Cronaca

Donna investita dal treno in stazione ad Alba Adriatica, è grave

Una donna di 43 anni, M.D.D., è stata investita da un treno mentre si trovava sulla banchina della stazione di Alba Adriatica. Secondo una prima ricostruzione fatta da alcuni testimoni, e tuttora al vaglio degli agenti della Polizia ferroviaria di Giulianova, la donna si trovava nello scalo ferroviario quando è stata centrata sulla parte sinistra del corpo, alle spalle, dal treno in transito. Il macchinista non si sarebbe accorto dell'investimento, altrimenti avrebbe fermato la corsa del convoglio. La 43enne teramana, è stata soccorsa e assistita dal personale del 118 che ha constatato la gravità dei traumi riportati. E' stata trasferita all'ospedale di Teramodove versa in condizioni critiche. 

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Avezzano, arrestato dopo le minacce all’addetto della biglietteria

 Stava chiedendo con insistenza denaro all'addetto della biglietteria alla stazione di Avezzano, minacciandolo di ferirlo se si fosse rifiutato. L'episodio si è verificato ieri mattina. La Polizia di Stato ha arrestato A. E., 34enne. L'uomo, all'arrivo dell'equipaggio della Polizia, ha cominciato a inveire contro di loro minacciandoli e opponendosi con forza all'accompagnamento in ufficio per le formalità di rito, tanto da doverlo immobilizzare per condurlo in Commissariato, dove ha continuato a dare in escandescenze. Il 34enne è stato quindi arrestato portato in carcere: dovrà rispondere di resistenza a Pubblico Ufficiale, minacce, nonché di violazione degli obblighi della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Avezzano, a cui era sottoposto

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Montesilvano, giovane ricoverata dopo incidente stradale

Una 25enne di Montesilvano è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Pescara per le lesioni riportate in seguito ad un incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale che collega Montesilvano Colle alla zona dei Colli di Pescara. La giovane, alla guida di una Fiat Panda, avrebbe perso il controllo dell'auto, che sarebbe finita prima contro un terrapieno e poi contro un albero. Dopo i soccorsi la giovane è ricoverata nel reparto di Neurochirurgia, in prognosi riservata. 

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Ammessa dal Tribunale di Roma la class action contro l’Aca

Il Tribunale di Roma ha dichiarato ammissibile la prima class action in Abruzzo e una delle poche in Italia che riguarda la contaminazione di sostanze alimentari: il caso riguarda l'intero paese di Roccamorice che nel 2015 si è ritrovato senza la possibilità di utilizzare l'acqua corrente. La class action è contro l'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) Spa, società che gestisce il ciclo idrico integrato in 65 comuni tra le province di Pescara, Chieti e Teramo. Per ora sono una quindicina i cittadini che hanno aderito all'azione per richiedere i danni all'Aca. "L'ammissibilità della class action risponde a criteri rigidissimi e ad un vaglio da parte del Tribunale particolarmente severo poiché si tratta di azioni dal grande impatto sociale e finanziario'', spiegano i legali che hanno seguito il ricorso, Claudio e Matteo Di Tonno, del Foro di Pescara. Nell'azione giudiziaria è stata denunciato il fatto che l'acqua corrente è finito mercurio fuoriuscito per la rottura di un misuratore della pressione all'interno dei serbatoi. "La vicenda nasce dal fatto che i venturimetri, strumenti posti all'interno dei serbatoi per la misurazione della pressione, subirono un'avaria riversando mercurio nelle condotte idriche dell'acqua potabile destinata al consumo umano del paese di Roccamorice - spiega Matteo Di Tonno -. Il caso ha avuto anche conseguenze ambientali che hanno innescato un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara per l'illecito smaltimento di rifiuti pericolosi ed inquinamento doloso, visto che per lo svuotamento del serbatoio comunale, le acque contaminate da mercurio sono state sversate finendo per inquinare dei terreni, tra l'altro nel cuore del Parco nazionale della Majella, con la Forestale che ha sequestrato cinquemila metri quadrati limitrofi ai serbatoi in località Bosco e Pagliari, dove è stato trovato un valore di mercurio fino a 223 volte il livello massimo di legge. 

