Cronaca

Pescara, i carabinieri scoprono una centrale dello spaccio di droga

Sgominata centrale dello spaccio a Pescara dai carabinieri della Compagnia adriatica, che nell'ambito dell'operazione "Rancitelli", hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare, nei confronti di tre persone, emessa dal Gip presso il Tribunale di Pescara, su richiesta della locale Procura, per i reati di spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione continuata in concorso e detenzione illegale di arma comune da sparo.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da una mirata attività investigativa avviata dalla Stazione Carabinieri di Pescara Scalo nel novembre 2016 a seguito della denuncia sporta da un assuntore della zona, con le indagini, che hanno visto impegnati i militari in numerosi servizi di osservazione, pedinamento e controllo e che sono state corroborate da specifiche attività tecniche, hanno consentito di documentare l'esistenza di un'intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina perpetrata nel pescarese fin dal mese di novembre 2015, ricostruendo così il modus operandi degli spacciatori, tutti residenti a Pescara. Nello specifico è stato accertato che i tre hanno ceduto numerose dosi di cocaina a due consumatori locali, con frequenza quasi settimanale facendosi pagare la cifra di circa 100 euro al grammo. In diverse circostanze, è capitato che gli spacciatori cedessero "a credito" la droga chiedendo successivamente ai due malcapitati di saldare i debiti, ovviamente maggiorati, che sono divenuti, con il passare del tempo, sempre più onerosi.

Alla fine uno dei due giovani, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri, dopo aver sborsato decine di migliaia di euro per varie cessioni e, che per recuperare denaro, era stato costretto a svuotare i conti bancari e chiedere addirittura un finanziamento di 20mila euro per far fronte alle sempre più pressanti richieste di denaro, con maggiorazioni anche del 60% rispetto alla somma inizialmente pattuita.

In totale l'assuntore sarebbe arrivato a pagare 60mila euro fra contanti e gioielli. Dai militari è stato anche appurato che i modi utilizzati dai tre per riscuotere quanto dovuto erano davvero crudi: oltre alle gravi minacce via telefono e via messaggio del tipo "ti spezzo le gambe" e simili e le continue visite sotto casa dei genitori del ragazzo, in una circostanza lo avrebbero addirittura legato ad una sedia minacciandolo di morte puntandogli una pistola alla testa.

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Via Lazio, Cilli: Ancora una barbara discarica abusiva

Ancora abbandoni selvaggi in via Lazio. Residui di potature, un carrello per la spesa, scatoloni pieni di rifiuti di ogni genere e poi materassi e mobili. «E’ una selvaggia e indecorosa discarica abusiva quella creata in via Lazio -  sottolinea l’assessore all’Igiene Urbana Paolo Cilli -. Mi domando davvero se i responsabili di tali disumani episodi, gettino i rifiuti sui pavimenti delle loro abitazioni anziché negli appositi cestini. Ciò che ci fa ancora più rabbia è dovuto ai molteplici ed efficienti servizi che abbiamo messo a disposizione dei cittadini, ma che evidentemente persone senza scrupoli, che non hanno a cuore la città né tantomeno il futuro dei propri figli, ignorano deliberatamente creando queste assurde montagne di rifiuti. I materiali abbandonati -  dice ancora Cilli  - sono tutte tipologie di rifiuti che infatti potrebbero essere conferite al centro di raccolta di via Inn, o ancora chiamando gratuitamente la ditta e prendendo un appuntamento telefonico. Ma la pigrizia, l’inciviltà e la barbarie di talune persone portano a questi inaccettabili risultati».  

Il centro di raccolta, in via Inn, è aperto le mattine del lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 19 (dall'1 giugno al 30 settembre) e dalle 15 alle 18 (dall'1 ottobre al 31 maggio). Per il ritiro degli ingombranti a domicilio, è possibile prendere un appuntamento telefonico contattando il numero verde 800195315, 085 8620460 per i cellulari.

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Appalti ricostruzione a Bussi, respinte le eccezioni delle difese

Il tribunale collegiale di Pescara ha rigetto le eccezioni preliminari presentate dalle difese nel processo sui presunti appalti pilotati per la ricostruzione nei comuni di Bussi e Bugnara Ammesse, inoltre, le prove e le liste dei testimoni, con il presidente del tribunale collegiale, Maria Michela Di Fine, che si è riservata di decidere sulla eventuale inutilizzabilità di alcuni atti prodotti dal pm Anna Rita Mantini, sulla base delle deduzioni formulate dal legale di due imputati. I giudici hanno rigettato tutte le eccezioni presentate dalle difese nel corso dell'udienza precedente, quando l'avvocato Pietro Gigliotti, che assiste l'imprenditore umbro Stefano Roscini, imputato insieme ad altre 14 persone, aveva chiesto la nullità del decreto che ha disposto il giudizio immediato, ritenendo che non fossero state rispettate le condizioni che consentono il ricorso al rito speciale. Tra i 15 imputati, oltre a Roscini, figurano l'imprenditore umbro Angelo Riccardini, l'ex colonnello dell'Esercito Giampiero Piccotti, l'ex capo dell'Ufficio per la ricostruzione numero 5 di Bussi, Angelo Melchiorre e l'architetto Emilio Di Carlo. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere utilità. E' stato stilato il calendario delle prossime udienze: il 10 ottobre verrà conferito l'incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche. Il 20 dicembre saranno ascoltati i primi 5 testimoni dell'accusa e il 10 gennaio sfileranno davanti al collegio altri testimoni citati dal pm.

