Pezzopane (Pd), intervenendo in Aula per conto del Pd dopo l'informativa del premier Paolo Gentiloni sulla situazione di emergenza nel centro Italia.

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Melandri: nel 2017 pronti per il ‘nuovo’ Maxxi a L’Aquila

"Il 2017 e' l'anno in cui daremo le gambe al progetto Maxxi L'Aquila, di cui siamo stati incaricati". A dirlo, la presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri, oggi nel corso della presentazione delle nuove attivita' del Museo nazionale delle arti contemporanee del XXI secolo, designato per una sede anche nella citta' colpita dal sisma. "Abbiamo avviato la modifica dello statuto perche' il Maxxi potesse avere questa 'proiezione' all'Aquila - spiega successivamente a margine la Melandri - Il Ministero ha selezionato degli artisti, cui ha commissionato delle opere site specific. Nel frattempo prosegue il restauro di Palazzo Anghilleri, che sta andando avanti abbastanza velocemente. Per cui, possiamo dire che a meta' del 2017 saremo pronti per l'operazione museale, dal punto di vista istituzionale. Poi c'e' da risolvere il 'dettaglio' delle risorse che il Ministero dovra' mettere. Pero' noi siamo pronti. Stiamo anche gia' pensando quali sono le opere della nostra collezione che poterebbero andare li' e come costruire il progetto museologico. Su questo noi stiamo gia' lavorando"

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L’Aquila, sit-in di protesta per la sicurezza del “Cotugno”

Duecento persone in rivolta per chiedere un liceo sicuro e adeguato sismicamente all'Aquila, con il sit-in degli studenti appoggiato anche dai docenti in via Leonardo Da Vinci, attuale sede del 'Cotugno', istituto d'istruzione con diverse specializzazioni erede dello storico Liceo Classico cittadino: la protesta e' partita dopo la scoperta di un indice di vulnerabilita' sismica molto basso (0,27) in alcuni corpi dell'immobile. Gli studenti hanno anche lanciato l'hastag #sicuridamorire con cui cercare foto, video e interventi per dare rilievo alla mobilitazione. Come spiegato da Andrea Bernardi, rappresentante del consiglio d'istituto, "una settimana fa siamo stati convocati in una riunione con sindaco, Pietrucci, delegazione della Provincia e mamme. E' emerso che dovevamo abbandonare questa struttura in quanto non adeguata a livello sismico in quanto quattro lotti su otto hanno vulnerabilita' tra 0,26/0,27 rispetto a 1 che e' la massima sicurezza sismica. Dopo quella riunione avevamo dei dubbi, ma non abbiamo voluto creare allarmismo. Mercoledi' grazie alla chiusura per la neve si e' evitato tutto quello che poteva succedere".

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Coldiretti, in 5 mesi -30% latte

Le oltre 49mila scosse in cinque mesi stressano gli animali costretti a vivere in molti casi all'aperto dal crollo delle stalle con le mucche che hanno ridotto di almeno il 30% la produzione di latte. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti nazionale sugli effetti del sisma nelle campagne - anche abruzzesi - dove per far fronte alle perdite di reddito provocate dal terremoto agli allevatori verra' erogato un sostegno per animale allevato per un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma, ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino grazie al via libera dell'Unione Europea sulla proposta del ministero delle Politiche Agricole. Per le aziende zootecniche che si trovano nei 14 Comuni abruzzesi inseriti nel decreto sul terremoto (Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia, Teramo, Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano) si tratta, secondo Coldiretti Abruzzo, di "un intervento importante che deve essere attuato in tempi brevi con procedure semplici e senza costi per le imprese costrette gia' a fare i conti con i ritardi accumulati a livello regionale nel garantire ricoveri alle persone e agli animali con le difficolta' accresciute dal maltempo".

Coldiretti ricorda inoltre che, a 5 mesi dalle prime scosse di terremoto iniziate il 24 agosto scorso in Abruzzo, su 28 stalle richieste ne sono arrivate 16 ma non sono ancora funzionanti e, attualmente, in seguito ai danni dovuti dal maltempo, non sono certamente piu' sufficienti a coprire le esigenze delle aziende agricole. Un ritardo che incide certamente sugli allevatori che non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse.

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Sindaco di Lanciano presenta esposto alla Procura per blackout

Sui prolungati disservizi di energia elettrica registrati a Lanciano durante l'emergenza maltempo, il sindaco della citta', Mario Pupillo, ha dato mandato all'ufficio legale del Comune di attivare tutte le procedure necessarie alla presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica locale. L'Ufficio Tecnico raccogliera' in un fascicolo tutti i disservizi registrati e segnalati per le opportune valutazioni in ordine all'esposto, che verra' presentato formalmente nei prossimi giorni dall'Avvocatura Comunale.

