Redazione Notizie D'Abruzzo

Salvò automobilista, premiato vigile del fuoco

Un riconoscimento per Federico Pelusi, vigile del Fuoco in forza al distaccamento di Roseto degli Abruzzi che portò in salvo un automobilista rimasto bloccato all'interno dell'auto in fiamme dopo un incidente stradale. Pelusi è stato premiato con una targa che ricorda il suo gesto nel corso di una cerimonia presso il municipio di Pineto. Nella notte dello scorso primo gennaio, l'auto, guidata dal giovane pinetese Mattia Di Nardo Di Maio, è finita fuori strada prendendo fuoco: il giovane rimase bloccato all'interno dell'auto per i gravi traumi subiti e per le portiere bloccate.

Fortunatamente, Federico Pelusi, pinetese anche lui, in quel momento di passaggio proprio sul luogo dell'incidente, libero dal servizio, si fermava e, senza alcuna esitazione, sfidava la situazione di grave pericolo, rompeva il lunotto posteriore dell'auto, si introduceva nell'abitacolo, mettendo in salvo Mattia.

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‘L’altro Abruzzo’ unisce le liste civiche del territorio

I movimenti civici regionali si sono incontrati all'Aurum di Pescara, dando vita a un coordinamento. Si chiama 'L'altro Abruzzo' ed è costituito da 12 liste civiche, da 'Abruzzo al Centro' di Giovanni Di Pangrazio, ad 'Azione Politica' di Gianluca Zelli, fino ad arrivare a 'L'Aquila Futura' di Roberto Santangelo e a 'Pescara Liberale' di Daniele Toto. L'obiettivo è quello di far parlare il territorio e metterlo di nuovo nelle condizioni di riaprire il dialogo con la politica e nel mirino ci sono le prossime consultazioni regionali, dopo l'elezione al Senato del presidente della Regione, Luciano D'Alfonso.

Appuntamento elettorale (tempi ancora tutti da definire) in cui la rete delle 12 liste civiche, spiega Daniele Toto, "sarà parte attiva in un progetto politico che avrà un ruolo già alle prossime regionali". "L'elettorato - dice - ha punito i partiti perché il messaggio non si è rivelato esaustivo delle necessità dal territorio".

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Cepagatti, Consegnato al sindaco Rapattoni un defibrillatore donato dal Lions club Loreto-Penne

Iniziativa di solidarietà del Lions Club Loreto-Penne che ha donato un defibrillatore centralizzato al Comune di Cepagatti. La cerimonia di consegna si è tenuta ieri, in sala consiliare, alla presenza del sindaco, Sirena Rapattoni, del presidente del sodalizio, Francesco Giuseppe Conti, di amministratori e consiglieri comunali e rappresentanti del mondo della scuola e dell’associazionismo. “Ringrazio vivamente il Lions Club per questo dono - ha detto il primo cittadino - Il nostro è un territorio molto ampio, che conta circa 12mila abitanti. I cittadini avranno ora un presidio sanitario che andrà ad aggiungersi al defibrillatore avuto dalla Bcc, che si trova nella scuola media di Cepagatti, e a quello ricevuto dalla Regione Abruzzo. Per l’utilizzo di quest’ultima apparecchiatura, che sarà collocata a Cepagatti centro, vicino alla sede della polizia locale, si è già tenuto il corso di formazione. Ne organizzeremo un altro. Il nuovo defibrillatore, invece, sarà posizionato a Villanova. Sono strumenti che possono salvare la vita, bisogna saperli utilizzare bene e preservarli”. 

“Il dono che abbiamo fatto al Comune di Cepagatti rientra nei principi e nei valori del lionismo, ispirati alla partecipazione al bene comune delle popolazioni dei nostri territori e alla solidarietà - -ha aggiunto Conti -  D’altronde il nostro motto è ‘We serve'’”. La cerimonia è stata anche l’occasione per altre due donazioni che il Lions Club Loreto-Penne ha fatto a suor Annarita Alessandrì in rappresentanza delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, che si occupano dei detenuti rinchiusi nel carcere Madonna del Freddo, e a Lorenzo D’Andrea, dell’associane Isav di Villa Celiera,  che assiste i malati di Sla.

