Cronaca

Riqualificazione di via Roma, assegnati i lavori a Montesilvano

 

Assegnati i lavori per la riqualificazione di via Roma, la gara è stata aggiudicata con un ribasso del 19,80 per cento. L’importo complessivo è di circa 170 mila euro. L’inizio dell’intervento è previsto a breve, appena le condizioni meteo lo permetteranno.

La via in pieno centro che congiunge piazza Diaz con la nazionale e in prospettiva la stazione ferroviaria avrà una veste completamente rinnovata, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e di tutti i dislivelli attualmente esistenti.

«La riqualificazione è un passo fondamentale per il rilancio del centro cittadino», spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Valter Cozzi, «via Roma congiunge piazza Diaz con corso Umberto ed è il biglietto da visita di Montesilvano da chi, per esempio, esce dalla stazione ferroviaria. Il nuovo volto che riusciremo a darle con questi lavori la riscatterà da una situazione attuale che è, sinceramente, disastrosa. Tutta la zona centrale, inoltre, è strategica per la possibilità di individuare la Zona franca che, come nelle altre aree individuate, porterà all’esenzione totale della Tari per i primi due anni di attività in caso di apertura di nuove imprese».

Il progetto prevede il rifacimento della carreggiata e dei marciapiedi che, contrariamente allo stato attuale, dove la strada è posta a una quota inferiore di circa 17 centimetri, saranno posti alla stessa quota. Sulla strada sarà steso uno strato di “tappetino” di 5 centimetri di spessore, stampato a forma di mattoncino. Sui marciapiedi, dopo aver rimosso l'attuale pavimentazione in profido, sarà realizzata la nuova pavimentazione in cemento stampato di 15 centimetri di spessore, effetto marmo. Sono anche previste opere per la sistemazione delle alberature esistenti.

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Crollo hotel Rigopiano, le telefonate di richiesta di soccorso erano state due

Sono due le chiamate di soccorso arrivate alla Prefettura di Pescara il 18 gennaio del 2017, prima che l'Hotel Rigopiano di Farindola venisse travolto da una valanga. La prima telefonata e' quelle delle 11.38 ed e' riconducibile al cameriere Gabriele D'Angelo, una delle 29 vittime, la seconda e' partita alle 15 ed e' riconducibile ad un amico della vittima. E' quanto emerge dall'informativa conclusiva dei carabinieri forestali di Pescara relativa alle analisi del cellulare di Gabriele D'Angelo, depositata nell'ambito delle indagini sulla tragedia di Rigopiano. L'accertamento e' stato disposto a seguito di ulteriore esposto presentato dall'avvocato Emanuela Rosa, legale della famiglia D'Angelo. Dagli accertamenti e' emerso che nessuna omissione fu fatta dai responsabili del Coc di Penne e della Croce Rossa in merito al brogliaccio in cui era annotata la frase "Hotel Rigopiano Evacuazione", poiche' tali organi di Protezione Civile non erano deputati a gestire tale emergenza. Anzi, lo stesso Gabriele D'Angelo, volontario della Croce Rossa ed ex militare, aveva perfettamente cognizione che tale situazione d'emergenza doveva essere segnalata direttamente alla Prefettura. Infatti, continuano i forestali nell'informativa, Gabriele D'Angelo, dopo che alle ore 11.31 aveva ricevuto via whatsapp il numero del centralino della Prefettura dal Responsabile della Croce Rossa di Penne, per ben otto volte, dalle 11.32 alle 11.37, provo' a contattare il centralino. Alle ore 11.38 riusci' a parlare con la Prefettura di Pescarachiedendo l'invio di mezzi di soccorso. Dalle ore 14.30 in poi, D'Angelo sollecito' un suo amico della Croce Rossa che si trovava presso il Coc di Penne a contattare nuovamente la Prefettura. L'amico prima gli rispose con un messaggio whatsapp: "La Prefettura non risponde, naturalmente chiamero' di continuo per ora non so dirti di più". Poi alle 14.48, come e' emerso dai tabulati telefonici della Prefettura di Pescara, l'amico di D'Angelo riusci' a parlare per quattro minuti con un operatore della Prefettura e chiese l'invio di mezzi spazzaneve per liberare la strada, ma anche questa segnalazione cadra' nel vuoto.

