Primo Piano

Rapporto Defict/Pil scende al 2,1% nel 2018

Nel 2018 il debito pubblico italiano è salito al 132,1% del Pil contro il 131,3% del 2017. E' il calcolo dell'Istat in base alle nuove stime sul prodotto interno lordo e ai dati dell'ultimo bollettino di finanza pubblica di Bankitalia. A dicembre scorso il governo aveva previsto per il 2018 che il debito si attestasse al 131,7% del Pil.

Nel 2018 l'indebitamento netto si e' attestato stato al 2,1% del Pil, a fronte del 2,4% registrato nel 2017. Il governo aveva stimato un deficit pari all'1,9% del Pil per l'anno.

Nel 2018 il Pil ai prezzi di mercato e' stato pari a 1.753.949 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,7% rispetto all'anno precedente. In volume il Pil e' aumentato dello 0,9%. Lo rileva l'Istat rivedendo al ribasso la stima precedente del +1%.

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Sondaggio EmG-Acqua, Lega primo partito, M5S ancora in calo

Se si votasse oggi la Lega sarebbe il primo partito, seguito dal Movimento cinque stelle. Il 31,2% degli intervistati ha infatti risposto che se si votasse oggi voterebbe per il partito guidato da Salvini (in rialzo dello 0,5% rispetto alla settimana scorsa), il 23,8% ha risposto che voterebbe per i Cinque stelle, percentuale in calo dell'1% rispetto alla rilevazione di una settimana fa. Queste le rilevazioni di un sondaggio   Emg Acqua presentato oggi ad Agorà. In totale le intenzioni di voto dei partiti di governo raggiungono il 55%. Stabili le opposizioni di centrodestra: Forza Italia 10,7% (+0,4% rispetto a una settimana fa), Fratelli d'Italia 5% (-0,2%) stabile come Noi con l'Italia 0,6% (-0,1%). Se si votasse oggi il Pd raggiungerebbe il 18,2% delle preferenze, in risalita dello 0,3% rispetto alla settimana scorsa. Stabili le opposizioni di centrosinistra: Più Europa - CD con Bonino 3%. Altri partiti fra cui Mdp, Si, Verdi raggiungono il 4%. Potere al popolo è all'1,6%. Criteri seguiti per la formazione del campione: Campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d'ampiezza demografica dei comuni Metodo di raccolta delle informazioni: Rilevazione telematica su panel Numero delle persone interpellate, universo di riferimento, intervallo fiduciario: Universo: popolazione italiana maggiorenne; campione: 1.603 casi; intervallo fiduciario delle stime: ±2,4%; totale contatti: 2.000 (tasso di risposta: 80%); rifiuti/sostituzioni: 397 (tasso di rifiuti: 20%). Periodo in cui è stato realizzato il sondaggio: 26 febbraio 2019

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Reddito di cittadinanza, Marsilio: il rischio è che l’onere pesi sulle Regioni

"Sono molto preoccupato, tra l'altro faccio parte di un partito politico che ha votato contro questo provvedimento che, anche per una certa improvvisazione, rischia possa avere effetti negativi sulle regioni". Lo ha riferito relativamente al reddito di cittadinanza il neopresidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni. "Il tema è che per fare propaganda e redistribuirlo - ha aggiunto - possa far pesare sulle Regioni un onere che poi sarà difficile ottemperare perché almeno a oggi non ci sono le risposte chiare su come potrà funzionare il meccanismo e su come i centri per l'impiego potranno fare fronte all'enormità della mole di lavoro che gli potrà essere richiesto". Sul suo debutto in Conferenza delle Regioni Marsilio ha affermato: "è un luogo importante per il confronto, penso che debba essere valorizzata la presenza della nostra regione perchè è il luogo dove spesso si decidono partite importanti per i nostri cittadini e quindi è mia intenzione presidiare questo luogo con molta attenzione, sia personalmente che con i nostri assessori, e far sentire la presenza dell'Abruzzo nel rapporto con lo Stato".

