Cronaca

Incompatibilità D’Alfonso, respinto il ricorso

 "Siamo soddisfatti, i giudici hanno condiviso integralmente la nostra tesi difensiva secondo cui la convalida da parte della Giunta delle elezioni del senato è il momento cruciale perché dà la pienezza del ruolo". Così l'avvocato Carlo Montanino, del foro di Pescara, legale del governatore abruzzese e senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, sull'ordinanza del tribunale civile dell'Aquila che ha bocciato il ricorso presentato dal M5S in Consiglio regionale sulla incompatibilità del senatore del Pd come presidente della Giunta abruzzese. "Solo allora scatta la incompatibilità e solo allora il presidente dovrà dimettersi - spiega ancora l'avvocato. D'Alfonso si dimetterà dalla presidenza della Giunta avendo già scelto il Senato. Con questa ordinanza aumentano le possibilità che in Abruzzo si possa votare a scadenza naturale, cioè nella prossima primavera". La Giunta per le elezioni del Senato, appena insediata, non ha ancora inviato comunicazioni a D'Alfonso.

"Riteniamo l'ordinanza del Tribunale de L'Aquila, riguardante la decadenza di Luciano D'Alfonso, non condivisibile e quindi ne annunciamo l'impugnazione in tempi brevissimi. Il presidente D'Alfonso è stato già proclamato senatore dalla Corte d'Appello de L'Aquila il 16 marzo e da quel momento è divenuto a tutti gli effetti componente del Senato integrando l'incompatibilità sancita dalla Costituzione secondo cui 'Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento'": commentano così i ricorrenti del M5S. "Il Tribunale, facendo propria la tesi di D'Alfonso e sorprendentemente in contrasto con numerosi pareri di illustri costituzionalisti - si legge in una nota - sostiene che il senatore che si trova in situazione di incompatibilità possa optare per uno dei due incarichi fino a che non sia intervenuta la convalida della sua elezione da parte del Senato. Il Tribunale nella sentenza, di fatto, sostiene che la proclamazione non sia ancora avvenuta e avverrà solo a seguito del giudizio di convalida". "Per noi questa interpretazione non è condivisibile. Abbiamo avanzato al Tribunale una domanda chiara: dichiarare la sussistenza della incompatibilità, e la successiva decadenza, dalla carica di consigliere regionale e presidente di regione, non di certo da Senatore. In sostanza abbiamo chiesto se fosse possibile 'appartenere', contemporaneamente, al Consiglio regionale dell'Abruzzo e al Senato della Repubblica. Non ci sembra che sia stata data risposta a ciò. Pertanto, ricorreremo in appello".

La sentenza odierna sull'incompatibilità di D'Alfonso non sancisce la legittimità del suo doppio incarico, che resta assolutamente illegittimo, ma semplicemente, non entra nel merito e rimanda alla sede Parlamentare l'adempimento. Se nella forma i 5stelle hanno avuto torto, nella sostanza continuano ad avere ragione!". A sostenerlo è l'ex parlamentare di Fi, Fabrizio Di Stefano. "D'altro canto dal 4 marzo ad oggi sono stati almeno 100 i casi di incompatibilità di neo-parlamentari che, senza le astruserie di D'Alfonso, hanno effettuato le loro scelte in ossequio all'art. 122 della Costituzione e senza tenere in ostaggio le istituzioni di provenienza. Per cui la situazione non muta di un millimetro e l'incompatibilità di D'Alfonso sarà risolta nei prossimi giorni dall'imparziale senso delle istituzioni del Sen. Gasparri e di tutti i componenti della Commissione sulle Incompatibilità del Senato". 

