Cronaca

Corsi serali per studenti lavoratori all’Itc Aterno- Manthoné

Sono aperte le iscrizioni al corso serale per studenti-lavoratori dell’Istituto tecnico Aterno-Manthonè di Pescara, diretto dalla Preside Antonella Sanvitale. I corsi si inseriscono nell’ambito dell’educazione degli adulti per favorire il loro reinserimento nel mondo dell’istruzione, conseguire un titolo di studio e ampliare la propria qualificazione professionale. Essi rappresentano una proposta concreta di rivisitazione degli obiettivi e dei contenuti dell’istruzione secondaria superiore da destinare a: lavoratori adulti che decidono di migliorare la propria condizione e potenziare la propria preparazione sul piano culturale e professionale, a giovani adulti che, dopo aver conseguito insuccessi scolastici decidono di rientrare nel canale dell’istruzione per riprendere gli studi, e a giovani e adulti stranieri che intendono conseguire un titolo di studio o un percorso di certificazioni nel nostro Paese.

Le lezioni sono rivolte a chi ha solo la licenza media, a chi ha interrotto un qualsiasi corso di studi, a chi ha un diploma non tecnico commerciale, a chi vuole riqualificare il proprio titolo di studi. Prevedono il riconoscimento di competenze già acquisite attraverso precedenti studi, il riconoscimento e la valorizzazione delle esperienze maturate in contesti extrascolastici (lavoro, corsi professionali, ecc..) con esonero dalla frequenza delle materie corrispondenti. Sono caratterizzati dal numero ridotto di ore settimanali di lezione e da un insegnamento modulare personalizzato supportato da una piattaforma di formazione a distanza.

Il corso serale per studenti-lavoratori dell’Istituto tecnico statale Aterno-Manthonè, in via Tiburtina 202, è l’unico corso del genere a Pescara, e ha visto, nei vent’anni di attività, molti adulti conseguire un diploma con passione e interesse.

Ogni sera, all’interno delle mura del Manthonè, studenti e docenti assimilano e trasmettono cultura, ma soprattutto speranza per il domani.

Tra queste mura, si produce un’infinità di autostima e si producono speranze per il domani di persone che vogliono darsi una seconda chance perché, per un motivo o per un altro, non hanno seguito un corso «normale» di studi, e si trovano spesso a svolgere un lavoro di seconda, terza o quarta scelta. I risultati ottenuti sono positivi: gli abbandoni sono pochissimi e tra i diplomati ci sono ormai anche molti laureati.

Il corso è strutturato in un monoennio seguito da un triennio, con due indirizzi: Amministrazione finanza e marketing (ex corso Ragionieri) e Sistemi informativi aziendali (ex corso Ragionieri programmatori). Le lezioni vanno dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 22.30. Attualmente sono attivate 8 classi con circa duecento studenti iscritti.

“La crisi economica e sociale ha messo i cittadini di fronte a numerose sfide, tra le quali la più difficile è la disoccupazione,” sottolinea la dirigente scolastica Antonella Sanvitale, “I profondi cambiamenti, anche nel campo dell’economia e della finanza, generano una forte esigenza di approfondimento per tutti. La scuola può rappresentare un canale privilegiato in quanto coinvolge studenti appartenenti ad ambiti sociali molto diversi e può diventare il luogo deputato all’apprendimento di quelle conoscenze che sempre più si rivelano indispensabili per ottenere un posto di lavoro, raggiungere una stabilità economica ed evitare errori finanziari dovuti alla mancanza di conoscenze e di informazioni adeguate”.

L’offerta dell’Istituto tecnico commerciale con i suoi corsi di Amministrazione finanza e marketing e di Sistemi informativi aziendali diventa un’opportunità per i frequentanti di poter acquisire le giuste competenze ed entrare o ri-entrare nel mondo del lavoro.

 

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Il Comune di Montesilvano lancia il contest per intitolare la nuova piazza del curvone

«La nuova piazza del lungomare di Montesilvano, antistante i grandi alberghi, è già divenuta un punto di ritrovo per montesilvanesi e turisti. E’ infatti in questo ampio spazio che si stanno svolgendo moltissimi appuntamenti della nostra estate, rendendolo un nuovo luogo di aggregazione del nostro territorio». A dirlo è il sindaco Francesco Maragno che prosegue: «Per renderla ancora più identificativa del nostro territorio è ora il momento di dare un nome a questa piazza. Per farlo vogliamo chiedere l’aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini, lanciando un vero e proprio concorso di idee».