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Ance, Negli ultimi undici anni l’Italia ha perso 69 miliardi di investimenti in costruzioni

"Negli ultimi undici anni l'Italia ha perso 69 miliardi di investimenti in costruzioni (-35,1%). Nessun altro Paese al mondo ha fatto peggio". Sono i dati diffusi dall'Ance, associazione nazionale costruttori edili, nell'osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni. "Sono 620.000 i posti di lavoro persi nell'edilizia dall'inizio della crisi", aggiunge l'ance, "un'emorragia che non si arresta. Anche nei primi 9 mesi del 2018, infatti, le Casse edili evidenziano una diminuzione dello 0,3% dei lavoratori iscritti e dello 0,9% del numero di ore lavorate. Una dinamica in linea con quanto evidenziato dall'Istat che, nello stesso periodo, segnala una riduzione dell'1,5% nel numero di occupati". Sempre piu' "drammatica" la situazione delle imprese: dal 2008 sono 120.000 quelle che hanno chiuso i battenti.

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Giunta regionale, Bellachioma (Lega): sceglieremo assessori per competenza

"Gli assessori della Lega non saranno assessori di preferenza ma di competenza. Nell'attribuzione delle deleghe si terrà conto in via prioritaria del consenso e dei volti ma del curriculum professionale e politico: in tal senso, il nostro leader ha sulla scrivania i profili di tutti e dieci i consiglieri regionali eletti in Abruzzo". Così il deputato e segretario abruzzese leghista, Giuseppe Bellachioma che rivela di aver sentito al telefono stamani il leader nazionale e vice premier concordando "i criteri di scelta degli assessori e il fatto che sulle decisioni interverrà direttamente Matteo".

Bellachioma, in accordo con il suo leader, nei giorni scorsi ha presentato una richiesta, "ufficiale e inamovibile", di quattro assessori, tra cui la vice presidenza della Giunta, e la presidenza del Consiglio regionale, "per rispetto della volontà e la dignità dei 160mila abruzzesi che ci hanno votato", con il 27,5 per cento e dieci consiglieri eletti. La proposta è stata presentata una settimana fa nel corso dell'unica riunione dei partiti di maggioranza, oltre a Fdi (6,5 per cento e due consiglieri), che ha espresso il prescindente, Marco Marsilio, Forza Italia (9.07 per cento e tre consiglieri) e la civica Azione Politica (3,47 per cento e un consigliere). All'istanza, i meloniani hanno risposto con un assetto con 3 assessori per la Lega, e uno a ciascuno per loro, Fi e Ap, con il sottosegretario alla presidenza della Giunta, una sorta di assessore aggiunto, ancora a Fdi. Nel pomeriggio a Roma, Bellachioma incontrerà il presidente Marsilio per cercare una soluzione, considerando che Bellachioma ha escluso "concessioni della Lega". "Fatta salva la nostra richiesta rispetto agli equilibri di forza espressi dagli abruzzesi con il grande risultato della Lega - spiega ancora Bellachioma - ci sono delle variabili che potrebbero far quadrare il cerchio, ne parlerò con Marsilio". In riferimento alla scelta degli assessori, Bellachioma sottolinea "che è ovvio che se il consenso combacia con le competenze professionali e politiche, il quadro è ancora migliore, ma i criteri assoluti sono le competenze"

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Partite Iva, a Pescara nel 2018 aumento del 6,63%

