Cronaca

Hotel Rigopiano, dalla Centrale del 118 provarono 31 volte a chiamare Parete

La centrale operativa del 118 di Pescara ha tentato per 31 volte, invano, di contattare il numero telefonico di Giampiero Parete, il quale, dopo essere riuscito ad evitare la valanga, lancio' l'allarme ai soccorsi. Dopo la prima chiamata di Parete al 118, oltre ai tentativi dalla centrale, diverse chiamate, tutte a vuoto, sono state effettuate dal Centro coordinamento soccorsi della Prefettura, ma il telefono del superstite non era raggiungibile.

Come da prassi, infatti, la centrale operativa del 118, che registra tutti i numeri delle chiamate in entrata, ha tentato di ricontattare l'utenza da cui era partito l'allarme, ma non c'e' stato modo di parlare con Parete. Anche nella prima chiamata del superstite, d'altronde, il segnale era disturbato e le comunicazioni erano state molto difficili. Altri tentativi di ricontattare Parete sono stati fatti dal Centro coordinamento soccorsi della Prefettura, anche con telefoni personali. Gli operatori presenti in Prefettura, alle prese con la maxi emergenza del maltempo - in quegli istanti interi paesi del Pescarese erano isolati e si stava cercando di soccorrere due persone con intossicazione da monossido di carbonio impossibili da raggiungere - hanno gestito le comunicazioni usando anche i propri cellulari per le verifiche. Come avvenuto nel caso della telefonata tra l'amministratore dell'hotel e un funzionario di Prefettura, registrata con un app per smartphone e pubblicata oggi da Repubblica.it.

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Spoltore. Riqualificazione del campo sportivo, via libera ai lavori

Via libera ai lavori di ristrutturazione del campo sportivo di Spoltore,
situato a ridosso della strada provinciale che collega il centro urbano
a Santa Lucia, mediante la realizzazione del manto in erba sintetica e
drenaggio planare. Il contratto tra il Comune e la ditta che effettuerà
tali interventi, la Merico Srl, è stato stipulato ieri (martedì 31
gennaio). L’importo dei lavori ammonta a 292.014,95 euro. La
riqualificazione è prevista in un progetto, approvato con delibera di
Giunta a settembre 2016. La rigatura del nuovo campo di gioco consentirà
di disputare partite fino all’eccellenza.

“L’opera rappresenta un segnale importante di questa Amministrazione”,
ha sottolineato il Sindaco Luciano Di Lorito. Per la prima volta, dopo
tantissimi anni, si investe su un impianto sportivo. In questo modo
diamo una risposta concreta al problema della carenza di strutture
idonee sul nostro territorio e cerchiamo di arginare forme di disagio
giovanile, offrendo alla comunità un luogo sicuro in cui poter svolgere
le attività”.

“Una strada intrapresa con determinazione e che abbiano intenzione di
proseguire nei prossimi mesi, se continueremo ad amministrare questa
città”, ha aggiunto l’Assessore allo Sport Loris Masciovecchio. “L’avvio
dei lavori al campo sportivo di Spoltore rappresenta un altro importante
traguardo. Basti pensare alla realizzazione dei due impianti sportivi a
Santa Teresa e a Villa Raspa, inaugurati nel 2016. Non possiamo fermarci
qui, è nostra intenzione offrire altre strutture alla comunità”.

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Omicidio di Vasto, ricostruita la dinamica

E' stata documentata la successione dei colpi sparati da Fabio Di Lello, 34 anni, con la sua calibro 9, contro Italo D'Elisa, il 21enne ucciso ieri all'ingresso del Drink Bar caffe' a Vasto. Si tratta di una vendetta, dopo che D'Elisa, nel luglio 2016, aveva ucciso, investendola con la macchina, Roberta Smargiassi, moglie di Di Lello. La videocamera di un locale ha ripreso tutta la scena: i due si sono parlati, poi e' spuntata la pistola e gli spari. Tre i colpi che hanno centrato D'Elisa: addome, gamba e collo. Molto probabilmente quest'ultimo e' stato quello mortale. Per domani mattina e' stata disposta l'autopsia sul cadavere della vittima presso l'obitorio nell'ospedale di Chieti .