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Legnini replica a Lega e 5 Stelle

"L'attacco che mi viene rivolto dalla Lega abruzzese e dal Movimento 5 Stelle è chiaramente strumentale. Non c'è alcuna grana che mi riguardi e a scriverlo è lo stesso Giudice delle indagini preliminari nell'ordinanza di arresto di due magistrati pugliesi". Lo afferma Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. 

Legnini, annota il Gip nell'ordinanza pubblicata oggi dall'Ansa, "non era previamente informato o comunque a conoscenza" della presenza di uno dei due Giudici indagati e del suo amico imprenditore alla cena alla quale ero stato invitato.

"E se avessi saputo della loro presenza, certamente non sarei andato a quella cena privata con 30 persone a casa di un mio ex collaboratore. Peraltro, come risulta dagli atti di indagine, trattai con molta freddezza il magistrato in questione, nei cui confronti pendeva un procedimento disciplinare, proprio perché irritato dal suo tentativo di avvicinarmi. Ciò riferii quale testimone alla Procura di Firenze che stava svolgendo le indagini.  La vicenda, per quel che mi riguarda, si è chiusa lì.  Si tratta di una notizia vecchia, già nota e chiarita sette mesi fa ed ora la Lega intende cavalcarla e strumentalizzarla solo per ragioni elettorali, non avendo altro cui aggrapparsi, logicamente anche il Movimento 5 Stelle si è accodato e questo si commenta da sé".

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Lanciano, tre condanne per spaccio di droga

Tre condanne per spaccio di droga sono state inflitte dal gup di Lanciano Marina Valente, due delle quali in relazione all'operazione antidroga 'Pony Express' che il 25 giugno 2018 portò all'arresto di cinque persone. I condannati, giudicati con rito abbreviato, sono tutti agli arresti domiciliari. A V.L.F, 50 anni di Lanciano, inflitti 7 anni e 4 mesi di reclusione, e a N.C. (44) di San Vito Chietino 5 anni e 6 mesi, entrambi erano coinvolti nell'operazione 'Pony Express'. La Procura di Lanciano, che ha chiesto le condanne, era rappresentata dal pm Francesco Carusi. I difensori dei due annunciano il ricorso in Appello. L'operazione, dopo indagini partite nel novembre 2017, smantellò un traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana. A 5 anni e 8 mesi di reclusione è stato condannato M.P. di Lanciano, arrestato il 18 settembre 2018 dai Carabinieri appena sceso dal treno alla stazione di San Vito Marina, di ritorno da Pescara dove si era approvvigionato di cocaina ed eroina. Gli furono trovati addosso 66 grammi di droga pari a 160 dosi

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Ruba auto e merce a Montesilvano, bloccato in Puglia

Dopo aver rubato un'auto e merce varia a Montesilvano è stato bloccato a Termoli dai Carabinieri dopo il tentativo di forzare un posto di blocco. Protagonista dell'episodio un marocchino di 50 anni, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a Foggia, senza patente perché ritirata. L'uomo, al volante di un Fiat Doblò, è stato arrestato dai militari del Nucleo Operativo Radiomobile con le accuse di rapina impropria e violazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica sicurezza. Ora è in carcere a Larino. In base ai primi riscontri dell'Arma, il furgone è risultato rubato e all'interno è stata trovata refurtiva per un valore complessivo di 30 mila euro. Il veicolo e la merce sono stati restituiti al proprietario fino a quel momento ignaro dell'accaduto.

