Redazione Notizie D'Abruzzo

Coldiretti, agricoltura al top per giovani al comando nelle imprese

L'agricoltura è il settore che fa segnare il maggior incremento di giovani al comando delle imprese in netta controtendenza a quello che è avvenuto negli altri settori dell'economia. E' quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Unioncamere-InfoCamere sulle persone con carica di amministratore nelle aziende italiane negli ultimi cinque anni. Nel settore agricolo – sottolinea in una nota la Coldiretti - gli amministratori di impresa sotto i 30 anni sono aumentati di 2102 unità negli ultimi 5 anni, mentre si registra un calo in quasi tutte le altre principali attività.   Si tratta di un dato coerente con la corsa alla terra in atto tra le nuove generazioni con l'Italia che è leader in Europa nel numero di giovani in agricoltura per il crescente interesse delle nuove generazioni per il lavoro in campagna dove – si legge nel testo - hanno portato profonde innovazioni con attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche l'agricoltura sociale, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.  

E' in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale – evidenziano dalla Coldiretti – il mestiere della terra non è più considerato l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per le giovani generazioni fortemente motivate a costruirsi un futuro a contatto con la natura tanto che sono quasi 30mila i giovani che nel 2016/2017 hanno presentato in Italia domanda per l'insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell'Unione Europea.   Una opportunità che - conclude la nota della Coldiretti - le amministrazioni regionali devono saper cogliere. Secondo un recente sondaggio Coldiretti/Ixè, nel 57% dei casi oggi un giovane preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l'impiegato in banca (18%). Per sostenere gli aspiranti colleghi imprenditori, i giovani della Coldiretti hanno costituito anche una speciale task force che opera a livello territoriale con tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito.

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Emergenza cinghiali in provincia di Chieti, i sindaci sollecitano l’intervento della Regione Abruzzo

Emergenza cinghiali in Frentania. I sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, anche a nome di altri colleghi, ha sollecitato la Regione Abruzzo affinché metta in campo tutte le azioni concrete ed incisive per ridurre drasticamente il numero di cinghiali. "Bisogna rendere più tranquilla la percorrenza delle nostre strade, salvaguardare l'incolumità pubblica e sostenere gli agricoltori che vedono sempre più danneggiati i loro raccolti - precisa Di Giuseppantonio. Alla Regione si propone inoltre un riconoscimento per i selecontrollori e alla polizia provinciale per il lavoro che svolgono per arginare il sovrappopolamento dei cinghiali". 

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Arriva in ospedale a Pescara per ricoverarsi e viene arrestato

Era arrivato in ospedale per ricoverarsi ma si è trovato di fronte gli agenti della Squadra Volante che gli hanno notificato ed eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, portandolo nella casa circondariale San Donato. E' quanto avvenuto ieri al "Santo Spirito' dove in manette è finito C. G., 42 anni, che deve rispondere di rapina aggravata. L'uomo lo scorso 27 luglio avrebbe rapinato una dipendente dell'ospedale civile di Pescara mentre la donna stava prelevando denaro contante allo sportello bancomat posto all'interno della struttura ospedaliera, puntandole un punteruolo alla schiena, e costringendola a farsi consegnare la borsa che aveva al seguito.

L'uomo ha trovato gli agenti di Polizia che hanno messo fine alla sua libertà. Sempre ieri gli uomini della Squadra Volante hanno arresto un 44enne, grazie alla collaborazione di alcuni cittadini che avevano inseguito l'uomo, permettendo poi l'arresto del 44enne, giudicato per direttissima  in Tribunale a Pescara.

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Mazzocca: la Cassazione ‘demolisce’ le multe pazze del Parco Majella

"La Cassazione ha demolito le 'multe pazze' della vecchia gestione del Parco Nazionale della Majella. Un epilogo scontato di una vicenda ai limiti del paradosso e che non resterà dormiente'. ha esordito così il Sottosegretario con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, a Pescara, in Regione, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il sindaco di Palena e presidente facente funzioni del Parco nazionale della Majella, Claudio D'Emilio. "Avevamo ragione noi, - ha proseguito - allora minuscoli rappresentanti di un grande territorio. Lo avevamo detto e scritto da sei anni. Ora i responsabili se la vedranno con la Corte dei Conti". Mazzocca ha ricordato come la vicenda sia partita dalla Deliberazione n.5 del 20 luglio 2009, a firma degli allora presidente e direttore del Parco Nazionale della Majella, Gianfranco Giuliante e Nicola Cimini, inerente la "Graduazione delle sanzioni amministrative pecuniarie".

