Redazione Notizie D'Abruzzo

Crac Latterie Abruzzesi srl, condannato a 4 anni Angelo Allegrino

Con le accuse di sottrazione di scritture contabili e distrazione dalla massa fallimentare di beni, anche strumentali, per 422.588 mila euro, il Tribunale collegiale di Lanciano ha condannato a 4 anni di reclusione il noto imprenditore lattiero-caseario Angelo Allegrino (74 anni), di Lanciano, ex presidente di Confcommercio Chieti e presidente di Ascom Abruzzo, mentre per il figlio Luciano Allegrino(44) la pena e' stata a 3 anni e 8 mesi. I reati contestati erano inglobati nella bancarotta fraudolenta, in veste di amministratori di fatto, della societa' Latterie Abruzzesi. Il pm Andrea Papalia aveva chiesto 4 anni per Angelo Allegrino e 3,4 anni per il figlio. I difensori, gli avvocati Consuelo Di Martino e Antonella Fantini, preannunciano ricorso in Appello sostenendo l'estraneita' degli imputati alle accuse. "Gli Allegrino non erano i reali amministratori di fatto della societa'", dice la difesa. Per lo stesso procedimento, in sede gup, il 12 febbraio 2013, patteggio' 2 anni di reclusione, pena sospesa, Giuseppe Spadano, altro legale rappresentante, e venne ampiamente prosciolta un socio unico. Per la procura gli imputati avrebbero sottratto, con nocumento per i creditori, libro giornale, inventari, registri Iva acquisti-vendite dal 2007-2010, impendendo alla Curatela la ricostruzione del patrimonio e del movimento affari della fallita societa'. Inoltre distrazione dalla massa fallimentare di macchinari e altri impianti specifici, per 39.300 euro, distrazione dall'attivo fallimentare di merce per 383.288 euro dichiarati nel bilancio 2008 e ulteriore distrazione di cassa per 1.081 euro

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L’Aquila, nel 2018 la direzione Asl torna in centro storico

L'Azienda sanitaria provinciale aquilana torna nel centro storico del capoluogo. Sono infatti in fase avanzata, come comunicato in una nota, i lavori di adeguamento dell'edificio che, tra poco meno di un anno, andra' a ospitare la sede legale e amministrativa della Asl numero 1, che oggi si trova in via Saragat, all'estrema periferia Ovest. L'azienda e' proprietaria di una superficie di circa 2 mila metri quadrati nel quarto di San Marciano, nelle vicinanze di piazza Duomo, parte dell'aggregato urbano denominato le "Tre vie".

Li' verranno trasferiti gli uffici della direzione generale che oggi si trovano a Campo di Pile. La Asl fa notare che "il trasloco della sede legale e di rappresentanza consentira' di coniugare al meglio l'aspetto logistico e le esigenze di risparmio, azzerando le spese attualmente sostenute".

"Oltretutto, la collocazione in piazza Duomo contribuira' a ridare un po' di vivacita' e slancio alle attivita' del luogo - fa notare il direttore generale, Rinaldo Tordera - La presenza di un'importante realta' lavorativa, all'interno dei gangli vitali della citta', rappresentera' una piccola spinta per la ripresa del centro, in termini di fervore quotidiano e ricadute positive per le attivita' di questa area urbana". Secondo il manager, inoltre, "il nostro trasferimento in piazza Duomo potrebbe fare da apripista ad altre, future realta' lavorative, commerciali e non, innescando un virtuoso effetto-traino". Il trasloco, conclude Tordera, "va quindi ben oltre il risvolto logistico-organizzativo, che pure ha la sua importanza, rappresentando di fatto un vero e proprio investimento sociale e urbano per il cuore dell'Aquila". 

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Chieti, sopralluogo di Febbo al policlinico

Sarebbero state confermate tutte le criticita' soprattutto per quanto riguarda il servizio di ristorazione, con pareri contrastanti sulla qualita' del cibo servito nelle corsie, e malcontento dei lavoratori addetti alla ristorazione per le pesanti riduzioni degli orari di lavoro e il cambio del contratto. A comunicarlo è il presidente della  commissione di vigilanza della Regione Abruzzo, Mauro Febbo (Fi), al termine della visita effettuata al policlinico di Chieti.