Entro il 15 settembre, chi volesse partecipare al contest può inviare la sua proposta di intitolazione all’indirizzo mailconcorso@comune.montesilvano.pe.it, e tra i commenti dell’apposito post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Montesilvano. Una volta raccolte tutte le proposte, saranno sempre i cittadini a votare la migliore.

«Vogliamo che questa piazza possa davvero rappresentare un punto di riferimento per tutti i nostri concittadini - dice ancora Maragno - e quindi ci piacerebbe fossero proprio loro a darle un nome. Abbiamo in mente alcune idee su cui stiamo lavorando, come ad esempio Piazza Caduti di Rigopiano, Piazza Adriatico, o ancora Piazza Italia. Ora aspettiamo le proposte dei cittadini per individuare il nome più adatto e significativo».

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Allagamenti, Cozzi: Iniziati i lavori per ampliare il collettore di via Vestina

Prosegue il percorso avviato dall’Amministrazione Maragno per risolvere il problema allagamenti che interessa diverse aree del territorio cittadino.

Hanno preso il via i lavori per la realizzazione di un nuovo collettore di via Vestina, tra via Colombo e Fosso Nono.

«L’area nei pressi di via Carissimi  - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Valter Cozzi – è stata più volte oggetto di significativi allagamenti, dovuti alla scarsa portata del collettore esistente. Abbiamo quindi valutato la necessità di ampliare la sezione del collettore, facilitando quindi il deflusso delle acque. In questo modo porremo fine ad un problema annoso che ha causato danni e disagi ai residenti della zona».

La ditta I.L.E.S.I., aggiudicataria degli interventi, per un importo complessivo di 117.000 euro circa, ha avviato i lavori per la realizzazione di  un collettore più ampio, risolvendo le problematiche dovute all’insufficiente sistema di smaltimento delle acque che defluiscono nel Fosso Nono, nel tratto tra via Colombo e via Carissimi e nella zona di intersezione del canale esistente con via Vestina verso il fiume Saline.

«Questa opera -  dice ancora Cozzi -  si affianca al lavoro di studio, verifica, prove empiriche, in collaborazione con Aca e Consorzio di Bonifica e gli interventi che abbiamo promosso nelle scorse settimane di pulizia delle linee delle acque presenti sulle traverse a mare, altra zona particolarmente critica sul fronte allagamenti. L’obiettivo -  annuncia l’assessore -  è quello di lavorare concretamente per risolvere in maniera definitiva un problema con cui il territorio e i cittadini fanno i conti da troppi anni. Sono problemi che arrivano dal passato, ma che questa Amministrazione sta fronteggiando in maniera decisa».

L’opera condotta fino ad oggi ha riguardato anche  la zona artigianale di Villa Carmine, dove sono stati liberati diversi canali che erano completamente occlusi ed invasi da sterpaglie. Altri hanno riguardato il deflusso delle acque meteoriche e dei sottoservizi di via Verrotti e delle sue intersezioni con via Castellano, via Marrone, via Tommaseo, via D’Azeglio e via Manin.

 

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Fabrizio Pellegrini torna libero 1 anno in anticipo

 "Fabrizio Pellegrini torna libero, grazie a una riduzione della pena pari a un anno". Lo comunica Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia Giustizia e Liberta' Abruzzi e difensore del pianista di Chieti affetto da fibromialgia la cui odissea sanitaria e giudiziaria nacque dalla necessita' di curare la patologia mediante farmaci a base di cannabis, che lo aveva spinto alla coltivazione domestica. "Resta irrisolto il problema dell'accesso alle cure che finora gli e' stato negato. Qui le responsabilita' sono di chiara natura politica e imputabili unicamente all'attuale Giunta della Regione Abruzzo che - ricorda Di Nanna in una nota - con un provvedimento a firma del commissario ad acta Luciano D'Alfonso ha escluso gli indigenti malati di fibromialgia dall'erogazione gratuita dei farmaci a base di cannabis, violando apertamente la legge Acerbo gia' disapplicata da anni".