"All'epoca - ha spiegato il sottosegretario - manifestammo tutte le nostre perplessità, dapprima con una nota specifica al Ministero, poi con una Deliberazione della Comunità del Parco, circa le disposizioni contenute nell'atto che, fin dall'inizio, apparve chiaramente controverso, dotato di un corposo margine di discrezionalità nella fase applicativa, mai ratificato dal Consiglio Direttivo dell'Ente, oltre che pubblicato sul sito ufficiale e sull'albo pretorio 'online' dell'Ente Parco stesso solo anni dopo. Ma soprattutto, ad una analisi più approfondita, rilevammo allora come le esose multe applicate dal Parco Majella, stangate fino a centinaia di migliaia di euro, fossero totalmente illegittime, non previste dalla legge, eccedenti i poteri assegnati dallo Stato, dunque abusive. Tali convinzioni furono rafforzate da analoghe valutazioni contenute in una nota del Corpo Forestale dello Stato datata 26 aprile 2012, nella quale l'allora Capo del Corpo Forestale dello Stato evidenziò come la deliberazione presidenziale n.5/2009 apparisse inficiata da gravi profili di illegittimità e proponesse, al contempo, la sospensione della esecutività delle sanzioni amministrative irrogate oltre che la doverosa 'sospensiva, in via cautelare' del richiamato atto presidenziale, 'anche al fine di evitare di incorrere in profili di responsabilità penale che potrebbero essere ravvisabili nelle procedure sin qui rappresentate'".

Mazzocca, inoltre, ha ricordato come con l'arrivo del presidente Franco Iezzi, nominato dal ministero in sostituzione di Gianfranco Giuliante, "sulla base della concreta applicazione triennale di tali sanzioni" procedette immediatamente a rimodulare la tabella sanzionatoria "al fine di meglio garantire la duplice funzione preventiva e repressiva", portando al contempo l'atto a ratifica del Consiglio Direttivo (all'epoca non ancora ricostituito). "Il nuovo Consiglio Direttivo dell'Ente - ha spiegato -, tenendo conto di un ricorso straordinario al Capo dello Stato da parte della Comunità Montana 'Majella Pescarese' e di un pronunciamento negativo della Comunità dei Sindaci, non ratificò né la prima né la seconda deliberazione presidenziale atteso che, nel frattempo, il Ministero dell'Ambiente, con nota del 15 gennaio 2013 fece proprie le criticità del CFS e sospese la validità dell'atto. Successivamente, il Consiglio Direttivo, supportato da uno specifico parere scientifico rimesso dal Prof. Giampiero Di Plinio (15 febbraio 2016) e dal pronunciamento dell'Avvocatura distrettuale (22 dicembre 2016), con proprie Deliberazioni n.20 del 30 ottobre 2017 e n.27 del 18 dicembre 2017 riconobbe e dichiarò "l'illegittimità ab origine" degli atti presidenziali n.5/2009 e n.6/2012 (quest'ultima comunque già sospesa) "in quanto recanti sanzioni amministrative proporzionali non legittimate dalla fonte legislativa e carichi sanzionatori superiori al massimo di legge" e adeguò la tabella sanzionatoria ai criteri di legge riconducendola in un alveo di legittimità".

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Confartigianato, in un anno le assunzioni degli apprendisti aumentano del 20 per cento

Tra aprile 2017 e marzo 2018 le assunzioni di apprendisti sono state 283.000, il 20,2% in più rispetto al 2017. Il dato supera inoltre dell'11,4% le 254.000 assunzioni di giovani a tempo indeterminato avvenute nello stesso periodo. Lo riferisce Confartigianato, segnalando inoltre che tra gennaio e maggio 2018 i contratti di apprendistato sono aumentati più degli altri rapporti di lavoro: ne sono stati attivati 134.358 (il 96% dei quali riferiti a giovani under 30) con una crescita del 13,7% rispetto allo stesso periodo del 2017.

