Primo Piano

Superano i 6,2 miliardi le esportazioni di vino italiano nel 2018

Superano i 6,2 miliardi le esportazioni di vino italiano nel 2018, per una crescita in valore del +3,3% rispetto al 2017 (a fronte di un calo del -8,1% in quantita'). Secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, in termini di valore le esportazioni hanno segno positivo in tutti i principali mercati di destinazione: dal +4% di Usa e Germania, fino al +10,1% della Francia e il +7,5% della Svezia. Nella "Top ten" si riscontra un lieve flessione solo per Giappone (-0,6%) e Danimarca (-5,9%). Proseguendo, anche Cina e Russia mostrano un freno per l'export vinicolo made in Italy (-2,4%), mentre trend relativi importanti si riscontrano in Polonia (+23,3%), Australia (+18,5%), Corea del Sud (+14,6%). Il 61% dell'export vinicolo italiano in valore e' destinato in Europa (+3,2%), il 31% in America (+3,3%), il 7% in Asia (+2,4%).

In termini di quantita' si registra un calo del -8,1% del totale export vinicolo made in Italy 2018. La flessione soprattutto nel mercato dei paesi europei in cui, considerata la crescita del +3,2% in valore, si e' riusciti ad affermare un prezzo decisamente piu' alto del prodotto esportato: dal -9,6% in Germania, al -8,4% in Regno Unito e addirittura al -18,3% in Francia, sono evidenti le flessioni in volume rispetto ai buoni risultati in termini di valore. Mediamente stabile il volume esportato in America, anche se gli Stati Uniti presentano un +1,5%.

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Cgia, gap infrastrutture ci costa 40 miliardi e ci fa stare in coda 38 ore all’anno

Il gap infrastrutturale ci costa 40 miliardi e ci fa stare in coda 38 ore all'anno. Lo evidenzia la Cgia di Mestre, facendo un analisi sul deficit di competitivita' del nostro sistema logistico-infrastrutturale. A detta della Sace (gruppo Cassa Depositi e Prestiti), segnala la Cgia, questo gap con gli altri competitori europei ci fa perdere 70 miliardi di euro di export ogni anno. Importi, ovviamente, che non si possono sommare, ma che danno la dimensione dell'arretratezza delle grandi reti di trasporto e di logistica presenti nel nostro Paese. "Lacune - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - che anche la Commissione Europea ha avuto modo di ribadire proprio in questi giorni. Il nostro Paese, infatti, necessita di una qualita' delle infrastrutture di trasporto piu' elevata degli altri, dal momento che nel 2017 gli italiani hanno trascorso mediamente 38 ore in situazioni di congestionamento, rispetto a una media europea di 30 ore".

Anche il sentiment dei grandi manager conferma lo stato di arretratezza logistica del nostro Paese. Dall'elaborazione dell'Ufficio studi della Cgia su dati del World Economic Forum (WEF), tra i 10 piu' importanti Paesi europei presi in esame, l'Italia si colloca sempre all'ultimo posto per qualita'/efficienza del sistema infrastrutturale. In particolare per qualita' delle strade; efficienza dei servizi ferroviari; efficienza dei servizi portuali; copertura della linea internet veloce. Rispetto alla Germania, che e' il nostro principale competitor in campo economico, l'Italia sconta un gap del 24 per cento per la qualita' delle strade; del 40 per cento per l'efficienza dei servizi ferroviari; del 18 per cento per l'efficienza dei servizi portuali; del 199 per cento per la copertura della linea internet ultraveloce.

- La Cgia, infatti, tiene a precisare che oltre alla realizzazione delle grandi infrastrutture materiali e immateriali abbiamo altrettanto bisogno di compire moltissimi interventi "minori" che sono pero' indispensabili per la messa in sicurezza di tanti cittadini e di moltissime citta' e piccoli paesi. La Cgia ricorda, infatti, che l'88 per cento degli 8 mila Comuni italiani ha almeno un'area classificata a elevato rischio idrogeologico; il 40 per cento circa delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica e' ubicato in zone ad alto rischio sismico; su circa 6.000 opere censite (gallerie, ponti, viadotti, etc.) quasi 2.000 necessitano di interventi urgenti; il 38 per cento dell'acqua trasportata dal sistema idrico pubblico si perde per strada a causa dell'elevato livello di deterioramento della rete. E a differenza di quanto sostengono in molti, la Cgia e' convinta che la realizzazione delle grandi infrastrutture non escluda la messa in sicurezza del Paese e viceversa

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Studio Cisl, in Abruzzo occupati crescono di 8 mila unità 

