Primo Piano

In Italia unioni civili per lo 0,02% della popolazione residente

Al 1° gennaio 2018 i cittadini residenti che hanno costituito un'unione civile in Italia o che hanno trascritto un legame precedentemente contratto all'estero ammontano a circa 13,3 mila unita', lo 0,02% di tutta la popolazione residente. Inoltre, le persone risultanti non piu' in unione civile a seguito dello scioglimento dell'unione o del decesso del partner hanno registrato ancora un numero molto contenuto, rispettivamente meno di 50 e meno di 150 unita'. Lo ha rilevalo l'Istat nel report su "Popolazione residente per stato civile", in cui e' emerso che a scegliere l'unione civile e' una popolazione matura con un'eta' media di 49,5 anni per i maschi e di 45,9 anni per le femmine. A livello territoriale per gli uomini si va da un'eta' media di 48,2 anni per il Mezzogiorno a una di 49,9 anni per il Centro. Analogamente per le donne il valore piu' basso dell'eta' media (pari a 43,3 anni) si e' registrato nelle regioni meridionali, mentre il piu' elevato (47,5 anni) nelle regioni centrali. Il 68,3% dei residenti uniti civilmente e' di sesso maschile; il 56,8% risiede nelle regioni settentrionali, il 31,5% al Centro e l'11,7% nel Mezzogiorno. Hanno presentato un maggior numero di uniti civilmente le regioni Lombardia (25,4%), Lazio (20,0%) e Piemonte (10,0%) che da sole hanno raccolto oltre la meta' del totale dei 13,3 mila complessivi. In queste regioni si trovano infatti le citta' metropolitane di Milano, Roma e Torino, nelle quali risiede circa un quarto di tutti gli uniti civilmente. (

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Ricostruzione, Lolli sollecita la nomina del commissario

Si è svolta a Roma la riunione della Cabina di Coordinamento sul sisma del 2016 con i presidenti delle quattro Regioni del centro Italia. Oltre alla verifica della situazione attuale, nel corso dell'incontro si è posto il tema urgente della governance della struttura operativa, dal momento che il mandato della Commissaria straordinaria per la ricostruzione, Paola Micheli, è scaduto. "La certezza degli interlocutori istituzionali - ha sottolineato il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli - è fondamentale per dare continuità e certezza alle procedure. Ci auguriamo che il Governo provveda immediatamente alla nomina del Commissario (possibilmente unico per entrambi i crateri sismici, in modo da favorire una coerenza normativa e gestionale) e del sottosegretario incaricato di seguire le tante problematiche urgenti e aperte. Parliamo di legislazione, della Struttura Tecnica di Missione per le risorse del 4 per cento destinate al rilancio economico dei territori e del personale a servizio degli Uffici Speciali, per il quale si è ipotizzata una procedura che nei prossimi giorni verrà condivisa con tutti i Sindaci dei Comuni interessati". "Tutti i presidenti - si legge in una nota - hanno condiviso questa impostazione e l'auspicio di un intervento rapido e risolutivo".

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Coldiretti, vendemmia con storico record dell’export +4%

Con l'inizio della vendemmia l'Italia festeggia il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy che fanno registrare un aumento del 4% rispetto allo scorso anno, quando avevano raggiunto su base annuale circa 6 miliardi di euro prima voce dell'export agroalimentare. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti su dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2018, in occasione della presentazione delle previsioni vendemmiali di Ismea e Unione italiana vini con il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. La vendemmia in Italia, sottolinea la Coldiretti, impegna 310 mila aziende agricole e quasi 46 mila aziende vinificatrici su una superficie a vite di 652 mila ettari; si tratta di un motore economico che genera oltre 10,6 miliardi di fatturato dalla vendita del vino, realizzato più all'estero che in Italia, che offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone tra quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale e quelle presenti in attività connesse e di servizio. Quanto alle vendite, precisa la Coldiretti, hanno avuto un incremento in valore del 3,7% negli Usa, ma anche del 3,6% in Germania e del 12,2% in Francia storico concorrente del Made in Italy; in controtendenza rispetto all'aumento generale sono le esportazioni in Canada che risultano in calo dell'1% dopo l'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio (Ceta).

