Primo Piano

Istat, a novembre disoccupazione all’11%, ai minimi dal 2012 

Cala la disoccupazione in Italia. A novembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, il tasso di disoccupazione è sceso all'11%, (-0,1 punti percentuali rispetto a ottobre): è il dato più basso dal settembre del 2012 quando la disoccupazione era al 10,9%. La stima delle persone in cerca di occupazione a novembre diminuisce per il quarto mese consecutivo (-0,6%, -18 mila). La diminuzione della disoccupazione interessa donne e uomini e si concentra nelle classi di età più giovani mentre si osserva un aumento tra gli over 35. 

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A Pescara il Villaggio Rousseau coi corsi sul programma M5S

"Manca poco al Villaggio Rousseau di Pescara, in programma dal 19 al 21 gennaio. Sara' un momento molto importante che avra' al centro il programma di governo del MoVimento 5 Stelle. Durante i tre giorni si svolgeranno laboratori, gruppi di lavoro e seminari, oltre a vere e proprie lezioni. Sono gia' piu' di mille le persone prenotate per i vari corsi: i posti stanno per esaurirsi, quindi vi invitiamo a registrarvi il prima possibile". Lo afferma il M5S in un post sul blog di Beppe Grillo. "Saranno cinque i diversi spazi che gli iscritti potranno vivere lungo tutti i tre giorni. Il principale e' quello orientato alla formazione sul programma di governo. Sara' diviso in otto sezioni, in cui i vari referenti presenteranno i punti i principali delle proposte del MoVimento. Ogni sessione durera' novanta minuti, in cui gli iscritti potranno fare domande rispetto ai vari aspetti del programma", spiega il M5S che sottolinea come l'evento di Pescara "sara' anche l'occasione per fare il punto sui corsi di formazione gia' presentati sulla funzione e-learning di Rousseau, in cui si parla di rifiuti, partecipazione, bilanci, appalti, accesso agli atti ed esposti. "Parleranno della situazione legata alle proprie funzioni i vari responsabili di Rousseau: Danilo Toninelli con lex iscritti, Nunzia Catalfo e Manlio Di Stefano con lex Parlamento, David Borrelli con lex Europa, Davide Bono con Lex Regioni, Nicola Morra con e-learning, Massimo Bugani e Marco Piazza con sharing, Alfonso Bonafede con scudo della rete, Roberto Fico e Alessandro Di Battista con call to action, Paola Taverna con activism ed Enrica Sabatini con gli Open Day Rousseau. In programma anche uno spazio per Regioni ed Europa, dove saranno condivise le esperienze virtuose del MoVimento 5 Stelle nelle istituzioni".

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Rincaro autostrade, sit-in di protesta dei sindaci contro gli aumenti

Oltre 60 sindaci di Lazio e Abruzzo, provenienti dalle province di Roma, Rieti e L'Aquila, hanno dato vita a un sit-in di protesta contro il rincaro, di quasi il 13%, dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 che collegano le due regioni. L'appuntamento oggi all'uscita del casello di Vicovaro-Mandela. I primi cittadini hanno chiesto "immediata sospensione degli aumenti e declassificazione del tratto urbano della Roma-L'Aquila dalla barriera di Roma Est fino all'intersezione della Tangenziale Est". "L'aumento scellerato dei pedaggi su A24 e A25 penalizza non solo il turismo in territori ricchi di attrattive, ma soprattutto i pendolari per motivi di lavoro, universitari, scolastici e sanitari. Oggi siamo qui per opporci a tutto questo" ha detto il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, voce delle aree interne abruzzesi, che ha partecipato alla manifestazione organizzata dal sindaco di Vicovaro, Fiorenzo De Simone, insieme alla collega di Carsoli, Velia Nazzaro.  Nelle scorse settimane il sindaco di Aielli Enzo Di Natale, aveva lanciato una raccolta firme online che ha gia' superato le 95mila sottoscrizioni. 

