Politica

L’Aquila, 45mila euro di contributi a 21 società sportive

Il Comune dell'Aquila eroghera' 45mila euro di contributi complessivi a 21 tra societa' e associazioni sportive a titolo di contributo per le manifestazioni e gli eventi organizzati, nonche' per i risultati di rilievo conseguiti nel 2019. La Giunta comunale ha approvato una delibera nella quale si specifica che, in base a quanto previsto dal regolamento comunale per la concessione di contributi per le attivita' sportive, per la suddivisione dello stanziamento e l'attribuzione delle varie somme, "sono stati considerati parametri quali la rilevanza territoriale dell'iniziativa ossia il carattere locale, regionale, nazionale, internazionale, la storicita' e tradizione dell'evento, la continuita' organizzativa e l'impegno economico sostenuto". "Come accaduto qualche settimana fa per i contributi concessi alle associazioni sportive dilettantistiche per le iscrizioni ai campionati - spiegano il sindaco, Pierluigi Biondi, e l'assessore allo Sport, Vittorio Fabrizi - nel modo piu' sollecito possibile abbiamo cercato di fornire un sostegno ai sodalizi che lo scorso anno hanno realizzato particolari eventi oppure che hanno ottenuto meriti sportivi. Parliamo di strutture che hanno dovuto reggere un peso economico non indifferente, soprattutto per l'allestimento di manifestazioni oppure per preparare i propri atleti in maniera tale da poter ottenere dei risultati di rilievo. Non si tratta di grandi cifre, ma comunque e' una significativa iniezione di liquidita' anche per le societa' sportive, in questo momento cosi' difficile"

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Fase 2, Marsilio: chi garantisce sicurezza riapra