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Inchiesta su Palazzo Centi, chiesti 2 rinvii a giudizio

Prosegue seppur fortemente ridimensionata, l'inchiesta sull'appalto di circa 13 milioni per la ristrutturazione e il consolidamento dello storico palazzo Centi, sede della Presidenza della giunta regionale all'Aquila seriamente danneggiata in seguito al terremoto del 6 aprile 2009. La Procura della Repubblica dell'Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per due dei dodici indagati del filone più importante della maxi inchiesta dei pm aquilani su presunte mazzette in appalti gestiti dalla Regione, che ha portato complessivamente a coinvolgere oltre 30 persone, tra politici, funzionari pubblici, tecnici ed imprenditori. Il processo è stato chiesto per due tecnici con l'accusa di turbativa d'asta: si tratta di Alessandro Pompa e Gianluca Marcantonio che il governatore, Luciano D'Alfonso, che lo ha pubblicamente sponsorizzato nella nomina come componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. I due sono coinvolti nelle vesti di progettisti esterni. Nelle prossime settimane il gup Guendalina Buccella fisserà la data dell'udienza preliminare per decidere se mandare a processo o prosciogliere i sospettati. Per il resto, questo caso giudiziario sembra destinato a finire nel dimenticatoio, visto che nelle scorse settimane, Fabio Picuti, il pm che ha ereditato l'indagine dalla ex collega Antonietta Picardi, trasferita su sua istanza dallo scorso mese di settembre presso la procura generale della Cassazione, ha chiesto l'archiviazione per gli altri dieci indagati, tra cui il presidente della giunta regionale, Luciano D'Alfonso, e del suo ex capo della segretaria, Claudio Ruffini, ex consigliere regionale del Pd e presidente della provincia di Teramo, dimessosi dall'incarico di collaboratore di D'Alfonso proprio quando è scoppiata la maxi inchiesta.

Su D'Alfonso e Ruffini, le figure più importanti della lista, il pm ha ritenuto che dalle intercettazioni non emerga "nessun interessamento o coinvolgimento". Le prove in questione, che erano state raccolte in precedenza dai carabinieri del Noe, si sono dimostrate secondo la procura aquilana di poco peso. Sono cadute le accuse a carico di altre persone inizialmente sospettate: l'imprenditore Eugenio Rosa, amministratore delegato di Iciet Engineering di Castelli (Teramo), azienda che si è classificata terza, l'ex dirigente del ministero dei Beni Culturali Berardino Di Vincenzo, ora in pensione, il figlio Giancarlo Di Vincenzo, tecnico progettista, gli imprenditori Giancarlo Di Persio e Mauro Pellegrini, titolari della impresa Dipe, già finiti nei guai in due precedenti inchieste, una in particolare su presunte mazzette nella ricostruzione privata. Stesso discorso, ovvero archiviazione per i tre componenti della commissione di gara per l'aggiudicazione dei lavori di ricostruzione post-terremoto 2009, i dirigenti regionali Giancarlo Misantoni (presidente), l'architetto Roberto Guetti e l'ingegnere Silverio Salvi, cui era contestato il falso ideologico per una serie di verbali ritenuti dai pm non veritieri. Tutti gli indagati stanno aspettando la decisione del Gip Buccella sull'archivazione o meno. Estranea all'inchiesta la vincitrice dell'importante appalto, la Edil Costruzioni Generali di Venafro (Isernia) con un ribasso del 35%. Attualmente i lavori, iniziati con un grave ritardo, sono fermi in attesa del pronunciamento della giustizia amministrativa alla quale ha fatto ricorso la seconda classificata, l'impresa teramana Cingoli Nicola e Figlio Srl, conosciuta all'Aquila per le numerose commesse nell'ambito della ricostruzione privata