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Cresa, nel 2017 sequestrati in Abruzzo beni contraffatti per 2,5 milioni di euro

E' di 2 milioni e mezzo di euro il valore stimato dei beni contraffatti sequestrati in Abruzzo durante il 2017 secondo la Banca Dati Iperico, il database integrato sull'attività di contrasto alla contraffazione istituito presso l'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo riferisce l'ultimo rapporto del Cresa Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali rappresenta il sistema camerale abruzzese nel campo degli studi socio-economici. Il valore dei sequestri effettuati in Abruzzo costituisce lo 0,9% di quelli effettuati sul territorio nazionale (294,5 milioni di euro) e lo pongono all'11° posto nella classifica delle regioni italiane che è guidata dalla Campania, dove sono stati sfiorati 109 milioni di euro (37,0% del totale nazionale), seguita da Lazio (72 milioni corrispondenti al 25%) e Lombardia (36 milioni cioè il 12,4%).Rispetto al 2008, primo anno per il quale sono disponibili tali dati, il valore dei sequestri effettuati in Abruzzo è diminuito del 18,5%, meno di quanto accaduto in Italia (-46,1%) nella quale hanno contribuito gli andamenti in calo di tutte le regioni ad eccezione dei soli Piemonte (+245,1%) e Umbria (+36,1%). 

Nel corso del periodo analizzato emergono per l'Abruzzo gli anni 2011-12-13 che hanno visto un notevole aumento dei valori sequestrati relativi soprattutto a giochi e giocattoli e altre merci, categoria nella quale confluiscono oggetti e accessori di arredamento, prodotti in ceramica, ricambi auto, prodotti di cartotecnica, fuochi artificiali, macchinari diversi, articoli di ferramenta e utensileria. Distinguendo le diverse categorie merceologiche si osserva che, ad esclusione di alimentari e bevande, tabacchi e medicinali non considerati dalla banca dati Iperico, la quota maggiore dei valori sequestrati in Abruzzo nel 2017 è costituita da apparecchiature elettriche (38,9%) seguita da giocattoli e giochi (22,8%) con percentuali superiori a quelle italiane (rispettivamente 8,5% e 16,0%), abbigliamento (20,6%) e accessori di abbigliamento (10,1%) con percentuali inferiori a quelle nazionali (rispettivamente 37,8% e 27,8%)

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Casa, Idealista: prezzi in calo dello 0,7% ad agosto

I prezzi medi delle case di seconda mano in Italia sono calati dello 0,7% su base mensile ad agosto, a una media di 1.780 euro, secondo l’indice di Idealista dei prezzi delle case. Tale calo è leggermente inferiore alla caduta dell'1,1% registrata nell'agosto 2017, mentre il calo interannuale è di 2,2 punti percentuali, nettamente inferiore rispetto all’anno scorso.I principali rallentamenti dell'indice si sono registrati nel Lazio (-1,7%), Friuli Venezia Giulia (-1,6%) e Abruzzo (-1,4). Il trend ribassista si estende ad altri 13 mercati regionali compresi tra il -1,3% di Campania, Trentino Alto Adige e Veneto e il -0,1% della Toscana. Valle d’Aosta (2%), Molise (1,8%), Marche (0,8%) e Basilicata (0,5%) sono le uniche macrozone non interessate dai ribassi delle "vendite di fine estate". A livello di valori nominali la Liguria si conferma regione più cara con i suoi 2.531 euro al metro quadro di media, a seguire la Valle d’Aosta (2.451 euro/m2) e il Trentino Alto Adige (2.366 euro/m2) scalzano il Lazio dal secondo gradino della graduatoria, sul fondo della quale troviamo Calabria (898 euro/m2), Molise (1.044 euro/m²) e Sicilia (1.114 euro/m2).

La situazione in provincia vede una netta prevalenza di segno meno rilevati in 70 aree sulle 108 monitorate. I cali maggiori si registrano nella provincia più a Sud della Sardegna, Carbonia Iglesias (-5,6%), seguita da Nuoro (-4,5%) e Agrigento (3,6%). All’opposto, i rimbalzi maggiori spettano ad Ascoli Piceno (2,8%), Macerata (2,4%) e Arezzo (2,2%). Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.377 euro/m2), che precede Bolzano (3.156 euro/m2) e Firenze (2.646 euro/m2), che supera per la prima volta Imperia al top della graduatoria dei valori immobiliari. Nella parte bassa della troviamo 17 macroaree con valori che non superano i mille euro al metro quadro, da Taranto (988 euro/m2) al fanalino di coda Biella, con i suoi 643 euro al metro quadro.Passando in rassegna i dati relativi alle città si rileva una lieve prevalenza di capoluoghi in segno negativo (53) rispetto a quelli dove invece i prezzi hanno segnato un andamento positivo (51). Con un calo del 4,5%, Campobasso è la città che ha registrato il dato peggiore ad agosto. Le altre due maglie nere spettano a Belluno (-3,8%) e Vercelli (-3,2%). Le città che hanno segnato il recupero nel periodo di analisi sono Arezzo (3,6%), Pordenone (3,4%) e Oristano (3,1%). Variazioni in altalena nei grandi centri dove al calo di Roma (-0,9%) fa da contraltare il recupero di Napoli (0,8%). Milano consolida l’andamento positivo con un recupero dello 0,3%; pressoché stabili Bologna, Bari, Firenze, Torino e Palermo.Nella graduatoria dei prezzi, Venezia (4.408 euro/m²) è la città più cara davanti a Firenze (3.579 euro/m²) e Bolzano (3.418 euro/m²). Ultima, nella graduatoria stilata dal portale idealista è Biella con 716 euro al metro quadro davanti a Caltanissetta (720 euro/m²) e Agrigento (851 euro/m²).