Il sostituto procuratore della Repubblica di Vasto Gabriella De Lucia, titolare dell'inchiesta, ha assegnato l'incarico a Pietro Falco, direttore di medicina legale della Asl Lanciano Vasto Chieti . Il professionista ha chiesto e ottenuto che l'esame venga fatto a Chieti per potere effettuare una serie di prelievi e nel contempo eseguire una serie di prove comparative, anche con il contributo delle immagini in possesso dei Carabinieri.

L'arcivescovo di Chieti -Vasto, Bruno Forte, ha sottolineato di essere addolorato per il fatto "che questo giovane esasperato dalle lentezze di una giustizia che non dava segni, nei confronti di colui che aveva investito la moglie, abbia reagito facendosi, secondo lui, giustizia da se'. La vendetta non e' mai giustizia, produce solo ulteriore sofferenza e ulteriori mali". Pronta la replica del capo della Procura vastese, Giampiero Di Florio, secondo il quale non c'e' stata alcuna "lentezza, ma anzi, al contrario, questo procedimento evidenzia la celerita' di un tribunale come quello di Vasto nella trattazione dei processi: le indagini sono durate 110 giorni dalla data dell'incidente, l'udienza davanti al Gup era prevista il 21 febbraio: direi che ci sono tutti i tempi rapidi per arrivare a una sentenza, in meno di otto mesi".

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Spaccio e incendi intimidatori, 14 misure cautelari

I carabinieri della di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip a carico di 14 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, detenzione di ordigni esplosivi e di armi clandestine, incendi, ricettazione e favoreggiamento. Le indagini hanno mostrato come 5 indagati detenessero 30 chili di hashish e un ordigno esplosivo telecomandato nonche' 2 scooter rubati, materiale rinvenuto nella palestra in disuso di un istituto scolastico di Torre Annunziata. Individuati anche responsabili di due incendi dolosi a vetture a scopo intimidatorio avvenuti a Torre Annunziata e a Torre del Greco.

Uno degli indagati deve rispondere della detenzione di una pistola semiautomatica calibro 9. Nel corso delle indagini, erano gia' state arrestate 5 persone per detenzione a fini di spaccio e documentati oltre 100 casi di spaccio, con il sequestro di 1,6 chili di marijuana e numerose dosi di cocaina.

Avviata nel novembre 2015, l'indagine effettuata dai carabinieri ha permesso di documentare l'attivita' di un gruppo criminale, con roccaforte a Torre Annunziata, dedito principalmente allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina, marijuana e hashish. Mercato aperto anche in citta' come Angri, nel Salernitano, e Lanciano, in provincia di Chieti, rifornite da alcuni degli indagati. Inoltre sono stati accertati almeno due episodi intimidatori da parte del gruppo, in particolare due incendi dolsi, avvenuti su pubblica strada, a Torre del Greco e Torre Annunziata,. Nel primo caso le fiamme distrussero tre auto, nell'altro, oltre a danneggiare una vettura, l'incendio interesso' un vicino fabbricato. Nel corso di di controlli da parte dei militari fu rinvenuto un ordigno, contenente un chilo di polvere pirica, azionabile con congegno a distanza, in una palestra in disuso, oltre a 31 chili di hashish. Successivi accertamenti, fatti con intercettazioni ambientali, sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti, i carabinieri hanno trovato altri ordigni simili a quello scoperto il 25 novembre 2015, nella disponibilita' di alcuni delle persone coinvolte nell'inchiesta. Fu trovata anche una pistola semiautomatica, Beretta, modello 92 FS calibro 9x21, sottoposa a sequestro il 15 dicembre 2015.

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Picchia padre per soldi, arrestato 33enne a Pratola Peligna

Da tempo pretendeva dal padre denaro e quando non otteneva le somme chieste lo picchiava. Ieri, dopo l'ennesimo episodio di violenza, i carabinieri lo hanno arrestato. A finire in carcere a Sulmona un 33enne di Pratola Peligna. Ieri avrebbe chiesto al padre 120 euro, al suo rifiuto lo avrebbe prima minacciato, poi, secondo il racconto fatto dal genitore ai carabinieri, gli avrebbe impedito di uscire di casa, strappandogli di mano il cellulare. Dopo aver ricevuto il denaro chiesto, il giovane si e' calmato ed e' uscito di casa permettendo cosi' al genitore di avvisare i carabinieri che poi lo hanno arrestato.

