Cronaca

Coronavirus, in arrivo il macchinario che esamina 2.400 tamponi al giorno

Arrivera' entro domani alla Asl di Pescara il macchinario con cui si potranno effettuare fino a 2.400 tamponi al giorno. Ad annunciarlo il capogruppo in Regione Abruzzo di Fratelli d'Italia, Guerino Testa: "A breve- sottolinea- potranno anche partire le operazioni di test seriali per tutte quelle categorie di lavoratori impegnati in prima linea nella lotta al contenimento del coronavirus, tra cui gli operatori delle Forze dell'Ordine". Un macchinario americano quello che arrivera' all'ospedale Spirito Santo, per utilizzare il quale, sottolinea il direttore dell'Unita' operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii "e' stato allestito un laboratorio ad hoc" prendendo ufficialmente servizio l'11 maggio. "La nuova apparecchiatura ci permettera' soprattutto di gestire il territorio- sottolinea- potendo individuare celermente i focolai dell'infezione ed i malati, bloccando subito i contatti che le persone positive al Covid hanno avuto, con l'immediata conseguenza di non intasare piu' gli ospedali. Ribalteremo completamente la situazione, perche'- prosegue- sara' il territorio il centro delle nostre attivita'. Priorita' dunque a sanitari, forze dell'ordine, vigili del fuoco, detenuti e autisti "e tutti coloro che hanno continuato a svolgere le proprie attivita' durante il lockdown".

"Opereremo sul doppio fronte- afferma Fazii- dei tamponi e dei test sierologici, perche' eseguirli congiuntamente ci consente di acquisire informazioni in merito alla circolazione, presente e passata, del virus". "Chi svolge compiti delicati come quelli delle forze dell'ordine, in oggettiva situazione di rischio- conclude Testa- potra' a breve operare in condizioni di maggiore sicurezza".

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Tra gli ‘Alfieri della Repubblica’ nominati dal Presidente Mattarella ci sono due ragazzi abruzzesi

Ci sono due abruzzesi fra i giovani ai quali il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 25 Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica" per essersi distinti come costruttori di comunita', attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali, e che per questo rappresentano modelli positivi di cittadinanza, esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel Paese. Si tratta di Francesca Nardangeli, 18 anni, residente a Castelli, e di Mirco Frattura, quindicenne residente all'Aquila. Francesca si e' distinta "per il generoso impegno in favore della sua comunita', per il contributo alla resilienza dopo gli eventi sismici del 2016 e 2017 e alla costruzione di reti di solidarieta' in favore delle persone piu' fragili". Mirco ha ricevuto l'attestato d'onore "per la passione educativa e la capacita' di mettersi in gioco, organizzando sport e laboratori per i piu' piccoli e divenendo un modello positivo per i coetanei".

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Coronavirus, 4 pazienti negativi alla clinica ‘San Raffaele’ di Sulmona

Nella clinica 'San Raffaele' di Sulmona gli ultimi quattro pazienti che aspettavano l'esito del secondo tampone tirano un sospiro di sollievo: l'esito e' negativo. Cio' significa che all'interno della clinica non c'e' piu' nessun paziente infetto. I quattro pazienti di oggi, insieme agli altri quattro pazienti di ieri, hanno scelto di trascorrere il periodo di quarantena nella stessa clinica per poi tornare definitivamente a casa guariti dal contagio. Ora il primo passaggio sara' sanificare tutti gli ambienti della clinica per renderla idonea a riprendere l'attivita' di riabilitazione. A meno che i vertici della 'San Raffaele' non decidano di tornare a parlare con la Regione Abruzzo per destinare la struttura esclusivamente a malati Covid, come e' stato ipotizzato nei giorni scorsi.