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Centro di raccolta, 160 circa gli utenti dei primi 15 giorni a Montesilvano

Sono 160 circa gli utenti montesilvanesi che hanno raggiunto il primo centro di raccolta della città di Montesilvano nei primi 15 giorni di apertura. Inaugurato lo scorso 11 luglio e ufficialmente entrato in funzione sabato 14 luglio, sono stati 159 i cittadini, in regola con il pagamento della Tari, che, fino al 31 luglio, hanno raggiunto il centro e conferito rifiuti ingombranti, apparecchiature elettroniche, potature, mobilia varia, olio vegetale.

«Con questo centro di raccolta - sottolinea l’assessore all’Igiene Urbana Paolo Cilli - diamo un servizio molto utile alla cittadinanza. Immediatamente, sin dal primo giorno sono stati molti i cittadini che hanno subito voluto utilizzare questo luogo per liberarsi dei loro rifiuti. Aspetto ancora più soddisfacente riguarda il dato delle sanzioni relative all’abbandono dei rifiuti, attraverso il sistema di foto trappole. Nel mese di luglio, sono solo 4, contro i 17 del mese di giugno, i cittadini immortalati dalle foto trappole ad abbandonare i loro rifiuti per strada e sanzionati per un totale di 1.236 euro. Dei 4, solo una persona è di Montesilvano, mentre gli altri 3 risiedono in altri Comuni. Questa è la dimostrazione concreta che il percorso con cui abbiamo dotato i nostri concittadini di tutti gli strumenti necessari per fare una corretta differenziata e per rispettare la città, sta dando importanti frutti. Proseguiremo nell’attività di controllo e attraverso l'aumento delle sanzioni per portare anche i cittadini di altri comuni ad abbandonare la cattiva abitudine di non rispettare il nostro ambiente. Questo centro – dice ancora Cilli - è un ulteriore, importante tassello del percorso per il potenziamento della raccolta differenziata in città, che nel mese di luglio ha registrato su tutto il territorio il 32,89% proseguendo la sua progressiva crescita. Continuano a essere ottimi anche i risultati della percentuale di differenziata a Montesilvano Colle, con il 78,77% e nei quartieri PP1 e via Livenza con il 75,20%, ossia le aree gestite attraverso la raccolta porta a porta. Presto - annuncia Cilli - realizzeremo anche un centro del riuso, dove lasciare oggetti che per noi hanno esaurito la propria esistenza, ma per altri possono avere un nuovo utilizzo, grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione, dando uno strumento in più ai montesilvanesi».

Al centro di raccolta, in via Inn, i residenti a Montesilvano possono conferire i propri rifiuti nelle mattine del lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 19 (nell’orario estivo) e dalle 15 alle 18 (nell’orario invernale). Resta possibile il servizio gratuito di ritiro degli ingombranti a domicilio. Per usufruirne, è necessario prendere un appuntamento telefonico contattando il numero verde 800195315, 085 8620460 per i cellulari.

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Tutto pronto per la 22/a edizione della nuotata Costa dei Trabocchi