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Uso illegale del telepass Sangritana, 3 condanne e 2 assoluzioni

Tre condanne e due assoluzioni per il processo per l'illegale utilizzo dei telepass di servizio della Sangritana/Tua di Lanciano. Deceduto un sesto imputato. Nella sentenza emessa oggi pomeriggio dal Tribunale collegiale (pm Andrea Papalia), il principale imputato, Aurelio Giovannelli, ha avuto un anno e 3 mesi di reclusione con reato derubricato da peculato a furto. Per l'indebito utilizzo dei telepass condanna inoltre a 1 anno e due mesi per Gabriele Maddestra e nove mesi per Antonio Martelli. Assolte Stefania Ciarelli e Angela La Farciola. I fatti contestati risalivano agli anni 2010-2011. Secondo l'accusa i telepass venivano utilizzati in autostrada dai dipendenti per andare a fare week end, shopping, cene e divertimenti. La Sangritana, costituitasi parte civile, e' stata risarcita dei danni dai 500 a 100 euro

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Fumi tossici, chiuso e riaperto un tratto dell’autostrada A14 in Abruzzo

Chiuso in via precauzionale e poi riaperto in Abruzzo il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i caselli di Roseto degli Abruzzi e Val Vibrata, in entrambe le direzioni. All'origine del provvedimento ci sarebbe la fuoriuscita di fumi potenzialmente pericolosi da una condotta di uno stabilimento di Mosciano Sant'Angelo. I fumi, a quanto appreso, si sarebbero poi dispersi nell'aria. L'autostrada e' rimasta chiusa per circa mezz'ora. Sul posto la Polizia autostradale e il personale della Direzione 7/mo tronco di Pescara. Ha coordinato gli interventi il Centro operativo autostradale (Coa) di Citta' Sant'Angelo. Nell'i'mpianto in cui e' avvenuto l'incidente sono invece intervenuti i Vigili del Fuoco. L'allarme e' stato dato da automobilisti che transitavano in zona, che hanno accusato bruciori e difficolta' respiratorie. 

Al lavoro ci sono due squadre dei vigili del fuoco di Teramo e del Distaccamento di Roseto degli Abruzzi, con sedici uomini e cinque mezzi. La fuoriuscita di acido peracetico si e' verificata nell'impianto di depurazione della Ruzzo Reti, da una cisterna contenente circa mille litri. I Vigili del fuoco stanno provvedendo a limitare e neutralizzare gli effetti della dispersione della sostanza pericolosa in ambiente mediante getti d'acqua frazionata

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Truffe on line, scoperti due pescaresi

Con annunci fraudolenti sulla rete mettevano in vendita lavatrici, stufe e ricambi per auto. La polizia di Arezzo ha denunciato due cittadini italiani responsabili di truffe online che sparivano dopo aver preso il denaro dagli ignari compratori. Gli agenti del commissariato di Sansepolcro, al termine di una complessa attività di indagine, hanno denunciato due persone, 46 e 79 anni, entrambi residenti a Pescara, responsabili di svariate truffe commesse online. Al commissariato si era presentata una coppia di conviventi che ha denunciato di aver acquistato una stufa a pellet rispondendo ad un annuncio pubblicato su un noto sito online di e-commerce, corrispondendo la somma di 750 euro, oggetto poi mai ricevuto. Le indagini della polizia hanno consentito di appurare che la somma era stata versata su una carta prepagata, abbinata ad un codice iban, rilasciata da un ufficio di Poste Italiane con sede in Pescara, mediante l'utilizzo di documenti di riconoscimento del titolare risultati contraffatti.