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Sedici anni di euro, come sono cambiati i prezzi in Italia

Sono passati 16 anni dall'introduzione dell'euro, era il primo gennaio del 2002, e il 'changeover' e' passato alla storia come la piu' grande conversione valutaria di tutti i tempi. Da subito iniziarono le polemiche, in Italia, su come era stato gestito il passaggio dalla lira alla nuova moneta, sul cambio non ritenuto corretto da molti (1 euro=1.936,27 lire), sui controlli sui prezzi. In ogni caso, da 16 anni a oggi la moneta unica e' stata oggetto di scontro politico (non solo in Italia) e dalle premesse, l'euro, sara' uno dei protagonisti anche di questa campagna elettorale. E' vero che in molti casi i prezzi di alcuni beni sono aumentati ma bisogna tenere conto che sono passati 16 anni e che, probabilmente, con la lira sarebbero aumentati molto di piu'. In altri settori invece, quello dell'elettronica su tutti, si e' assistito al fenomeno contrario, ovvero una netta riduzione del prezzo grazie all'evoluzione tecnologica.

Tra il 2002 e il 2015 - come scrive Pagella Politica - l'inflazione annua ha avuto una media intorno al 2%, con picchi nel 2008 (3,5%) e nel 2012 (3,3%). Se si guarda invece l'indice generale dei prezzi al consumo, passiamo dal 75,9 del 2001 al 99,9 del 2016. Un aumento quindi c'e' stato tra il 2001 e il 2016: in particolare, se un bene di consumo nel 2001 costava l'equivalente in lire di 75,9 euro oggi costerebbe 99,9 euro, con un aumento complessivo del 31,6%.

Anche secondo l'Ufficio Studi di Confcommercio non c'e' nulla di "anomalo" nell'andamento dell'inflazione in questi anni. Anzi. "Una serie storica cosi' bassa dell'inflazione non l'abbiamo mai avuta. Quest'anno il dato si attesta all'1,2% ma l'anno scorso abbiamo chiuso in negativo (-0,1%) unica volta nella storia dal 1959 quando chiuse al -0,4%. Collegare l'euro a un ipotetico aumento dei prezzi non ha senso. Anzi da quando e' stata introdotta, la moneta unica ha garantito una maggiore stabilita' dei prezzi. Basti pensare che nel 1995 l'inflazione segno' un +5,2%, nel 1985 un +9,2%, nel 1986 un +5,9%. Se si facesse l'analisi al contrario, andando a ritroso, vedremmo che con la lira l'andamento dei prezzi al consumo era molto piu' instabile rispetto a ora". Per Confcommercio "gli aumenti che abbiamo in un anno, in passato, li avevamo in un mese. Il confronto ci porta a dire che con l'euro l'Italia ha conosciuto una stabilita' di prezzi mai vista prima". A conferma di tutto cio', bisogna considerare quanto scritto dai due economisti della Banca d'Italia Paolo Del Giovane e Roberto Sabbatini, autori del libro 'L'euro e l'inflazione': "Variazioni anche molto grandi del prezzo di un singolo prodotto incidono marginalmente sull'inflazione media se tale prodotto ha un peso contenuto nel paniere". Anche in un working papers pubblicato dall'Istituto centrale i due studiosi ribadiscono il concetto: "Non vi sono evidenze che suggeriscano una sistematica sottostima dell'inflazione" da parte dell'Istat nel calcolo dell'indice dei prezzi

