Cronaca

Sospesa l’attività del centro diurno di Avezzano dopo il controllo del Nas

La sospensione immediata delle attività del laboratorio di cucina e del refettorio del centro diurno di Avezzano e dei locali dove è situato anche il Centro igiene mentale e il centro di recupero psichiatrico è stata applicata dalla Azienda Sanitaria Locale. Il provvedimento arriva in seguito alla terza ispezione dei Carabinieri del nucleo anti sofisticazione e sanità di Pescara che hanno evidenziato la carenza dei requisiti minimi d'igiene. I Nas, infatti, hanno rilevato la mancanza di spogliatoi e di bagni per gli addetti ai lavori e per gli utenti. Altre due ispezioni si sono verificate nei giorni scorsi sempre presso la struttura e nello specifico nei locali del Cim dove erano state segnalate carenze igieniche, posti letto oltre il consentito, prese e cavi elettrici non in sicurezza

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Rapina alle poste con sparatoria a Lanciano, due condanne

Ammontano a 11 anni e 3 mesi di reclusione le prime due condanne per la tentata rapina al bancomat delle Poste di Piane D'Archi che la notte tra il 5 e 6 maggio scorsi sfociò in una sparatoria tra carabinieri e 5 malviventi pugliesi, tutti della provincia di Foggia, arrestati dopo un tentativo di fuga. Il gup Marina Valente ha inflitto, con rito abbreviato, 6 anni e 4 mesi di reclusione a F.R., 34 anni, di Cerignola, e 4 anni, nove mesi e 10 giorni di pena a C.A. (36), di Orta Nova. I restanti tre arrestati, di cui uno venne ferito alla tibia destra, hanno posizioni stralciate. Per tutti l'accusa della procura di Lanciano è concorso in tentato omicidio, per gli spari contro i carabinieri anche con l'uso di un kalashnikov, detenzione illecita di armi ed esplosivi, tentata rapina e ricettazione. I banditi avevano già messo oltre mezzo chilogrammo di polvere da sparo nel postamat ma il repentino intervento dei carabinieri delle compagnie di Lanciano e Atessa fecero fallire l'esplosione della marmotta e il successivo prelievo di decine di migliaia di banconote caricate dalle Poste per il fine settimana. 

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Riqualificazione di via Roma, assegnati i lavori a Montesilvano

 

Assegnati i lavori per la riqualificazione di via Roma, la gara è stata aggiudicata con un ribasso del 19,80 per cento. L’importo complessivo è di circa 170 mila euro. L’inizio dell’intervento è previsto a breve, appena le condizioni meteo lo permetteranno.

La via in pieno centro che congiunge piazza Diaz con la nazionale e in prospettiva la stazione ferroviaria avrà una veste completamente rinnovata, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e di tutti i dislivelli attualmente esistenti.

«La riqualificazione è un passo fondamentale per il rilancio del centro cittadino», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Valter Cozzi, «via Roma congiunge piazza Diaz con corso Umberto ed è il biglietto da visita di Montesilvano da chi, per esempio, esce dalla stazione ferroviaria. Il nuovo volto che riusciremo a darle con questi lavori la riscatterà da una situazione attuale che è, sinceramente, disastrosa. Tutta la zona centrale, inoltre, è strategica per la possibilità di individuare la Zona franca che, come nelle altre aree individuate, porterà all’esenzione totale della Tari per i primi due anni di attività in caso di apertura di nuove imprese».

Il progetto prevede il rifacimento della carreggiata e dei marciapiedi che, contrariamente allo stato attuale, dove la strada è posta a una quota inferiore di circa 17 centimetri, saranno posti alla stessa quota. Sulla strada sarà steso uno strato di “tappetino” di 5 centimetri di spessore, stampato a forma di mattoncino. Sui marciapiedi, dopo aver rimosso l'attuale pavimentazione in profido, sarà realizzata la nuova pavimentazione in cemento stampato di 15 centimetri di spessore, effetto marmo. Sono anche previste opere per la sistemazione delle alberature esistenti.

