Il sindaco Annamaria Casini nel corso della conferenza dei capigruppo consiliari ha lanciato la proposta di istituire la 'zona rossa'. "I dati degli ultimi giorni, a cominciare dal caso della clinica San Raffaele, ci dicono che e' in crescita il numero di persone risultate positive al test covid-19 - sottolinea il sindaco - e' chiaro che c'e' gia' un forte e deciso impegno per prevenire e contenere la diffusione del coronavirus in citta' ma a questo punto ritengo sia necessario il ricorso ad un provvedimento ancor piu' stringente, per tutelare nel modo piu' efficace la citta' dal contagio".
Leggi Tutto »Coronavirus, l’ordine degli Avvocati di Chieti critica le ‘offerte social’
Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Chieti, riunito sotto la presidenza di Goffredo Tatozzi, in videoconferenza ha approvato una delibera, con cui stigmatizza, si dissocia e condanna fermamente il comportamento di avvocati, studi professionali e associazioni che sui social da alcuni giorni offrono prestazioni professionali anche gratuite. Secondo gli autori dei messaggi tali prestazioni sarebbero finalizzate a difendere cittadini colpiti da provvedimenti dell'autorita' giudiziaria per aver violato i vari decreti governativi che limitano gli spostamenti, ad assistere i familiari di persone vittime di Covid 19 in azioni di risarcimento dei danni per responsabilita' sanitaria nei confronti di strutture ospedaliere, medici e infermieri, ma anche ad assistere medici e infermieri qualora venissero chiamati in giudizio per colpa medica. Tatozzi ha scritto ai presidenti degli Ordine di Medici, Farmacisti e Professioni Infermieristiche per esprimere a tutti i professionisti della sanita' di Chieti e provincia, si legge - ''profonda vicinanza e sentita solidarieta' per lo sforzo sovrumano giornalmente posto in essere per fronteggiare la grave situazione di emergenza epidemiologica, mettendo a repentaglio la salute propria e dei propri congiunti''.
Secondo l'Ordine degli Avvocati di Chieti, che annuncia anche segnalazioni al Consiglio di disciplina e all'autorita' giudiziaria qualora le condotte fossero tenute da soggetti privi del titolo professionale, ''il contenuto dei messaggi pubblicati per lo piu' ingannevole ha il palese ed unico intento di accaparramento della clientela spesso attraverso forme di pubblicita' non conformi al Codice Deontologico forense e sono accompagnate da fuorvianti e pericolose promesse di risultato assicurato''.
Leggi Tutto »Coronavirus, ritardi nell’esito dei tamponi a Chieti
Ritardi nella comunicazione dei risultati relativi ai test di positivita' al Covid-19 sono stati segnalati all'ospedale di Chieti, che sulla base delle procedure e' tenuto ad inviare i tamponi ai laboratori della struttura di riferimento regionale per l'emergenza coronavirus, ovvero l'ospedale di Pescara, dove vengono materialmente compiute le analisi. Sono 73 i tamponi gia' effettuati a Chieti, tra il 20 marzo e il 2 aprile, che sono ancora in attesa della comunicazione dei risultati. Molti i test fermi da 10-15 giorni. Sulla base di quanto riferito da fonti sanitarie cio' sta comportando serie difficolta' nella gestione dei trattamenti ai quali sottoporre i pazienti, perche' senza la certezza della diagnosi non e' possibile provvedere alla somministrazione dei farmaci necessari a contrastare il virus. All'ospedale di Chieti, complessivamente, sono attualmente ricoverati 135 pazienti Covid.
"Qualche ritardo ci puo' essere, Chieti si sta attrezzando per fare i tamponi ed e' in prova, ma non e' in grado di fare i test. I tamponi arrivano a Pescara che mette dei criteri di priorita', specialmente per i pazienti che presentano sintomi gravi. Ora so che a Chieti hanno effettuato centinaia di tamponi al personale, quindi ci puo' stare qualche ritardo sui risultati. Ma fra qualche giorno i test si potranno fare anche a Chieti, quindi credo che il problema sara' risolto". E' quanto dichiara l'assessore alla salute Nicoletta Veri' su quanto riportato da ambienti sanitari teatini. La situazione dei tamponi quindi e' 'sotto controllo' "capisco ci possa essere dell'allarmismo, anche se... comunque noi seguiamo le linee guida del Ministero della salute, e a Pescara stiamo procedendo rapidi con la macchina che fa i test velocemente - conferma la Veri' - certo, manca qualcosa, ma in linea con resto del paese".
