"L'accorpamento della scuola di specializzazione in pediatria della facolta' di Medicina e chirurgia dell'Universita' dell'Aquila con quella di Chieti e' un ulteriore, pesante, scippo al territorio che perde un importante presidio formativo". Cosi' Paolo Sangermano, segretario Cisl della provincia dell'Aquila, e il presidente dell'Ordine dei medici, Maurizio Ortu, sull'allarme lanciato dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, in merito al rischio chiusura della scuola di specializzazione in pediatria. "Alla luce delle dichiarazioni rese da importanti esponenti del mondo accademico, politico e associaiativo, concordiamo sulla gravita' del provvedimento in atto e ci rendiamo disponibili a sostenere qualsiasi iniziativa che vada nella direzione di un recupero di opportunita', dal punto di vista della formazione accademica, a favore di un territorio gia' pesantemente penalizzato - continua la nota -. Non si comprendono le motivazione che hanno portato alla scelta di favorire Chieti, rispetto all'Aquila, nella collocazione della sede dell'unica scuola di specializzazione in pediatria che sara' presente in Abruzzo per il corso 2017-2018 - evidenzia Sangermano - se e' vero che tale scelta e' dettata dalla riorganizzazione imposta dal ministero della Pubblica istruzione, che tiene conto di alcuni parametri relativi a prestazioni, servizi e posti letto, vanno rideterminate le condizioni perche' la facolta' di medicina dell'Aquila possa continuare ad operare con tutte le scuole di specializzazione, senza che venga intaccata in alcun modo l'offerta formativa".
Leggi Tutto »Chieti, nuovo appalto da 70 milioni di euro per i rifiuti
Realizzazione di isole ecologiche a scomparsa nel centro storico per migliorare la raccolta differenziata, utilizzo di una fitta rete di videocamere e di droni per combattere il fenomeno delle discariche abusive, realizzazione di un Centro di Riuso. E ancora: una citta' piu' pulita e intensificazione dei controlli, gestione del Piano Neve e delle aree verdi. Sono i punti qualificanti del nuovo appalto per la gestione dell'Igiene Urbana della citta' di Chieti illustrati questa mattina dall'assessore all'ambiente e igiene urbana Alessandro Bevilacqua e dal dirigente comunale ing. Paolo Intorbida. Costo dell'appalto 70 milioni di euro per una durata di sette anni piu' uno. Le offerte delle ditte che intendono partecipare al bando pubblici dovranno pervenire al Comune di Chieti entro il prossimo 7 novembre.
'Un appalto il cui obiettivo e' quello di migliorare il servizio e tornare a raggiungere il 65% di raccolta differenziata - ha evidenziato Bevilacqua - Con il nuovo appalto contiamo di risolvere le lacune riscontrate nel precedente capitolato, in particolare nel centro storico dove il servizio porta a porta non ha prodotto i risultati sperati. Per dare soluzione a tale problematica a Soprintendenza ai Beni Archeologici e' stata incaricata di redigere una mappatura del sottosuolo per verificare la possibilita' di realizzare delle isole ecologiche a scomparsa senza interferire con eventuali reperti. Il controllo del territorio sara' uno degli elementi che caratterizzera' la nuova gestione anche attraverso l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia grazie ad un sistema di videosorveglianza e all'utilizzo dei droni per quelle aree piu' critiche e difficilmente raggiungibili per combattere senza sosta il fenomeno delle discariche abusive - ha aggiunto Bevilacqua. Saranno intensificati lavaggi e spazzamento manuale delle strade, grande attenzione alle classi meno abbienti verrà con la realizzazione di un centro di riuso e di baratto. Centro di Riuso grazie al quale beni altrimenti destinati alla discarica, potranno essere riutilizzati come, ad esempio, apparecchiature tecnologiche e vestiario. Tra gli aspetti innovativi, l'inserimento nel capitolato d'appalto anche della gestione, a carico dell'aggiudicatario, del Piano Neve, che consentira' una ottimizzazione delle risorse e una piu' efficace pulizia delle strade in caso di abbondanti precipitazioni nevose, e delle aree verdi''.