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Crollo hotel Rigopiano, le telefonate di richiesta di soccorso erano state due

Sono due le chiamate di soccorso arrivate alla Prefettura di Pescara il 18 gennaio del 2017, prima che l'Hotel Rigopiano di Farindola venisse travolto da una valanga. La prima telefonata e' quelle delle 11.38 ed e' riconducibile al cameriere Gabriele D'Angelo, una delle 29 vittime, la seconda e' partita alle 15 ed e' riconducibile ad un amico della vittima. E' quanto emerge dall'informativa conclusiva dei carabinieri forestali di Pescara relativa alle analisi del cellulare di Gabriele D'Angelo, depositata nell'ambito delle indagini sulla tragedia di Rigopiano. L'accertamento e' stato disposto a seguito di ulteriore esposto presentato dall'avvocato Emanuela Rosa, legale della famiglia D'Angelo. Dagli accertamenti e' emerso che nessuna omissione fu fatta dai responsabili del Coc di Penne e della Croce Rossa in merito al brogliaccio in cui era annotata la frase "Hotel Rigopiano Evacuazione", poiche' tali organi di Protezione Civile non erano deputati a gestire tale emergenza. Anzi, lo stesso Gabriele D'Angelo, volontario della Croce Rossa ed ex militare, aveva perfettamente cognizione che tale situazione d'emergenza doveva essere segnalata direttamente alla Prefettura. Infatti, continuano i forestali nell'informativa, Gabriele D'Angelo, dopo che alle ore 11.31 aveva ricevuto via whatsapp il numero del centralino della Prefettura dal Responsabile della Croce Rossa di Penne, per ben otto volte, dalle 11.32 alle 11.37, provo' a contattare il centralino. Alle ore 11.38 riusci' a parlare con la Prefettura di Pescarachiedendo l'invio di mezzi di soccorso. Dalle ore 14.30 in poi, D'Angelo sollecito' un suo amico della Croce Rossa che si trovava presso il Coc di Penne a contattare nuovamente la Prefettura. L'amico prima gli rispose con un messaggio whatsapp: "La Prefettura non risponde, naturalmente chiamero' di continuo per ora non so dirti di più". Poi alle 14.48, come e' emerso dai tabulati telefonici della Prefettura di Pescara, l'amico di D'Angelo riusci' a parlare per quattro minuti con un operatore della Prefettura e chiese l'invio di mezzi spazzaneve per liberare la strada, ma anche questa segnalazione cadra' nel vuoto.

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Legnini replica a Lega e 5 Stelle

"L'attacco che mi viene rivolto dalla Lega abruzzese e dal Movimento 5 Stelle è chiaramente strumentale. Non c'è alcuna grana che mi riguardi e a scriverlo è lo stesso Giudice delle indagini preliminari nell'ordinanza di arresto di due magistrati pugliesi". Lo afferma Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. 

Legnini, annota il Gip nell'ordinanza pubblicata oggi dall'Ansa, "non era previamente informato o comunque a conoscenza" della presenza di uno dei due Giudici indagati e del suo amico imprenditore alla cena alla quale ero stato invitato.

"E se avessi saputo della loro presenza, certamente non sarei andato a quella cena privata con 30 persone a casa di un mio ex collaboratore. Peraltro, come risulta dagli atti di indagine, trattai con molta freddezza il magistrato in questione, nei cui confronti pendeva un procedimento disciplinare, proprio perché irritato dal suo tentativo di avvicinarmi. Ciò riferii quale testimone alla Procura di Firenze che stava svolgendo le indagini.  La vicenda, per quel che mi riguarda, si è chiusa lì.  Si tratta di una notizia vecchia, già nota e chiarita sette mesi fa ed ora la Lega intende cavalcarla e strumentalizzarla solo per ragioni elettorali, non avendo altro cui aggrapparsi, logicamente anche il Movimento 5 Stelle si è accodato e questo si commenta da sé".

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Abusivismo edilizio, demolito magazzino su via Di Vittorio a Montesilvano

Prosegue l’attività della polizia municipale di Montesilvano nel contrasto all’abusivismo edilizio. Questa mattina è stata effettuata la demolizione d’ufficio di una casetta di legno, adibita a magazzino, costruita abusivamente in un’area vicina alle case popolari di via Di Vittorio, con addebito della spesa al proprietario della costruzione.

«Per lunghi anni – sottolinea l’assessore alla polizia locale Valter Cozzi -  l’abusivismo edilizio ha imperversato senza alcun controllo. Il risultato è quello di vedere sul territorio manufatti, garage o recinzioni costruite selvaggiamente su aree pubbliche senza alcuna autorizzazione. Nei mesi scorsi dopo una serie di incontri tra il sindaco Maragno, carabinieri e Prefettura, abbiamo intrapreso questo percorso di ripristino della legalità anche in questo ambito. Gli uffici di polizia municipale hanno quindi provveduto a notificare diverse ordinanze di demolizione, emesse dall’Ufficio Urbanistico, sezione abusivismo edilizio. In moltissimi casi lo smantellamento delle strutture è stato effettuato direttamente dai proprietari. Nel caso del magazzino di via Di Vittorio, il responsabile ha provveduto a rimuovere la casetta di legno, lasciando invece la base di cemento che aveva realizzato e che questa mattina, secondo i tempi stabiliti nell’ordinanza, è stata smantellata dalla polizia locale. Proseguiremo -  conclude Cozzi - nel controllo sia di nuovi abusivismi che nell’accertamento dell’ottemperanza delle ordinanze già emesse». 