Coronavirus, il racconto di un paziente che è guarito
E' guarito dal coronavirus e ha voluto raccontare la sua esperienza, partendo dal timore di aver contagiato le persone care. Ora però per Marco (nome di fantasia, ndr) inizia una nuova fase grazie alla terapia sperimentale utilizzata a Chieti dalla Clinica di Malattie infettive del policlinico. Il giovane e' stato sempre informato e consapevole della patologia e della scelta del responsabile della Clinica, Jacopo Vecchiet, di curarlo con il Tocilizumab, il farmaco gia' impiegato nella cura dell'artrite reumatoide e in grado di ridurre l'infiammazione che causa danni agli organi e cosi' dopo aver dato il consenso e' iniziato il percorso. ''Ancora adesso non so dove, come e quando ho contratto il virus - dice Marco ripercorrendo le ultime settimane - per quanto abbia cercato di darmi delle risposte. E' accaduto e basta, e farsi domande oltre un certo limite non era d'aiuto. Quando sei li' hai paura non solo per te - aggiunge - ma per quelli che sono a casa e temi di avere contagiato. Mi tormentava il pensiero di essere causa di sofferenza per le persone che amo di piu' e che mai avrei voluto mettere in pericolo''. La sua sensazione, in un reparto nel quale si e' isolati e i contatti con il mondo di fuori sono pochissimi, e' stata quella di trovarsi nel posto giusto, in mani sicure: ''Arriva un momento nel quale pensi a una sola cosa - ricorda Marco -: devi migliorare la tua condizione, vale solo quello''. L'incubo coronavirus e' finito ma questa vicenda ha lasciato un segno indelebile ''La mia vita e' cambiata sicuramente - conclude Marco -, queste sono situazioni che fanno riflettere e io di tempo per pensare ne ho avuto in ospedale. E si', sono cambiato eccome. Ognuno dovrebbe apprendere qualcosa da questi giorni, perche' e' la vita di tutti a essere cambiata''.
Leggi Tutto »Coronavirus, reperite 68 stanze a Teramo per i sanitari e le forze dell’ordine
Sono 68, al momento, le stanze reperite dal Comune di Teramo in cinque strutture ricettive tra il capoluogo e la frazione di San Nicolo' e che saranno messe a disposizione dei sanitari, ed anche delle forze dell'ordine, impegnate a contrastare la diffusione del coronavirus, che ne faranno richiesta. Ad annunciarlo, questa mattina, il sindaco Gianguido D'Alberto e il vicesindaco con delega alla Protezione civile Giovanni Cavallari, rispondendo cosi' alla richiesta, avanzata nei giorni scorsi dai sindacati, di trovare degli alloggi temporanei da mettere a disposizione di quei medici, infermieri e oss che per motivi di precauzione nei confronti delle proprie famiglie preferiscono non tornare a casa dopo il lavoro.
Individuate le strutture il Comune ha poi deciso di metterle a disposizione non solo del personale sanitario ma anche delle forze dell'ordine "che stanno lavorando strenuamente per far si che la propagazione del virus possa essere ridotta al massimo". Ieri la Regione ha stabilito la quantificazione della spesa per ogni struttura alberghiera, ma in attesa che l'iter si concluda e della relativa convenzione il Comune ha deciso di garantire questa possibilita' fin da subito per rispondere alle esigenze del territorio. Gli interessati dovranno mandare una mail al Coc del Comune indicando i dati personali, il numero di telefono e un'autocertificazione che attesti di non essere positive al virus e il Comune gli fornira' l'indicazione della struttura dove potersi appoggiare. Successivamente, in base alle richieste, le strutture disponibili saranno utilizzate anche per rispondere ad altre esigenze quali quelle di riservare degli spazi a quelle persone che sono in fase di guarigione clinica ma che non sono ancora in una situazione che gli consenta il rientro in famiglia, alle persone in quarantena obbligatoria che non possono svolgerla all'interno delle famiglie o dei cittadini che rientrano dall'estero e di quelle persone che sono prive di abitazione, come i senza tetto.