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Assalto al bancomat a San Vito Chietino, bottino 40 mila euro

Viene stimato tra i 40 e i 50 mila euro l'ammontare del bottino per il furto al bancomat della filiale Bper di S.Vito Chietino, svaligiato con una carica esplosiva: la deflagrazione è avvenuta intorno alle 2.15 della scorsa notte. I malviventi dopo avere piazzato fatto esplodere un ordigno nei pressi del bancomat si sono impossessati dei soldi. L'esplosione, che ha svegliato la gran parte dei cittadini, ha causato anche gravi danni strutturali alla filiale. Secondo le prime ipotesi investigative ad operare sarebbero state almeno tre persone. Testimoni hanno visto fuggire alcune persone incappucciate a bordo di un'auto scura subito dopo il colpo. 

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Più facile vincere la lotteria che veder cadere la stazione spaziale in Italia

È quasi 100 volte più probabile vincere alla Lotteria Italia che veder cadere sulle nostre teste la stazione spaziale cinese Tiangong-1. A calcolare le probabilità è il Centro di eccellenza in Telerilevamento e Modellistica previsionale di eventi severi (Cetemps) dell'Aquila, che  apre con l' immagine della mappa dell'Agenzia spaziale europea dove, con il colore verde, viene evidenziata la fascia del Pianeta dove si presume possa cadere la stazione spaziale cinese, che si trova in rientro incontrollato. Il Cetemps invita a non fare allarmismi. E risponde alla domanda sul rischio che cada proprio in Italia. "La superficie dell'Italia è di 300.000 km2. La superficie del Pianeta considerata a rischio è di 160.000.000 km2. Quindi l'Italia rappresenta lo 0.18% della superficie in questa fascia. Se la percentuale in questa banda è tale, significa - afferma il Cetemps - che c'è una possibilità su 300.000 che la stazione spaziale cinese cada sul nostro territorio. Considerando una densità di circa 200 persone per km2, questa probabilità scende a circa una possibilità su 1.000.000.000. Per capirci, la probabilità che vinciate la prossima Lotteria Nazionale - dice il Cetemps - è 1 su 10.000.000. Quasi 100 volte più probabile, e lo sapete - concludono gli esperti del Cetemps in un dialogo virtuale con l'utente - quanto sia probabile che ciò capiti a voi".

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Studio Cgia, rischio povertà in Abruzzo aumentato del 9 per cento dal 2006 al 2016

Con tasse record in Ue e con una spesa sociale tra le più basse d’Europa, in Italia il rischio povertà o di esclusione sociale ha raggiunto livelli di guardia molto preoccupanti. L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della CGIA. In questi ultimi anni di crisi, infatti, alla gran parte dei Paesi mediterranei sono state “imposte” una serie di misure economiche di austerità e di rigore volte a mettere in sicurezza i conti pubblici. In via generale questa operazione è stata perseguita attraverso uno smisurato aumento delle tasse, una fortissima contrazione degli investimenti pubblici e un corrispondente taglio del welfare state. “Da un punto di vista sociale – fa sapere il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - il risultato ottenuto è stato drammatico: in Italia, ad esempio, la disoccupazione continua a rimanere sopra l’11 per cento, mentre prima delle crisi era al 6 per cento. Gli investimenti, inoltre, sono scesi di oltre 20 punti percentuali e il rischio povertà ed esclusione sociale ha toccato livelli allarmanti. In Sicilia, Campania e Calabria praticamente un cittadino su 2 si trova in una condizione di grave deprivazione. E nonostante i sacrifici richiesti alle famiglie e alle imprese, il nostro rapporto debito/Pil è aumentato di oltre 30 punti, attestandosi l’anno scorso al 131,6 per cento”. In questi ultimi anni la crisi ha colpito indistintamente tutti i ceti sociali, anche se le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva ha registrato, statisticamente, i risultati più preoccupanti. Il ceto medio produttivo, insomma, ha pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad agganciare la ripresa. “A differenza dei lavoratori dipendenti – fa notare il Segretario della CGIA Renato Mason – quando un autonomo chiude l’attività non beneficia di alcun ammortizzatore sociale. Perso il lavoro ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di una nuova occupazione. In questi ultimi anni, purtroppo, non è stato facile trovarne un altro: spesso l’età non più giovanissima e le difficoltà del momento hanno costituito una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo queste persone verso impieghi completamente in nero”. Ritornando ai dati della ricerca, In Italia la pressione tributaria (vale a dire il peso solo di imposte, tasse e tributi sul Pil) si attesta al 29,6 per cento (anno 2016). Tra i nostri principali paesi competitori presenti in Ue nessun altro ha registrato una quota così elevata. La Francia, ad esempio, ha un carico del 29,1 per cento, l’Austria del 27,4 per cento, il Regno Unito del 27,2 per cento i Paesi Bassi del 23,6 per cento, la Germania del 23,4 per cento e la Spagna del 22,1 per cento.