Nel corso del 2018 sono state 512.756 le aperture di nuove partite Iva in Italia, sostanzialmente in linea con il dato del precedente anno (-0,50%) con un andamento variegato nelle diverse province italiane: a Mantova c'è stato l'incremento maggiore di richieste di nuove partite +13,84% (3.365) seguita da Benevento, +8,01%(3.061) e Pescara, +6,63% (3.537, mentre il calo più forte si è registrato nell'ordine a Trapani 3.646 (-10,31%), L'Aquila 2.591 (-10,41%) e Macerata 2.786 (-12,77%). "Analizzando la ripartizione territoriale emerge chiaramente il divario tra le diverse realtà del Paese - ha detto Arvedo Marinelli Presidente Nazionale dell'Ancot - e circa il 43% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,1% al Centro e il 34,6% al Sud ed Isole". "Il confronto tra il 2018 e il 2017 mette in evidenzia - ha detto Celestino Bottoni vice presidente nazionale- che i maggiori incrementi di avviamenti si sono registrati in Lombardia (+2,1%), in provincia di Bolzano (+2%) e in Calabria (+1,8%). Le flessioni più significative riguardano, invece, la Basilicata (-6,8%), l'Umbria (-6,7%) e le Marche (-6,6%)". "Sono aumentati nel corso del 2018 - ha detto Annamaria Longo Segretario Nazionale dell'Ancot - coloro che hanno aderito al regime forfetario, anziché al regime fiscale ordinario e l'incremento è stato pari al 6% in confronto al 2017. Tali adesioni rappresentano il 38,1% del totale delle nuove aperture di partita Iva".

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Sanità, scontro Febbo – Paolucci sui bilanci

Scontro al calor bianco sui bilanci della sanità regionale tra il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo e l'ex assessore alla sanità del Partito Democratico, Silvio Paolucci. "Una valanga di debiti delle Asl abruzzesi, stimabili in circa 200 milioni di euro, certifica il fallimento di Paolucci e l'incapacità del precedente Governo regionale". Lo dichiara il consigliere regionale Mauro Febbo (Forza Italia) che ha tracciato il punto sui bilanci Asl e ha parlato di una situazione "grave non solo dal punto di vista finanziario, perché significa che tutto ciò che volevamo chiedere in deroga al decreto Lorenzin non lo possiamo più chiedere a causa dei conti non in ordine". "Pensavamo che per l'annualità 2016 la perdita di gestione delle Asl, pari a 38 milioni di euro circa, fosse coperta dalle risorse della Gestione Sanitaria Accentrata (Gsa), come anche i 40 milioni di euro dell'annualità 2017 - ha detto Febbo nel corso di una conferenza stampa a Pescara - Invece, dal verbale del Tavolo di Monitoraggio emerge chiaramente come per l'annualità 2016 tale copertura non 'può essere assentita' ed i rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell'Economia e delle Finanze, su delega di Tavolo e Comitato, segnalano la gravità di tale circostanza".

"La giustizia contabile - ha aggiunto - oggi certifica come con i bilanci 2016 delle quattro Asl peggiorano e si aggravano pesantemente le loro perdite che ammontano a meno 38 milioni circa, come rilevato dal Tavolo di Monitoraggio di aprile 2018, a meno 60 milioni con un aggravio in negativo di ulteriori 21 milioni di euro". "Purtroppo - prosegue il consigliere - non finiscono qui le perdite della sanità. A questi dati allarmanti e catastrofici bisogna aggiungere la somma relativa alla causa civile promossa dall'Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti contro il fallimento della Casa di Cura Villa Pini D'Abruzzo dove i ctu riconoscono alla stessa un credito di oltre 42 milioni di euro che oggi sono a sentenza. Quindi, solo per il 2016 il default schizza a più di 60 milioni di euro e a questo bisogna aggiunge il saldo negativo dei bilancio 2017 (44 milioni) e 2018 (che si assesterebbe tra i 44 e 54 milioni di euro) fino ad arrivare ad un buco di oltre 200 milioni di euro".