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Una cantina e un ristorante finiscono nel mirino del Nas

Carenze igienico sanitarie e mancata tracciabilità dei prodotti: è quanto hanno accertato i Carabinieri del Nas di Pescara, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) dell'Arma, nel corso di un controllo in una cantina vinicola con annesso ristorante della provincia di Chieti. All'esito dell'accertamento è stata disposta la sospensione dell'esercizio commerciale. In particolare, nella cantina sono state riscontrate irregolarità nei cartelli dei vasi vinari e sulle partite di vino in lavorazione, mentre nel ristorante i militari del Nas hanno accertato carenze igieniche e in materia di procedure di rintracciabilità degli alimenti. Il dirigente del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (Sian) della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti ha quindi disposto la sospensione dell'attività, del valore di circa due milioni di euro. Il proprietario è stato segnalato all'autorità amministrativa

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Lanciano, assistente sociale e impiegata del comune aggrediti

Un'assistente sociale e un'impiegata del settore Politiche Sociali del Comune di Lanciano sono state brutalmente aggredite e picchiate da un uomo che le accusava della responsabilità per avergli tolto l' affidamento di due figlie minori finite in una casa di accoglienza. L'episodio è avvenuto poco dopo le 16 mentre l' uomo, unitamente alla moglie, stava svolgendo con l'assistente sociale un incontro protetto per poter vedere le figlie. Improvvisamente avrebbe avuto uno scatto d'ira e avrebbe sbattuto l'assistente sociale contro un muro, picchiandola ripetutamente al volto e allo stomaco, mentre contemporaneamente l'impiegata ha cercato di proteggere la collega e anche lei ha ricevuto un violento pugno sul viso. Le due donne sono state accompagnate dall' ambulanza del 118 al pronto soccorso di Lanciano dove sono attualmente sottoposte a cure mediche. Sul posto è giunta una pattuglia del Commissariato di Lanciano. 

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Montesilvano, revocato il divieto temporaneo di balneazione

Le acque di Montesilvano sono perfettamente balneabili, anche nel tratto di pertinenza del punto di campionamento denominato “100mt Sud Foce Fiume Saline” dove nei giorni scorsi era stata rilevata una lieve non conformità. Le analisi di verifica effettuate dall’ARTA venerdì 7 settembre, hanno rilevato parametri pienamente nei limiti legislativi. 
Il valore dell’Escherichia coli è risultato pari a 317 MPN/100 ml rispetto al limite stabilito di 500 MPN/100 ml. Pertanto è stato REVOCATO il divieto temporaneo di balneazione disposto in via precauzionale nella zona di pertinenza del punto di monitoraggio riguardante il tratto di mare compreso tra la foce del fiume Saline (confine nord) e Via Ungheria (confine sud). Le nuove analisi dell’ARTA confermano la balneabilità delle acque di tutta la costa di Montesilvano.

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Maxi evasione scoperta dalla Guardia di Finanza a Chieti

Oltre 45 milioni di euro non dichiarati e circa 25 milioni di valore della produzione, anche questa non dichiarata. L'imposta sul valore aggiunto evasa ammonta a complessivi circa 3,5 milioni di euro. E' la maxi frode fiscale scoperta dalla guardia di finanza di Chieti per la quale sono state deferite all'autorita' giudiziaria cinque persone in qualita' di legali rappresentanti di 7 societa' di capitali per il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante artifici e sei persone in qualita' di soci percettori di redditi di capitali in nero, per il delitto di dichiarazione infedele. E' il bilancio di una complessa operazione denominata "Phantom Ticket", nella quale i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Chieti hanno individuato un singolare meccanismo fraudolento perpetrato sistematicamente da un noto gruppo imprenditoriale operante nei settori della ristorazione e della vendita di oggetti preziosi. Nel corso delle indagini e' stato scoperto che erano stati sottratti al fisco enormi corrispettivi avvalendosi di registratori di cassa appositamente modificati i quali, sebbene emettessero regolari scontrini, in realta' facevano sparire letteralmente gli incassi dalla contabilita'. Per contro, i soci continuavano a finanziare le aziende con nuovi e sorprendenti apporti di capitali i quali non erano altro che i ricavi scomparsi.