"Chiederemo alla Procura della Repubblica - dice Pupillo - di accertare le eventuali responsabilita' in ordine all'interruzione di pubblico servizio patito da piu' di diecimila cittadini lancianesi tra lunedi' 16 e venerdi' 20 gennaio. Ritengo intollerabile aver lasciato intere famiglie, numerose attivita' commerciali e artigianali, intere contrade di Lanciano senza luce per diverse decine e decine di ore: addirittura nel caso di Santa Maria dei Mesi per oltre 74 ore. A mio avviso i responsabili dei gestori della fornitura dovranno rispondere di questo grave disservizio che ha interessato Lanciano e l'Abruzzo intero".

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Maltempo, Di Primio lancia un appello a Gentiloni per la disponibilità immediata delle risorse

Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, lancia, con una lettera, un appello al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, affinche' le risorse destinate all'emergenza possano essere immediatamente messe a disposizione dei Comuni colpiti per effettuare lavori urgenti di messa in sicurezza dei territori. In via precauzionale, i danni riferiti al solo patrimonio pubblico vengono stimati in 10 milioni di euro ai quali aggiungere i danni subiti dal comparto produttivo, commerciale e agricolo.

"Dalla notte del 5 e fino al 20 gennaio - spiega nella lettera Di Primio - Chieti, al pari delle altre comunita' abruzzesi, ha dovuto far fronte a storiche nevicate e a piogge torrenziali, alla mancata erogazione di corrente elettrica che ha interessato circa 200mila abruzzesi e tra questi 20mila cittadini di Chieti, di acqua, ai danni ai serbatoi, alla paura per le scosse di terremoto del 18 gennaio. Ancora oggi, a Chieti vi sono case e attivita' prive di energia elettrica soprattutto per la manifesta incapacita' da parte di Enel di affrontare il problema". Dopo 15 giorni di condizioni meteorologiche proibitive, a preoccupare, rimarca il sindaco, non sono solo le risorse fuori bilancio che il Comune ha dovuto spendere per la gestione del piano neve ma, soprattutto, le condizioni in cui oggi sono ridotte le strutture ed infrastrutture viarie cittadine.

"Dalle prime ricognizioni effettuate, buona parte dei 330 km di strade comunali, a causa del grave dissesto del manto stradale e delle voragini, non e' transitabile in sicurezza". A preoccupare e', inoltre, lo stato della rete di pubblica illuminazione, danneggiata dalla caduta di alberi e dalle frane. Lo scioglimento dell'eccezionale nevicata, sottolinea ancora Di Primio, sta determinando dei veri e propri fiumi di acqua che stanno appesantendo la gia' fragile collina di Chieti acuendone la situazione di dissesto idrogeologico. Richiamando l'allerta per i fiumi Alento e Pescara determinatasi negli ultimi giorni, Di Primio invoca un intervento, non piu' procrastinabile, di messa in sicurezza con un progetto che coinvolga gli assi fluviali dell'intero territorio abruzzese

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Regione, mancano soldi per la mappa dei rischi valanghe

''Ad oggi la elaborazione di tale importante strumento, a causa della esiguita' dei fondi da dedicare all'attivita' di censimento e ricerca, riguarda una piccola parte del territorio regionale montano''. E' quanto si legge sul sito della Protezione Civile Regione Abruzzo in merito alla redazione della ''Carta di localizzazione dei pericoli di valanghe'', prevista dalla legge del 1992. La Regione Abruzzo quindi non ha in questi anni disposto risorse per la realizzazione della mappa delle aree pericolose da valanga.

Ad oggi e' disponibile soltanto il Catasto delle valanghe, come evidenziato dal sottosegretario alla protezione Civile Mario Mazzocca. Il catasto risulta approvato dalla giunta regionale di centrodestra presieduta da Gianni Chiodi il 17/3/2014. Nella stessa delibera di approvazione del Catasto la Giunta disponeva la ''realizzazione e successiva divulgazione della carta di localizzazione dei pericoli da valanga'' prevista dalla legge del 1992, dando mandato dell'esecuzione al Servizio prevenzione dei rischi. Sul sito la regione ricorda che nelle ''aree soggette a tale pericolo e' sospesa l'edificazione, la realizzazione di impianti e infrastrutture ai fini residenziali, produttivi e di carattere industriale, artigianale, commerciale, turistico e agricolo nonche' ogni nuovo uso delle aree che possa comportare un rischio per la pubblica e privata incolumita'''. In sostanza tutti gli elementi conoscitivi sul fenomeno valanghe sia dal catasto sia dalle mappe geomorfologiche non hanno prodotto in questi quasi tre anni dalla delibera e 25 dalla legge nessuna indicazione applicativa.

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