Andiamo a vedere come sono cambiati i prezzi in questi 16 anni, tenendo conto dell'inflazione cumulata per ogni anno. Nel 2001 prendersi un caffe' al bar costava 900 lire (46 centesimi di euro) oggi 90 centesimi, esattamente il doppio (+95%), per un cono gelato si spendevano 1.500 lire (77 cent di euro) oggi 3 euro (+206%), un prezzo quadruplicato. Non parliamo poi della penna a sfera che si comprava con 500 lire (25 centesimi) mentre oggi vale 1 euro (+300%). Per un tramezzino si spendevano 1.500 lire (0,77 euro) oggi 2 euro (+160%) cosi' come per un Big Mac 4.900 lire (2,5 euro) a 4,20 euro (+96%), la pizza margherita da 6.500 lire (3,36 a euro) agli attuali 7,5 euro con un rialzo pari al 123%, la giocata minima del Lotto, passata dalle 1.500 lire del 31 dicembre 2001 all'euro del primo gennaio 2002 e da li' mai piu' cambiata. Pasta integrale al Kg 1.850 lire (0,95 euro) oggi 2 euro (+110%) Spaghetti 1.680 lire (0,86 euro) oggi 2,50 euro al kg (+190%) Fettine di vitello 23.200 lire al kg (12 euro) oggi 26 euro al kg (+116%) Passata di pomodoro 1.200 lire (0,62 euro) oggi 1,39 euro (+124%) Latte 2.100 lire (1,08 euro) oggi 1,8 (+66%) Burro 250 gr 4.620 lire (2,4) oggi 2,70 euro (+12,5%) Sogliola 27.000 lire al kg (14 euro) oggi 35 euro al kg (+150%) Patate 1.200 lire al kg (0,62 euro) oggi 1,3 euro (+109%) Quotidiani 1.500 lire (0,77 euro) oggi 1,50 (+95%) Jeans 125.000 lire (64,5 euro) oggi 130 euro (+100%) Biglietto autobus 1.500 lire (0,77 euro) oggi 1,5 (+95%) Elettricita' 647.000 lire (334 euro) 535 euro (+60%) Gas 1.700.000 (877 euro) a 1.044 euro (+19%) Benzina al litro 2.000 lire (1,03 euro) agli 1,5 euro attuali (+45%). Taglio parrucchiere 26.000 (13,4) oggi 25 euro (+86%) Cinema 13.000 (6,7 euro) oggi 8 euro (+19,4%) Dove invece si registra un netto calo dei prezzi e' nel settore dell'elettronica, complice l'evoluzione tecnologica: Tv 46 pollici 6.500.000 lire (3.356 euro) ai 450 euro (-86%) Fotocamera da 1,9 megapixel 890.000 lire (460 euro) ai 100 euro di oggi (-78%) Telefono cellulare Motorola Startac 2.000.000 lire (1.030 euro) oggi smartphone equivalente si trova a 150 euro (-85%) Cd musicale 39.000 (20,15) oggi 20 euro (-0,74%)

 

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Partiti i saldi anche in Abruzzo

Quasi 170 euro per le vendite di fine stagione e circa 68 per riempire le calze di giochi, dolciumi e altri regali: questi i calcoli del Codacons e di Confesercenti per le spese degli italiani in vista dell'Epifania, per un totale di quasi 250 euro. Piu' ottimisti sono i tecnici della Confcommercio che calcolano una spesa media di 330 euro a famiglia per un giro d'affari complessivo di 5,2 miliardi per i Saldi invernali 2018 con 15,6 milioni di famiglie non disposte a rinunciare ai prezzi scontati. Secondo un sondaggio commissionato a Nomisma dall'associazione dei commercianti oltre sei italiani su dieci prevedono di acquistare da domani almeno un articolo in saldo puntando soprattutto sull'abbigliamento. In questi giorni gli italiani stanno facendo anche le ultime spese per la Befana: anche grazie alla concomitanza con i Saldi secondo un sondaggio di Confesercenti-Swg - riempiranno le calze non solo con i dolci circa la meta' degli italiani con una spesa di circa 68 euro a testa (in aumento del 15% sull'anno scorso) e una spesa complessiva di circa 1,8 miliardi. Per la Befana ci si regaleranno abiti e dolci ma anche viaggi con circa 2,4 milioni di persone in partenza (500.000 in piu' rispetto all'Epifania 2017). E' in crescita la percentuale di coloro che prevede acquisti (61,4% contro i 58,5% dell'anno scorso) mentre si confermano le donne le piu' interessate allo shopping in saldo (il 67,9% contro il 55,4% degli uomini). Gli uomini, soprattutto nel Nord Est, spenderanno leggermente di piu' delle donne, oltre 200 euro. Gli uomini preferiranno recarsi nei negozi di fiducia/abituali al contrario delle donne che hanno intenzione di cercare il prezzo "piu' conveniente" presso altri negozi. E' in crescita del 15% la percentuale degli acquisti in saldo on line. Gli italiani acquisteranno in saldo prevalentemente capi di abbigliamento (per il 93,7% contro il 92,1% del 2017), calzature (per il 77,1% contro il 79,2% dello scorso anno), accessori (sciarpe e guanti) per il 35,1% (erano il 32,1% nella previsione del 2017) e biancheria intima (29% contro il 27,4% dello scorso anno). 