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Elezioni regionali, la Lega: i pareri confermano novembre

"I pareri che ci arrivano dai nostri legali confermano che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale debbano tenersi entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto di scioglimento, che è avvenuta Il 22 agosto scorso. Quindi entro e non oltre il 22 novembre. Tesi supportata da una sentenza della Corte Costituzionale del 2003, nonché da successive decisioni del Consiglio di Stato. E siamo certi che anche il necessario parere del Presidente della Corte d'Appello andrà in questa direzione". A sottolinearlo in una nota è la Lega Salvini Abruzzo. "Se l'attuale maggioranza di centrosinistra vuole impuntarsi sulla maldestra interpretazione che, furbescamente, punta a far scadere il termine nel periodo natalizio per riuscire ad arrivare al nuovo anno, dovrà assumersi una grave responsabilità. Si sappia però che noi faremo di tutto per evitarlo: siamo pronti anche ad impegnarci sul fronte della giustizia amministrativa per impedire quello che consideriamo un vero e proprio abuso".

"Anche perché - si sottolinea - andando avanti di questo passo, gli abruzzesi continueranno a pagare fior di stipendi ai consiglieri regionali che, per legge, ora non possono svolgere alcuna attività".

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Elezioni regionali, il centrodestra unito chiede di fissare la data della consultazione

"Il voto per la Regione Abruzzo è un’esigenza irrinunciabile e non rinviabile di tutta la comunità abruzzese che non merita di subire questo stillicidio di immobilismo dovuto alla sfrenata ambizione di personaggi abili nei giochi di prestigio e nelle tecniche dilatorie. La fissazione della data del ritorno alle urne deve compenetrare il rispetto delle leggi, umiliate da quanto accaduto dopo il 23 marzo, nonché l’esigenza di fornire in tempi brevi alla Regione una guida autorevole legittimata dal consenso democratico degli elettori. Il centrodestra unito fa voti affinché venga sciolta al più presto ogni riserva sulla data delle elezioni, nel pieno e assoluto rispetto delle istituzioni e delle procedure". Lo scrivono i segretari dei partiti di centrodestra Nazario Pagano (Forza Italia), Giuseppe Bellachioma (Lega), Etel Sigismondi con Giandonato Morra (Fratelli d'Italia) ed Enrico Di Giuseppantonio (Udc). 

 

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Vendemmia 2018, cauto ottimismo per l’Abruzzo

 Anche l'Abruzzo si prepara secondo tradizione ad affrontare la campagna vinicola 2018 e già ci si interroga sui risultati che potranno arrivare. Non ha dubbi Domenico Pasetti, presidente della Coldiretti Abruzzo: ''C'è un cauto ottimismo soprattutto dopo i risultati della vendemmia del 2017 che va considerata anomala per la nostra regione per una serie di ragioni metereologiche (gelate, piogge,maltempo) con la vite, anche per le temperature elevate, in continua sofferenza''. E per quest'anno? ''Abbiamo avuto anche quest'anno - prosegue Pasetti- forti piogge ma che non hanno influito negativamente e in questi giorni di fine agosto il forte caldo non puo' che aiutare la produzione. In termini qualitativi, è il caso del Pecorino una delle produzioni simbolo abruzzesi, le condizioni delle uve come verifichiamo in questi giorni sono ottime. Per i "rossi'' ogni valutazione va spostata al prossimo mese di ottobre. Anche se il processo di maturazione è in fase avanzata è lecito aspettarsi una produzione migliore rispetto allo scorso anno''

Nella regione la vendemmia inizia nel mese di agosto con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre con la raccolta del Pecorino e della Passerina, continuerà con la Cococciola, il Merlot, il Sangiovese e il Trebbiano fino ai primi di ottobre e si concluderà ad ottobre con il distacco delle grandi uve rosse autoctone Montepulciano. La produzione media in Abruzzo è di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.