"La riduzione di nove mesi era stata gia' concessa a seguito dell'accoglimento del ricorso da noi proposto - aggiunge Di Nanna - La Corte d'Appello de L'Aquila, giudice dell'esecuzione penale, presieduta da Aldo Manfredi, ha riconosciuto il regime del 'reato continuato' tra le due condanne in espiazione, considerandole espressione di un unico 'disegno criminoso': quello di procurarsi, tramite coltivazione domestica, la sua medicina. Grazie alla liberazione anticipata di tre mesi per buona condotta concessa dal magistrato di sorveglianza di Bologna, oggi, 28 luglio, Fabrizio finisce la pena con un anno di anticipo" spiega Di Nanna. Sottolineando, infine, che la legge "non prevede che le medicine siano erogate a discrezione della Giunta regionale, bensi' del medico curante", Di Nanna annuncia che la prossima settimana accompagnera' Fabrizio Pellegrini presso la Asl di Chieti "a presentare l'ennesima richiesta di erogazione a titolo gratuito del farmaco". 

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Bimbo con leucemia realizza il suo sogno grazie all’onlus Make-a-Wish

 Il suo sogno era "diventare un eroe e vivere come i Super Pigiamini" e ora lo ha realizzato grazie a Make-A-Wish Italia, Onlus con sede a Genova che dal 2004 opera su tutto il territorio nazionale per realizzare i desideri di bambini e ragazzi gravemente malati. E' la storia di Antonio Di Gianfilippo, bambino di un paese in provincia dell'Aquila, di cinque anni, affetto da leucemia. Antonio ha ricevuto una lettera in cui gli e' stato chiesto di intervenire come nuovo eroe dei Super Pigiamini per affiancare i protagonisti della nota serie animata e difendere il mondo dalle minacce di uno scienziato matto. Il piccolo ha subito accettato la sfida. La missione ha portato il bimbo fino al Parco Avventura Majella di Piana delle Mele, a Guardiagrele, dove e' potuto accedere grazie alla parola d'ordine rivelata dai Sindaci di Guardiagrele e di Pennapiedimonte. Una volta entrato nel parco, ha dovuto superare sei prove, rispondendo a sei domande scritte su delle pergamene e riferite alla serie animata. Superati tutti i test, ha trovato il talismano, contenuto in uno scrigno magico. 

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Stop all’acqua in alcune vie di Pescara per lavori Aca

"Venerdi' 28 Luglio, causa la necessita' urgente di sostituire alcune saracinesche della condotta idrica denominata "vecchio Tavo" di via Valle Furci a Pescara, si rende necessaria la sospensione temporanea della fornitura idrica alle seguenti Vie: via Colle Caprino, via Valle Furci, Strada Valle Ferzetti, Strada Vicinale Valle Ferzetti". Lo comunicano Comune di Pescara e Aca. "La sospensione della fornitura idrica comincera' alle 8:30 con durata presumibile fino alle 16, salvo complicazioni in fase di realizzazione dei lavori. Inoltre non si possono escludere 'cali di pressione' su altre vie adiacenti".

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Goletta Verde si prepara ad analizzare le coste in Abruzzo

Goletta Verde, storica imbarcazione di Legambiente, fara' tappa a Vasto il 28 e 29 luglio, e il 30 e 31 luglio a Pescara, per valutare lo stato di 'salute' del mare abruzzese. L'Abruzzo sara' l'11/a regione toccata dal tour 2017. Lunedi' 31 luglio, a Pescara alle 10.30, conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio eseguito dai tecnici di Goletta Verde. Nel programma della tappa di Goletta Verde in Abruzzo, tra l'altro, venerdi' 28 luglio a Vasto, alle 16, saluto al Biotopo di San Salvo; 17 arrivo Goletta Verde (Porto commerciale). Sabato 29 luglio - Vasto ore 10 - su Goletta Verde Incontro con i giovani e le famiglie di Altri Orizzonti, associazione regionale familiari per la tutela della salute mentale, insieme al Centro Servizi Volontariato di Chieti e Fondazione Tercas per il progetto "Un'estate BioDiversa - La solidarieta' non va in vacanza" ore 11 - Su Goletta Verde Conferenza stampa "L'Abruzzo, terra di turismi attivi" e firma del protocollo tra Legambiente e Regione Abruzzo.

