Cronaca

Consegnate le casette a Capitignano 

Diciotto Soluzioni Abitative d'Emergenza (Sae) realizzate in sostituzione temporanea delle abitazioni inagibili dopo il sisma di gennaio 2017 sono state consegnate a Capitignano. Si tratta del primo insediamento realizzato e consegnato nell'Aquilano. L'opera sinergica tra istituzioni ha portato al completamento dei due lotti, uno a Capitignano e uno nella frazione di Pago.  Con la consegna delle diciotto Sae inizia il ripopolamento di Capitignano; chi era ospitato nel Progetto Case dell'Aquila, nelle casette messe a disposizione dalla Sanofi Aventis o in autonoma sistemazione, potra' tornare in paese.

Nell'ambito dei due insediamenti Sae la Protezione Civile regionale, su richiesta del Comune, ha posto le basi per la costruzione di un centro di aggregazione che potra' essere utilizzato anche per lo svolgimento di funzioni religiose. In particolare, sono state consegnate a Capitignano 10 Sae da 60 metri quadri e due da 80 metri quadri, mentre nella frazione di Pago n.1 Sae da 60 metri quadri per disabile, 3 Sae da 60 metri quadri e 2 da 80 metri quadri. In entrambi gli insediamenti e' stata realizzata anche una piastra sulla quale verra' montata una struttura da adibire a centro di aggregazione nella quale poter svolgere anche le funzioni religiose in attesa del ripristino di agibilita' delle chiese. 

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Blitz dei Nas in ditta, trovati 800 kg di alimenti a rischio 

Un deposito e un laboratorio abusivi e 800 chilogrammi di interiora prive di indicazioni relative alla tracciabilita' e conservate in locali non idonei. E' quanto hanno accertato i Carabinieri del Nas di Pescara nel corso di una ditta in un comune del Vastese. Laboratorio e deposito sono stati sottoposti a chiusura, mentre i prodotti che erano all'interno sono stati sequestrati. Il valore dell'esercizio commerciale, compresi attrezzature e arredi, ammonta a circa tre milioni di euro, mentre il prezzo degli alimenti sequestrati e' di circa un milione di euro. 

Dai controlli dei militari per la tutela della salute e' emerso che la ditta aveva attivato un laboratorio di confezionamento alimenti e un deposito in assenza della prescritta autorizzazione e registrazione alla competente autorita' sanitaria. Nel corso dell'ispezione, inoltre, i Carabinieri del Nas hanno trovato 800 chilogrammi di "vesciche e budella", detenute per la successiva lavorazione, che non solo erano prive di indicazioni relative alla tracciabilita', ma erano anche conservate in locali privi dei requisiti igienico-sanitarie e strutturali. Il dirigente del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, intervenuto sul posto su segnalazione del Nas, ha disposto la chiusura dei locali attivati abusivamente e sottoposto a sequestro tutti i prodotti che si trovavano nell'azienda. 

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Soldi per far prescivere integratori, informatore medico scientifico patteggia

 Ha patteggiato un anno e 2 mesi un informatore medico scientifico di una societa' farmaceutica finita anch'essa sotto inchiesta, da parte della Procura della Repubblica di Chieti, per corruzione ovvero presunte tangenti pagate a due medici per la prescrizione di integratori. L'uomo, in concorso con altri due dipendenti della societa', pure indagati, avrebbe versato 10.000 euro a un medico a titolo di acquisto di copie di un libro. Allo stesso medico sarebbero stati promessi e in parte versati altri 10.000 euro per prescrivere alcuni integratori. Un altro medico avrebbe invece accettato un iPhone del valore di 850 euro nonche' la promessa del pagamento di una cena, da lui organizzata, al fine di prescrivere gli integratori. La societa' ha patteggiato 15.000 euro. Gli indagati sono complessivamente dodici, tre dei quali societa' farmaceutiche. 

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Sopralluogo sul cantiere di Megalò 2

Esito positivo per il sopralluogo compiuto oggi dal Genio Civile nell'area in cui dovrebbe essere realizzato il centro commerciale 'Miro'', noto come Megalo' 2, a Chieti Scalo. Il sopralluogo ha riguardato in particolare la corrispondenza ai contenuti progettuali, di collaudo e di conformita', delle opere che sono state realizzate per la messa in sicurezza idraulica dell'area. Opere disposte nel gennaio del 2014 dallo stesso Genio Civile che con la stessa ordinanza dispose, all'epoca, la sospensione dei lavori. L'esito, che sara' formalizzato nei prossimi giorni, fa venire meno la sospensione dei lavori decisa quattro anni fa e permetterebbe all'impresa di riprendere i lavori. Sulla vicenda pero' grava il ricorso al Tar Abruzzo che si discutera' il 23 marzo, presentato proprio dalla Sile Costruzioni contro la decisione del Comitato Via della Regione Abruzzo che a marzo del 2017 dichiaro' improcedibile il progetto. Una decisione, quella del Comitato Via, sostenuta da associazioni di categoria del commercio e associazioni ambientaliste che si oppongono alla realizzazione di Miro'. 