L'Abruzzo nel 2018 ha recuperato quasi 8mila occupati rispetto al 2017, ma non riesce a riprendere i numeri degli anni precedenti la crisi economica. Questo il dato saliente su cui si è discusso questa mattina presso la sede regionale della Cisl Abruzzo, alla presenza del professore Pino Mauro, economista e docente dell'Università D'Annunzio. "C'è un segnale incoraggiante perché l'occupazione cresce di 8 mila unità con una percentuale dell'1,4% che rappresenta un dato al di sopra di quella nazionale. Questo è il dato confortante, ma all'interno però dell'occupazione vi sono settori che crescono di più - ha detto Pino Mauro - e altri che viceversa perdono occupati. Per esempio il manifatturiero dopo la grande spinta avuta negli anni precedenti, registra qualche segnale di sofferenza. Viceversa crescono il settore delle costruzioni e dei servizi. Se noi però prendiamo nel complesso l'intero complesso occupazionale e lo confrontiamo con la fase pre crisi e cioè a dieci anni prima, ancora mancano all'appello 12 mila posti di lavoro e questo è il dato che va assolutamente evidenziato". "La seconda cosa da sottolineare - ha aggiunto - è che si conferma anche l'andamento trainante delle esportazioni che però assume sempre più il volto dei mezzi di trasporto. Oltre il 50% delle esportazioni è rappresentato dai mezzi di trasporto dei nostri operatori e questo significa che noi abbiamo un numero ristretto di operatori e abbiamo un ammontare di esportazioni molto elevato. Quindi in definitiva, in un periodo di recessione, visto che i dati sul Pil nazionale parlano di una crescita fra lo 0,2 e 0,4%, credo che si debba operare assolutamente e con immediatezza su tre fronti: uno puntando sugli investimenti pubblici perché è l'unico modo per far crescere l'occupazione e affinché si possa mettere in atto un piano infrastrutturale; il secondo è quello di ripristinare un circuito virtuoso tra banche e imprese, fondamentale soprattutto per quelle imprese che hanno adottato sistemi di ristrutturazione e hanno bisogno di liquidità e infine la cosa più importante a medio termine è quella dell'innovazione perché la competitività oggi avviene fra territori più che fra Paesi, è necessario che il territorio abruzzese subisca un processo di modernizzazione".

Il segretario interregionale della CISL Abruzzo-Molise Leo Malandra si rivolge alla Regione Abruzzo: "Il quadro della nostra regione è ancora negativo dal punto di vista occupazionale perché non riusciamo ancora a raggiungere i livelli del 2008, e questo ci pone il tema che l'Abruzzo non può più attendere. Abbiamo bisogno di Infrastrutturazioni, competitività del territorio, innovazione e sostegno al credito per le piccole imprese e quelle artigiane che rappresentano il tessuto che oggi ha bisogno di sostegno, come pure ha bisogno di sostegno la grande industria rispetto alle Infrastrutture che devono essere modernizzate".

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Febbo: puntiamo sulle piccole imprese

"Se è vero che per il 2018 si è evitato il disimpegno dei fondi del programma Fesr, è anche vero che ci sono alcuni Assi del programma stesso che presentano delle forti criticità". Lo ha affermato l'assessore abruzzese allo Sviluppo economico e Turismo, Mauro Febbo, al termine della riunione di monitoraggio sulla situazione della spesa del Fesr, alla quale hanno partecipato il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e il Rapporteur della Commissione europea Luigi Nigri. "Il programma Fesr - ha aggiunto Febbo - dovrà puntare a generare opportunità e misure per l'innovazione e la ricerca per la piccola e piccolissima impresa. E stato fatto negli anni scorsi un buon lavoro per la grande impresa, ma ora è il momento di volgere l'attenzione a quelle imprese che rappresentano la parte più consistente del tessuto economico e sociale della regione. Il nostro obiettivo - ha insistito l'assessore allo Sviluppo economico - è voler incrementare lo sviluppo di quelle imprese e mettere in condizione i piccoli imprenditori di accedere ai fondi strutturali per generare sviluppo e occupazione". Nel corso della lunga riunione il presidente Marsilio ha ascoltato tutte le relazioni dei responsabili di Asse che, insieme con l'Autorità di gestione unica, hanno fatto il punto sullo spesa e sulle attività di rendicontazione che saranno presentate già dal prossimo mese alla Comunità europea. 