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L’Aquila, inseguimento di spacciatori e colpi sparati in aria

Un inseguimento rocambolesco ad una macchina con tre albanesi da parte della polizia con speronamento e due colpi pistola esplosi in aria dai poliziotti per indurre i sospettati, tutti fermati, a desistere dalla fuga. E' il bilancio di una operazione antidroga condotta nel pomeriggio dalla squadra mobile della questura dell'Aquila, diretta dal dirigente Tommaso Niglio. Due dei tre stranieri sono stati fermati, sul terzo sono ancora in corso controlli. I tre hanno un'età compresa tra i 25 e 30 anni. Ad allertare la polizia alcuni residenti che avevano segnalato episodi di spaccio, in seguito al quale i poliziotti hanno proceduto a fare appostamenti, in uno dei quali hanno notato una Mercedes sospetta far salire a bordo un'altra persona. L'auto ha forzato il posto di blocco facendo marcia indietro e finendo contro un'autovettura, ma iniziando la fuga. Quando la corsa si stava facendo pericolosa, gli agenti hanno sparato colpi in aria e dopo hanno bloccato i due occupanti che tentavano la fuga a piedi in una boscaglia. Subito dopo è scattata una perquisizione in casa di un terzo uomo nel corso della quale è stato trovato materiale per il confezionamento dello stupefacente e un piatto con polvere, sequestrata per essere analizzata. In queste ore sono in corso verifiche sull'auto. Al vaglio della squadra mobile la reazione, spropositata dei tre, il che fa supporre che siano coinvolti in giri importanti di spaccio. 

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Muore boscaiolo travolto da un albero ad Ateleta

Stava facendo legna in un bosco tra Ateleta e Gamberale, quando sarebbe stato travolto dal tronco che stava tagliando. Si chiama Nico Mastropietro ed aveva 26 anni il giovane boscaiolo originario di Sora, ma residente a Balsorano, deceduto mentre stava facendo legna con il padre e il fratello per l'azienda di famiglia. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro intervenuti subito sul posto per gli accertamenti del caso, il giovane sarebbe stato colpito alla testa da un tronco secco abbattuto da un albero che il padre aveva appena finito di tagliare. Il giovane sarebbe morto sul colpo.

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Chieti, sequestrati abiti e accessori contraffatti per 14mila euro

La guardia di finanza di Vasto e Lanciano, nell’attuare il piano straordinario a contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione, ha effettuato il sequestro di circa 360 capi di abbigliamento ed accessori contraffatti, tra cui borse, scarpe, foulard e borsellini riportanti il logo di rinomati marchi nazionali ed internazionali abilmente contraffatti, per un valore complessivo di circa 14.000 euro.

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Ferisce 5 carabinieri e minaccia di sgozzare figli, arrestato a Giulianova

I carabinieri di Giulianova hanno dovuto far ricorso allo spray al peperoncino per avere ragione su un operaio senegalese che ha anche minacciato di sgozzare i quattro figli minorenni. I carabinieri hanno faticato per bloccare un 40enne senegalese al termine di una mattinata movimentata iniziata prima all'interno del proprio appartamento poi al pronto soccorso. Tutto ha avuto inizio alle 5 quando l'uomo tornato a casa in evidente stato di ubriachezza, suscitando paura della moglie che ha subito avvertito i carabinieri. Alla vista dei militari dell'Arma l'uomo e' andato su tutte le furie tanto che il personale medico del 118 e' stato costretto a sedarlo. Al pronto soccorso, il senegalese ha avuto la forza di inveire contro il personale medico e gli stessi carabinieri prima che il sedativo facesse effetto. Il 40enne ha preteso di tornare a casa per "sgozzare i figli". Nel corso dei momenti concitati i militari feriti sono stati costretti ad utilizzare anche uno spray urticante. Le accuse per l'uomo arrestato sono di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale oltre a lesioni personali, nei riguardi di 5 carabinieri, finiti all'ospedale per contusioni varie, oltre a danni alle macchine di servizio dell'Arma. 