Leggi Tutto »Ricostruzione, via libera ai pagamenti per le imprese e nuove assunzioni
Nuovo personale per gli Uffici speciali regionali e un'altra forte iniezione di liquidita' in arrivo per le imprese ed i professionisti impegnati nella ricostruzione del Centro Italia dopo il sisma del 2016, ora costrette a chiudere i cantieri in seguito all'emergenza Coronavirus. Il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini ha firmato oggi due nuove ordinanze, una che consentira' il pagamento dei lavori effettuati nei cantieri fino al momento della sospensione, senza attendere quindi il completamento degli stati di avanzamento, e un'altra per l'assunzione di 200 nuove unita' di personale negli Usr e nei Comuni del cratere sismico. L'intesa sui due provvedimenti e' stata raggiunta ieri nella Cabina di coordinamento. I pagamenti alle imprese per i cantieri sospesi, che riguardano anche le spese tecniche e quelle per i beni strumentali, saranno effettuati in deroga alle norme che oggi dispongono il raggiungimento di determinate percentuali di avanzamento dei lavori (20, 40 e 70% prima del saldo finale). Una misura straordinaria che restera' in vigore fino al 30 giugno, e che consentira' alle imprese impegnate nella ricostruzione, in questo momento di grave emergenza indotta dal coronavirus, che ha portato al blocco delle attivita', di ottenere liquidita' anche per pagare i loro dipendenti ed i fornitori. L'ordinanza e' immediatamente esecutiva, e permettera' di avviare subito il pagamento degli stati di avanzamento parziali, purche' abbiamo un importo minimo di 5 mila euro. Con lo stesso obiettivo di fornire liquidita' immediata, nei giorni scorsi, il commissario Legnini ha approvato l'ordinanza che consente di pagare un anticipo del 50% sulle parcelle dei professionisti per i progetti presentati e ha dato disposizioni agli Uffici per procedere al pagamento di tutti gli arretrati nel piu' breve tempo possibile. Nei prossimi giorni potrebbero essere attivati altri strumenti di sostegno a favore delle imprese, mirati in particolare alla sicurezza sui luoghi di lavoro alla ripresa delle attivita'. L'altro provvedimento in via di emanazione sblocca l'assunzione di 200 nuove unita' di personale negli Uffici speciali regionali e nei Comuni del cratere per rafforzare la capacita' operativa nelle 2 attivita' legate alla ricostruzione. Le nuove assunzioni erano previste dalla Legge "sblocca cantieri" del giugno dell'anno scorso. All'Ufficio Speciale delle Marche, che oggi ha in organico 210 dipendenti e circa 4 mila pratiche da esaminare, sono in particolare destinate 116 nuove unita' di personale. Altre 30 sono destinate all'Abruzzo, 27 all'Umbria e altrettante al Lazio. Le selezioni del nuovo personale potranno essere avviate dagli Usr direttamente o attraverso un soggetto esterno abilitato.
Leggi Tutto »Il Garante per la privacy richiama al rispetto dei dati personali nella diffusione sui social
Il Garante per la protezione dei dati personali sta ricevendo, in questo periodo, segnalazioni e reclami con i quali viene lamentata, da parte de famigliari, la diffusione sui social e sugli organi di stampa, anche on line, di dati personali eccessivi (nome, cognome, indirizzo di casa, dettagli clinici) riguardanti persone risultate positive al Covid 19. In una nota il Garante ha voluto ricordare che: " Anche in un situazione di emergenza quale quella attuale, in cui l'informazione mostra tutte le sue caratteristiche di servizio indispensabile per la collettività, non possono essere disattese alcune garanzie a tutela della riservatezza e della dignità delle persone colpite da malattia contenute nella normativa vigente e nelle Regole deontologiche relative all'attività giornalistica". Conseguentemente ha ritenuto "doveroso richiamare l'attenzione di tutti gli operatori dell'informazione al rispetto del requisito dell'essenzialità delle notizie che vengono fornite, astenendosi dal riportare i dati personali dei malati che non rivestono ruoli pubblici, per questi ultimi nella misura in cui la conoscenza della positività assuma rilievo in ragione del ruolo svolto".
Leggi Tutto »Anniversario sisma Aquila. Legambiente aderisce iniziativa Accendi la tua luce
Migliaia di candele su balconi e finestre per illuminare la notte tra il 5 e 6 aprile e ricordare le 309 vittime del terremoto dell’Aquila, ma anche le oltre 13mila persone morte in Italia, in queste settimane, a causa del coronavirus. Legambiente aderisce all’iniziativa Accendi la tua luce, promossa dal Comitato Familiari delle Vittime, il Comune dell’Aquila, l’Arcidiocesi e la Prefettura dell’Aquila in occasione dell’11esimo anniversario del sisma che nell’aprile del 2009 ferì duramente l’Abruzzo, il suo capoluogo, e diversi comuni del Cratere. Un’iniziativa - Accendi la tua Luce - che va a sostituire la tradizionale fiaccolata in ricordo delle vittime, annullata a causa dell’emergenza coronavirus, e che chiama a raccolta tutta l’Italia per restare uniti anche in questo momento di “isolamento forzato” abbracciando a distanza l’Aquila e l’intera Penisola.
“L’associazione con i suoi circoli e regionali diffusi sul territorio - spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – raccoglie l’appello lanciato dai promotori dell’iniziativa e tra il 5 e 6 aprile accenderà sui balconi delle proprie case una candela per illuminare una notte che undici anni fa ha portato dolore e sofferenza. Stiamo vivendo settimane difficili segnate da un’emergenza sanitaria legata al COVID-19 che ha messo in ginocchio il Paese, e che è ancor più difficile da affrontare in quei territori dove le ferite del sisma sono ancora aperte, come quelli del Centro Italia colpiti prima nel 2009 e poi nel 2016. A loro va il nostro pensiero, e a chi di competenza ricordiamo che in queste zone il processo di ricostruzione deve essere accompagnato anche da una ricostruzione del tessuto sociale ed economico”.