Un trattamento, ha detto Febbo "che sfiora il caporalato". Febbo, che e' stato accompagnato da personale medico e dal consigliere comunale e provinciale Emiliano Vitale, ha visitato i reparti di Pediatria, Ostetricia, Clinica medica, oltre al servizio distribuzione e somministrazione dei pasti, cucine e mense. "Il personale che gia' lavorava per il servizio e' stato interessato da una prima riduzione degli orari di lavoro che per gli addetti alla cucina e' passato da 24 a 20 ore settimanali mentre per i cuochi da 36 a 30 ore settimanali", dice Febbo. "Ma non e' tutto - aggiunge Febbo - perche' nel mese di dicembre l'azienda ha deciso, unilateralmente, il cambio del contratto di lavoro, portato dal contratto collettivo nazionale turismo-commercio al secondo livello del contratto delle imprese di pulizie ma soprattutto una drastica e insopportabile riduzione delle ore di lavoro settimanale da 20 a 7 ore per gli operatori della mensa. In pratica i lavoratori lavorano un'ora e mezza a giornata peraltro senza la possibilita' di poter programmare nulla perche' gli orari vengono comunicati giorno per giorno. Inoltre, la variazione del Contratto - aggiunge Febbo - determina anche la riduzione della paga oraria che scende da 7,668 a 6,841 euro, cio' significa che da una busta da paga gia' ridotta di 750-800 euro mensili si passa alla vergogna di 200 euro. Cosi' come i cuochi che si sono visti ridotti l'orario settimanale da 30 a 15 per uno stipendio che passa da circa 1.200 euro mensili a circa 550 euro". Tutte criticita', ha annunciato Febbo, che verranno esaminate il prossimo 22 febbraio durante un'apposita seduta della Commissione di Vigilanza, presenti i vertici dell'Asl Lanciano Vasto Chieti.

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Omicidio Bucco, appello della famiglia per riaprire le indagini

"Sicuramente l'attivita' d'indagine e' stata importante. Avevamo chiesto accertamenti integrativi, ma il gip ha ritenuto queste richieste non condivisibili. Auspichiamo che chi ha delle informazioni utili alla riapertura delle indagini le dia". Cosi' Alberto Faccini Caroppo, legale dei familiari della vittima, commenta l'archiviazione delle indagini sulla morte di Nicola Bucco, l'uomo di 53 anni, che il 14 novembre del 2012 e' stato ucciso con tre coltellate a Pescara, nella sua abitazione di via Leopardi.

"E' evidente, allo stato - scrive il gip Nicola Colantonio nel decreto di archiviazione - che le indagini di Polizia Giudiziaria, seppure espletate in maniera certosina, analitica e completa, non hanno permesso di identificare l'autore del delitto". Per questa vicenda finirono nel registro degli indagati tre persone, ovvero Emilio Massacese, Giuseppe Del Rosario e Ben Amri Rafik, ma Colantonio spiega che sia i rilievi compiuti sulla scena del crimine che le analisi delle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza non hanno fornito elementi utili ad individuare l'assassino.

"Le indagini tecnico-scientifiche effettuate, in maniera certosina e completa - scrive il gip - sui reperti rilevati dalla Polizia Scientifica nell'abitazione in cui veniva rinvenuto il corpo esanime di Bucco Nicola, non hanno permesso di evidenziare elementi di connessione con la posizione degli indagati". Il gip aggiunge che "la Polizia Giudiziaria ha correttamente proceduto ad esaminare la posizione di tutti i soggetti che le telecamere pubbliche hanno ripreso nel mentre si trovavano a transitare, dopo Bucco Nicola, sulla strada, fronte riviera, che portava verso l'abitazione della persona offesa senza rilevare elementi di collegamento e relazionali utili alle indagini". Il giudice, infine, respinge la richiesta di un supplemento di indagini, avanzata dai legali della famiglia Bucco, considerando in alcuni casi "irrilevanti" e in altri "superflue", le attivita' investigative sollecitate dagli avvocati.

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Spoltore. La comunicazione nell’era dei social network al centro di un incontro in comune

La comunicazione che cambia, adeguandosi ai nuovi linguaggi utilizzati
dai social network e al repentino modo di ricevere informazioni da parte
dei più giovani. E’ il tema centrale del convegno che si svolto nella Sala Consiliare di Palazzo d Città. Organizzato
dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con la scuola media
‘Dante Alighieri’ di Spoltore, l’incontro ha coinvolto gli studenti
delle classi terze, inclusa una rappresentanza dell’Istituto Comprensivo
di Civitella Casanova. Hanno partecipato: il Sindaco Luciano Di Lorito,
l’Assessore alla Pubblica Istruzione Loris Masciovecchio, il consigliere
con delega alla Cultura Francesca Sborgia, i dirigenti scolastici Bruno
D’Anteo e Rossella Di Donato. Ad analizzare in maniera più approfondita
come è mutato il modo di comunicare negli ultimi anni sono stati i
relatori: Andrea Lombardinilo, docente di Sociologia dei Processi
culturali e comunicativi dell’Università ‘G. D’Annunzio’ Chieti -
Pescara; Pierluigi Ortolano, docente di Linguistica Italiana
dell’Università D’Annunzio, e Andrea Gialloreto, docente di Letteratura
Moderna e Contemporanea della stessa Università.