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Spaccia vicino alla scuola, arrestato 24enne richiedente asilo a Pescara

Un 24enne nigeriano, con permesso di soggiorno per aver richiesto asilo politico in Italia, ospitato alla Caritas di Pescara, è stato arrestato nel capoluogo adriatico perché sorpreso a cedere droga a due minorenni vicino a una scuola. Gli agenti della Volante sono intervenuti in via Rio Sparto, nei pressi di un istituto scolastico e dell'oratorio della parrocchia dove hanno notato il 24enne mentre consegnava delle bustine a due ragazzi che ne annusavano il contenuto. I poliziotti hanno bloccato i tre, uno dei quali ha gettato a terra gli involucri, risultati poi contenere marijuana. La perquisizione personale del 24enne ha permesso di trovare altri 12 involucri, tutti con marijuana per 22,11 grammi. Il nigeriano è stato quindi arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti, reato aggravato data la natura del luogo, nonché per detenzione ai fini di spaccio; è a disposizione dell'Autorità Giudiziaria

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Abusivismo commerciale, sequestrati quasi 6000 articoli a Montesilvano

Prosegue l’azione di contrasto all’abusivismo commerciale condotta dalla polizia municipale di Montesilvano in collaborazione con la Capitaneria di Porto. Nel weekend, due pattuglie della polizia locale, insieme a due operatori della Guardia Costiera, sulla spiaggia della zona dei grandi alberghi hanno posto sotto sequestro 6 carretti e un ombrellone trasformati in negozi ambulanti di costumi e accessori e un carretto per la vendita di granite. Quasi 6000 i pezzi sequestrati tra costumi, bandane, vestiti, pezzi di bigiotteria, borsette, orologi, cerchietti e fermacapelli, collane, ventagli, cappelli, occhiali e ricaricatori portatili per batterie.  

«La costanza e la perseveranza sono due armi potenti  -  sottolinea l’assessore alla polizia locale, Valter Cozzi -  per contrastare in maniera decisa l’abusivismo commerciale. Nel corso del weekend i nostri operatori hanno condotto un’importante operazione che ha portato al sequestro di quantitativi significativi. Sono state sequestrate anche scarpe e borse contraffatte. Un plauso va alla Polizia Municipale e alla Guardia Costiera che stanno fornendo un prezioso servizio in favore della collettività, a tutela di chi rispetta le regole. Non abbasseremo la guardia e continueremo anche nelle prossime settimane ad avere come priorità il contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale, senza fare sconti a nessuno».

Una seconda azione è stata condotta nella zona del lungofiume Saline dove la polizia locale e la guardia costiera, con l’ausilio della ditta Formula Ambiente, hanno smantellato un accampamento abusivo, allestito da una coppia che si è subito allontanata. Sul posto sono stati recuperati e rimossi rifiuti organici, elettronici e ferrosi.  

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Controlli nei locali, scoperti buttafuori in nero

Sei persone arrestate, dieci denunciate, nove patenti ritirate, 16 contravvenzioni per infrazioni al Codice della strada elevate, due mezzi rubati recuperati, due mezzi sequestrati ed uno sottoposto a fermo amministrativo. E' il bilancio dei controlli che i Carabinieri delle Compagnie di Pescara e Montesilvano hanno eseguito da giovedì a domenica nelle due città, in particolare lungo le riviere e nei locali notturni della movida. Controllate complessivamente oltre 350 persone e 260 mezzi. In uno dei locali accertata la presenza di buttafuori 'in nero' e disposta la sospensione dell'attività della ditta che fornisce il servizio di sicurezza, mentre in un altro locale sanzioni per il mancato rispetto delle norme su igiene e sicurezza alimentare. Alle attività, disposte dal Comando provinciale dell'Arma di Pescara, diretto dal colonnello Marco Riscaldati, hanno preso parte anche i Carabinieri del Nas e del Nucleo Ispettorato del Lavoro

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Rave party non autorizzato a Cocullo, denunciati 60 giovani 