La replica di Silvio Paolucci

“Le dichiarazioni di Febbo sono oltremodo fuorvianti. Il suo intento è occuparsi solo delle poltrone. Gli suggerisco di studiare un po’ come funziona il bilancio complessivo del SSR”. Il capogruppo del Pd e assessore alla Sanità uscente, Silvio Paolucci replica alle dichiarazioni del collega Mauro Febbo in merito ai bilanci delle Asl regionali sui quali “non c’è neanche un problema e il motivo è molto semplice: il risultato della Sanità (tecnicamente “999”) è dato da 5 somme ovvero i risultati delle 4 Asl ai quali si aggiunge il valore di bilancio della sanità regionale che viene indicato con l’acronimo GSA”. “Questo valore  - sottolinea Paolucci - nel 2016 è stato di -35 milioni, in linea con quanto approvato dal Consiglio dei Ministri che aveva previsto un dato massimo pari a -37 milioni. L’aspetto fondamentale è che proprio questo valore, valutato con i risultati ottenuti nel 2017 (-25 milioni) e nel 2018 (+2 milioni), è alla base dell’uscita dal commissariamento in quanto previsto dal Piano di Riqualificazione 2016/2018 alla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2016. Quindi è del tutto fuorviante analizzare i valori presi singolarmente visto che per una valutazione attendibile delle politiche sanitarie regionali è necessario considerare il totale delle 5 sommatorie annuali”. “Se fossero vere le sue parole – aggiunge ancora Paolucci - saremmo da tempo in una procedura di commissariamento mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne uscivamo. Se va cercando scuse per portare avanti un attacco volgare e senza precedenti ai manager delle Asl, perché ha l’ansia non di occuparsi della programmazione sanitaria ma della gestione delle risorse della Sanità, gli consiglio di stare a quanto prevede la norma: si occupi della programmazione. Più che di occuparsi di manager e poltrone – rimarca il capogruppo del Pd – il centrodestra dovrebbe interessarsi dei pazienti ma è evidente che questo è un tentativo di mettere le mani avanti perché non hanno nessuna intenzione di mantenere le promesse di campagna elettorale; hanno in pratica già deciso di chiudere pronti soccorso e punto nascita senza neanche interloquire con governo. Inoltre, ricordo a Febbo che noi nel 2014 ci ritrovammo per anni i manager in carica senza aver portato avanti una politica di mistificazione né di aggressione ai direttori generali nominati da lui che restarono in carica per altri 12/24 mesi senza che nessuno gridasse allo scandalo"

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Pignoli lascia la ‘Lista Teodoro per Pescara’

 Il consigliere comunale di Pescara Massimiliano Pignoli lascia la 'Lista Teodoro per Pescara', con cui si era candidato ed era stato eletto nel 2014, per aderire al Gruppo Misto, approdando così sui banchi dell'opposizione. "Non lascio in polemica la Lista Teodoro di cui sono onorato di aver fatto parte" precisa il consigliere che a Gianni Teodoro, attuale assessore della Giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Marco Alessandrini, e a Piernicola Teodoro, consigliere comunale, indirizza "il più sincero ringraziamento per il lavoro portato avanti non solo in questa legislatura che volge al termine, ma da undici anni". "Ho maturato questa decisione - spiega Pignoli - perché deluso dal comportamento politico, e soprattutto umano, del centrosinistra per la mia vicenda politica e personale, che mi ha visto giudicato da questa maggioranza e dal suo sindaco prima che da un tribunale". Pignoli è imputato in un processo per presunto voto di scambio. "Ribadisco il mio impegno per Pescara lavorando da oggi sui banchi dell'opposizione" conclude

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Regione Abruzzo, passaggio di consegne Lolli – Marsilio

Passaggio di consegne all'Aquila tra il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli (Pd), e il neo eletto presidente, Marco Marsilio (FdI): una cerimonia di insediamento con il passaggio del testimone rappresentato da una targa d'argento dove sono incisi tutti i nomi dei presidenti della Regione Abruzzo dal 1970 ad oggi. Nello scorso agosto Lolli era subentrato all'ex governatore, Luciano D'Alfonso - eletto nel 2014 - dopo le dimissioni di quest'ultimo perché incompatibile con la nomina a senatore.