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Petizione online per chiedere lo stop agli aumenti sull’autostrada

Una petizione online, lanciata sul portale Change.org, per chiedere la revoca della concessione delle autostrade A24 e A25 al gestore Strada dei Parchi e "rinegoziare termini nuovi e piu' convenienti per i cittadini", dopo l'aumento dei pedaggi. L'istanza, promossa dal sindaco di Aielli (L'Aquila), Enzo Di Natale, e' stata sottoscritta da oltre 33mila persone in circa 24 ore e le adesioni continuano a crescere minuto dopo minuto. La petizione e' rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. 

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A Pescara per tre giorni i vertici del Movimento 5 Stelle

Tre giorni di full immersion all'Aurum di Pescara per il 'Villaggio Globale per il Programma di Governo 2018': il 19, 20 e 21 gennaio prossimi Pescara ospitera' sia la presentazione della piattaforma Rousseau che i corsi di formazione a Cinque Stelle alla quale parteciperanno i parlamentari delle commissioni e i referenti nazionali di Rousseau, dalla Taverna a Fico, da Di Battista a Toninelli. I corsi si occuperanno di vari argomenti e vedranno la partecipazione di sindaci e assessori dei 45 comuni governati dal M5S, dai rifiuti alla lettura dei bilanci pubblici, alla scrittura dei documenti, sul fronte europeo con i parlamentari Ue per le problematiche inerenti fondi e regolamenti. Secondo la referente nazionale Rousseau Enrica Sabatini, gia' candidata sindaca a Pescara, al momento ci sono oltre mille prenotazioni da tutta Italia e il numero delle adesioni e' destinato ad aumentare.

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I governatori e i social network, per D’Alfonso buona performance

Circa 5 milioni di pagine indicizzate, poco meno di 3 milioni di follower sui principali siti di networking, quasi 42 mila risultati conteggiati su youtube. Sono questi i numeri generati dai governatori delle regioni italiane alla base del Regional Popularity Index di Demoskopika per il 2017. Tre i presidenti sul podio per popolarità complessiva misurata dal sistema di rating di Demoskopika: Debora Serracchiani, Marcello Pittella e Luca Zaia. Maglia nera, sul versante opposto, al governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia) risulta, in assoluto, la più popolare tra tutti i suoi colleghi delle altre realtà territoriali dimostrando di possedere, più di tutti, una maggiore popolarità su web e social. Per lei il Regional Popularity Index ha raggiunto il valore massimo ottenuto, ossia 124,6, su cui pesano significativamente i posizionamenti ottenuti dalla governatrice del Friuli Venezia Giulia al vertice delle classifiche parziali di tre dei cinque canali osservati: facebook, twitter e google search. Spiccano, nel dettaglio, al momento della rilevazione, gli oltre 193 mila like sulla sua pagina di facebook, i 291 mila follower di twitter e ben 353 mila pagine indicizzate su google. A seguire, a debita distanza, Marcello Pittella (Basilicata) che, forte principalmente del suo primato italiano su youtube, risultando in relazione alla popolazione residente tra i più presenti, ottiene il secondo posto nel medagliere del Regional Popularity Index con un valore pari a 108,3. A completare il podio della social popularity, il governatore del Veneto, Luca Zaia. A lui, il sistema di misurazione ideato da Demoskopika, attribuisce un valore pari a 105,1 merito principalmente del primo posto nell'instagram ranking e del secondo posto nel facebook ranking ottenuto grazie ad una dote complessiva di circa 312 mila like e follower. 

Buone perfomance di popolarità, inoltre, per altri quattro governatori regionali, con valori al di sopra della media. Si tratta di Giovanni Toti (Liguria) con un valore pari a 102,3, Luciano D'Alfonso (Abruzzo) con un valore pari a 100,9, Catiuscia Marini (Umbria) con un valore pari a 100,3 e Michele Emiliano (Puglia) con un valore pari a 100,1. Nella parte centrale del Regional Popularity Index si collocano, in ordine decrescente nel sistema di misurazione, altri sette governatori: Paolo Di Laura Frattura (Molise) con un valore pari a 99,9, Vincenzo De Luca (Campania) con un valore pari a 99, Nicola Zingaretti (Lazio) con un valore pari a 98,9, Enrico Rossi (Toscana) con un valore pari a 98,2. E, a seguire, Mario Oliverio (Calabria) con un valore pari a 97,7, Nello Musumeci (Sicilia) con un valore pari a 96,3 e Francesco Pigliaru (Sardegna) con un valore pari a 94,9. In coda alla classifica, infine, con risultati e perfomance più deludenti in relazione alla loro popolarità sul web, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni che ha ottenuto un valore pari a 92,2 seguito verso il basso della classifica generale da Luca Ceriscioli (Marche) con un valore pari a 92,1, Stefano Bonaccini (Emilia Romagna) con un valore pari a 91,4 e, infine, Sergio Chiamparino (Piemonte) con un valore pari a 91. 