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio si dice “Fiero e orgoglioso" degli abruzzesi. Nel corso di una lunga intervista ha parlato anche della produzione di mascherine da parte della Fater e della Fameccanica  e della creazione di un ospedale Covid-19 in ogni provincia d’Abruzzo “perché con il virus conviveremo a lungo e bisogna far ritornare gli ospedali alla loro normalità”. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, archivia la fase di emergenza e fa un primo bilancio. Intanto, sulle conseguenze del blocco economico su alcuni strati della popolazione abruzzese: “Il bonus famiglie – spiega - ci ha consentito di far emergere nuove sacche di povertà. Alle prime mille famiglie con disabili a carico, tra giovedì e venerdì, saranno accreditati i mille euro direttamente sui conti correnti. Nelle prossime ore saranno attivati i bonifici per le famiglie con tre figli a carico e, il residuo dei 5 milioni, sarà ripartito tra le famiglie con due figli. Spero di convincere il Consiglio regionale a stanziare ulteriori 6/7 milioni da destinare alle famiglie con un figlio, nessun figlio e ai single. Arriveremmo così a 18 mila beneficiari, per un numero di 50 mila abruzzesi. Un aiuto vero, senza illudere nessuno, evitando di distribuire pochi spiccioli, come i 600 euro mai arrivati”. Sulla ripartenza dice: “Abbiamo chiesto al Governo di cambiare prospettiva e di non fare prematuramente un calendario delle riaperture che non ha una base oggettiva; intanto perché i territori non sono tutti uguali, così come è diverso il grado di rischio del contagio. D’altra parte è difficile convincersi che sia più pericoloso andare dal barbiere su appuntamento, con tutte le precauzioni e con le sanificazioni del caso, piuttosto che prendere l’autobus e andare in fabbrica o in ufficio, per quanto ci siano protocolli rigidissimi”. In sostanza, chi “rispetta la sicurezza e riesce a garantirla per sé e per gli altri, e si adegua agli standard imposti, può riaprire, che sia bar o parrucchiere o altro. A meno che, uno Stato che tiene fermi interi comparti si dimostri in grado di distribuire subito i dovuti ristori per i danni economici”. E sulle misure di contenimento del Covid 19 nella fase della ripartenza Marsilio avverte: “Non ho mai parlato né mai parlerò di tamponamenti a tappeto: con gli attuali laboratori, i quattro di Pescara, Chieti, Teramo, L’Aquila e altri privati in procedura di accreditamento, impiegheremmo sei mesi per processare tutta la popolazione abruzzese e non sarebbe utile, né con questo metodo né con questi tempi. Semmai avere più laboratori ci consentirà, in determinate circostanze, per esempio nel caso di nuove ipotetiche zone rozze, di individuare nuclei di asintomatici ed intervenire precocemente”. In ordine ai test sierologici, quelli che definiscono il grado di immunità alla malattia, 5.000 abruzzesi saranno chiamati dalla Croce Rossa a partecipare alla campionatura del Ministero della Salute su 150 mila italiani. “Potremo avere una riposta significativa sul grado di presenza e di circolazione del virus, per regioni, genere, fasce d’età e di lavoro, sulla base della quale prendere nuove decisioni”. E l’accordo con la sanità privata durante l’emergenza? Prelude forse ad un cambiamento del modello sanitario in Abruzzo? “Diciamo subito che l’Abruzzo avrebbe di certo bisogno di un nuovo modello di sanità perché quello che c’era lo hanno conosciuto tutti i cittadini abruzzesi. Noi siamo impegnati, in sede ministeriale, ad un tavolo di rientro dove approveremo una nuova rete e una nuova riorganizzazione territoriale: una volta stabilito quanti posti letto, quante terapie e quali specialistiche occorrono, al netto dell’offerta pubblica già esistente, la sanità privata dovrà essere complementare”. Per Marsilio durante l’emergenza le cliniche hanno dato una prova di “grande collaborazione, quando, a fronte di centinaia di malati, di cui il 15-20 per cento intubata in terapia intensiva, e gli ospedali pubblici non avevano i ventilatori a sufficienza, hanno ceduto i loro in comodato d’uso gratuito. Dopo di che un accordo è stato predisposto dallo stesso Governo che ha pensato al coinvolgimento delle strutture private in caso di sofferenza degli ospedali. E si badi bene, non stiamo parlando dell’attivazione di un extra budget di 8 milioni di euro deciso in passato in sede ministeriale, a beneficio della sanità privata abruzzese per potenziare l’offerta. Comunque sia, in Abruzzo la sanità pubblica ha giocato il suo ruolo sostanziale nel curare i malati Covid 19, con un grave sforzo dell’ospedale di Pescara”. Sulla cassa integrazione in deroga Marsilio rispedisce al mittente le critiche di chi vuol fare “indossare la maglia nera all’Abruzzo. Gli uffici della Regione stanno lavorando duramente ma la velocizzazione doveva farla il Governo. Tutte le Regioni, e dico tutte, hanno chiesto di studiare una diversa procedura, data l’eccezionalità dell’evento e dei numeri. Basti pensare che in tempo di pace, occorrono due/tre mesi per allestire le pratiche, e non stiamo parlando certo della quantità di domande pervenute nelle ultime settimane nei nostri uffici. Il Governo non ha voluto ascoltare le regioni, scaricando su di loro la rabbia sociale dei lavoratori. Comunque entro questa settimana definiremo il 100% delle pratiche. Poi toccherà all’Inps erogare quanto dovuto

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Marsilio: graduale ripresa delle attivita’ sanitarie finora sospese

"Adozione di un piano di graduale ripresa delle attivita' sanitarie finora sospese, gestite sia da strutture pubbliche in regime istituzionale e libero professionale sia private accreditate, autorizzate e in convenzione, che tenga conto delle singole specificita' organizzative, strutturali e di contesto previa predisposizione di precise misure di prevenzione e protezione di tutti i soggetti". E' quanto la Regione Abruzzo, attraverso un'ordinanza firmata dal presidente, Marco Marsilio, raccomanda alle quattro Asl. Le attivita' dovranno riprendere secondo un cronoprogramma indicato dall'ordinanza. Alle Asl e' raccomandata "l'adozione delle misure generali di accesso alle strutture ospedaliere-sanitarie e in particolare la regolamentazione degli accessi di personale dipendente, visitatori e pazienti". E' consentita, nel periodo dall'11 al 18 maggio, la "ripresa delle attivita' ambulatoriali, inclusa la chirurgia ambulatoriale, delle strutture pubbliche e private autorizzate e accreditate, secondo le specificita' organizzative, strutturali e di contesto delle strutture, nello specifico consentendo la ripresa graduale dell'erogazione delle prestazioni programmabili e non urgenti da parte delle strutture del sistema sanitario pubblico e privato relative ad esami o visite in classe di priorita' D (Differibile)". Le aziende sanitarie dovranno inoltre pianificare la "graduale riattivazione dall'11 al 18 maggio per tutti i ricoveri medici e chirurgici programmati in classe di priorita' B e, dal 18 maggio, dei ricoveri in day- hospital, nonche' secondo le specificita' organizzative, strutturali e di contesto, adottando misure volte a ridurre il piu' possibile i rischi legati all'infezione da SARS-CoV-2". Per le "strutture dell'ospitalita' privata" dallo stesso periodo non va piu' considerato "cogente il ridimensionamento dell'attivita' elettiva".