 La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante tanto che l'Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino - con particolare riferimento al Montepulciano - ha saputo imporsi fino a diventarne l'immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell'intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall'estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato nel 2017 un aumento di circa il 13,4% a conferma della fama che il vino regionale sui mercati esteri si è guadagnato negli anni.

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Gioco on line, la classifica delle province abruzzesi

L'Aquila e' una delle province italiane in cui e' piu' alto e problematico il rapporto tra disoccupazione e spesa pro-capite in gioco d'azzardo. E' quanto emerge dai numeri, relativi al primo semestre dello scorso anno, che sono stati resi noti alcuni giorni fa dal quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore' a partire dai dati forniti dall'agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dall'Istat. Cifre sulle quali Infodata ha elaborato, su base provinciale, il valore della raccolta pro capite - cioe' tutti quei soldi che sono stati puntati in tutte le tipologie di gioco, dalle macchinette al superenalotto - tra i disoccupati. Nel computo - si legge sul quotidiano 'Il Centro' - rientrano anche i soldi vinti e puntati nuovamente dai giocatori, ad esempio l'euro guadagnato al gratta e vinci e subito speso per acquistare un nuovo tagliando. Ne e' venuta fuori una mappa con diverse gradazioni di colore. Le aree critiche sono quelle in cui c'e' una disoccupazione piu' alta della media - pari, nel 2017, all'11,21% - e una raccolta dal gioco d'azzardo superiore a quella nazionale, che nel primo semestre del 2017 ha raggiunto i 614,39 euro pro capite. Lazio, Campania e Abruzzo sono le regioni in cui questo fenomeno appare essere piu' frequente.

La provincia dell'Aquila - con un tasso di disoccupazione al 12,32% e una raccolta pro-capite di 721 euro - e' in assoluto una delle peggiori d'Italia, insieme a Napoli, Caserta, Salerno, Frosinone e Pescara. C'e' anche un altro triste primato per il capoluogo abruzzese, che occupa il primo posto nella classifica che misura il numero di slot machine in rapporto alla popolazione e il decimo in quella che tiene conto della spesa pro-capite annuale per gratta e vinci, lotterie e giochi on line. Nella mappa su disoccupazione e gioco d'azzardo, Pescara detiene addirittura il record negativo assoluto a livello nazionale per spesa pro-capite (749 euro), a fronte di un tasso di disoccupazione del 12,27%. Male anche Chieti, che ha una raccolta pro-capite di 642 euro e un tasso di disoccupazione dell'11,98%. Il focus puo' anche essere piu' mirato e prendere in esame la disoccupazione giovanile, che riguarda la fascia di eta' compresa tra i 15 e i 24 anni.

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Undici milioni in ferie a settembre

Sono 11,6 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze nel mese di settembre che, con un aumento del 5% rispetto allo scorso anno, fa registrare una positiva tendenza all’allungamento della stagione turistica, rispetto al passato, spinto dalle previsioni di sereno per l’inizio di settembre lungo tutta la Penisola, dopo il passaggio del maltempo al centro nord. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti Ixe’ divulgata in occasione dell’ultimo grande controesodo. Il week end segna la fine delle vacanze estive per 7 italiani su 10 che sono costretti al rientro in città ma - sottolinea la Coldiretti - anche un evidente turnover nei luoghi di villeggiatura

Per molti si tratta in realtà di un bis della vacanza con il mese di settembre - sottolinea la Coldiretti - è particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. Si verifica infatti una riduzione dei listini che - precisa Coldiretti - puo’ superare il 30 per cento per i viaggi, i soggiorni ed anche gli svaghi e che risulta particolarmente appetibile in un momento di difficoltà economica. La ricerca del risparmio - continua Coldiretti - non è pero’ la sola ragione poiché ad apprezzare il mese di settembre sono soprattutto coloro che vogliono cogliere l’ultimo scampolo dell’estate per riposarsi e tornare in forma alla routine quotidiana. Anche se il mare resta protagonista si registra infatti un aumento in percentuale - precisa la Coldiretti - del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della vendemmia o avventurarsi nei boschi alla ricerca dei porcini, finferli e trombette.. Per settembre si stimano secondo Coldiretti oltre un milione di presenze in agriturismo. Una vacanza a contatto con la natura che è l’ideale per tanti turisti e buongustai che possono oltretutto anche approfittare delle numerose sagre che proprio in questo mese abbondano. Esperienze per scoprire tradizioni gastronomiche locali attraverso piatti tipici e specialità prima di arrendersi ai classici sandwich consumati in fretta nelle città durante la pausa pranzo, una volta tornati al lavoro. 

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