In particolare, nel corso del dibattito sono state messe in luce le
innumerevoli possibilità rappresentate dai social e allo stesso tempo le
difficoltà e gli eventuali rischi di queste nuove forme espressive.
Inoltre, i docenti presenti hanno sottolineato l’evoluzione della lingua
italiana nel corso del tempo, contrapponendola a quella utilizzata dai
grandi autori studiati a scuola.
“Di conseguenza, pare che la nostra lingua, legandosi alla tecnologia,
abbia subito dei gravi maltrattamenti grammaticali. Tra i fattori
positivi di tale evoluzione, ampio spazio è stato dedicato alla poesia
moderna, in grado di esprimere grandi sentimenti in pochi versi,
oltrepassando i limiti del tempo”, ha spiegato il consigliere Sborgia.

“L’iniziativa è stata un’ottima occasione per approfondire una tematica
di notevole importanza sia per le nuove generazioni, che per tutti noi”,
ha concluso il Sindaco Di Lorito. “Basti pensare al preminente ruolo
della comunicazione contemporanea in politica. Ringrazio i relatori per
il loro prezioso contributo e le due scuole coinvolte per la
collaborazione”.

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Frane a Chieti, appello del sindaco Di Primio alla Regione per le risorse

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, dopo i sopralluoghi effettuati ieri in citta' dal sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale Mario Mazzocca ha scritto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso e allo stesso Mazzocca chiedendo interventi concreti per la messa in sicurezza del territorio di Chieti.

''L'Amministrazione Comunale sta facendo fronte da sola, nell'immediato, allo stato emergenziale provocato dalle numerose frane e smottamenti ma non puo', tuttavia, sostenere da sola con fondi propri tale onere - si legge fra l'altro nella lettera - Chiediamo alla Regione una fattiva collaborazione e di dar seguito a quanto dichiarato ieri dal sottosegretario Mario Mazzocca in occasione della sua visita a Chieti''.

''Ai movimenti franosi gia' noti - aggiunge Di Primio - si sono aggiunte due importanti voragini apertesi in via Silvino Olivieri e in piazza Garibaldi con ripercussioni non solo sulle asfittiche casse dell'Ente ma sull'intera economia cittadina. Vi chiedo, pertanto, di dar seguito a quanto dichiarato dal sottosegretario ovvero che Chieti e' sicuramente la prima citta' a necessitare di interventi immediati, e di conoscere, nel contempo, i riferimenti normativi da richiamare e l'iter amministrativo da seguire per accedere, in tempi rapidi, ai finanziamenti necessari per la messa in sicurezza del territorio''.

Il primo cittadino ha anche evidenziato che le ripercussioni di frane e voragini non gravano solo sulle asfittiche casse comunali e sono molteplici: modifiche ai percorsi dei mezzi pubblici, sospensione di parcheggi, annullamento di eventi, sospensione dei mercati settimanali, e parla di ''un'intera economia cittadina compromessa'

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Furto nell’abitazione di famiglia del sindaco di Celano

Furto nell'abitazione di famiglia del sindaco di Celano, Settimio Santilli, la scorsa notte a opera di ignoti. I ladri, dopo aver rotto una finestra sul retro della casa sono entrati nell'abitazione devastandone l'interno e facendo razzia di oro e indumenti. Sempre la scorsa notte, ignoti hanno svaligiato la casa di un ex assessore comunale. I ladri, in questa occasione, hanno portato via una cassaforte. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della locale stazione.