Leggi Tutto »Emodinamica a Vasto, Paolucci :lavoriamo all’intesa col Molise
A Vasto i numeri per una sala di emodinamica non ci sono. Lo dice l'Agenzia regionale in una risposta inviata al ministero della Salute: puo' essere attivata in rapporto a bacini di utenza compresi da un minimo di 300.000 abitanti a un massimo di 600.000. L'assessore alle Politiche sanitarie della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci, supererebbe questo vincolo - in una regione dove ne sono operative gia' cinque - attraverso "un'intesa che si sta cercando con il Molise - ha spiegato - con benefici per entrambe le regioni. Ma laddove non dovesse intercorrere questo tipo di accordo lavoreremo per garantire competenza clinica e competenze prestazionali al cittadino" autorizzando l'acquisto "di un angiografo da attivare nell'ospedale di Vasto con medici e operatori sanitari per costituire una rete clinica che assicuri professionalita' e quindi sicurezza al cittadino per la qualita' delle prestazioni in situazioni di criticita' cardiovascolare". E' quanto ha detto Paolucci nell'aula consiliare del Comune di Vasto intervenendo a un incontro promosso dal sindaco, Francesco Menna, per fare chiarezza su una vicenda che ha visto il grande interesse della comunita' per l'attivazione di emodinamica all'ospedale vastese, anche attraverso una raccolta di firme. Per l'esattezza oltre quindicimila, con l'impegno in prima persona di Maria Amato, deputata del Pd, anche con toni polemici piuttosto accesi nei confronti della stessa Regione. Su questo percorso l'assessore dara' mandato al direttore del Dipartimento per la salute della Regione Abruzzo, Angelo Muraglia, e all'Agenzia sanitaria regionale.
Leggi Tutto »Cgil L’Aquila, province senza certezze
"Ancora oggi, all'indomani di una legge di riordino, la cosiddetta legge Delrio, avviata nel 2014 e non ancora attuata, le Province vivono una situazione di disagio legata all'incertezza e alle difficolta' ad erogare servizi di qualita'". Cosi' Francesco Marrelli e Federica Benedetti della Fp-Cgil L'Aquila, sul significato dello sciopero nazionale dei dipendenti delle Province italiane che anche nell'ente aquilano hanno incrociato le braccia, svolgendo anche un sit-in di protesta.
"Le Province sono enti senza certezze e con tanti problemi - spiegano ancora i due sindacalisti - questa e' la situazione che lamentano i dipendenti di tutte le Province italiane. Dunque gli enti provinciali sono contenitori vuoti, anche perche' all'indomani di un esito referendario che ha li mantenuto in piedi ancora non si chiarisce come dovrebbe andare avanti privo di risorse economiche certe e di risorse umane visto il mantenimento del blocco del turnover. Problemi che incidono sul funzionamento di tutti i settori - viabilita', edilizia scolastica, polizia provinciale - per non parlare di quei settori che si trovano in un limbo come le Politiche del Lavoro".