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Revocata la zona rossa di Villa Caldari di Ortona

Revocata la zona rossa in contrada Villa Caldari di Ortona. Lo ha disposto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con apposita ordinanza, dopo che la Asl di Chieti, in una nuova relazione, ha sottolineato che "il quadro epidemiologico presenta un andamento favorevole", in quanto si registra una riduzione di nuovi casi, pari a due unita' dall'8 aprile, oltre a evidenziarsi un quadro storico pressoche' immutato nelle ultime due settimane. Restano in zona rossa, dunque, solo i cinque comuni della Val Fino. Inoltre, sottolinea l'azienda sanitaria, l'indagine epidemiologica eseguita su un campione significativo di popolazione con il supporto tecnico-scientifico dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo, ha rilevato al momento un solo caso positivo, per il quale e' stata disposta la sorveglianza sanitaria con quarantena domiciliare. Come comunicato dalla Asl di Chieti, al momento e' anche in programma la rivalutazione virologica dei cittadini gia' sottoposti a sorveglianza, i quali, essendo in isolamento, non rappresentano rischio di contagio per la popolazione. "Non appare ulteriormente prevedibile - si legge nella relazione della Asl - una riaccensione del focolaio epidemico, considerando anche il perdurare dei provvedimenti di distanziamento sociale e le misure previste dalla normativa nazionale e regionale". La Asl manterra' comunque alta l'attenzione su eventuali variazioni dell'andamento epidemiologico sulla contrada Caldari, come previsto dal protocollo redatto in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico, e come avviene comunque su tutto il territorio della provincia di Chieti. 

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Pescara, il Comune pronto a distribuire 70mila mascherine

 Il comune di Pescara e' pronto a distribuire 70mila mascherine ai cittadini pescaresi. Nel pomeriggio sono state definite le procedure per consentire la consegna delle mascherine utili alla tutela sanitaria dei cittadini e quindi al contrasto alla diffusione del contagio da Coronavirus. Grazie alla Fater Spa, industria leader nella produzione di pannolini e assorbenti, sono state messi a disposizione della Protezione Civile regionale, che li ha poi trasferiti al Comune, 30 mila pezzi, cui vanno ad aggiungersene altri 10mila forniti dal Dipartimento nazionale al Coc (Centro operativo comunale). Ulteriori 30mila mascherine provenienti dalla Cina, in particolare dalla citta' di Fuzhou che ha voluto essere vicina alla comunita' pescarese, sono attese in questi giorni. Per poter ricevere le mascherine le modalita' sono due: le comunita' (quindi luoghi di ricovero, associazioni che si occupano di assistenza sociale etc) le riceveranno direttamente dal personale della Protezione civile; i nuclei famigliari potranno invece richiederle collegandosi, a partire dalla mattinata di domani, alla sezione "Nuovo Coronavirus" del sito istituzionale del Comune (www.comune.Pescara.it) per compilare il form specifico. Successivamente le persone verranno contattate a mezzo e-mail o sms con l'indicazione del luogo e data di ritiro.Il sindaco, Carlo Masci, ha inoltre avviato un'interlocuzione con la dirigenza della Fater affinche' venga garantita la fornitura di pannolini ai 1953 bambini di Pescara con meno di 30 mesi di eta', utilizzando per questo i fondi raccolti con campagna di solidarieta' indetta dall'amministrazione

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Consumi d’acqua cresciuti del 30 per cento

 "Restano al di sopra della media i consumi di acqua in Abruzzo. Come all'inizio dell'emergenza sanitaria con un vero boom di consumi, ad aprile si e' registrato un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019". Cosi' Giovanna Brandelli, presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Aca. "Dobbiamo fare i conti - spiega il presidente dell'Aca - anche con il problema delle reti vetuste, siamo al lavoro per ripararle soprattutto nella zona di Chieti Scalo. Parallelamente, per gestire le risorse idriche, diamo seguito alla parzializzazione notturna della portata, auspicando in questo caso un efficientamento delle reti stesse anche con opere mirate, ma anche accumuli periferici per mezzo delle autoclave che, ricordo, devono avere stabili di almeno tre piani. Tutte queste azioni sono per noi praticamente obbligate per garantire quella portata d'acqua che dobbiamo garantire per legge, sperando in precipitazioni piovose per ricaricare le sorgenti e le falde, dopo un periodo - conclude - che ha visto scarse piogge e nevicate"

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Coronavirus, tamponi nella Rsa di San Giovanni Teatino