Inoltre deve "proseguire senza soluzione di continuita' e fino a diversa disposizione la sospensione temporanea delle attivita' ambulatoriali per le priorita' P (Programmata)". Alle Asl e' consentita "la riattivazione della libera professione intramuraria per le discipline e le strutture in cui riprende l'analoga attivita' istituzionale, nel periodo intercorrente dall'11 al 18 maggio, secondo le specificita' organizzative, strutturali e di contesto, avendo cura che essa si rivolga alle medesime tipologie di pazienti". Il provvedimento precisa che "nell'ambito delle prestazioni non procrastinabili rientrano quelle da garantire ai pazienti che sono stati affetti da Covid-19 e che, benche' dimessi dall'ospedale perche' risultati negativi al virus, necessitano ancora di controlli per la presenza di complicanze". Disposizioni sono previste anche in materia di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare, di "graduale e completa ripresa delle Cure Domiciliari Integrate di II livello, Cure Domiciliari Integrate di III livello, Cure palliative domiciliari di livello base, Cure palliative domiciliari di livello specialistico, a partire dall'11 maggio" e per quanto riguarda la "graduale ripresa di tutte le cure Domiciliari, incluse quelle di Livello Base e le Cure Domiciliari Integrate di I livello a partire dal 18 maggio". Va, inoltre, garantita "la ripresa dell'accesso alle strutture che erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie semiresidenziali pubbliche e private autorizzate e accreditate per i casi indifferibili e relativi agli utenti particolarmente fragili, anche dal punto di vista della rete familiare e sociale in cui vivono, a partire dall'11 maggio", prevedendo anche un "piano di graduale riavvio delle prestazioni nei confronti di tutti i pazienti". A partire dal 18 maggio, infine, occorre "garantire i test diagnostici correlati agli screening oncologici, di I e II livello".

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Rsa di Montereale, sbloccato l’appalto

«Ringrazio il manager Asl, Roberto Testa e la struttura tecnico-amministrativa dell'azienda che, nonostante la grave emergenza provocata dall'epidemia di coronavirus, non hanno risparmiato nessuno sforzo e hanno sbloccato la gara d'appalto per il recupero della residenza per anziani di Montereale». Lo dichiara l'assessore regionale Guido Liris. 
«La Rsa – aggiunge Liris – è una struttura strategica e di vitale importanza per l'Alta Valle dell'Aterno, un territorio duramente colpito da due crisi sismiche e oggi alle prese con una ripartenza ancora piena di difficoltà. In questo senso la Rsa può rappresentare un segnale forte sulla via del ritorno alla normalità, oltre che un servizio di primaria importanza sotto il profilo sanitario e sociale. Ringrazio per tutti gli sforzi che sono stati profusi per superare le difficoltà tecniche dell'iter e arrivare a un progetto di qualità, moderno, economicamente vantaggioso per la comunità».

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Sanità nella Marsica, appello dei Sindaci alla Regione: serve chiarezza

"La Regione Abruzzo e il presidente Marco Marsilio facciano chiarezza una volta per tutte sul destino degli ospedali di Tagliacozzo e Pescina per la loro funzione nell'ambito della rete ospedaliera regionale". Questo il messaggio che i sindaci marsicani hanno rivolto alla Regione alla luce di un confronto interno in merito alle notizie circolate circa la collocazione in queste strutture sanitarie di un settore dedicato alla riabilitazione dei pazienti Codiv.

"Dalla chiusura temporanea dei pronto soccorso degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo non è stata mai fornita una data certa sulla riapertura", hanno continuato i sindaci, di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, Pescina, Stefano Iulianella, Scurcola Marsicana, Olimpia Morgante, Collarmele, Tonino Mostacci, Pereto, Giacinto Sciò, Carsoli, Velia Nazzarro, "ci sono state solo rassicurazioni verbali, non seguiti  da documenti o atti ufficiali, che non soddisfano i cittadini i quali, preoccupati, continuano a chiedere a noi spiegazioni in merito. Per ciò che riguarda poi la riabilitazione dei pazienti Covid non è stato chiarito alcun aspetto tecnico, anche alla luce delle funzionalità delle strutture che dovranno necessariamente essere riadeguate e prevedere percorsi alternativi per far sì che questi pazienti non si incontrino con quelli degli altri reparti".  