"Se mi posso permettere di dare un consiglio - ha esordito Lolli - è di non fare l'errore che i vari problemi quotidiani assorbano l'intera giornata e non lascino il tempo per dedicare più attenzione a guardare in prospettiva. Questa è una Regione che dal punto di vista del proprio apparato industriale, con tutti i limiti, e dal punto di vista della sua struttura agricola sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda la trasformazione, è a tutti gli effetti una Regione paragonabile a una del Centro Nord. Ma dal punto di vista delle infrastrutture, dal punto di vista dei servizi e da quello della pubblica amministrazione è una Regione meridionale". Marsilio, nel ringraziare Lolli, ha spiegato di sentire "tutto il peso della responsabilità". "E' con molta emozione - ha dichiarato - che in questo momento assumo l'incarico di presidente della Regione Abruzzo. Condivido anche l'analisi che ha fatto Giovanni Lolli: non a caso tutto il programma elettorale della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni ha puntato molto sul tema delle infrastrutture. Siamo tutti consapevoli, mi fa piacere che lo siamo in maniera trasversale, che questa regione potrebbe essere in grado di moltiplicare la propria capacità di produzione, di ricchezza di posti di lavoro e di benessere dei propri cittadini se riuscissimo a risolvere alcune importanti vertenze che non si risolvono soltanto lavorando duramente in Abruzzo, ma anche fuori Abruzzo: è sui tavoli nazionali ed europei che le scelte strategiche si fanno e si individuano le risorse necessarie". "Io mi metterò al servizio di questo progetto con dedizione - ha aggiunto - e chiedo di essere aiutato per portare avanti questo lavoro e chiedo anche alle opposizioni di lavorare nell'interesse della regione per sfidarci insieme sulla qualità delle proposte e non per bloccare, ma per suggerire e proporre sulle cose che ci accomunano e che soprattutto sentiamo utili per la nostra regione. Questo è lo spirito con il quale assumo questo incarico. Spero di avere la forza e di conservare sempre la serenità e la lucidità nonostante immagino, come mi è stato detto dal mio predecessore, la giornata sarà sempre piena di carte, faldoni e dossier che piovono sul tavolo". 

"Non mi sono dato un tempo sulla formazione della Giunta, ma sicuramente prima riusciamo a trovare la sintesi giusta meglio è. Le trattative non le commento. A me compete farla. Continuerò a parlare con tutti i partiti e le liste e credo che troveremo un giusto equilibrio". Lo ha detto il neopresidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio subito dopo il passaggio di consegne a L'Aquila con il presidente vicario uscente Giovanni Lolli alla domanda dei giornalisti sulla formazione della nuova giunta regionale e sulle richieste avanzate da Forza Italia per tramite del suo coordinatore Nazario Pagano che ha lasciato il primo tavolo cui partecipavano Lega, Fratelli d'Italia e Azione Politica. "Prima riusciamo a trovare la sintesi giusta meglio è perché l'esigenza di cominciare a lavorare dando le deleghe e mettendo gli assessori nella condizione di prendere possesso dei loro uffici e naturalmente è auspicabile".

 "Intendo porre con forza il tema dell'Abruzzo a Roma. La presenza importante dei leader nazionali, dei ministri e dei sottosegretari in questa campagna elettorale mi incoraggia per affrontare i temi prioritari visto che hanno visto con i loro occhi quali sono i problemi e che sono venuti qui per prendere degli impegni. Io lavorero' perche' vengano onorati". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che oggi ha ricevuto il passaggio delle deleghe dal presidente vicario uscente Giovanni Lolli, sul ruolo che intende avere ai tavoli romani da cui, in qualita' di senatore, proviene.

"Infrastrutture, lavoro, ma anche altri temi sono prioritari in Abruzzo. Lo e' ad esempio quello del riordino della rete sanitaria su cui il Tavolo di Monitoraggio del ministero ci ha fatto osservazioni molto pesanti: dovremmo aprire una vertenza con il ministero della Salute per ottenere le risposte che servono ai nostri territori". Lo ha detto il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, dopo il passaggio di consegne dal presidente vicario uscente Giovanni Lolli. Marsilio ha fatto riferimento al documento presentato la settimana scorsa dai consiglieri regionali di FI Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri "che ha bocciato la nostra rete ospedaliera che ora, con il nuovo Governo regionale - hanno detto - dovremmo rifare noi da capo".