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Pensionato trovato morto in casa nel Chietino

La Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti a seguito del ritrovamento di Antonio Lizzi, 69 anni, privo di vita ieri sera nella sua abitazione in contrada Marracola a Monteodorisio. A fare la scoperta del cadavere un parente che non aveva notizie da alcuni giorni ed ha trovato il pensionato riverso a terra dietro la porta. L'abitazione non presentava segni di effrazione ne' sarebbe stata messa a soqquadro.

Lìuomo aveva i polsi e le caviglie legate. Era vestito e si trovava nei pressi della porta d'ingresso; la luce era accesa in casa. Parte da qui l'attivita' investigativa dei carabinieri tesa a individuare il colpevole, coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Vasto Giampiero Di Florio che fino all'alba e' stato presente nella casa che si trova nelle campagne del comune del Vastese. Sara' l'autopsia predisposta dal magistrato a chiarire ogni dubbio e a dare ulteriori elementi per risalire all'autore del delitto. Ad eseguirla domani mattina nell'obitorio dell'ospedale civile di Chieti Pietro Falco, responsabile del Servizio di medicina legale dell'Asl 02. La vittima era vedovo da tempo; saranno ascoltati i suoi due figli. L'abitazione e' stata posta sotto sequestro dai carabinieri della stazione di Cupello su disposizione della Procura della Repubblica di Vasto.

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Aggressione a un trans a Chieti, cocaina e alcool avrebbero scatenato la violenza

Un mix di vodka e cocaina sfociato in violenza in quella che doveva essere una nottata di sesso con transessuali, tre quelli contattati attraverso un sito di incontri, e pagati fra 250 e 500 euro per le loro prestazioni. E' in questo contesto che nella notte fra sabato e domenica scorsi e' maturata a Chieti Scalo, all'interno di una mansarda, l'aggressione a colpi di coltello e percosse, fino a rompergli setto nasale e orbita, nei confronti di un transessuale colombiano finito in ospedale con una prognosi di 40 giorni; l'aggressore, un 29enne di Casalincontrada, e' stato arrestato dai carabinieri, con l'accusa di tentato omicidio, mentre si continua a vagliare la posizione di un giovane di Chieti , che era con il 29enne, ma che non avrebbe partecipato ai rapporti sessuali ne' all'aggressione.

La situazione sarebbe degenerata intorno alle 3, quando il transessuale che poi verra' ferito si è rivestito per andare via poiche' ha notato che i suoi partner occasionali, causa l'assunzione di alcool e droga, sarebbero diventati violenti. La colluttazione, secondo quanto ricostruito, scoppia fra il trans e il 29enne mentre l'altro ragazzo interviene per riportare la calma, ma invano. La situazione precipita al punto che il 29enne prende dalla cucina un coltello di ceramica con una lama del 20 centimetri e colpisce il colombiano, raggiungendolo fra l'altro sotto la mandibola: questi, fortunosamente, dopo essere stato gia' bloccato una volta, riesce a lasciare l'appartamento gettandosi lungo le scale. Poi sanguinante, sale su un autobus per cercare di tornare a Montesilvano, dove abita, ma le sue piu' che precarie condizioni fisiche non sfuggono all'autista che nota subito le macchie di sangue lasciate sul mezzo ed avverte i carabinieri. Portato in ospedale il ferito, i carabinieri avviano le indagini partendo da un numero civico poiche' altra indicazione il ferito non e' riuscito a dare. Nel frattempo il 29enne e l'amico si sono recati a casa di quest'ultimo: nel bagno, vengono lasciati il coltello e gli abiti sporchi di sangue. Una volta individuati i due raccontano cosa e' successo quella notte ammettendo la presenza del transessuale. Qualcuno nel frattempo ha visto che il padre del 29enne, messo al corrente di cio' che e' accaduto, ha lavato le scale dell'edificio: dall'uomo, la cui posizione e' pure al vaglio degli inquirenti per una eventuale ipotesi di favoreggiamento, arriva la conferma che e' stato il figlio a utilizzare la mansarda quella notte. Ora si attende la fissazione dell'udienza di convalida dell'arresto

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Valanga a Campo Felice, migliorano le condizioni dell’unico superstite

Rimane riservata la prognosi dello sciatore romano unico superstite della valanga che ieri, durante un fuori pista, ha ucciso i suoi due amici, Massimo Urbani, 57 anni, e Massimo Franze', 55 anni, appassionati di montagna ed esperti sciatori. Secondo quanto si e' appreso, i medici potrebbero sciogliere la prognosi nella giornata di domani. L'uomo e' in stato di choc, ricoverato nel reparto di Chirurgia dell'ospedale San Salvatore di L'Aquila. 