 La classifica delle regioni in cui prevalgono le assunzioni di apprendisti, rileva un rapporto dell'associazione, vede in testa l'Umbria (18,5% di nuovi contratti di apprendistato sul totale delle assunzioni), la Toscana con 16,2%, il Veneto con 15,6%, le Marche con 15,4% e il Piemonte con 14,5%. Nel terzetto di coda si collocano la Basilicata con il 5,9% di apprendisti sul totale delle assunzioni di under 30, la Sardegna (6,7%) e il Molise (6,4%)

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Tendopoli di San Gabriele, al via l’edizione numero 38

E' cominciata la 38ma edizione della Tendopoli di San Gabriele. Ad accogliere i ragazzi nel Santuario il rettore padre Natale Panetta. E il superiore generale dei Passionisti padre Dario Di Giosia, la cui storia è partita dalla Tendopoli, ha detto "nella luce della fede, la vita trova sempre la sua collocazione migliore. La donna trova la sua più la sua più bella dignità, insieme all'uomo e all'umanità in generale. La fede è allora quella che mi auguro voi possiate rinnovare in questi giorni in cui spero possiate fare una buona esperienza di preghiera". Padre Francesco Cordeschi, fondatore della Tendopoli, ha detto che "nessuno avrebbe mai pensato che oggi il più grosso business economico potesse derivare dalla spazzatura. Ed è preoccupante che anche l'uomo e la donna stanno diventando oggetto di consumo e quindi di rifiuto. Quindi ragazzi siete voi che recuperando la vocazione dell'uomo a generare amore non accettate una logica di consumo, ma vivete una logica di fertilità"

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Metanodotto Larino-Chieti, Gasdotti Italia chiarisce le finalità del progetto

Il metanodotto Larino-Chieti (111 km) non è finalizzato a collegare i centri di stoccaggi presenti sul territorio, in esercizio o in progetto, e i loro eventuali futuri allacci dovranno essere assoggettati a specifici procedimenti di VIA. A chiarirlo è la Società Gasdotti Italia, titolare del progetto di costruzione. "Il metanodotto serve invece - si legge in una nota - a migliorare da subito il servizio di distribuzione del gas in particolare nella zona adriatica, essendo tra l'altro collegato al rinnovamento dell'intera rete SGI, in particolare per il tratto, in parte realizzato e in parte in costruzione, che arriverà fino a Recanati, nelle Marche. Il metanodotto ha ottenuto il giudizio positivo di compatibilità ambientale il 28 luglio 2016, dopo un ampio procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale Regionale durato circa due anni e conclusosi con i pareri favorevoli delle regioni Molise e Abruzzo, dopo numerosi incontri pubblici con amministrazioni locali, cittadini, parti sociali e associazioni, coinvolgendo i comuni interessati dal tracciato (7 in Molise e 18 in Abruzzo)". "Il progetto - si prosegue nella nota - in aggiunta alle consultazioni ordinarie con tutti gli enti locali previste dalla legge, è stato anche sottoposto dalla Regione Abruzzo a 'Inchiesta Pubblica' svoltasi a PESCARA il 20 gennaio 2016 con alta partecipazione di amministratori locali, associazioni ambientaliste e comitati di cittadini, i cui esiti sono stati ampiamente riportati dagli organi di informazione (stampa, tv e web). In questa fase fu anche verificata la non assoggettabilità a VAS, in quanto la Valutazione Ambientale Strategica, come disposto dal decreto legislativo 152/2006 (c.d Testo Unico Ambientale), va effettuata per 'piani o programmi' elaborati da una pubblica autorità e previsti da norme, non per singoli progetti (come il gasdotto Larino-Chieti) che sono invece sottoposti alla procedura di VIA". "Il metanodotto Larino-Chieti, dopo le intese favorevoli delle due regioni - si legge ancora nella nota - ha infine ottenuto l'Autorizzazione Unica presso il Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della L. 327/2001, con un procedimento avviato nel gennaio del 2017 e durato oltre 18 mesi. In questa fase la Società ha curato la pubblicazione e l'informazione puntuale sul progetto presso tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte dal tracciato al fine dell'espressione dei competenti pareri. Il lungo e complesso procedimento ha determinato, grazie al contributo degli enti locali, importanti varianti e integrazioni: il progetto finale detiene i massimi standard di sicurezza e di rispetto dell'ambiente"

immagine di repertorio

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Trasferiti 179 km di strade provinciali dell’Aquila all’Anas