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Regione: Marsilio proclamato presidente

La Corte d'Appello dell'Aquila ha proclamato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (FdI) e i 30 consiglieri eletti con il voto del 10 febbraio scorso. Appena terminato l'esame dei verbali trasmessi dai tribunali, i funzionari si sono recati a comunicare le proclamazioni negli uffici competenti di Palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale. Il Consiglio è composto da 31 consiglieri, 18 della maggioranza di centrodestra, 13 delle minoranze: Marco Marsilio, candidato del centrodestra, proclamato presidente della Regione; il candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini e 29 consiglieri tra cui Sara Marcozzi, candidata del M5s alla presidenza, giunta terza ed eletta come candidata nella lista provinciale di Chieti. La maggioranza di centrodestra è composta da: 10 Lega, 3 Forza Italia, 2 Fratelli d'Italia, 1 Azione politica, 1 Udc-Dc-Idea.
Alle minoranze spettano 13 seggi: 7 M5S e 5 centrosinistra di cui 3 Pd, uno 'Legnini presidente', uno 'Abruzzo in Comune-Regione Facile'.
In dettaglio i numeri  del nuovo Emiciclo:

La maggioranza, capeggiata da Marsilio, è così composta. Lega: Nicola Campitelli (8.160 voti), architetto, ex assessore provinciale e coordinatore nella provincia di Chieti della Lega; Manuele Marcovecchio (4.305), sindaco di Cupello; Sabrina Bocchino (3.777), imprenditrice ed ex consigliere comunale di Vasto; Emanuele Imprudente (8.794), assessore comunale dell'Aquila; Simone Angelosante (3.972), reumatologo e sindaco di Ovindoli; Vincenzo D'Incecco (6.681), consigliere comunale a Pescara; Nicoletta Verì (4.934), ex assessore regionale nella giunta Chiodi; Pietro Quaresimale (8.838), ex sindaco di Campli; Emiliano Di Matteo (8.477), ex sindaco di Ancarano; Antonio Di Gianvittorio (6.188), vicesindaco di Notaresco. Forza Italia: Mauro Febbo (5.553), consigliere uscente; Lorenzo Sospiri (6.012), capogruppo uscente; Umberto D'Annuntiis (5.569), sindaco di Corropoli. Fratelli d’Italia: Guido Quintino Liris (6.168), vicesindaco dell'Aquila e Guerino Testa (2.743), ex presidente della Provincia di Pescara. Udc-Dc-Idea: Marianna Scoccia (5.257), sindaco di Prezza.  Azione Politica: Roberto Santangelo (2.645), consigliere comunale all'Aquila. La minoranza. La componente del centrosinistra, capeggiata da Legnini, è la seguente. Pd: Silvio Paolucci (6.349), assessore uscente; Antonio Blasioli (3.763), vicesindaco di Pescara, e Dino Pepe (5.413), assessore uscente. Lista Legnini Presidente: Americo (Chicco) Di Benedetto (4.041), consigliere di minoranza all'Aquila; Abruzzo in Comune-Regione Facile: Sandro Mariani (4.109), ex consigliere regionale e capogruppo del Pd. La minoranza è completata dai 5 Stelle: Sara Marcozzi (6.535), candidata presidente rientrata grazie alla candidatura anche nella lista di Chieti; Pietro Smargiassi (3.325) consigliere regionale uscente di Vasto; Francesco Taglieri Sclocchi (3.094) di Lanciano; Domenico Pettinari (9.563), consigliere regionale uscente di Pescara; Barbara Stella (2.282), geologa di Cepagatti; Giorgio Fedele (2.875), di Avezzano e Marco Cipolletti (2.182), agronomo teramano.

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