Sono stati tutti sottoposti a tampone oggi gli operatori e gli ospiti della Rsa 'Villa San Giovanni' di San Giovanni Teatino. Il tampone e' stato effettuato anche per un'anziana ospite deceduta ieri sera. I tamponi, effettuati oggi dal personale del 118 di Chieti, hanno interessato 58 ospiti e 37 dipendenti. Quanto alla donna deceduta, si e' appreso che i medici della struttura non hanno riscontrato patologie riconducibili a Covid-19, sia perche' la donna era in un nucleo isolato sia perche' aveva patologie molto complesse ed eta' avanzata. Dalla Rsa abruzzese, gestita dal gruppo Edos, sabato scorso erano stati trasferiti al centro Covid dell'ospedale di Chietiquattro ospiti risultati positivi al test e altri quattro che avevano febbre; risulta positivo anche un dipendente. "Qualora da questi accertamenti diagnostici di cui siamo in attesa dovessero emergere altri casi positivi e il virus dovesse trovare modo di diffondersi, nonostante tutte le misure preventive messe in atto - fanno sapere dal gruppo Edos - ci siamo organizzati per mettere in campo tutte le misure necessarie per cercare di gestire e fronteggiare qualsiasi evoluzione della situazione, per quanto in nostro potere". Edos sottolinea anche che la struttura "non e' stata in alcun modo affidata alla Protezione Civile". Nella struttura, dove da qualche giorno il personale e' in forza ridotta, sta operando la cooperativa sociale Sfera la cui collaborazione e' stata chiesta dalla Protezione Civile. 

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Truffe online farmaci per covid-19, scende in campo l’Antitrust

 L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di coinvolgere nuovamente i gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo) nel contrasto delle pratiche commerciali scorrette che fanno leva sull'emergenza sanitaria in atto. L'Autorità ha dunque deliberato di trasmettere la lista ai gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo), invitandoli a rimuovere dai risultati di ricerca le URL segnalate e a non indicizzare le URL contenenti collegamenti ai siti individuati come "farmacie abusive".

Tale iniziativa - si legge nella nota ufficiale- fa seguito al monitoraggio della rete internet condotto dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza che ha individuato 361 URL corrispondenti a pagine web, banners o collegamenti ipertestuali introdotti malevolmente in siti riconducibili ad attività lecite, spesso di carattere medico o paramedico. Tali siti indirizzano verso una sessantina di "farmacie abusive" - sprovviste della necessaria autorizzazione alla vendita di farmaci on line - che promuovono e vendono medicinali con obbligo di ricetta, vantando una funzione curativa nei confronti del "coronavirus".


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Smart City Index, il 20 per cento dei capoluoghi avrà difficoltà a ripartire nella fase 2