Siglato ufficialmente a Pescara il passaggio delle strade della Provincia dell'Aquila all'Anas, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2018. Presenti il Presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso, il responsabile dell'area compartimentale dell'Anas Abruzzo e Molise Ing. Antonio Marasco, il dirigente del settore viabilità della Provincia dell'Aquila ing. Francesco Bonanni, il funzionario Ing. Monica Cirasa. I 179 chilometri di strade, oggetto di trasferimento, diventano ufficialmente proprietà dell'Ente statale il 5 settembre prossimo e tra queste alcune importanti arterie come la SR n. 83 e il ponte di "Gignano", strada di accesso alla città dell'Aquila.

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Teramo, sopralluogo all’ex scuola ‘Febbo’ di S.Nicolò

Provvedere alla bonifica dei luoghi nell'area interna ed esterna della scuola 'Carlo Febbo' di San Nicolò. Lo chiede il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, al termine di un sopralluogo che ha confermato le condizioni di assoluto degrado, abbandono e pericolosità dell'immobile. Il sopralluogo compiuto dal sindaco, concordato con il consigliere comunale Lanfranco Lancione, alla presenza di dipendenti dell'Ufficio Tecnico Comunale e con l'ausilio degli assessori Valdo di Bonaventura e Antonio Filipponi, è stato utile per fare il punto della situazione, individuare le operazioni da mettere in campo immediatamente ed elaborare la programmazione che potrebbe portare alla riqualificazione e al riutilizzo della struttura. A partire dal recupero dei 550 mila euro, già stanziati, ma sfumati a causa del mancato avvio dei lavori che, dopo una serie di proroghe concesse dalla Regione, sarebbero dovuti partire nel 2013. "L'intera area va innanzitutto bonificata - ha affermato il Sindaco D'Alberto -. Provvederemo subito al taglio dell'erba esterna all'immobile, per ragioni di decoro degli ambienti ma anche per la salvaguardia igienico-sanitaria dei residenti adiacenti allo stesso". Quindi si provvederà ad approntare l'intervento all'interno della ex scuola, con la rimozione della quantità di detriti, vetri, rifiuti ed altro di cui gli ambienti sono invasi. "Uno spettacolo indecoroso e vergognoso; una situazione inconcepibile", prosegue il Sindaco, che sottolinea come il recupero della Carlo Febbo e dell'intera area circostante rappresenti una delle priorità per il territorio di San Nicolò, anche nell'ottica di una più generale riqualificazione complessiva della frazione. 

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Festival del peperone dolce di Altino, sfida tra menu

Sono pronti ad accendere i fornelli i contradaioli di Altino, Briccioli, Fonte Lama, Fonte Mandrelle, Quartammonte, Sant’Angelo, Scosse e La Selva per il Palio culinario delle contrade al Festival del peperone dolce di Altino. L’evento gastronomico, che chiude la stagione estiva nel Sangro-Aventino, celebra le proprietà organolettiche e nutrizionali dell’ingrediente principe nei piatti della tradizione, rielaborati con proposte innovative.

Rosso, intenso, aromatico e versatile, il peperone dolce di Altino, prodotto tipico locale e presidio Slow Food, viene declinato al salato e al dolce nei menu delle otto contrade in gara: il primo piatto, il secondo con contorno e, infine, il dessert, al costo totale di 15 euro.

Tra gli ingredienti più utilizzati dalle contrade ci sono altri prodotti tipici locali o certificati da Slow food, dall’aglio rosso di Sulmona alle patate di Pizzoferrato e alle farine Solina e Senatore Cappelli, dalla cipolla limone al tortarello abruzzese, dalla ventricina alle carote del Fucino, per citarne alcuni.