Al netto della spesa pensionistica, il costo della spesa sociale sul Pil (disoccupazione, invalidità, casa, maternità, sanità, assistenza, etc.) si è attestata all’11,9 per cento. Tra i principali paesi Ue presi in esame in questa analisi, solo la Spagna ha registrato una quota inferiore alla nostra (11,3 per cento del Pil), anche se la pressione tributaria nel paese iberico è 7,5 punti inferiore alla nostra. Tutti gli altri, invece, presentano una spesa nettamente superiore alla nostra. In buona sostanza siamo i più tartassati d’Europa e con un welfare “striminzito” il disagio sociale e le difficoltà economiche sono aumentate a dismisura. Il rischio di povertà o di esclusione sociale tra il 2006 e il 2016 è aumentato in Italia di quasi 4 punti percentuali, raggiungendo il 30 per cento della popolazione. In buona sostanza le persone in difficoltà e deprivazione sono passate da 15 a 18,1 milioni. Il livello medio europeo è invece salito solo di un punto, attestandosi al 23,1 per cento: 6,9 punti in meno rispetto alla nostra media. In Francia e in Germania, invece, in questi 10 anni il rischio povertà è addirittura diminuito e attualmente presentano un livello di oltre 10 punti in meno al dato medio Italia

A livello regionale la situazione al Sud è pesantissima. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2016 ci segnalano che il rischio povertà o di esclusione sociale sul totale della popolazione ha raggiunto il 55,6 per cento in Sicilia, il 49,9 per cento in Campania e il 46,7 per cento in Calabria. Il dato medio nazionale, come dicevamo più sopra, ha raggiunto il 30 per cento (4,1 punti percentuali in più tra il 2006 e il 2016) 

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Falso dietologo smascherato a Pescara

La Guardia di Finanza di Pescara ha denunciato T.M., di 59 anni, della provincia di Chieti, per esercizio abusivo della professione medica, in particolare di dietologo nutrizionista, e sequestrato lo studio nel centro di Pescara dove lavorava. Il sedicente professionista, privo di titolo abilitante, riceveva tanti ignari pazienti, alcuni dei quali affetti da patologie, che convinti di recarsi da un medico specialista, si si sono affidati alle sue cure e ai piani dietologici da lui prescritti. Sebbene non laureato, la sua 'professionalità' è risultata nota in varie città della regione, soprattutto nel teramano, attraverso sia il naturale passaparola da parte della sua clientela che mediante l'utilizzo di Facebook. Le perquisizioni effettuate dai finanzieri hanno permesso di sottoporre a sequestro numerosi bollettari medici in bianco, materiale informatico, cartelle contenenti dati clinici di oltre 400 clienti; l'uomo ha operato in totale evasione fiscale.

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A ottant’anni spacciava cocaina a Pescara

A ottant'anni spacciava cocaina a Pescara: nella rete degli agenti della Polizia di Stato è finito O.C., 80enne pescarese, commerciante in pensione. Adesso si trova agli arresti domiciliari in attesa di essere interrogato dal Pm Rosangela Di Stefano. Nell'abitazione dell'uomo, nel quartiere Zanni, che da tempo era meta di tossicodipendenti anche di una certa età, gli agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato, nascosti nelle tasche dei vestiti appesi nell'armadio della camera da letto dell'anziano, quasi venti grammi di cocaina, suddivisi in tredici involucri, altri venti grammi di mannite, sostanza da tagli, ed un coltello utilizzato per la preparazione delle dosi. Che si trattasse di droga destinata alla vendita è confermato dalla suddivisione in dosi dello stupefacente e dal ritrovamento della mannite che, notoriamente, viene utilizzata come sostanza da taglio.