Più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di ripartire immediatamente dopo lo stop imposto per contenere la diffusione del coronavirus, ma farà fatica ad avviare la fase 2, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza. E' quanto emerge da un report di Ey che, incrociando gli indicatori di resilienza dello Smart City Index di Ey, come fattori sanitari, economici e sociali, con i dati del contagio da Covid-19, analizza quanto i capoluoghi italiani sono pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 post emergenza. Le città del Nord, si sottolinea nel report, sono "generalmente più mature" nella gestione dei fenomeni come mobilità urbana e infrastrutture di telecomunicazioni, e sono quindi "dotate di più leve" e "in teoria più avvantaggiate nella ripartenza". Ma partono da una situazione di contagio "molto più elevato e saranno quindi costrette ad una ripartenza più cauta". Nel report di Ey si evidenza che le condizioni per la riapertura dipendono da fattori sanitari, economici e sociali. "È però indubbio che le città hanno situazioni e prospettive molto diverse, il che rende evidente che trarranno dalla ripartenza vantaggi diversificati". Ad esempio una città con un livello di contagio più elevato "potrebbe essere costretta a dover mantenere più rigorosamente il distanziamento sociale rispetto ad un'altra che ha meno contagi e che può consentire ai cittadini una maggiore libertà di movimento, con meno ripercussioni in termini di nuove ondate di contagi". E se questa città "ha un sistema di mobilità più capiente e più flessibile, se il suo sistema di logistica urbana è più avanzato, se ha più fibra ottica nelle abitazioni e magari il 5G è già partito, ecco che potrà permettersi ancora più libertà di azione, perché i suoi cittadini potranno ad esempio fare più agevolmente smart working e didattica a distanza, avere più facilmente la spesa a domicilio ed uscire solo quando è strettamente necessario".
Se invece non hanno banda sufficiente e non riescono a lavorare efficacemente da casa, "saranno costretti ad andare più spesso in ufficio ed aumentare così i rischi di assembramenti". Sulla base della diffusione del contagio ad oggi, Ey ha classificato le città seguendo quattro cluster della ripartenza: facile, lenta, frenata e critica: Avranno una ripartenza facile le città, prevalentemente del Centro e del Sud, che hanno le infrastrutture e le tecnologie già pronte, e possono controllare meglio i pochi contagi sul loro territorio. Tra queste Cagliari, Bari e Lecce, ma anche alcune città medie del centro-nord, come Siena, Pisa, Pordenone, Udine. In classifica anche Cosenza, Perugia, Potenza, Livorno e Sassari. Avranno ripartenza lenta le città con un basso livello di contagio ma con infrastrutture di mobilità e comunicazione non di livello elevato. Fra queste molti centri del Sud come Caltanissetta, Caserta, Crotone, ma anche alcune del Centro Italia come Viterbo e L'Aquila. In classifica anche Prato, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Ripartenza frenata per le città del Nord come Milano, Bergamo, Brescia, Piacenza, che, pur avendo sistemi di mobilità, reti tlc e reti di sensori molto avanzate, appaiono frenate nella ripartenza da alti livelli di contagio. In classifica anche Venezia, Torino, Firenze, Genova, Parma, Bologna, Padova, Pavia e Trento. La ripresa sarà invece critica per città come Cremona, Lodi, Lecco, Alessandria, Verbania, dove "sembrano mancare le leve delle infrastrutture moderne e delle tecnologie avanzate per potersi risollevare prontamente". Stessa situazione per Savona, Bolzano, Forlì, Varese, Belluno, Ancona e Como.
''Non è detto che le città più resilienti riescano a trarre più vantaggi dalla ripartenza, perché molte di esse hanno una situazione più complessa da affrontare", spiega Marco Mena, senior advisor di Ey, responsabile dello Smart City Index. ''Tutte le città devono sfruttare gli investimenti fatti nella smart city negli ultimi anni e capitalizzarli verso la ripartenza, facendo sistema tra i soggetti coinvolti. Chi è in una situazione critica di contagio farà molto più fatica a muoversi in quest'ottica, mentre le città che hanno il contagio sotto controllo hanno maggiori probabilità di sfruttare la ripartenza e tornare più velocemente alla situazione che definiremo 'new normal', che sarà comunque molto diversa da quella precedente", sottolinea. "Noi stimiamo che più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di cogliere immediatamente questa opportunità, ma farà molta fatica, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza'', continua Mena.

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Smart working, primato per la Regione Abruzzo

 I dati sullo smart working provenienti dalle Regioni italiane sono "ancora in divenire e tuttavia molto incoraggianti". Lo scrive il ministero per la Pubblica amministrazione, precisando che la media e' del 73,8% (incluse le unita' di personale in telelavoro). Il primato spetta all'Abruzzo, con il 100% del personale in smart working, seguito dalla Lombardia con il 98,4% e dal Lazio con il 96,6%. Dall'altra parte della lista la Calabria con solo il 46%, la Basilicata con il 56,7% e il Veneto con il 51,90%.

Proseguendo nell'esame dei dati, si nota che percentuali piu' elevate si riscontrano nella provincia di Trento (94,8%), in Toscana (94,4%), nelle Marche (83,5%), in Emilia Romagna (78,8%). Piu' basse invece in Molise (63,5%), Sicilia (60%) e Friuli Venezia Giulia (59,1%). Sotto la media anche l'Umbria (61,5%), la Valle d'Aosta (63,3%), la Campania (70%). Superiori alla media, infine, la Liguria (78,8%), la Sardegna (78,7%), la Puglia (78,1%), il Piemonte (77,1%), la provincia di Bolzano (72,8%).

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