Gli enormi vantaggi consistevano - si legge in una nota - nell'evitare l'imposizione diretta ed indiretta dei corrispettivi realmente ottenuti in capo alle societa' e la tassazione sulla distribuzione degli utili ai soci i quali sembravano disporre di fondi illimitati. Come conseguenza, inoltre, vi e' l'introduzione del "nero" nel ciclo economico lecito riciclando il denaro frutto di evasione dandogli un apparente provenienza lecita e alterando le condizioni economiche della leale concorrenza sul mercato. Il complicato e ben architettato sistema fraudolento e' stato scoperto solo grazie alle attivita' di analisi e ricerca svolte ad iniziativa dei finanzieri i quali, avvalendosi delle banche dati in loro possesso ed incrociando la mole di dati che ne avevano ricavato, sono riusciti ad individuare e contestare la ingente evasione. In particolare, nell'ambito di tale attivita', e' emerso che cinque imprenditori, legati tra loro da un vincolo di parentela, avrebbero effettuato individualmente, nel tempo, continui versamenti nelle "casse" delle loro innumerevoli societa' (oltre 170 nel periodo esaminato dal 2005 al 2014), di entita' tali da far emergere una significativa divergenza fra le entrate dichiarate e quelle effettivamente conseguite. Il volume della frode, con conseguente danno patrimoniale per le casse dello Stato, ammonta complessivamente a oltre 45 milioni di euro di elementi positivi di reddito non dichiarato e circa 25 milioni di euro di valore della produzione non dichiarata. L'imposta sul valore aggiunto evasa al fisco nell'intero periodo d'indagine, afferente i succitati corrispettivi non dichiarati, ammonta a complessivi circa 3,5 milioni di euro. 

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Collisione in mare al largo di Roseto

 Collisione in mare, questa mattina all'alba, tra un'imbarcazione della piccola pesca e una vongolara, a circa 1,5 miglia al largo della costa di Roseto degli Abruzzi. La barca più piccola si è inabissata dopo lo scontro e il marittimo che si trovava a bordo, un 86enne di Roseto, è stato tratto in salvo dai due componenti dell'equipaggio della vongolara e poi soccorso dal personale del 118: ricoverato in ospedale a Giulianova con sindrome da annegamento e un principio di ipotermia, non correrebbe pericolo di vita. Illesi gli altri due marittimi. Sull'incidente indagano i militari della Guardia Costiera di Giulianova.

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Falsi corrieri truffavano gli anziani, presi gòo autori di 13 colpi

Sono stati scoperti dai carabinieri del Comando Provinciale di Pescara due giovani campani riconosciuti come gli autori di 13 truffe commesse nelle province di Pescara, Foggia, Potenza e Isernia. Le misure cautelari sono state eseguite a Napoli con il supporto dei Carabinieri delle Compagnie Stella e Centro del capoluogo partenopeo, che hanno collaborato con i colleghi abruzzesi per rintracciare i due giovani, un 22enne ora agli arresti domiciliari e un 20enne per il quale è scattato l'obbligo di dimora con presentazione giornaliera alla stazione dei Carabinieri.

L'indagine è partita da truffe commesse tra novembre e dicembre del 2017 nel Pescarese. I due giovani si fingevano corrieri recapitando alle vittime pacchi presentati come destinati a familiari e contenenti asseritamente Pc, apparecchi elettronici e comunque materiale di valore per giustificare un conto elevato da saldare alla consegna. In realtà nei pacchi c'erano riso, farina o pasta.

Il valore complessivo sottratto alle vittime è di circa 50mila euro.Significativa la truffa commessa ai danni di una 93enne di Pescara dalla quale gli indagati, dopo un'efficace azione di persuasione al ritiro di alcuni pacchi indirizzati al nipote, sono riusciti ad ottenere la somma contante di 22mila euro che l'anziana aveva in casa. I due ricorrevano anche ad un altro metodo truffaldino che era quello della telefonata effettuata da un sedicente familiare in difficoltà, di solito un nipote, avente urgente bisogno di denaro. In questo caso il finto parente chiedeva alla "vittima" di consegnare denaro o preziosi ad un emissario suo amico in modo da risolvere la questione

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Omicidio Bevilacqua, rito abbreviato per il reo confesso Fantauzzi

Sarà giudicato con il rito abbreviato Massimo Fantauzzi, 48 anni, reo confesso dell'omicidio di Antonio Bevilacqua, il ventunenne ucciso a colpi di fucile il 16 settembre del 2017, nel pub Birrami di Montesilvano. Il gup del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha accolto la richiesta di accesso al rito speciale, presentata dal legale dell'omicida, Pasquale Provenzano, e ha fissato la discussione al prossimo 28 ottobre. Nel corso dell'udienza di oggi sono state citate tutte le parti offese, ovvero i genitori, la sorella, il fratello, la compagna e la figlia della vittima, assistiti dall'avvocato Giancarlo De Marco.

Presenti, in aula, sia Fantauzzi, che ha sempre mantenuto lo sguardo basso, sia la madre ed altri familiari della vittima. E' rimasto fuori, nei corridoi del tribunale, il padre di Antonio Bevilacqua, che sta scontando una condanna per omicidio, ma sta beneficiando di un permesso di lavoro per buona condotta. Insieme a lui hanno atteso il termine dell'udienza decine di parenti ed amici del giovane.

 

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