Tutto pronto per la 22/a edizione della nuotata non competitiva Costa dei Trabocchi e Premio D'Abruzzo per l'ambiente. Domenica 5 agosto appuntamento con la gara in mare alle 10 a Lido Saraceni mentre la premiazione alle 18,00 alla Lega Navale di Ortona. A organizzare la giornata in nome dell'ambiente la casa editrice Menabò della rivista D'Abruzzo. La tradizionale nuotata prevede un percorso di 2600 mt dal Lido Saraceni alla punta dell'Acquabella. Si proseguirà nel pomeriggio alla Lega Navale di Ortona per la consegna del 'Premio D'Abruzzo per l'ambiente' che andrà a Vincenzo Olivieri, presidente del Centro Studi Cetacei, direttore del centro di recupero tartarughe marine 'L.Cagnolaro' a Pescara, e nel Tavolo Coordinamento rete Nazionale Spiaggiamenti Mammiferi Marini. Nell'occasione si svolgerà l' incontro 'Adriatico tra pesca e biodiversità' sull' inquinamento da plastica. "Un rischio per la fauna marina purtroppo di estrema attualità", spiega il direttore della rivista D'Abruzzo, Gaetano Basti."La salute del mare - aggiunge - è strettamente legata alla nostra, e se le acque sono piene di rifiuti, quelli finiscono nel ciclo alimentare mettendo a rischio non solo la salute degli abitanti del mare ma anche la nostra". All'incontro che si terrà alle ore 18.00 alla Lega Navale di Ortona parteciperanno: Leo Castiglione, (Sindaco di Ortona) Mario Mazzocca (Assessore regionale Ambiente Ecologia), Gaetano Basti, (Direttore editoriale Menabò), Eugenio Rapino, (Presidente Lega Navale sezione Ortona), Donato De Carolis, (Direttore Marittimo di Pescara), Francesco Chiavaroli (Direttore ARTA), Franco Ricci (Presidente FLAG Costa dei trabocchi), Leone Cantarini (Presidente Area Marina Protetta Torre del Cerrano).

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Rapinato e aggredito in casa a Paglieta un 33enne 

 Aggredito in casa per una tentata rapina fallita perché ha reagito all'ingresso di due ladri. L'episodio è avvenuto la notte scorsa attorno alle ore 2 a Paglieta. La vittima dell'aggressione A.C., 33 anni, stava dormendo al pian terreno di una villa bifamiliare quando si è svegliato credendo che fosse uno dei suoi familiari che rientrava. Invece ha incontrato due ladri con una torcia in mano che lo hanno immediatamente aggredito e picchiato con calci e pugni e con un corpo contundente lo hanno ferito alla testa e al viso fratturandogli anche il setto nasale. L'uomo è riuscito poi a far fuggire i malviventi la cui auto, una Fiat Panda è stata ritrovata alla periferia di Paglieta. L'allarme ai carabinieri e al 118 è stato dato dai genitori che vivono al piano superiore. Sul grave episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Atessa coordinati dal capitano Marco Ruffini. 

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Assalto al bancomat di Fossacesia, 40mila euro di bottino

Si aggirerebbe sui 40 mila euro il bottino di un assalto al bancomat a Fossacesia avvenuto alle 5 di questa mattina. Testimoni hanno visto arrivare a bordo di una Alfa 147 tre banditi incappucciati e mascherati. I malviventi hanno agito in pochi minuti. Sul colpo indagano i carabinieri della compagnia di Ortona e stazione di Fossacesia. Si cerca l'auto, probabilmente rubata, con la quale i delinquenti sono poi fuggiti in direzione Val di Sangro

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Spaccio tra le cabine dello stabilimento, arrestato guardiano a Tortoreto

Avrebbe trasformato una cabina dello chalet  di Tortoreto Lido dove faceva il guardiano notturno in un magazzino della droga e approfittava delle ore lavorative di notte per scambiare dosi ai clienti. Era stato proprio l'andirivieni dei giovani tossicodipendenti in quello stabilimento balneare a insospettire i carabinieri che nel corso di un controllo antidroga nelle ultime ore, hanno sorpreso e arrestato un 45enne di Tortoreto. Per lui l'accusa è di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti e il magistrato gli ha concesso gli arresti domiciliari in attesa del giudizio. L'uomo è stato bloccato subito dopo aver ceduto una dose di marijuana a un 21enne teramano segnalato poi alla prefettura. Nel corso delle perquisizioni personale e all'interno di una cabina spogliatoio dello stabilimento balneare in uso all'uomo, i militari hanno rinvenuto e sequestrato una trentina di dosi di cocaina, per circa 15 grammi, nonché 80 dosi di marijuana per 90 grammi complessivi, oltre a materiale per il confezionamento ed un bilancino elettronico. E' stata infine sequestrata anche la somma di 160 euro. 

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