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Farindola accompagna con speranza l’impresa dei ragazzi di Rigopiano

Inaugurata la “Cuccumella”, struttura turistica realizzata con il sostegno della CEI e la solidarietà di una intera comunità

di Antonio Bini

A Napoli per Cuccumella si intendeva la tradizionale caffettiera in alluminio, in Etruria il termine indica il tumulo funerario etrusco, mentre in Abruzzo la parola identificava nel linguaggio popolare un’umile scodella. Ed é a quest’ultima accezione che riconduce la denominazione prescelta per la nuova struttura turistica inaugurata a Farindola, nel paese ancora sconvolto dalla tragedia di Rigopiano dello scorso mese di gennaio, che si è venuta ad aggiungere ai riflessi provocati dal terremoto e dal maltempo.

A dare vita all’impresa sette giovani di Farindola, già dipendenti del resort travolto dalla valanga, che hanno costituito la cooperativa TU.TE.VE (Turismo Terre Vestine), che comprende come partner tecnico anche il T.O. Wolftour di Penne.

La piccola struttura, con 12 posti letto e una sala ristorante-pizzeria, che può ospitare fino a 100 persone, alla quale si aggiunge un’area relax, sorge al di sopra dell’area nuova del paese, cresciuta disordinatamente negli ultimi anni. Un paradosso, considerato che il paese, che oggi conta 1500 abitanti ca., in sessant’anni ha perduto due terzi della popolazione. Ma la posizione della struttura, una sorta di terrazza panoramica, è tale da essere orientata soltanto verso il grandioso paesaggio del Gran Sasso d’Italia.

L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno economico della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha permesso la ristrutturazione e l’adeguamento della struttura attraverso i fondi dell’8x mille.

Ho voluto raggiungere Farindola prima dell’inaugurazione per cogliere il clima dei preparativi e per cercare di comprendere lo spirito che anima questi giovani, sui quali, oltre al lavoro perduto, pesa il ricordo delle 29 vittime dell’Albergo ed in particolare dei 10 colleghi morti e dello stesso gestore, Roberto Del Rosso, che avevo conosciuto negli anni scorsi come appassionato sognatore dello sviluppo turistico del Gran Sasso. Alcuni di loro sarebbero dovuti essere lì quel tragico 18 gennaio, dando il cambio ai loro colleghi, se solo la neve l’avesse permesso.

Ho potuto facilmente riscontrare come i ragazzi - Paolo Misero, Grazia Colangeli, Alice Misero, Giovanni Nebbioso, Fiorella Costantini, Alice Misero e Alessandro Iezzi - fossero affettuosamente circondati da familiari, parenti e amici impegnati in una miriade di azioni di completamento, decoro e preparazione dei vari contorni legati alla inaugurazione. Percepisco come questa viva partecipazione si sia registrata anche nelle precedenti settimane, con interventi di recupero realizzati a tempo di record, che hanno permesso alla preesistente struttura di tornare a nuova vita. Parlando con Paolo Misero, presidente della Cooperativa, appena ventiquattrenne, ma già con cinque anni di esperienza maturata alle spalle a Rigopiano come addetto alla reception del centro benessere, colgo il senso di responsabilità di questa operazione, che rappresenta per lui e gli altri l’unica occasione per restare, non disperdendo, quel sorprendente patrimonio di professionalità sorprendente sviluppate nel resort, una struttura che nel corso degli anni era stata in grado di attrarre e ospitare personaggi di fama internazionale, come George Cloney, Giseppe Tornatore e altri, che anche per questo ha rappresentato una straordinaria “scuola” di formazione on the job per tanti giovani del territorio. Si percepisce che Paolo e gli altri giovani costituiscono un team legato da un mix fatto di amicizia e di un collaudato affiatamento professionale.

L’importanza materiale e simbolica dell’inaugurazione è testimoniata dalla partecipazione del segretario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino, che ha affermato come: «A differenza di qualche mese fa, le lacrime di stasera sono di speranza. La speranza di un gruppo di ragazzi che si ritrovano insieme, con il coraggio e la voglia di ricominciare”.

Alla inaugurazione è intervenuto anche il direttore della Caritas italiana, don Francesco Soddu, che nel suo breve intervento come si sia voluto lasciar un segno “che però non deve restare chiuso in se stesso, ma deve diventare attrattore di altre risorse che nel territorio ci sono, le quali devono mettersi in moto».” Insomma, un invito a fare sistema, anche con altri paesi limitrofi.

Presente anche l’arcivescovo della Diocesi Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, che è stato vicino alla comunità vestina e parenti delle vittime e che ha ricordato i momenti di sofferenza e di dolore vissuti, “ma in essi non potevamo rimanervi prostrati. Dovevamo rimettere al centro la speranza.” A lui e a don Marco Pagnello, responsabile della Caritas di Pescara, si devono i proficui rapporti con la CEI e altre forme di assistenza.