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Recupero patrimonio edilizio, Di Matteo: impugnati solo 3 articoli
"Quando si affrontano argomenti di particolare interesse sociale e specialmente normative che attengono alla trasformazione del territorio sarebbe opportuno che chi interviene sugli organi di stampa molto genericamente e pesantemente, censurando anche in maniera volgare l'attivita' che l'istituzione regionale svolge a rispondere alle esigenze richieste dal territorio, lo faccia senza demagogia e senza spirito di avversione politica". Cosi' l'assessore regionale all'Urbanistica Donato Di Matteo dopo che il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della ''Regione Abruzzo n. 40 del 01/08/2017". Di Matteo aggiunge: "Della L.R. 40 non e' stato impugnato dal Governo l'impianto, ma solo il comma 4 dell'articolo 4 e gli art. 5 e 7". "Nel merito dell'articolo 4 comma 4 il Governo - spiega Di Matteo - fa rilevare che 'e' ammessa variazione anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie di strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti'. Tale disposizione secondo il Governo presenta profili di illegittimita' costituzionale, in quanto determina una elusione dell'obbligo di sottoporre a Valutazione ambientale strategica la modifica dei piani o programmi potenzialmente oggetto di Vas. Al comma 3 dello stesso articolo e' detto chiaramente che gli interventi devono rispettare, oltre a tutte le altre norme, anche quelle riferite alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema. L'articolo 5 - prosegue l'assessore - prevede gli ambiti di esclusione, rinviando ai Comuni l'individuazione delle aree sulle quali non possono avvenire le variazioni di destinazione d'uso. Le aree da stralciare vanno desunte da programmi e piani vigenti in ambito regionale. La censura rinvia invece alla Regione questo compito, la quale di fatto ha gia' individuato le criticita' di dette aree soggette a vincoli alluvionali, sismici, geologici e idrogeologici contenute nei piani approvati e vigenti. Tali censure si ritengono essere delle prescrizioni, alle quali si rispondera' con atto di precisazione recependo quanto indicato nel motivato intervento del Governo". "L'articolo 7 (rapporto del Piano demaniale marittimo col Piano naturalistico della Pineta Dannunziana), dettato da una necessita' contingente del territorio, non e' stato riconosciuto legittimo dal Governo. Pertanto si recepiscono integralmente le censure e si provvedera' al suo stralcio. Recepite dette indicazioni del Governo che riteniamo essere solamente di precisazione e a conferma di leggi statali, la L.R. 40 del 1 Agosto 2017 avra' definitivamente applicazione con tutti i previsti limiti delle norme antisismiche, di sicurezza e antincendio, dell'efficienza energetica e della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema oggi vigenti in Italia. Nei prossimi giorni la Regione si costituira' portando le proprie ragioni sui suddetti tre articoli con disponibilita' al recepimento e precisazioni delle argomentazioni sollevate. La L.R. 40 resta vigente e puo' essere applicata e sulle disposizioni impugnate seguiranno soltanto delle disposizioni applicative. "Ribadiamo - afferma l'assessore Di Matteo - che il provvedimento legislativo ha tutti i requisiti per dare la possibilita' alle famiglie di adeguare la propria abitazione, trasformando i locali accessori in residenziali. Un'opportunita' enorme per le amministrazioni comunali e per i privati cittadini che possono utilizzare correttamente tali spazi abitativi. La normativa non determina sanatoria, ma permette di trasformare locali di servizio in abitabili ed evitare ulteriore consumo del suolo. Le strutture potranno essere recuperate come aree per attivita' artigianali, commerciali o destinate al settore turistico oltre all'uso abitativo. I proventi, dati dai recuperi abitativi, sono destinati ad opere di urbanizzazione dei comuni che hanno difficolta' ad avere al proprio interno spazi verdi, parcheggi e servizi per la collettivita'. La legge - conclude l'assessore regionale - favorisce nuove utilita' di abitazione per chi deve realizzare dimore per i propri figli impedendo cosi' nuove edificabilità".
Leggi Tutto »Migranti, Montesilvano best practice per l’Anci
«Le decisioni prese dalla nostra Amministrazione in merito alla gestione dei migranti hanno reso Montesilvano un modello virtuoso, a livello nazionale, in quanto siamo riusciti ad arrestare gli imponenti flussi di migranti sul territorio, bloccando nuovi arrivi e avviando una significativa diminuzione del numero già presente». A dirlo è il sindaco Francesco Maragno che mercoledì 11 ottobre parteciperà, in qualità di relatore, proprio per parlare di migranti, alla XXXIV Assemblea Nazionale dell’Anci, che si terrà a Vicenza dall’11 al 13 ottobre.