I sindaci, nel corso della riunione che ha visto anche la partecipazione del consigliere ed ex assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, hanno lamentato durante il periodo dell'emergenza una mancanza di confronto con la Regione non solo nell'ambito sanitario ma anche in altri settori.

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Forza Italia Abruzzo dona cinque saturimetri al 118 dell’Ospedale di Pescara

Il coordinatore regionale di Forza Italia Abruzzo, Nazario Pagano, in collaborazione con l’Associazione Alda e Sergio, ha donato al 118 dell'Ospedale di Pescara cinque saturimetri, dispositivi medici che consentono di identificare velocemente problemi respiratori anche nel caso di contagio da Covid-19 e dei quali era stata segnalata l’urgente necessità. Il sen. Pagano, sottolinea che l'acquisto di questi dispositivi è stato possibile grazie alla raccolta fondi promossa da Forza Italia Abruzzo nelle scorse settimane. Forza Italia, su indicazione del Presidente Berlusconi, continuerà a promuovere forme di aiuto concrete per fronteggiare questa l'emergenza. All’incontro per la consegna dell’apparecchiature mediche erano presenti, oltre al Sen. Pagano, il Direttore del 118 di Pescara, Vincenzino Lupi, il Direttore generale f.f. della Asl di Pescara, Antonio Caponetti, e il Presidente dell’Associazione Alda e Sergio, Massimo Parenti. 

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L’Abruzzo è la prima regione ad assumere 12 tecnici per la ricostruzione

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ha accolto i primi dodici tecnici che hanno firmato il contratto e sono stati assunti per il potenziamento dell'Ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016. Le trenta unità concesso nell'ambito della ripartizione aggiuntiva del personale previsto dal cosiddetto decreto "Sbloccacantieri" entrerà a pieno regime dopo le prossime assunzioni otto delle quali il prossimo 15 maggio e le rimanenti dieci il 1° giugno. La Regione Abruzzo è la prima tra le quattro regioni del Centro Italia coinvolte dal sisma del 2016 ad aver concluso le procedure selettive. Il nuovo personale verrà inizialmente dedicato all'istruttoria delle pratiche relative alle anticipazioni ai professionisti, per poi essere coinvolto nella verifica delle autodichiarazioni previste dalla nuova ordinanza sulla semplificazione ed accelerazione della ricostruzione privata. Grazie al potenziamento ottenuto dal Presidente Marsilio sarà inoltre finalmente possibile azzerare in tempi celeri anche l'arretrato dell'USR relativo alle seconde case. "Sottolineo la soddisfazione per questo primo importante risultato frutto del lavoro e dell'impegno profusi nell'ambito delle trattative, spesso difficili, dei tavoli tecnici e politici di coordinamento dei Presidenti delle Regioni coinvolte dal sisma del 2016 - ha detto il presidente Marsilio - siamo la prima regione che è riuscita a concludere l'iter burocratico delle selezioni e dell'assunzione. Ai nuovi tecnici auguro un buon lavoro con la certezza che il loro contributo servirà per accelerare le risposte attese da migliaia di cittadini abruzzesi colpiti dal sisma del 2016". 

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Febbo: massima attenzione al mondo della cultura

"Questo Governo regionale non ha ignorato affatto il mondo culturale attraverso l'anticipazione di specifici bandi e di risorse adeguate per chi ne avesse diritto, peraltro con finanziamenti per la prima volta liquidati gia' nel mese di marzo, cioe' con larghissimo anticipo rispetto agli anni passati. Adesso, sopratutto in questo fase di grave emergenza, continueremo a lavorare per questo settore strategico per l'Abruzzo" ha dichiarato l'assessore regionale alla Cultura Mauro Febbo.