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Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi presenta le dimissioni

 Il Sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha firmato ufficialmente le dimissioni. Potrà ritirarle tra venti giorni, il 2 aprile, a quattro giorni dal decennale del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009. Sempre che le condizioni poste dal primo cittadino, soprattutto il trasferimento di fondi statali, circa 10 milioni di euro, per i mancati introiti dell'Amministrazione e le maggiori uscite causate del terremoto, saranno accettati. A gestire questa fase sarà il vice sindaco Raffaele Daniele, appena nominato e causa della reazione della maggioranza di centrodestra, non coinvolta. In giunta oltre a Daniele rimangono tre assessori: Carla Mannetti, Francesco Bignotti, Alessandro Piccinini e Monica Petrella.

Dopo 48 ore di tensione in seno alla sua maggioranza di centrodestra ufficialmente in crisi e dopo il mancato sblocco del trasferimento statale, circa 10 milioni di euro, al Comune dell'Aquila per le minore entrate a causa del terremoto del 6 aprile 2009, seguito all'incontro di ieri con il sottosegretario con delega alla ricostruzione, il pentastellato Vito Crimi, il sindaco del'Aquila, Pierluigi Biondi, amico del leader nazionale, Giorgia Meloni, ha presentato le dimissioni.

"Il governo nazionale, ma anche le forze politiche locali, - ha spiegato Biondi - sembrano non dare la dovuta attenzione all'Aquila e al suo territorio, nonostante il decennale del sisma sia alle porte. Una ricorrenza che segna una fase estremamente delicata della rinascita, che ha più che mai bisogno di impegni chiari, di prospettive e di uno sforzo condiviso, che faccia prevalere l'interesse della collettività, rispetto a quello dei singoli".

Biondi ha sottolineato che "non è disposto a mettere le mani in tasca né a imprese né a cittadini senza il trasferimento dei fondi dallo Stato per i mancati incassi del Comune, non voglio aumentare le tasse e fare l'esattore. Mi è stato assicurato il trasferimento, ma non è sufficiente. Ho avvisato il sottosegretario Crimi molto disponibile e uomo di ascolto. Ma non è sufficiente per portare a casa il risultato. Sarà il commissario a gestire questa fase".

"Accolgo con dispiacere la notizia delle dimissioni del sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi. Ma lo invito a non scaricare sul governo responsabilita' che non ci appartengono. Proprio ieri ho personalmente garantito che la prossima settimana sara' varato il decreto sisma, il quale prevede un finanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano. Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all'amministrazione locale". Cosi' Vito Crimi, sottosegretario per la ricostruzione post Terremoto

 

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Cresce l’occupazione in Abruzzo

 Nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione nella media dell'anno 2018 ha interessato tutte le regioni con l'eccezione di Campania, -0,4 punti, e Basilicata, -0,1 punti. Questi i dati riportati nell'ultimo dossier Istat sul mercato del lavoro. Dal rapporto e' emerso che l'occupazione e' leggermente aumentata nel 2018, registrando un calo rispetto alla media annuale nel quarto trimestre. Gli incrementi piu' accentuati per crescita dell'occupazione sono stati stimati in Sardegna e Molise, rispettivamente +2,3 +1,7, seguiti da Calabria, Abruzzo e Puglia, +1,3, +1,2 e +1,0 punti. Tra le regioni del Mezzogiorno, solo la Sardegna ha superato i livelli del tasso di occupazione del 2008 con +0,4 punti, seppure per la Basilicata lo scostamento sia minimo, -0,2 punti. Rispetto al 2017 il tasso di disoccupazione si e' ridotto in quasi tutte le regioni, specie in Puglia, dove ha registrato -2,8 punti. In Calabria e Sicilia invece l'indicatore e' rimasto invariato. Tra le province del Mezzogiorno, si sono registrati incrementi pronunciati del tasso di occupazione, tra 5,2 e 3,3 punti, a Oristano, Sud-Sardegna, Teramo, Sassari, e Siracusa. La riduzione piu' marcata del tasso di occupazione ha contraddistinto le province di Enna e Trapani, rispettivamente -1,4 e -1,2 punti. Il tasso di disoccupazione si e' ridotto con maggiore intensita', con oltre 4 punti, nelle province di Oristano, Lecce e Brindisi; la crescita e' stata invece piu' accentuata in quelle di Agrigento, Cosenza e Isernia: +4,6, +2,3 e +2,0 punti. Nei grandi comuni del Mezzogiorno il tasso di occupazione e' aumento dappertutto fatta eccezione per Messina, -2,9 punti. Il tasso di disoccupazione e' diminuito anche in tutti i grandi comuni del Mezzogiorno, in particolare a Bari, -2,7 punti, e Palermo, -1,7 punti. 