«Il Comune di Montesilvano - specifica il sindaco - ha presentato al Ministero dell’Interno, un progetto di attivazione dello SPRAR (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per la gestione dei migranti sul nostro territorio, risultato il più importante a livello nazionale. Abbiamo predisposto una progettualità articolata, che prevede attività e servizi di accoglienza, ma anche di orientamento, accompagnamento legale e mediazione interculturale, che verranno realizzati da Comune, Azienda Speciale e dall'Ati Arci Pescara, Polis, Caritas diocesana e Cooperativa Sociale Ausiliatrice. Alla luce di questi fattori siamo stati chiamati ad illustrare, in una sede prestigiosa come quella dell’Assemblea annuale dell’Anci la nostra esperienza che già ha portato evidenti frutti sul territorio. Appena un anno fa Montesilvano ha registrato picchi di oltre 350 migranti, dislocati in due strutture alberghiere sede dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), che chiuderanno definitivamente il 1 gennaio. Oggi quei numeri appartengono al passato e assistiamo ad una costante e graduale diminuzione, proprio in virtù della nuova progettualità di accoglienza, diffusa su tutto il territorio, lontana dai centri nevralgici turistico - commerciali, e frazionata numericamente».
Mercoledì 11 ottobre, alle ore 10:30, si terrà il workshop “I Comuni protagonisti delle Reti territoriali per l’accoglienza e l’integrazione ANCI per i Comuni con il programma Co-AliZIONE”.
Maragno, unico sindaco relatore della tavola rotonda incentrata sul programma di azione per la formazione e il rafforzamento delle competenze nei Comuni delle reti territoriali volte all’integrazione dei cittadini stranieri, interverrà insieme a Luca Pacini, responsabile Area Wlefare e Immigrazione di Anci, Maria Assunta Rosa, Autorità responsabile Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 del Ministero dell’Interno; Andrea Maurenzi, Ufficio Ricerca e Sviluppo Progetti di Cittalia Fondazione ANCI Ricerche, Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale dello SPRAR. Modera Leonardo Domenici, presidente di Cittalia Fondazione Anci Ricerche, mentre le conclusioni sono affidate a Veronica Nicotra, segretario generale ANCI.
Il workshop verrà anticipato dai saluti istituzionali del sindaco di Vicenza, Achille Variati, di Maria Rosa Pavanello, presidente Anci Veneto, Rosetta Scotto Lavina, direttore Centrale Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo del Ministero dell’Interno.
Leggi Tutto »Autorita’ di Sistema Portuale dice no al deposito gpl al porto di Ortona
L'Autorita' di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha dato parere sfavorevole all'istanza presentata dalla societa' Seastock S.r.l. per realizzare un deposito di 25mila metri cubi di Gpl nel porto di Ortona. Lo rende noto il sindaco Leo Castiglione che commenta: "e' un primo passo, continueremo a monitorare i passaggi dell'iter autorizzativo". "L'Autorita' di Sistema presieduta da Rodolfo Giampieri, competente al rilascio della concessione demaniale, interpellata dal Ministero dello Sviluppo Economico, lo scorso 27 settembre attraverso il suo Comitato di Gestione ha approvato una relazione tecnico-amministrativa - spiega Castiglione - che mette in evidenza le sostanziose incongruenze del progetto presentato dalla societa' del Gruppo Tosto srl e relativo a un deposito di ricezione, stoccaggio e scarico di Gpl nell'area a nord dello scalo ortonese. Una decisione importante per la comunita' ortonese - prosegue - che conferma l'indirizzo avviato sin dai primi giorni dalla nostra amministrazione con la revoca della ormai famosa delibera di giunta del novembre 2016 con cui l'allora amministrazione D'Ottavio 'manifestava pubblico interesse' al progetto. Una decisione che conferma anche l'efficacia delle nostre azioni con gli incontri prima al Ministero di Roma a meta' luglio e poi presso il Comitato Tecnico Regionale, per rimarcare le insufficienze progettuali soprattutto legate alla questione del traffico veicolare e ferroviario e alle linee di sviluppo dello scalo ortonese". Dal sindaco, infine, un invito all'imprenditore a fare un passo indietro. "L'amministrazione non vuole impedire l'attivita' di impresa purche' essa sia compatibile con lo sviluppo e sicurezza dell'intera comunita'"