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Crolla la spesa che le famiglie italiane dedicano all’abbigliamento

Crolla la spesa che le famiglie italiane dedicano all'abbigliamento (-24,8%); mentre s'impenna il costo dell'abitazione (+19,3%). Guardando la lista degli acquisti di 10 anni fa, e confrontandola con quella di oggi, si notano molti cambiamenti, avvenuti all'interno di un saldo rimasto quasi inalterato. Se nel 2006 il budget medio mensile era di 2.461 euro, nel 2016 è arrivato a 2.524 euro, con un incremento di appena 63 euro (+2,6%). I dati contenuti nelle tabelle dell'Istat, ed elaborati dall'Adnkronos, confermano le difficoltà che da anni sta attraversando il settore dell'abbigliamento e calzature, denunciato dai commercianti che operano nel settore.

La divisione nelle due categorie principali (alimentare e non alimentare) mostra che ad essere penalizzato è stato il comparto alimentare, che ha visto ridurre la spesa mensile da 467 euro a 448 euro (-4,1%). Le uscite per i beni non alimentari sono invece passate da 1.994 euro a 2.076 euro, con un incremento del 4,1%. All'interno della macro area si registrano però delle eccezioni, come la quota che viene destinata per l'acquisto di vestiti e scarpe, che è passata da 157 euro a 118 euro. Si tratta di 39 euro in meno al mese, che corrisponde a un taglio annuale di 468 euro. In crescita la spesa per la salute, con la quota destinata ai servizi sanitari che passa da 86 euro a 114 euro, registrando un incremento del 32,6% nel decennio. In forte calo, invece, le uscite destinate alla voce trasporti, che passano da 362 euro a 271 euro, con un calo del 25,1%. La quota già risicata, destinata all'istruzione, si riduce ulteriormente passando da 27 euro a 14 euro (-45,4%). Per il tempo libero e cultura le uscite nel 2006 erano pari a 111 euro e dieci anni dopo sono arrivate a 130 euro (+17,1%). Cambia anche la spesa delle famiglie italiane per prodotti alimentari, con la voce 'frutta e verdura' che cresce da 84 euro a 102 euro (+21,4%) e quella 'carne' che scende da 106 euro a 93 euro (-12,3%). Per latticini e uova le uscite arrivavano a 64 euro nel 2006 e sono scese a 58 euro nel 2016 (-9,4%); in calo anche la quota destinata ai prodotti ittici, che da 42 euro è arrivata a 36 euro (-14,3%). 

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Bollette, arrivano i rincari per luce e gas

Sono partiti dal primo gennaio i rincari di luce e gas. La famiglia tipo registrerà un incremento del +5,3% per le forniture elettriche mentre per quelle gas del +5%. Gli aumenti sono stati comunicati dall'Autorità per l'energia sottolineando che per l'elettricità è stato decisivo l'incremento dei prezzi all'ingrosso e dei costi per adeguatezza e sicurezza mentre per il gas arriva il previsto effetto invernale.

I rincari per le bollette di luce e gas comunicati dall'Autorità per l'energia comporteranno "nel dettaglio, per l'elettricità la spesa (al lordo delle tasse) per la famiglia-tipo nell'anno compreso tra il 1° aprile 2017 e il 31 marzo 2018 di circa 535 euro, con un aumento del +7,5% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° aprile 2016 - 31 marzo 2017) corrispondente ad un aumento di circa 37 euro l'anno. Nello stesso periodo la spesa della famiglia tipo per la bolletta del gas, specifica l'Authority nella sua nota di aggiornamento, sarà di circa 1.044 euro, con un rialzo del +2,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente, corrispondente ad un aumento di circa 22 euro l'anno.

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