«Quest’anno – dichiara Sebastiano Scutti, presidente dell’Associazione di tutela del peperone dolce di Altino che organizza il Festival - abbiamo chiesto alle contrade di rielaborare i piatti della tradizione esaltando aroma, gusto e persistenza senza tralasciare creatività estetica e cromia».

Alla decima edizione, in programma venerdì 24 e sabato 25 agosto nel borgo storico di Altino, non mancano le novità. «Ad accompagnare i menu ci saranno vini abruzzesi – spiega Scutti – ad ogni contrada è infatti abbinata una cantina». Altino propone i vini della Cantina San Pietro, di Altino; Briccioli i vini di Colle Moro, di Frisa; al menu di Fonte Lama  sono abbinati i vini della Cantina Santoleri, di Guardiagrele; a Fonte Mandrelle, la Cantina De Melis di Penne (Pescara); a Quartammont, la Cantina San Nicola di Pollutri; Sant’Angelo propone i vini della Cantina Frentana, di Rocca San Giovanni; a Scosse è abbinata la Cantina Spinelli, di Atessa; alla contrada La Selva, infine, la Cantina Vinarte di Santa Maria Imbaro.

Un’altra novità della decima edizione è la proposta di navette da Lanciano e da Vasto, con menu completo incluso nel prezzo. «Una iniziativa organizzata in collaborazione con Di Fonzo S.p.A.  – spiega il presidente Scutti – a costi promozionali i nostri ospiti potranno evitare di prendere l’auto, saltare la fila alle casse e viaggiare in sicurezza senza problemi di parcheggio né di guida, soprattutto al ritorno». I costi, 20 euro da Lanciano e 25 da Vasto, comprendono il biglietto di andata e ritorno e un menu completo (primo, secondo e dolce) da poter spendere in qualunque stand. Partenze alle 19, rientri a mezzanotte.

La giuria del Palio culinario, presieduta come sempre dallo chef Ermanno Di Paolo, docente all’istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria, quest’anno vedrà la presenza degli chef Nicola Vizzarri, Giampiero Di Vincenzo e Cinzia Mancini e di Angelo Di Masso, maestro pasticciere.   

Non manca l’angolo della solidarietà, abbinato quest’anno al menu Gluten free: lo stand è curato dall’Associazione Pegaso di protezione civile, il ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di una ambulanza.

Al Festival sarà presente anche lo stand della delegazione da Kalosca, la cittadina gemellata con Altino è la località ungherese di riferimento per la produzione di paprica: il menu propone un piatto tipico dell’Ungheria.

Anche la scuola secondaria del paese partecipa al Festival con un progetto didattico che vedrà gli alunni delle classi seconde A e B impegnati a proporre agli avventori “Pepperina, la merenda genuina”, un plum-cake al peperone dolce di Altino, e il ricettario elaborato durante l’anno scolastico.

Alla decima edizione non poteva mancare un testimonial: la scelta è caduta sul giornalista Federico Quaranta, esperto di enogastronomia, autore e conduttore di Decanter su Rai Radio2 e volto di Rai1 per Linea Verde. «Da vero “addetto ai lavori” Federico Quaranta visiterà nella giornata di sabato gli stand delle contrade e incontrerà i produttori del peperone dolce di Altino».

Il Festival non è solo cibo ma ha anche una valenza antropologica: i contradaioli saranno impegnati in rappresentazioni del folklore locale. La giuria sarà al lavoro nella serata del sabato, presidente è lo storico Gianni Orecchioni, dirigente scolastico dell’istituto “Da Vinci-De Giorgio” di Lanciano.

Il costo di ogni menu completo di primo, secondo con contorno e dessert resta invariato a 15 euro. Ogni piatto può essere acquistato singolarmente e indifferentemente in qualunque stand: il primo a 5 euro, il secondo con contorno costa 7 euro e il dessert 3 euro. Nelle 6 casse posizionate lungo il percorso si possono acquistare i ticket, 1 euro per ogni EuroPeperone. Per le bevande: una bottiglia di vino costa  6 euro, un calice 2 euro.

Gli stand delle contrade aprono alle ore 19. Confermato il servizio gratuito no-stop di bus navetta da Selva di Altino, con disponibilità di mezzi adibiti al trasporto di persone con difficoltà motorie e anziani.

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