Leggi Tutto »La promessa di D’Alfonso: al posto del cementificio di Pescara ci sarà uno spazio per il tempo libero
Si chiamerà "Decementa" l'area dove sorge l'ex cementificio di Pescara. "Vogliamo che l'opificio, dopo una lunghissima inattività, venga considerato esausto ai fini dell'attività industriale e venga riconsegnato alla città per un uso volto alla valorizzazione ambientale, urbana e civile di questa Grande Pescara che sta sorgendo". E' quanto promesso dal presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, durante una conferenza a Pescara, intento e che ribadirà in una lettera indirizzata al Commissario delegato dal Tribunale di Roma per la vendita del cementificio. "Vogliamo che questo edificio diventi la prima infrastruttura per la nuova Pescara città dei bambini, uno spazio per il tempo libero e per la cultura e dove c'è la storia per dar luogo a questo grande progetto". D'Alfonso, in perfetta sintonia con i rappresentanti di Provincia, Comune e Arta, rivolgendosi ai potenziali acquirenti dell'ex cementificio ha parlato di "valore insolvibile della struttura. Le nostre Pubbliche amministrazioni propendono per un altro uso rispetto a quello della produzione di cemento".
Leggi Tutto »Il Governo impugna la legge regionale sul recupero del patrimonio edilizio
Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge della ''Regione Abruzzo n. 40 del 01/08/2017, recante "Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente. Destinazioni d'uso e contenimento dell'uso del suolo, modifiche alla L.R. 96/2000 ed ulteriori disposizioni", in quanto, nel disciplinare il recupero dei vani e locali accessori e seminterrati, situati in edifici esistenti o collegati direttamente ad essi, da destinare ad uso residenziale, direzionale, commerciale o artigianale, presenta profili di illegittimita' con riferimento a varie disposizioni, che appaiono invadere la competenza legislativa statale in materia di tutela dell'ambiente (art. 117, comma 2, lettera s), della Costituzione) e di governo dei territori (art. 117, comma 3, della Costituzione), consentendo interventi di recupero anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti, ovvero in assenza dei medesimi. La nota e' stata pubblicata nel comunicato del Consiglio dei ministri di oggi
Leggi Tutto »Scontro tra Aca e Asl sull’acqua a Pescara
Scontro tra Aca e Asl nel corso della riunione straordinaria della Commissione Ambiente del Comune di Pescara, convocata per fare il punto sul problema della non conformita' dell'acqua, accertata su numerose fontane e in alcune scuole cittadine. Presenti, oltre al presidente Fabrizio Perfetto e all'assessore all'Ambiente Simona Di Carlo, per l'Aca il presidente Luca Toro, il direttore tecnico Lorenzo Livello e il responsabile tecnico Lucia Bergia, per la Asl i responsabili del relativo servizio Giorgio Robuffo e Concetta Chiola. Durante i lavori, che sono ancora in corso, e' continuo il botta e risposta tra Aca e Asl, con i partecipanti alla Commissione che continuano a chiedere chiarezza. Il direttore tecnico dell'azienda comprensoriale ha affermato che "i livelli bassi di carica sono dovuti all'utilizzo, da parte della Asl, di un 'beccuccio', strumenti non conforme". I responsabili dell' azienda sanitaria, ricordando le proprie competenze previste dalla legge, hanno respinto ogni forma di accusa. Duri i toni dell'assessore Di Carlo: "Mi assumo la responsabilita' di quello che affermo - dice - faro' in modo di far rifare le analisi dal gestore idrico di Chieti e dalla Asl di Teramo. Stiamo subendo un danno morale e non e' giusto". "Imbarazzante", secondo il consigliere comunale Marcello Antonelli (Fi), il "derby Aca-Asl: c'e' un evidente problema di rapporti tra la societa' erogatrice e chi deve fare i prelievi. Abbiamo l'esigenza di fare chiarezza sulle cause che stanno determinando questa situazione - osserva - una cosa e' chiara: di chiaro c'e' ben poco".