Un invito a non dimenticare ma al tempo stesso una forte esortazione ad andare avanti, superando una sorta di angosciosa paralisi che ha avvolto il paese, dopo la situazione di emergenza del gennaio scorso, con il rischio concreto del suo abbandono da parte di molti dei suoi abitanti. Sotto questo aspetto, il mirato intervento della CEI si presenta in modo esemplare, non essendo in alcun modo assimilabile ad ordinari strumenti finanziari pubblici, cogliendo nel sostegno dato una occasione per una più ampia opportunità di rilancio sociale riguardante non già una cooperativa ma un’intera comunità. Non a caso nel suo intervento il giovane sindaco Ilario Lacchetta, ha parlato, senza retorica, di “giornata di sole, dopo tanto buio”.

Antonio Stroveglia (Wolftour), che vive nella vicina Penne, divenuto una sorte di fratello maggiore dei sette, mi conferma come dietro quest’impresa nelle ultime settimane si sia sorprendentemente mosso un intero paese.

Con piacere apprendo che dopo il terribile gennaio si è registrato il superamento della forte conflittualità che ha caratterizzato in passato i rapporti tra i principali esponenti delle due parti politiche che si contendono la guida dell’amministrazione cittadina. Oggi queste persone sono tornate a salutarsi e probabilmente a collaborare per cercare di salvare insieme il paese.

Si intuisce facilmente il clima positivo che si muove intorno a questi giovani. Ma tutto è vissuto con sobrietà. Una forma di rispetto per quanti hanno lasciato la vita in quella tragedia, la cui memoria accompagnerà ancora per molto tempo questa comunità.

Una solidarietà e una vicinanza al progetto che non sono certamente meno importante del sostegno economico. Il percorso rimane complicato da vari fattori, a cominciare dalla strada per Rigopiano, non ancora riaperta al traffico, che pure rappresenta uno snodo tra le province di Pescara, L’Aquila e Teramo, in particolare per gli escursionisti diretti a Campo Imperatore, a Castel del Monte, Calascio, Santo Stefano di Sessanio e quindi a Castelli. Ma oggi i presupposti per ripartire ci sono. Praticamente collaterale all’apertura della nuova è il ripristino della sagra del pregiato pecorino di Farindola (3-7 agosto), prodotto bandiera del territorio.

Concludo queste note ricordando l’appello della scrittricei Dacia Maraini sulle colonne del Corriere della Sera nei giorni successivi alla tragedia di Ricopiano: “Dobbiamo risalire” – scrisse – “ritrovare il piacere di fare progetti, di credere nel futuro, di rimboccarci le maniche e ricostruire un senso della comunità, che vinca l’eterno brontolio, l’eterno insultarsi e disprezzarsi a vicenda, l’eterno dire no alle cose e al mondo”. C’è da augurarsi che il progetto della “Cuccumella” (l’equivalente dialettale di piccola scodella o recipiente), pur con le sue specificità, possa ispirare altre piccole comunità in difficoltà.

La nostra chiacchierata si conclude con un forte paterno abbraccio a Paolo Misero, che troverà il coraggio necessario per guidare la nuova impresa.

Prima di lasciare Farindola, noto nella piazza del paese un manifesto che annuncia la celebrazione di una messa in memoria di Gabriele Z. deceduto qualche giorno prima, a 80 anni, in Canada. Manifesti del genere si incontrano frequentemente girando tra i paesi spopolati dell’Appennino, costituendo una sorta di estremo saluto rivolto alle comunità di origine da tanti emigrati nel mondo alla conclusione della loro vita terrena. Davanti a questo manifesto, non posso fare a meno di pensare che questa piccola e familiare “Cuccumella” rappresenti oggi un simbolo di speranza affinché Paolo e gli altri giovani restino per concorrere alla rinascita di Farindola, anche come esempio per altri paesi dell’Italia centrale.

 

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Doppio furto con spaccata nella notte a Montesilvano

Doppio furto con spaccata, nella notte, a Montesilvano. I ladri hanno preso di mira una tabaccheria di via Strasburgo e una farmacia di via Vestina. Dopo aver sfondato le vetrine con un'automobile, i malviventi sono entrati nelle attivita', per poi fuggire con i pochi soldi presenti nel fondo cassa. Nel caso della farmacia l'allarme e' stato lanciato dall'istituto di vigilanza, mentre il gestore della tabaccheria si e' accorto solo stamani dell'accaduto. Sugli episodi indagano i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, che stanno visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza.