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L’Aquila, perseguita l’ex compagna

Il personale della squadra volante e del settore anticrimine del Commissariato ad Avezzano ha proceduto all'arresto in fragranza di reato di M.A., trentottenne. L'uomo, con condotte minacciose, aggressive e reiterate, si era reso autore in più occasioni dei reati di atti persecutori e di violenza nei confronti della precedente compagna, che era costretta a vivere in uno stato di prostrazione tale da turbare il suo equilibrio psicofisico.

La ragazza era già seguita dal personale del centro antiviolenza di Avezzano proprio a causa della sua condizione di vittima di comportamenti aggressivi e ossessivi. Questa notte l'uomo, armato di una mazza da baseball, si è diretto verso l'abitazione della donna con l'intenzione di picchiarla ma il tempestivo intervento della volante, allertata dalla richiesta pervenuta sulla linea del numero di emergenza 113, ha permesso di fermare l'uomo evitando gravi conseguenze.

Accompagnato in ufficio, dopo le formalità di rito, il 38enne è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente. 

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Monili d’oro rubati in gioielleria, arrestate due donne

Avevrebbero depredato una storica gioielleria aquilana portando via monili per 10 mila euro, ennesimo colpo di una storia criminale che ha agito in tutta Italia, ma ora sono state scoperte e arrestate. All'alba di oggi la squadra Mobile della questura dell'Aquila, in collaborazione con la Mobile di Salerno, ha arrestato, per furto in una gioielleria, due donne, un'italiana di 25 anni e un'ucraina di 45, entrambe residenti ad Agropoli. Le manette degli agenti diretti dal responsabile Tommaso Niglio sono scattate in esecuzione di un'ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale del capoluogo Guendalina Buccella, su richiesta del sostituto procuratore David Mancini.

Le indagini sono state avviate nel mese di dicembre, in seguito alla denuncia presentata dal titolare di una nota gioielleria del capoluogo abruzzese, l'orafo Ranieri. Quest'ultimo si era visto sottrarre dalle donne 14 oggetti in oro, tra cui un bracciale in oro bianco con diamanti, 8 ciondoli in oro giallo, 3 catenine in oro giallo e 2 anelli in oro per un valore complessivo di 10 mila euro. Il furto e' avvenuto lo scorso 20 dicembre. Agendo in maniera coordinata, l'ucraina ha distratto i titolari della gioielleria con molteplici richieste; approfittando dell'assenza di controllo, l'altra ha nascosto dapprima i monili nella mano destra, per poi farli scivolare nel cappotto, avvertendo la complice con un segnale convenuto, ovvero toccandosi il naso. La polizia ha acquisito le immagini degli apparati di videosorveglianza e rilevato le impronte lasciate sul posto, dalle quali si e' scoperto che le due erano gia' censite nella banca dati delle forze di polizia perche' oggetto di segnalazioni per furti in gioiellerie in vari citta' d'Italia come Monopoli (Bari), Biella, Lamezia Terme (Catanzaro), Tivoli (Roma) e il loro posto di residenza Agropoli. 

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2 borse di studio Gaia 1^ edizione con il patrocinio dell’Università degli studi dell’Aquila

L’Associazione “Veronica Gaia di Orio per la Ricerca e la Lotta alla Depressione
Giovanile”, con il patrocinio dell’Università degli Studi dell’Aquila, nel quadro delle
attività svolte per incentivare lo studio e la ricerca scientifica sulla depressione giovanile
e valorizzare i talenti, istituisce 2 BORSE DI STUDIO dell’importo di € 1.500,00 ciascuna
per laureati dell’Università degli Studi dell’Aquila che abbiamo presentato una tesi
sperimentale, nell’anno solare 2018.
Borsa 1
Il bando si rivolge ai laureati magistrali in MEDICINA E CHIRURGIA e/o in PSICOLOGIA
APPLICATA, CLINICA E DELLA SALUTE dell’Università dell’Aquila, che abbiano svolto una
tesi sperimentale nell’ambito della depressione giovanile ed aspetti ad essa correlati.
Le tesi saranno esaminate e insindacabilmente giudicate da una Giuria composta dal
Consiglio Direttivo dell’Associazione e presieduta dal Prof. Massimo Casacchia.
Borsa 2
Il bando si rivolge ai laureati magistrali in BENI CULTURALI dell’Università dell’Aquila,
che abbiano svolto una tesi sperimentale nell’ambito dell’arte contemporanea.
Le tesi saranno esaminate e insindacabilmente giudicate da una Giuria composta dal
Consiglio Direttivo dell’Associazione e presieduta dal Prof.ssa Ester Coen.
Le tesi valutate meritevoli di pubblicazione saranno fatte stampare a spese
dell’Associazione.
La domanda di partecipazione dovrà essere trasmessa entro il 31 dicembre 2018.
I bandi e i fac-simile delle domanda di partecipazione sono scaricabili sul sito
dell’associazione : www.veronicagaia.it

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