“Questa ennesima emergenza – dichiara Enrico Stagnini, direttore di Legambiente Abruzzo - ci insegna, di nuovo, che siamo parte di un sistema interconnesso e che le nostre scelte, come singoli e come comunità, influenzano la vita di tutti, a livello planetario. Ancora una volta la comunità scientifica internazionale ha dato prova della correttezza e della validità del metodo che segue e tutti gli Stati vi si affidano per affrontare correttamente l’emergenza che stiamo vivendo, seguendo protocolli e direttive di scienziati e ricercatori al fine di mitigare l’impatto della diffusione della pandemia. Ebbene questa comunità scientifica – aggiunge Stagnini - è la medesima che chiede da anni di rivedere il sistema di sviluppo e di sfruttamento delle risorse del pianeta Terra, al fine di non trovarci ad affrontare nei prossimi anni crisi climatiche ed ambientali paragonabili a questa, sia sotto il profilo economico che di vite. Pertanto noi della Legambiente non distogliamo l’attenzione dalle tematiche dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile e rafforzeremo ancora di più i rapporti con la comunità scientifica che per noi costituisce uno dei mattoni su cui abbiamo costruito negli anni il nostro modo di fare ambientalismo”.
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Bar aperto di notte scoperto a Cepagatti
I militari della guardia di finanza di Pescara hanno sanzionato, la scorsa notte, intorno alle 3.30, a Cepagatti, un bar che, incurante delle prescrizioni in materia di emergenza epidemiologica, aperto di nascosto alla platea dei presenti vendendo bevande e alimenti e consentendone poi la consumazione all'interno dei propri locali. Il quadro è stato constatato e sanzionato dalle Fiamme gialle mentre effettuava il controllo del territorio durante un servizio notturno. Lo spunto dell'indagine è stata un'insegna accesa. A questo locale - fa sapere la Finanza- si accedeva tramite una strada di pubblico passaggio sulla quale era posta un'uscita di sicurezza lasciata appositamente aperta ai molteplici clienti, operatori del vicino mercato ortofrutticolo, che a quell'ora registra notevoli presenze. L'esercente rischia ora una sanzione amministrativa da 400 euro a 3mila euro ed è stata ordinata la chiusura provvisoria dell'attività.
Leggi Tutto »Pascoli e bonifica, Coldiretti Abruzzo soddisfatta
Coldiretti esprime soddisfazione per due misure approvate nell’ultima seduta del Consiglio regionale. Si tratta della norme sui pascoli e sui provvedimenti a favore dei consorzi di bonifica. Per quanto riguarda la prima, considerata dall’assessore alle politiche agricole Emanuele Imprudente una “norma etica” a favore degli allevatori abruzzesi, il consiglio regionale ha approvato una sorta di diritto di “prelazione” sull’affitto dei pascoli sui terreni di proprietà comunale da parte degli allevatori residenti con canoni calmierati e uguali per tutti.
“Una norma molto importante che abbiamo auspicato da anni in linea con le richieste dagli allevatori abruzzesi più volte penalizzati dall’arrivo di società più ricche ma non legate al territorio – sottolinea Coldiretti Abruzzo – si tratta di un provvedimento che tutela le produzioni e la zootecnica locale e che, di fatto, frenerà l’abbandono degli allevamenti da parte di coloro che si sono visti più volte espropriati di pascoli “battuti” da generazioni. L’Abruzzo – ribadisce Coldiretti, che aveva chiesto all’assessore regionale Imprudente una legge regionale che venisse incontro agli allevatori locali - ha visto negli ultimi anni “consumare” gran parte del patrimonio zootecnico e oggi siamo finalmente di fronte ad un importante primo passo a favore di una tradizione antica e consolidata quale la zootecnia abruzzese”.
Altra misura importante è la norma quadro sui consorzi di bonifica che, tra le altre cose, prevede anche la sospensione dei canoni su cui ora dovranno deliberare gli enti stessi per far fronte alle esigenze degli agricoltori. “Si tratta di un provvedimento che viene incontro alle necessità delle aziende che, in questo particolare momento di emergenza sanitaria, stanno fronteggiando la richiesta di produzione di cibo tra mille problemi, non ultime la mancanza di manodopera e le difficoltà logistiche dettate dalla situazione. Una misura fortemente voluta da Coldiretti per evitare un ulteriore aggravio di spesa a carico dell’agricoltura abruzzese”.
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