"Innanzitutto bisogna chiarire come lo stato di crisi di questo comparto, che oggi viene richiesto da alcune associazioni alla Regione, e' di pertinenza esclusiva dello Stato, cioe' del Governo nazionale. In tal senso, come emerso negli ultimi incontri con il Governo centrale, dove il sottoscritto e' sempre stato presente e attivo, il Ministro Franceschini ha garantito interventi finanziari di ristoro mettendo a disposizione per i lavoratori della cultura circa 600 milioni di euro per le professioni teatrali e del mondo della cultura che risultano danneggiati dall'emergenza sanitaria con una prima (esigua) anticipazione di un bonus di 600/1000 euro, per i mesi di aprile e maggio, dopo aver dimostrato e certificato il mancato guadagno. Infatti, siamo in attesa di leggere i contenuti del fatidico 'Decreto aprile' per verificare le risorse messe in campo e intervenire di conseguenza come Regione, per determinare ulteriori azioni in caso di dimenticanze o lacune, ben consapevoli che non abbiamo le stesse possibilita' di intervento". "Al contempo - sottolinea Febbo - la Regione portera' avanti il lavoro iniziato per aiutare tutte le associazioni culturali attraverso una programmazione seria e mettendo in campo azioni concrete come sburocratizzare al massimo l'iter amministrativo, meno controlli fiscali e per la prima volta mettere a disposizione un acconto dell'80% degli aventi diritto. Pertanto - conclude Febbo - sara' mia premura intervenire col Ministro Franceschini per avere risposte certe su un settore importante come la cultura e avere a disposizione ulteriori risorse per Istituzioni Culturali e Teatri Abruzzesi".

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Enoturismo, un progetto di valorizzazione della Lega

L'agricoltura e il turismo rappresentano, da sempre, "settori basilari per lo sviluppo socio-economico della Regione Abruzzo e del nostro bel Paese", per questo e' pronto un progetto di legge che intende, anche in applicazione del decreto del ministro Centinaio del 12 marzo 2019, proporre una disciplina delle attivita' enoturistiche in Abruzzo al fine di valorizzarle ed elevarne gli standard qualitativi. Lo spiega il consigliere regionale Fabrizio Montepara (Lega). "Di pari passo con il decreto di cui sopra, il progetto di legge prevede l'approvazione dello schema di Scia (Segnalazione Certificata Inizio Attivita') per l'esercizio dell'attivita' enoturistica a mezzo di segnalazione al Suap del Comune dove opera l'azienda. Un primo passo, concreto, verso la tanto attesa 'burocrazia zero'". Si tratta di un servizio che potranno offrire le aziende agricole e che comprende la produzione e la vendita del vino associata alla degustazione funzionale alla vendita stessa. Attraverso questo progetto di legge, le aziende vitivinicole regolamenteranno le loro attivita' di accoglienza, divulgazione e degustazione di prodotti locali proponendo particolari percorsi turistici, incentivando cosi' il mercato dei viaggi, delle vacanze e del turismo nella nostra regione"

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Febbo: in Abruzzo percentuale alta di riapertur

E' una percentuale "molto alta" quella tornata a lavoro anche in Abruzzo, nel primo giorno di fase 2, "sebbene sia fermo tutto il comparto del commercio, tranne alcune filiere, e quello dell'artigianato", come spiega alla redazione di "Sos Coronavirus. La Regione in ripartenza", l'assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, che annuncia l'intenzione di voler riaprire alcune attività che "rappresentano intere filiere, con numeri più importanti perfino della più grande azienda abruzzese". Febbo si riferisce alle attività di "parrucchieri ed estetiste – parliamo di due o tre volte i dipendenti di Sevel, per i quali siano in attesa, entro questa settimana, del protocollo nazionale di sicurezza". In corso di verifica ci sono anche le misure per i bar e la ristorazione, mentre qualche "difficoltà si registra ancora per i balneatori. Entro questa settimana è fissato un incontro con i sindaci e con la Capitaneria di porto. C'è ancora tempo fino al 1 giugno ma dobbiamo fare in fretta". L'assessore Febbo ha commentato "non positivamente" l'assembramento visto negli ultimi giorni in alcune città abruzzesi "“ma mi pare che lo stesso sia accaduto a Bari o alla stessa Roma". Secondo Febbo anche "le decisioni sulle riaperture annunciate dal Governo hanno disorientato e creato attese dalle conseguenze con corrette. Certo è che ancora una volta ci appelliamo al senso civico e al senso di responsabilità di ciascuno: dobbiamo evitare che ci sia un nuovo innalzamento della circolazione del virus e scongiurare un nuovo lockdown, questa volta sì, disastroso per la nostra economia". 

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