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Qualità dell’aria in Abruzzo, on line il nuovo portale con i dati delle 16 centraline regionali

È attivo il nuovo portale internet con i dati e le informazioni relativi al monitoraggio della qualità dell’aria effettuato da Arta Abruzzo tramite la rete di centraline di rilevamento presenti sul territorio regionale.

A presentarlo è stato il direttore generale Francesco Chiavaroli coi tecnici dell’Agenzia.

Il portale è consultabile all’indirizzo sira.artaabruzzo.it  o dalla sezione “Qualità dell’aria” del sito istituzionale www.artaabruzzo.it, risolve le difficoltà tecniche riscontrate da alcuni anni nella visualizzazione on line dei dati sull’aria prodotti da Arta. A causa dei sistemi informatici obsoleti del SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale), infatti, il servizio risultava disponibile solo ad intermittenza.

Come rimedio temporaneo al problema, per oltre un anno l’Agenzia ha pubblicato i report giornalieri della qualità dell’aria sul sito istituzionale, inviandoli quotidianamente alle amministrazioni di riferimento.

I dati sulla qualità dell’aria possono essere visualizzati sullo schermo del computer o sul display dello smartphone, con una versione adattata.

Sono consultabili per data e/o località i valori giornalieri e settimanali degli inquinanti contemplati dalla normativa di settore (polveri PM10, polveri PM2.5, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo, ozono, benzene) rilevati dalle 16 centraline regionali, di cui sono fornite foto e coordinate geografiche.

I dati sono consultabili fino al giorno precedente perché vengono pubblicati solo dopo la validazione da parte dei tecnici di Arta.

Per ogni inquinante vengono forniti una breve descrizione e i limiti di legge.

Per tutti i parametri viene inoltre evidenziato il numero dei superamenti registrati dall’inizio dell’anno in corso. Ogni superamento riscontrato viene segnalato da Arta ai Comuni competenti con una comunicazione tempestiva e ufficiale.

Sono presenti sul sito anche i report delle campagne di monitoraggio effettuate con il laboratorio mobile dell’Agenzia per verificare eventuali criticità o in occasione di emergenze ambientali.

Gli utenti del portale potranno accedere anche ai risultati delle analisi di Benzo(a)Pirene e Metalli eseguite sul particolato PM10 dai laboratori dell’Agenzia, secondo le tempistiche previste dalla normativa vigente.

 

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Marsilio: 4 pilastri per la mia azione di Governo

"Quattro i pilastri del nostro governo: modernizzazione delle infrastruttura, difesa del territorio, valorizzazione dei prodotti e garanzia del benessere dei nostri cittadini. Per farlo lavoreremo alle misure di sburocratizzazione e snellimento della macchina regionale. Al centro per noi ci sono soddisfacimento dei cittadini e delle imprese. Gli imprenditori devono tornare a guardare all'Abruzzo con nuova attenzione anche attraverso una fiscalita' di vantaggio. Un terzo dei nostri giovani sono all'estero. I dati Svimez parlano di 200mila partenze in otto anni. L'ho detto ai membri della Giunta lo dico oggi ai consiglieri regionali: dobbiamo essere sindacalisti non del singolo territorio, ma dell'Abruzzo intero. L'obiettivo e' la crescita felice che passa per due fondamentali: rafforzamento del capitale umano nei settori di punta e il riequilibrio territoriale: le aree interne sono state escluse dallo sviluppo. L'Abruzzo e' tornato ad essere gli Abruzzi". Lo ha detto il governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio, che ha tracciato le linee guida del suo mandato davanti al nuovo Consiglio regionale insediato questa mattina. 

"Al ministro Toninelli chiedo di mantenere le promesse visto che è venuto qui in Abruzzo a promettere l'alta velocità Roma-Pescara. Attendo con impazienza un incontro con lui e con i tecnici del ministero e delle Ferrovie per capire fino in fondo se le sue erano promesse per raccattare voti in campagna elettorale o un impegno serio da parte del ministero". Così il neo governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, a margine del primo Consiglio regionale post voto in riferimento a quanto dichiarato dal Ministro dei 5 Stelle, Danilo Toninelli, in campagna elettorale. "Ovviamente mi auspico che si tratti della seconda soluzione, e che si possano un giorno inaugurare lavori e opere che cambierebbero la vita dei nostri cittadini abruzzesi", ha concluso il governatore. 