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Shopper non biodegradabili, maxisequestro tra Roma e L’Aquila

Milioni di sacchetti in polietilene per la spesa con la falsa dicitura "Sacco biodegradabile e compostabile", per complessive 8 tonnellate, sono stati sequestrati in seguito a perquisizioni in 30 negozi nelle province di Roma e L'Aquila. L'operazione ha visto impegnati 90 Carabinieri Forestali del Gruppo di L'Aquila e Roma con 12 colleghi del Comando Provinciale dell'Aquila. L'Autorità Giudiziaria ha emesso decreti di perquisizione e sequestri contestando a 19 persone i reati di vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art.517 Codice Penale) e gestione illecita di rifiuti (art.256 D.Legislativo 152/2006).

Tutto nasce da controlli coordinati dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e promossi da Interpol per il contrasto allo sversamento di rifiuti in mare, nell'ambito dei quali il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Agroalimentare Forestale (Nipaaf) dell'Aquila aveva individuato sacchetti di insolita consistenza con la scritta "100% biodegradabile compostabile". Le analisi chimiche avevano poi rivelato che i sacchetti erano fatti di un polimero non biodegradabile né compostabile, erano quindi non idonei all'utilizzo e alla commercializzazione.

Da luglio 2018 a oggi risultano essere stati importati oltre 10 milioni di sacchetti di questo tipo. I Carabinieri Forestali, coordinati dal responsabile dell'operazione, Ten. Col. Antonio Renato Rampini, comandante del Nipaaf L'Aquila, hanno individuato l'importatore e sono risaliti alla documentazione doganale che già li indicava come "sacchetti in polietilene per frutta e verdura" e che, quindi, non erano da immettere sul mercato poiché riportavano, falsamente, la scritta "biodegradabile" e avrebbero causato inquinamento ambientale. Perquisizioni e sequestri sono stati disposti da Procura della Repubblica dell'Aquila (pm Fabio Picuti) e dal Tribunale dell'Aquila (Gip Guendalina Buccella). 

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Abusivismo edilizio, demolito magazzino su via Di Vittorio a Montesilvano

Prosegue l’attività della polizia municipale di Montesilvano nel contrasto all’abusivismo edilizio. Questa mattina è stata effettuata la demolizione d’ufficio di una casetta di legno, adibita a magazzino, costruita abusivamente in un’area vicina alle case popolari di via Di Vittorio, con addebito della spesa al proprietario della costruzione.

«Per lunghi anni – sottolinea l’assessore alla polizia locale Valter Cozzi -  l’abusivismo edilizio ha imperversato senza alcun controllo. Il risultato è quello di vedere sul territorio manufatti, garage o recinzioni costruite selvaggiamente su aree pubbliche senza alcuna autorizzazione. Nei mesi scorsi dopo una serie di incontri tra il sindaco Maragno, carabinieri e Prefettura, abbiamo intrapreso questo percorso di ripristino della legalità anche in questo ambito. Gli uffici di polizia municipale hanno quindi provveduto a notificare diverse ordinanze di demolizione, emesse dall’Ufficio Urbanistico, sezione abusivismo edilizio. In moltissimi casi lo smantellamento delle strutture è stato effettuato direttamente dai proprietari. Nel caso del magazzino di via Di Vittorio, il responsabile ha provveduto a rimuovere la casetta di legno, lasciando invece la base di cemento che aveva realizzato e che questa mattina, secondo i tempi stabiliti nell’ordinanza, è stata smantellata dalla polizia locale. Proseguiremo -  conclude Cozzi - nel controllo sia di nuovi abusivismi che nell’accertamento dell’ottemperanza delle ordinanze già emesse». 