Avevano pensato di organizzare un rave party all'ombra delle pale eoliche installate sulle colline di Cocullo. Una sessantina di giovani hanno dovuto però rinunciare all'idea, grazie all'intervento dei carabinieri della compagnia di Sulmona che dopo averli identificati li hanno denunciati per invasione di terreno di proprietà comunale. La segnalazione è arrivata l'altro giorno alla caserma dei carabinieri di Sulmona da parte di alcuni residenti preoccupati della presenza sospetta di una ventina di giovani che stavano montando delle strutture leggere per attrezzare la zona, trasformandola in una discoteca a cielo aperto. Al rave sarebbero arrivati giovani da tutta Italia. I carabinieri, appena giunti nell'area interessata dal progetto del rave, hanno subito disposto lo smantellamento delle strutture. Altri giovani pronti all'appuntamento in Valle Sagittario, provenienti da più parti d'Italia, sono stati fermati e identificati nella stazione di Sulmona e poi rispediti a casa. 

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Incompatibilità D’Alfonso, sentenza in arrivo

Il Tribunale civile dell'Aquila, riunito in Camera di Consiglio collegiale, si pronuncerà nelle prossime ore sull'incompatibilità del governatore abruzzese e senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, nell'ambito del giudizio abbreviato innescato dal ricorso delle opposizioni in Consiglio regionale del Movimento Cinque stelle. Nell'udienza di oggi i giudici hanno terminato l'istruttoria dopo aver ascoltato le tesi dei legali delle parti. La sentenza, secondo fonti del tribunale, dovrebbe arrivare nelle prossime 24 ore. D'Alfonso, eletto senatore il 4 marzo scorso, pur avendo optato per il Senato, non si è dimesso dalla presidenza della Regione facendo scattare il conto alla rovescia per elezioni regionali anticipate, sostenendo che lascerà l'Abruzzo dopo il pronunciamento della Giunta per le elezioni del Senato che si è insediata nei giorni scorsi. Il Consiglio Regionale nelle passate settimane aveva respinto con i voti della maggioranza di centrosinistra il provvedimento di incompatibilità tra i due ruoli, accogliendo la tesi del governatore secondo cui lo status ufficiale di senatore si ha solo con la convalida della Giunta per le elezioni di palazzo Madama, unico organismo che può stabilire l'esistenza di aspetti di incompatibilità, ineleggibilità e incandidabilità.

"In questo procedimento sommario si confrontano due tesi che hanno pari dignità". Così l'avvocato Carlo Montanino, del foro di Pescara, legale del governatore abruzzese e senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, nel processo che si sta celebrando al tribunale civile dell'Aquila sulla incompatibilità tra i due ruoli elettivi nato dal ricorso dell'opposizione in Consiglio regionale del Movimento cinque stelle. "Secondo i ricorrenti non si può appartenere a due Camere se sei stato proclamato da entrambe - spiega ancora il legale -, un aspetto senz'altro vero, però per noi si può optare solo dopo la convalida del ruolo di senatore da parte della Giunta per le elezioni. Infatti, in quel momento la carica è ufficiale e quindi ci sarà l'incompatibilità. In teoria prima di allora la elezione potrebbe essere annullata". Il legale, per rafforzare il concetto, sottolinea anche che per questioni legate alle elezioni nella Camera dei deputati e nel Senato, "il Tribunale non è quello ordinario, ma sono le Camere stesse". "Il processo sulla incompatibilità infatti si svolge in tribunale perché si riferisce all'incompatibilità in Regione Abruzzo", precisa. Oggi il collegio giudicante costituito da Daria Lombardi, presidente e relatore, (Stefano Iannacone e e Cristian Corbi a latere) si è riservata una decisione che, secondo fonti del tribunale, sarà resa nota nel giro di 24 ore. "La legge non prevede un termine perentorio per la decisione dei giudici, pertanto non posso fare una previsione - ha tagliato corto il legale non commentando le voci di una sentenza nella prossime ore.

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