Gli agenti, in esecuzione del provvedimento di acquisizione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Arezzo, ha raccolto i dati richiesti al portale, al provider di rete ed ai gestori delle compagnie telefoniche, e attraverso il certosino incrocio delle informazioni, sono riusciti ad individuare gli autori ed il luogo di commissione della truffa. Gli indagati sono risultati autori di numerosi altri annunci fraudolenti, quali la vendita di lavatrici, stufe e ricambi per auto, inserzioni immediatamente segnalate ai portali ai fini della loro rimozione. Nell'ambito dell'attività della polizia di Arezzo, è stata richiesta anche la collaborazione della questura di Pescara che procede in una ulteriore attività investigativa volta ad accertare l'individuazione di altri complici dei due pescaresi deferiti alla Procura della Repubblica di Arezzo.

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Viabilità ancora critica nel Pescarese

E' sul versante della Majella che dopo l'ondata di maltempo si registrano ancora i maggiori problemi di viabilita' in provincia di Pescara. Restano chiuse per frana la Strada Provinciale 66, da Bolognano a Salle e la SP 20 tra Pianella e localita' Cartiera, in direzione Loreto. A Catignano e' stato rimosso il divieto di transito della SR 602 dopo i lavori di messa in sicurezza del campanile della chiesa di Catignano. Ancora interdetta al traffico, in seguito ad ordinanza della Prefettura, la SP tra Lettomanoppello e Passolanciano.

Ancora chiuso al transito l'ultimo tratto della SP 487, direzione Caramanico, in seguito al pericolo slavine comunicato dalla regione Abruzzo. Ulteriori criticita' sulla SP 67 (SS5 Tocco da Casauria- Musellaro) per uno smottamento della banchina e di parte della carreggiata. Sulla SP 65 - diramazione per Abbateggio - si registra un aggravamento dell'avvallamento con cedimento della sede stradale. Chiusa al traffico anche la SP59 SS5 (Turrivalignani-Lettomanoppello) al km 2+650, per ordinanza del Sindaco, a seguito di un muro pericolante sovrastante la scarpata stradale.

E' stata invece riaperta al transito veicolare domenica scorsa la SP 70 (diramazione Roccacaramanico) chiusa a seguito dell' ordinanza del Sindaco di sant'Eufemia dal giorno 22 gennaio. Il 26 gennaio la Prefettura ha comunicato al Comune e alla Provincia che, a seguito delle valutazioni effettuate da parte dell'Unita' Tecnico Scientifica di Valutazione, era diminuita la possibilita' di distacchi e che si riteneva di dover procedere alla pulizia e riapertura della strada. La Provincia ha effettuato immediatamente la pulizia della strada. Il giorno 28 gennaio, con ordinanza n. 7, ha disposto la riapertura al transito della strada provinciale che portava a Roccacaramanico. Tutte la viabilita' provinciale e' compromessa da piccoli smottamenti e buche, e da invasioni di alberi e rami spezzati dalla neve, anche se le strade sono transitabili. 

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Santa Croce, l’azienda denuncia furti nello stabilimento

La societa' Santa Croce ha presentato una serie di esposti per denunciare i gravi episodi che da giorni si stanno verificando rendendo molto difficili le attivita': fuori la struttura produttiva marsicana infatti alcune persone bloccano camion in entrata e in uscita, minacciando gli stessi autotrasportatori e danneggiando pneumatici e mezzi. Il tutto, secondo quanto si e' appreso, a volte si verificherebbe anche alla presenza delle forze dell'ordine. A questo si aggiunge il furto di cavi di rame, scoperto ieri, che ha causato la devastazione di una cabina elettrica e di motori elettrici all'interno dello stabilimento che ha messo fuori uso l'impianto produttivo dove sono presenti circa 8 milioni di bottiglie di acqua sequestrate dalla regione.

Le denunce sono state indirizzate alle autorita' competenti e al prefetto dell'Aquila, al quale il patron, Camillo Colella, ha chiesto un incontro. "Non riusciamo a fare la nostra attivita' perche' subiamo azioni di disturbo. blocchi e anche minacce che restano impunite. Oltretutto, ci sono malintenzionati che pensano che lo stabilimento e' chiuso e abbandonato ed organizzano raid e atti vandalici notturni. Non sappiamo piu' cosa fare", ha detto Colella.

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