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Confindustria propone l’istituzione di zone franche urbane nelle zone colpite dal terremoto

Per sostenere le attivita' economiche locali nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto negli ultimi mesi andrebbe fatta anche "una seria riflessione sull'opportunita' di istituire le cosiddette 'zone franche urbane'", gia' istituite in seguito agli eventi sismici dell'Aquila e dell'Emilia. Lo ha affermato il vicepresidente di Confindustria e presidente della Piccola industria, Alberto Baban, nel corso di un'audizione in Commissione Industria del Senato, in occasione della quale ha parallelamente sottolineato la necessita' di integrare l'area del cosiddetto 'cratere', di calcolare anche i danni indiretti subiti e di accelerare le procedure di ricostruzione. Per Confindustria, infatti, altri aspetti "importanti riguardano i danni subiti dalle imprese in termini di impatto economico sulla loro attivita', non solo i danni diretti, cioe' determinati dalla chiusura (definitiva o temporanea) dell'attivita', ma in particolare i danni indiretti, cioe' generati dalla riduzione del giro d'affari indotta dal complessivo ridimensionamento dell'attivita' produttiva e della domanda locale". Sul turismo i danni indiretti "stanno assumendo dimensioni rilevanti". E, dunque, andrebbe introdotta una misura di "compensazione". Quanto alla proposta sulle zone franche, Baban ha sottolineato che sarebbe "uno strumento con finalita' di mantenimento e rilancio di attivita', soprattutto di micro-imprese, in zone particolarmente disagiate e a rischio di degrado e basato su meccanismi di riduzione della fiscalita', statale e locale". Su tutto e' necessaria, ha rimarcato Baban, "la rapida realizzazione degli interventi di riparazione e ricostruzione" nei territori colpiti e questo "impone l'adozione di misure per l'accelerazione delle procedure e la definizione di una macchina amministrativa efficiente e dinamica, in grado di dare risposte coerenti alle esigenze di adeguamento e miglioramento sismico". Per questo andrebbe anche "rafforzata la capacita' amministrativa degli uffici pubblici coinvolti".

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Protesi difettose per l’anca, chiesta l’archiviazione a Teramo

A tre anni dall'apertura, da parte della Procura di Teramo, di un fascicolo per lesioni colpose in merito alla vicenda delle protesi difettose all'anca della Depuy, il pm Stefano Giovagnoni ha chiesto l'archiviazione del fascicolo. Nel corso delle indagini, infatti, non sarebbero emerse responsabilita' perseguibili ne' in merito alla catena di sorveglianza, ne' in merito all'iter autorizzativo della messa in commercio del prodotto.

La DePuy, dopo aver rilevato il difetto, era immediatamente intervenuta ritirando il prodotto dal mercato e avvisando gli enti competenti a partire dal Ministero. E lo stesso Ministero e le Asl, nello specifico quella teramana, si erano attivate richiamando i pazienti per i controlli del caso. Le indagini si erano concentrate anche sull'iter dell'autorizzazione in commercio delle protesi incriminate, con la consulenza affidata al professor Roberto Lombardi che aveva fatto emergere l'assenza di studi ed accertamenti, come disposti dalla normativa in vigore, sull'eventuale rilascio di materiali pesanti da parte delle protesi e quindi la loro tossicita'. Un aspetto che avrebbe potuto configurare delle eventuali responsabilita' a carico dell'azienda e del Ministero, ma solo se all'epoca fosse stato prevedibile, attraverso le conoscenze mediche e tecniche dell'epoca e quindi i relativi studi, che quelle protesi avrebbero potuto causare danni ai pazienti. Aspetto, quest'ultimo, mai emerso nel corso delle indagini. 

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Mazzocca chiede al Governo fondi per i rifiuti spiaggiati

Il sottosegretario alla presidenza con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri di prevedere lo stanziamento di specifiche risorse economiche da destinare ai Comuni interessati dallo spiaggiamento di rifiuti, per far fronte agli eventi meteorologici eccezionali delllo scorso mese di gennaio che hanno interessato molte aree del territorio abruzzese (con i fiumi che hanno trasportato a valle materiali e rifiuti che con le mareggiate successive si sono depositati lungo la costa). Mazzocca ha sottolineato che "i rifiuti spiaggiati su aree demaniali marittime, derivanti anche dall'erosione di vecchie discariche o depositi incontrollati posti nelle vicinanze (plastiche, pneumatici, polistirolo, vetro, alberature, rami, cannucciate) abbattuti dalla violenza dei venti e dalla forza erosiva e di trasporto delle acque, sono classificati rifiuti urbani e rientrano tra le competenze dei Comuni" Mazzocca, nella sua nota al presidente del Consiglio, ha ricordato che "i Comuni costieri interessati devono affrontare rilevanti costi straordinari e lamentano la mancanza di risorse specifiche e di mezzi per garantire l'attuazione di interventi e servizi di rimozione e smaltimento dei rifiuti spiaggiati".

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