Il sindaco Marco Alessandrini ha firmato stasera le ordinanze di revoca del divieto di utilizzo dell'acqua a usi potabili emesso nei giorni scorsi per le scuole di Piazza Grue e Bosco. Lo fa sapere il Comune in una nota. Nel corso della seduta della Commissione Ambiente la Asl aveva comunicato i nuovi dati e l'assessore Simona Di Carlo aveva annunciato la firma imminente delle ordinanze di revoca.
"Sulle fontane e nelle scuole sono stati riscontrati valori minimi di coliformi. Si tratta di cariche davvero lievi: e' una questione legale e burocratica, legata alla legge di riferimento, ma i livelli riscontrati non rappresentano un problema per la salute". La Asl di Pescara - dopo le ordinanze sindacali di ieri che dispongono il non utilizzo dell'acqua a scopi potabili nelle scuole comunali Virgilio, Bosco e i plessi di via Cerulli n. 15.- tende a tranquillizzare amministratori e, soprattutto, cittadini, sottolineando, nella riunione straordinaria della Commissione consiliare Ambiente di oggi, che "non c'e' nessuna emergenza". "In ogni caso - aggiunge - fino a che non verra' comunicata la conformita' e' bene rispettare l'ordinanza comunale che ha vietato gli usi potabili ed evitare di utilizzare l'acqua". Nella riunione straordinaria della Commissione consiliare Ambiente, la Asl era rappresentata dai responsabili del relativo servizio, Giorgio Robuffo e Concetta Chiola. Nel frattempo, restano non conformi i parametri dell'acqua analizzata in due scuole, la Virgilio e quella di via Cerulli, mentre la conformita' e' stata ripristinata per la scuola di piazza Grue e per l'istituto Bosco, dove c'era solo un problema di torbidita'. Nelle prossime ore arriveranno i risultati delle nuove analisi e la situazione dovrebbe tornare alla normalita'. "Essendo la legge molto fiscale e restrittiva - osserva l'assessore all'Ambiente del Comune di Pescara, Simona Di Carlo, al termine dei lavori - gli enti preposti e il Comune sono obbligati a dichiarare la non conformita'. Al di la' delle contestazioni sulle procedure relative ai campionamenti, le cariche batteriche riscontrate, comunque, sono esigue e, a dire dei tecnici, non sono dannose per la salute. Si e' creata una inutile ed infondata psicosi diffusa".
"Riunione imbarazzante, con un ping pong davvero inaccettabile tra Aca e Asl. Le idee dell'Aca ci sono sembrate piuttosto confuse, forse meglio la Asl da questo punto di vista". Lo afferma Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, a conclusione della riunione straordinaria della Commissione Ambiente del Comune di Pescara sulla vicenda dell'acqua non potabile. "La questione generale - dice l'attivista - e' che c'e' un fenomeno in atto; rispetto all'anno scorso c'e' stata un'esplosione di non conformita' molto concentrate e questo e' un dato oggettivo ed ufficiale. Non ci si puo' limitare a fare i controlli solo nelle scuole, perche' quell'acqua, va anche nelle case, negli uffici e nei negozi. Quindi a campione si dovrebbe fare un numero consistente di prelievi per monitorare il fenomeno e valutare provvedimenti generali, anche blandi o di precauzione".
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