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Corsi di difesa personale a Montesilvano

«In Italia, dall’inizio dell’anno sono almeno 18 le donne uccise dal loro compagno. Dal 2000 ad oggi sono addirittura 3mila le donne vittime di omicidi. Questo significa che in media viene uccisa una donna ogni 60 ore -. Lo afferma l’assessore alla Cultura e allo Sport Ottavio De Martinis -. Sono dati molto preoccupanti ed allarmanti che ci impongono una riflessione. E’ ormai una necessità stimolare una campagna di informazione e sensibilizzazione affinché anche al primo atto di violenza che una donna subisce, questo deve essere denunciato. Come Amministrazione intendiamo supportare tutte quelle iniziative che possono dare una risposta a questo triste e preoccupante fenomeno, in ogni sua sfaccettatura. Ecco perché abbiamo patrocinato la proposta dell’associazione Arabesque Settore Olistico che offrirà ad un gruppo di 10 donne corsi gratuiti di difesa personale».

Il corso, tenuto da Remo Periginelli, maestro di Arti Orientali e già istruttore militare di lotta corpo e corpo, si svolgerà presso una palestra in via Tibullo a Montesilvano. Possono partecipare le donne che abbiano compiuto 16 anni.

«Nelle ultime settimane nelle cronache dei giornali locali -  spiega la presidente della Commissione Pari Opportunità, Angelita Palumbo -  abbiamo letto di ragazze palpeggiate in discoteca, o ancora di una donna aggredita in pieno centro a Pescara e salvata dal figlio. Sentiamo l’urgenza di sentirci sicure. Questo corso di difesa personale, oltre ad essere adeguato alla fisicità di noi donne ci insegna a sviluppare l’istinto e a gestire paure ed emozioni, in situazioni di rischio».

Il corso verrà presentato domani, sabato 24 marzo, nella Sala Baldoni a Montesilvano nell’ambito della conferenza “Salute e longevità: stato dell’arte e prospettive future”. Il convegno vedrà il susseguirsi degli interventi di biologi, educatori, psicologi, pediatri. La prima lezione si terrà mercoledì 28 marzo.

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Commercio, sindaco e assessori incontrano gli esercenti

Tanti gli argomenti affrontati questa mattina nel corso di un incontro con i commercianti di Montesilvano. Come stabilito nella prima riunione che si è svolta ieri, questa mattina ad incontrare i commercianti delle associazioni Confesercenti e Montesilvano nel Cuore c’erano il sindaco Francesco Maragno, gli assessori Ottavio De Martinis, Valter Cozzi, Paolo Cilli e il presidente della Commissione Commercio Carlandrea Falcone.

Al centro della riunione la predisposizione di un piano condiviso contenente iniziative volte a rilanciare il commercio cittadino e a sviluppare un’area di centro urbano. Ampliamento delle zone di pregio, piano insegne, la ricollocazione dei cassonetti stradali lungo le strade a vocazione commerciale e la installazione di cartelli stradali che valorizzino il centro commerciale naturale. Viabilità con interventi per limitare la circolazione di mezzi pesanti lungo la Nazionale e l’ampliamento del mercato rionale del sabato sono stati altri argomenti discussi nella riunione di stamani.

«Abbiamo intavolato una ottima sinergia -  afferma il sindaco Francesco Maragno -. L’ottica è quella di lavorare in rete, per sviluppare insieme iniziative e manifestazioni capaci di rilanciare il commercio cittadino. Nuovi incontri incentrati su temi specifici si terranno nelle prossime settimane proprio per dare un’importante accelerazione allo sviluppo di questo comparto, rispondendo alle giuste necessità della categoria dei commercianti. Montesilvano per anni ha vissuto in assenza di regole. La nostra Amministrazione ha messo in atto numerosi interventi proprio per tutelare quanti hanno lavorato duramente nel rispetto delle regole. Dobbiamo continuare in questa direzione, lavorando in collaborazione e cooperazione con gli operatori».  

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