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Bloccati in auto con due chili di droga

Un uomo di 35 anni di Napoli e una donna di 24 sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due ieri sera sono stati fermati a bordo di una Fiat 500 in zona Brecciarola di Chieti  e nell'auto perquisita dai poliziotti sono stati trovati 2 chilogrammi di hashish suddivisi in venti panetti. Successivamente la perquisizione è stata effettuata anche nell'abitazione dei due, a Chieti Scalo, dove sono stati trovati una cinquantina di grammi di cocaina, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Si ritiene che la droga fosse destinata allo spaccio nell'area Chieti-Pescara.

Avrebbe reso almeno 50.000 euro nello spaccio al minuto la droga sequestrata a due giovani arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti, un 35enne napoletano con precedenti e una 23enne di Latina incensurata.

I due, ora rinchiusi nel carcere teatino di Madonna del Freddo, sono stati fermati nei pressi dell'uscita Brecciarola dell'autostrada A25. Sulla loro auto, all'interno di un borsone, gli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile, che operavano insieme ai colleghi della Sottosezione di Polizia Stradale di Pratola Peligna, hanno trovato due kg di hashish; 50 grammi di cocaina, tre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente sono stati trovati nell'abitazione della coppia. I due sono accusati di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti.

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Televisione, morto l’imprenditore Vincenzo Lanetta editore di Antenna 10

 E' morto all'età di 73 anni Vincenzo Lanetta, storico editore dell'emittente regionale abruzzese 'Antenna 10'. Era ricoverato da alcuni giorni all'ospedale di Lanciano a seguito di malattia. Lanetta lascia la moglie Margherita Salvatore e i figli Miriana, Nico, Sabrina e Daniele. 'Antenna 10', tra le prime reti televisive private d'Abruzzo, nacque il 10 marzo 1985. Dal 2000 faceva parte del network syndication nazionale 7 Gold. L'emittente, inizialmente di Pescara, attualmente con sede in località Santa Calcagna di Rocca San Giovanni, direttore Gioia Salvatore, era nata per volontà di Vincenzo Lanetta, già responsabile di Tele Due, seconda rete del gruppo Tvq.

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Lanciano, tre condanne per spaccio di droga

Tre condanne per spaccio di droga sono state inflitte dal gup di Lanciano Marina Valente, due delle quali in relazione all'operazione antidroga 'Pony Express' che il 25 giugno 2018 portò all'arresto di cinque persone. I condannati, giudicati con rito abbreviato, sono tutti agli arresti domiciliari. A V.L.F, 50 anni di Lanciano, inflitti 7 anni e 4 mesi di reclusione, e a N.C. (44) di San Vito Chietino 5 anni e 6 mesi, entrambi erano coinvolti nell'operazione 'Pony Express'. La Procura di Lanciano, che ha chiesto le condanne, era rappresentata dal pm Francesco Carusi. I difensori dei due annunciano il ricorso in Appello. L'operazione, dopo indagini partite nel novembre 2017, smantellò un traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana. A 5 anni e 8 mesi di reclusione è stato condannato M.P. di Lanciano, arrestato il 18 settembre 2018 dai Carabinieri appena sceso dal treno alla stazione di San Vito Marina, di ritorno da Pescara dove si era approvvigionato di cocaina ed eroina. Gli furono trovati addosso 66 grammi di droga pari a 160 dosi

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Ruba auto e merce a Montesilvano, bloccato in Puglia

Dopo aver rubato un'auto e merce varia a Montesilvano è stato bloccato a Termoli dai Carabinieri dopo il tentativo di forzare un posto di blocco. Protagonista dell'episodio un marocchino di 50 anni, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a Foggia, senza patente perché ritirata. L'uomo, al volante di un Fiat Doblò, è stato arrestato dai militari del Nucleo Operativo Radiomobile con le accuse di rapina impropria e violazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica sicurezza. Ora è in carcere a Larino. In base ai primi riscontri dell'Arma, il furgone è risultato rubato e all'interno è stata trovata refurtiva per un valore complessivo di 30 mila euro. Il veicolo e la merce sono stati restituiti al proprietario fino a quel momento ignaro dell'accaduto.

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