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Bloccati in auto con due chili di droga

Un uomo di 35 anni di Napoli e una donna di 24 sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due ieri sera sono stati fermati a bordo di una Fiat 500 in zona Brecciarola di Chieti  e nell'auto perquisita dai poliziotti sono stati trovati 2 chilogrammi di hashish suddivisi in venti panetti. Successivamente la perquisizione è stata effettuata anche nell'abitazione dei due, a Chieti Scalo, dove sono stati trovati una cinquantina di grammi di cocaina, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Si ritiene che la droga fosse destinata allo spaccio nell'area Chieti-Pescara.

Avrebbe reso almeno 50.000 euro nello spaccio al minuto la droga sequestrata a due giovani arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti, un 35enne napoletano con precedenti e una 23enne di Latina incensurata.

I due, ora rinchiusi nel carcere teatino di Madonna del Freddo, sono stati fermati nei pressi dell'uscita Brecciarola dell'autostrada A25. Sulla loro auto, all'interno di un borsone, gli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile, che operavano insieme ai colleghi della Sottosezione di Polizia Stradale di Pratola Peligna, hanno trovato due kg di hashish; 50 grammi di cocaina, tre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente sono stati trovati nell'abitazione della coppia. I due sono accusati di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti.

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Televisione, morto l’imprenditore Vincenzo Lanetta editore di Antenna 10

 E' morto all'età di 73 anni Vincenzo Lanetta, storico editore dell'emittente regionale abruzzese 'Antenna 10'. Era ricoverato da alcuni giorni all'ospedale di Lanciano a seguito di malattia. Lanetta lascia la moglie Margherita Salvatore e i figli Miriana, Nico, Sabrina e Daniele. 'Antenna 10', tra le prime reti televisive private d'Abruzzo, nacque il 10 marzo 1985. Dal 2000 faceva parte del network syndication nazionale 7 Gold. L'emittente, inizialmente di Pescara, attualmente con sede in località Santa Calcagna di Rocca San Giovanni, direttore Gioia Salvatore, era nata per volontà di Vincenzo Lanetta, già responsabile di Tele Due, seconda rete del gruppo Tvq.

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All’Enomuseo di Tollo le eccellenze dell’agraria

Il 18 gennaio, alle 18:00, presso l’Enomuseo di Tollo, si svolgerà un incontro di riflessione
sull’importanza dell’istruzione agraria per lo sviluppo sostenibile della vitivinicoltura nel territorio.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Tollo, in collaborazione con una serie di associazioni del
territorio.
«L’iniziativa – chiarisce il Dott. Angelo Radica, sindaco di Tollo - ha una doppia finalità: da un lato si
vuole favorire lo sviluppo di una agricoltura sostenibile nel nostro territorio, dall’altro si vogliono
presentare, agli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di primo e secondo grado, le
opportunità della formazione in ambito agrario. A tale scopo sono state coinvolte due istituzioni
considerate eccellenze nell’istruzione agraria del territorio: l’istituto tecnico agrario di Scerni e la facoltà
di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’università di Teramo».
Il convegno si aprirà con i saluti del dott. Angelo Radica, sindaco di Tollo, e del prof. Gaetano Fuiano,
dirigente scolastico dell’istituto agrario di Scerni; seguiranno le relazioni dei prof.ri Mario Di Pardo e
Carmine De Iure, che presenteranno i vantaggi della formazione agraria nell’ambito dello sviluppo di
una vitivinicoltura di eccellenza, e del prof. Dino Mastrocola, rettore dell’Università di Teramo, che
esporrà le opportunità offerte dalla formazione superiore in agraria.
«Il nostro Istituto – commenta il dott. Gaetano Fuiano, dirigente scolastico dell’ITA di Scerni – ha
accolto con entusiasmo ed orgoglio l’invito del sindaco di Tollo; le nostre iniziative di apertura al
territorio sono assidue: attraverso la partecipazione ad eventi locali di rilievo, vogliamo promuovere nei
giovani la cultura dello sviluppo negli ambiti vitivinicolo e della tutela dell’ambiente e della qualità
della vita, orientandoli a scelte formative legate alle opportunità professionali ed economiche offerte dal
territorio».

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