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Le domande italiane di brevetti presentate all’Epo sono cresciute dello 0,9%

Le domande italiane di brevetti presentate all'Epo, l'Ufficio europeo dei brevetti, sono cresciute nel 2018 dello 0,9% rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno società e inventori italiani hanno inoltrato 4.399 richieste di brevetti, in crescita per il quarto anno consecutivo dopo il calo registrato tra il 2011 e il 2014. E con una quota del 2,5% delle richieste, secondo il rapporto annuale dell'Ufficio brevetti, l'Italia si posiziona in decima posizione nella classifica dei Paesi richiedenti la protezione delle proprie invenzioni all'Epo. Il settore dei trasporti, che comprendono le richieste di brevetto dell'automotive, è diventato il primo in Italia con 394 richieste e una crescita del 21% sul 2017, l'incremento maggiore registrato nel settore fra i nove Paesi più grandi. Le società italiane, con il 4% di tutte le richieste relative ai trasporti, si posizionano al terzo posto dopo Germania e Francia. Complessivamente lo European Patent Office ha ricevuto 174.317 richieste di brevetti provenienti da tutta Europa nel 2018, con un aumento del 4,6% rispetto al 2017. Al tasso più basso degli ultimi cinque anni, le richieste provenienti dalla Cina sono aumentate solo dell'8,8%. Gli Stati Uniti sono rimasti il primo Paese per provenienza (25% delle richieste totali) seguiti da Germania, Giappone, Francia e Cina. 

Oltre alla crescita nel settore dei trasporti, si è registrato un forte incremento anche in ingegneria chimica (+37%), macchinari elettrici, di apparato ed energia, dove molti brevetti sono stati richiesti nelle tecnologie delle energie pulite (+21%) e delle machine tessili e cartarie (+15%). Nonostante un calo del 2,7% nei macchinari speciali, l'Italia continua a mantenere, a livello globale, una quota del 4% di tutte le richieste ricevute da Epo nel 2018. La Lombardia rappresenta la tredicesima regione europea per richieste a Epo, con un calo dell'1,5%rispetto allo scorso anno. La Lombardia guida la classifica delle regioni italiane con una quota del 32% di tutte le richieste, seguita da Emilia Romagna con il 17,1% (+7%) e Veneto con il 13,5% (+2%). Queste tre regioni contano per più del 60% di tutte le richieste italiane a Epo. Gli incrementi maggiori sono stati registrati in Abruzzo (+146%) e Puglia (+42%). Nella classifica per città, Milano svetta con il 20% di tutte le richieste, seguita da Torino (7,1%), Bologna (6,7%), e Roma (4,6%). La maggior parte dei Paesi europei ha aumentato il numero di richieste a Epo rispetto al 2017, ad eccezione della Francia (-2,8%) e della Finlandia (-3,8%). Oltre all'Italia, le richieste di brevetti sono aumentate nei Paesi Bassi (+1,4%), in Austria (+3.8%), Germania (+4,7%), Spagna (+6,3%), Svezia (+7,1%), Regno Unito (+7,8%), Svizzera (7,8%), Belgio (+9,7%), Danimarca (+14,4%). 

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Marsilio: Chiedo a tutti grande attenzione, umilta’ e ascolto sul territorio

"Chiedo alla giunta di lavorare con umilta', in sinergia e collaborazione". Lo ha dichiarato ieri in tarda serata il presidente della giunta regionale dell'Abbruzzo Marco Marsilio a seguito della conferenza stampa, tenutasi all'Aquila a Palazzo Silone, con i componenti dell'esecutivo regionale in materia di Ricostruzione, Protezione civile, Programmazione nazionale e comunitaria, Politiche europee, delegazione di Roma, Avvocatura regionale, Stampa, Affari della giunta, Legislativo, Indirizzo e controllo Agir, Trasporti pubblici locali, Mobilita', Lavori pubblici, Difesa del suolo, Infrastrutture. "Non e' importante la tessera di partito - ha proseguito Marsilio - ne' la vicinanza ad un territorio ma spogliamoci dell'appartenenza cittadina o provinciale per garantire sempre equilibrio territoriale". "Un milione e trecentocinquantamila abruzzesi - ha aggiunto il presidente - si attendono da noi risposte certe ed un cambio di passo necessario alla base del consistente successo elettorale ottenuto. Dobbiamo sentire addosso tutto il peso della responsabilita', in quanto rappresentanti di un'intera collettivita' regionale e 'sindacalisti' di tutto l'Abruzzo. Chiedo a tutti grande attenzione, umilta' e ascolto sul territorio, nei confronti di sindaci, associazioni, amministratori, presidenti delle province e di tutto il reticolo di rappresentanze di cui e' composta la nostra regione. Tutte le province abruzzesi - ha concluso Marsilio - devono essere ben rappresentate in questa squadra di governo"

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