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Tetti di spesa alle cliniche, rinviato a giudizio l’ex governatore

A processo il 6 dicembre, davanti al giudice Maria Michela Di Fine, l'ex governatore abruzzese Gianni Chiodi, l'ex sub commissario Giovanna Baraldi, l'ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e i due tecnici dell'Agenzia nazionale per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lanfranco Venturini, accusati a vario titolo di falso, violenza privata e abuso d'ufficio, nell'ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l'anno 2010. Questa mattina, nell'aula nove del tribunale di Pescara, e' stata completata la discussione, con le ultime arringhe delle difese e un breve intervento del pm Andrea Papalia. Alle 13.30 e' arrivata la sentenza del Gup Gianluca Sarandrea che ha rinviato a giudizio i cinque imputati per tutti i capi d'imputazione. Il procedimento prese il via dall'esposto presentato dal titolare della clinica privata Synergo, in seguito al ridimensionamento dei tetti di spesa per le cliniche private. Secondo l'accusa, l'ex governatore Chiodi, coinvolto in qualita' di ex commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Sempre a giudizio dell'accusa, l'ex presidente della Regione avrebbe fatto pressioni sulle cliniche per far firmare quei contratti e avrebbe tenuto un "generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all'attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa"

"Sono l'unico politico in Italia che nei rapporti con la sanita' privata e' finito sotto processo per avere fatto l'interesse pubblico, con l'accusa di avere violentato la sanita' privata, anche se non credo di avere tutta questa potenza per violentare possessori di emittenti televisive ed oggi anche di giornali, senza dimenticare che la sanita' privata in alcune zone, magari non in Abruzzo, e' qualcosa che fa tremare". Cosi' l'ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha commentato la sentenza di rinvio a giudizio, pronunciata dal gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, nell'ambito del procedimento sui tetti di spesa delle cliniche private per l'anno 2010. "Se ci fate caso ci sono due presidenti di Regione che hanno concluso il proprio mandato con vicende attinenti la sanita' privata - ha proseguito Chiodi, riferendosi alla Sanitopoli che travolse il suo predecessore Del Turco - per ragioni diversissime, ma con gli stessi Pm e le stesse parti civili. La sanita' privata in Abruzzo ha una storia faticosa - rimarca l'ex governatore - Gaspari la definiva 'rapace amministratore di risorse pubbliche'. Chiodi ha poi detto di essere "tranquillo per il mio operato e fiero di cio' che ho fatto, perche' ho fatto si' che che ci fossero i contratti, visto che in Abruzzo prima non c'erano e si regalavano 200 milioni di euro alla sanita' privata. La legge li prevedeva ed era dunque necessario che ci fossero, anche se certo non erano abituati a vederli e contavano sul fatto che non ci fossero, perche' cio' avrebbe facilitato le loro possibilita' speculative in senso economico - ha aggiunto l'ex governatore, in riferimento alle cliniche private -. Inoltre ho ridotto il budget della sanita' privata, ho risanato la sanita' e nel frattempo sono aumentati i Livelli essenziali di assistenza". Infine Chiodi ha osservato che "la maggior parte delle volte c'e' il rinvio a giudizio, le Procure vanno avanti e i gup fanno cosi', ma nel processo sara' piu' facile dimostrare l'infondatezza delle accuse, anche se e' un po' strano vedersi perseguiti penalmente per questo"

"E' andata benissimo dal punto di vista delle parti civili, visto che e' stato disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per tutti i capi d'imputazione. Ritenevamo inevitabile e imprescindibile una verifica dibattimentale". Cosi' Tommaso Marchese, legale delle parti civili Synergo e Villa Serena, commenta il rinvio a giudizio dell'ex governatore Gianni Chiodi e degli altri quattro imputati nell'ambito del procedimento sui tetti di spesa alle cliniche private per l'anno 2010. "Questa non e' una pronuncia di condanna, ma un rinvio a giudizio degli imputati - osserva Marchese - e nel dibattimento avremo modo di dimostrare che quello che abbiamo denunciato, dedotto e argomentato in sede di udienza preliminare e' piu' che sufficiente per fondare le responsabilita' degli imputati".

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